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Polsi: il cammino ed il cambiamento

Riceviamo e pubblichiamo

"Un passo dopo l'altro. Così ci hanno insegnato a superare i sentieri difficili e la stanchezza, le prime guide aspromontane, abitanti di paesi che qualcuno definisce con appellativi altisonanti: San Luca, Platì, Africo, Roghudi, Cardeto, per citarne alcuni. Erano e sono il genius loci, di quei luoghi.

L'Aspromonte, piaccia o no, sta camminando un passo per volta verso il cambiamento, tra mille difficoltà. Se dovessimo trovare una metafora, sta in un cammino storico della nostra montagna: il sentiero che dal Montalto conduce a Polsi.

Il primo passo vede la Calabria succinta tra Ionio e Tirreno, al cospetto del camminatore. Una prospettiva grande e luminosa. Il percorso poco dopo cambia, una gran discesa porta all'ombra delle faggete, il cielo quasi non si vede, ma la strada è ancora ampia e facile. Poi cambia ancora fino a farti rimpiangere il bosco fitto, ma lo sguardo che si allarga sul vallone della Madonna ripaga il caldo ed il dolore alle ginocchia. La vegetazione avvolge, non sempre con gentilezza, ma siamo noi ad essere di troppo. In vista del Santuario, sulla testa di una frana non si prova tanto paura quanto affidamento, alla montagna o alla Madonna, in base alle sensibilità di ognuno. L'ultimo contrafforte accompagna il camminatore fino a Polsi. La meta è stata raggiunta e non suggeriamo risposte.

Sarà una delle più significative uscite del PARKBUS 2018 - che si svolgerà sabato 18 agosto -  promosso dall'Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte in collaborazione col Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e l’Associazione Guide del Parco Nazionale dell’Aspromonte, che rappresenta la voglia che sentiamo di camminare con la prospettiva corretta, consci di stanchezze, paure e difficoltà.

Non temiamo la strada, noi guide del parco, perché seguiamo gli insegnamenti dei nostri maestri, perché Polsi ci rifocillerà e ripagherà.

 Molti vanno a Polsi per se stessi, noi andremo per Polsi: un santuario, un luogo dell'anima. Punto".

 Associazione Guide ufficiali del Parco nazionale dell'Aspromonte

Chiaravalle, grandi applausi per Sageer Khan e Rashmi Bhatt

Una delle immagini più belle dell'estate a Chiaravalle Centrale: il concerto “Per la Pace” con i maestri indiani Sageer Khan e Rashmi Bhatt e il coro degli “Amici di San Francesco”.
 
Uno straordinario incontro tra culture e popoli diversi, uniti dal linguaggio universale della musica. In uno scenario d'eccezione.
 
Il Convento dei Padri Cappuccini di Rione Cona, con i suoi 500 anni di storia, ha infatti ospitato l'applaudita e partecipata esibizione, patrocinata dall'Ambasciata dell'India a Roma e inserita nel contesto delle celebrazioni per i 70 anni delle relazioni diplomatiche tra il Paese asiatico e l'Italia.
 
La manifestazione, presentata da Teresa Tino, è stata introdotta dalla lettura recitata del Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi nella toccante interpretazione di Caterina Menichini. Gli splendidi canti del coro diretto da Renzo Catricalà hanno fatto da apripista agli ospiti internazionali. Sageer Khan, con il suo Sitar, ha esibito un talento fuori dal comune, confermandosi come uno dei più grandi maestri viventi nel maneggiare il tipico strumento a corde della musica classica indiana.  Rashmi Bhatt, alle percussioni (tabla), ha colpito per la precisione ritmica, l'originalità nell'esecuzione, le capacità di improvvisazione.
Qualità che lo rendono uno dei più ricercati compagni di viaggio da parte dei big della musica pop mondiale. Insieme hanno dato vita ad una performance molto suggestiva e coinvolgente.
L'edificio sacro, gremito di spettatori, ha così celebrato un entusiasmante momento di festa e di dialogo interculturale. Viva soddisfazione è stata espressa dal sindaco, Mimmo Donato, dal vicesindaco, Pina Rizzo, dal guardiano del Convento, fra Giovanni Loria, e dal provinciale dell'Ordine, fra Pietro Ammendola.
 
Ad arricchire la serata, una bellissima mostra di opere di arte sacra e paesaggistica realizzata da Nando Catrambone e Paolo Macrì, ospitata all'interno del Chiostro.
 

 

Cocaina sotto il sedile dell'auto, 24enne finisce in manette

Un ventiquattrenne, G.G., di Cosenza è stato arrestato in flagranza, nel capoluogo bruzio, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

In particolare, gli agenti della locale questura hanno fermato il giovane mentre, in compagnia di un’altra persona, percorreva a bordo di un’auto un tratto di strada nei pressi di Montalto Uffugo.

Nel corso della perquisizione veicolare, sotto il sedile lato guida, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro di cellophane contenente 12 grammi di cocaina.

Il giovane è stato, pertanto, tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato posto ai domiciliari.

Serreinfestival, Piero Bevilacqua presenta “Il sole di Tommaso”

Continuano gli appuntamenti culturali del “SerreinFestival”. Dopo il grande successo registrato nella prima parte di questa seconda edizione sabato 18 agosto, alle ore 18:30, presso Palazzo Chimirri, verrà presentato il libro “Il sole di Tommaso” di Piero Bevilacqua – storico già Università La Sapienza di Roma.

“Il sole di Tommaso” è un dramma breve, ma intenso, che racconta la giovinezza inquieta di Tommaso Campanella, il grande filosofo nativo di Stilo, e il suo tentativo di rovesciare l'ingiusto ordine sociale e politico sostenuto nel mezzogiorno d'Italia e nella Calabria del secondo Cinquecento dalla monarchia spagnola.Il coltissimo e ingegnoso Tommaso sfida la cultura tradizionalista del suo tempo, schierata a difesa del dominio congiunto di Monarchia, Nobiltà e Chiesa controriformista. Il filosofo calabrese scorge i segni dei tempi nuovi nelle congiunture celesti, ma trasforma una semplice profezia in un progetto di rovesciamento dell'ordine costituito che grava sugli umili e sul mondo del lavoro. L'ambizioso disegno di costruire una società più equa, governata dalla saggezza, dalla forza dell'amore, da una nuova morale solidarista, come potrebbero dire i lettori di oggi della celebre "Città del Sole", si infrange però contro i poteri costituiti che fanno leva sulla forza e sui traditori che rivelano la congiura preparata da Campanella con il sostegno di aristocratici, borghesi e popolo minuto. Il libro di Bevilacqua riesce a dare la giusta dimensione drammatica all'impegno di rigenerazione politica e riscatto sociale del Campanella trentenne, grazie a un testo di grande forza che sa mettere in scena uomini, ceti sociali, le idee, il potere e i rivoltosi.

Le pagine finali, dedicate al racconto della sconfitta, la suggellano con una perorazione finale in cui "Tommaso" appare come novello Spartaco, "sconfitto prima della battaglia", ma precursore di tempi nuovi.

Dialogheranno con l’autore: Armando Vitale – direttore artistico del “SerreinFestival, Gregorio De Paola - Docente di Filosofia, Vito Teti - Antropologo Università della Calabria, Luigi Vavalà - Docente di Filosofia.

Parteciperanno inoltre all’evento, coordinato dal giornalista Michele Albanese, Vladimira Pugliese e Maria Cirillo - Associazione Condivisioni. All’interno del dibattito Claudio Rombolà – Registra teatrale leggerà passi del libro.

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