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Calabria: scoperta super piantagione di droga, avrebbe fruttato oltre 5 milioni di euro

Una super piantagione, composta da oltre 2 mila piante di "cannabis Skunk" e 468 di "cannabis Indica", per un peso complessivo di 5 tonnellate, è stata scoperta a Maida dai finanzieri della Stazione navale di Vibo Valentia e del Gruppo di Lamezia Terme, con l'ausilio di un elicottero della Sezione aerea del Corpo di Lamezia.

La piantagione è stata individuata in un'area collinare situata nel comprensorio di Maida.

Le fiamme gialle, coordinate dalla Procura lametina, sono entrate in azione dopo aver ricevuto la segnalazione da parte dell'equipaggio dell'elicottero che ha individuato la coltivazione.

Nel corso dell'attività di perlustrazione, i militari hanno rinvenuto una vasta area sulla quale, occultate dalla vegetazione e da alberi da frutta, si trovavano le piante di cannabis.

La piantagione era alimentata da un sistema di irrigazione "a goccia", costituito da 500 metri di tubatura collegata ad una fonte d'acqua.

Se immessa sul mercato, la sostanza avrebbe fruttato circa 5 milioni di euro.

Le piente sono state estirpate e distrutte sul posto.

USB Attaca: Aeroporto Lamezia Terme, il mutismo del sindaco Mascaro e della classe politica lametina

Dopo l’operazione Eumenidi, che ha azzerato i vertici della SACAL, ci eravamo illusi che tutto potesse migliorare per porre fine allo scempio contabile, amministrativo, organizzativo e industriale che la dirigenza inquisita ha provocato. Invece sembra che finora le iniziative dalla nuova dirigenza SACAL siano orientate solo ed esclusivamente verso il completamento della gestione totale dei 3 aeroporti, che, tra l'altro, era un pallino della inquisita vecchia dirigenza e portata a compimento dalla nuova, come se si trattasse quindi di un progetto affaristico-politico regionale, senza tener conto delle reali esigenze della regione.

È evidente che il problema della mobilità in Calabria sia un problema che sta a cuore a tutti quanti e che noi come USB abbiamo più volte sollevato, purché la soluzione che hanno in mente non sia quella di rilanciare le strutture di Crotone e di Reggio, ma bensì semplicemente di ridimensionare l'aereoporto di Lamezia Terme.

Noi riteniamo che la Calabria non abbia bisogno di tre aeroporti mediocri, ma di 3 aeroporti che in modo indipendente funzionino favorendo le esigenze di mobilità della Regione. Quello che emerge da questa vicenda, invece, appare solo come un mero interesse economico che nulla a che fare con le esigenze di mobilità dei calabresi. Se a cio' si aggiungono le voci sussurrate da un dirigente SACAL in merito al fallimento prossimo di SACAL GH e che “...tanto a Gennaio non avremo più il problema degli stagionali e di SACAL GH”, abbiamo il quadro perfetto e la conferma di quanto da noi già anticipato 2 anni fa.

In questo quadro, colpisce davvero tanto la latitanza del Sindaco di Lamezia Terme e di quasi tutta la classe politica lametina e provinciale, sempre distratta da altro. Mentre invece il Comune di Reggio e quello di Crotone, così come i privati, vogliono acquistare quote di SACAL, e ciò avverrà a discapito delle quote che oggi rendono maggioranza il Comune di Lamezia Terme. Il Sindaco della città della piana, oltre ai fallimenti evidenti del suo operato, vuole forse pregiarsi anche di aver permesso il fallimento di Sacal GH, e la perdita di possesso dell’aeroporto di Lamezia Terme?

Se confermati i capi d’accusa della vecchia dirigenza di falso in bilancio, turbativa d’asta, ecc. ecc. crediamo doveroso che i risultati e le azioni successive a tali comportamenti fuorilegge vengano azzerati e le mosse della nuova dirigenza, vadano in senso diametralmente opposto. Riteniamo assurdo anche solo ipotizzare che i danni provocati dalla dirigenza possano essere pagati solo ed esclusivamente dai lavoratori e faremo di tutto perché ciò non accada, pertanto  chiediamo la reinternalizzazione dei servizi di handling all’interno di SACAL.

Per questo motivo, USB metterà in campo tutte le operazioni necessarie per tutelare i lavoratori tutti, personale a tempo indeterminato e soprattutto determinato, e le rispettive famiglie che vivono questo momento con ansia e senso di precarietà e instabilità.

Pascolo Abusivo in Terreni confiscati alla Mafia. Una denuncia.

Nella giornata di ieri, un’operazione congiunta tra i Carabinieri della Compagnia di Locri, Carabinieri Forestali del Comando Parco Stazione di Locri e Medici Veterinari dipendenti dell’Azienda Sanitaria – Servizio Veterinario – Area A di Locri, è stata condotta in contrada “Notaro” di Ardore su terreni confiscati alle mafie.

Nel corso di una serie di controlli finalizzati alla prevenzione e alla tutela delle proprietà pubbliche, i Carabinieri della Stazione di Ardore hanno sorpreso in flagranza di reato una 38enne del posto, mentre teneva al pascolo un gregge di decine di ovini sprovvisti del marchio auricolare su terreni confiscati.

I terreni confiscati risultano essere in carico al Comune di Ardore con la finalità di curare l’assegnazione ad Associazioni ONLUS e di promuovere quindi l’applicazione della Legge nr. 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, che prevede l’assegnazione dei patrimoni e delle ricchezze di provenienza illecita a quei soggetti – Associazioni, Cooperative, Comuni, Provincie e Regioni - in grado di restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro.

I pascoli vengono affidati in seguito al rilascio di regolare concessione ed al pagamento di un canone. Ebbene, nel caso specifico, l’allevatrice oltre ad essere priva delle prescritte autorizzazioni deteneva animali sprovvisti del bolo endoruminale. I militari operanti hanno perciò contestato l’illecita introduzione di animali nel fondo altrui e di Enti Pubblici ed il contestuale invito ad allontanare gli ovini dal fondo.

Scoperto evasore fiscale, occultati al fisco oltre 300 mila euro

Un evasore totale, che dal 2011 al 2012 non avrebbe presentato alcuna dichiarazione dei redditi pur avendo conseguito ricavi per oltre 300 mila euro, è stato scoperto dalla guardia di finanza del Comando provinciale di Cosenza.

I finanzieri della Compagnia di Paola hanno smascherato la società “fantasma”, attiva nel settore agricolo, grazie all'utilizzo delle proprie banche dati.

L’attività delle fiamme gialle ha consentito di ricostruire i redditi non dichiarati e le imposte evase, anche attraverso indagini e riscontri effettuati nei confronti di numerosi operatori commerciali del settore su scala nazionale.

Nel corso dell'attivitàsono stati, inoltre, ricostruiti anche i rapporti che l’evasore totale aveva intrattenuto con una società avente sede nella Repubblica di San Marino.

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