Calabria, sequestrati 80 mila prodotti pericolosi

I finanzieri della Compagnia di Crotone hanno sottoposto a sequestro 80 mila articoli da bigiotteria quali bracciali, collane, orecchini, fermagli.

Il sequestro è stato eseguito presso un negozio d'Isola di Capo Rizzuto(Kr), nel quale i baschi verdi hanno trovato numerosi articoli da bigiotteria privi del marchio Ce e delle indicazioni relative ai requisiti minimi di sicurezza a tutela della salute umana.

Le gravi violazioni al Codice del consumo hanno determinato l’irrogazione di una sanzione amministrativa di 25 mila euro, nei confronti del titolare dell’attività economica.

 

'Ndrangheta: sequestrati oltre 2 milioni di beni ad imprenditore ritenuto organico alla cosca "Gallace-Ruga"

I poliziotti  della Divisione anticrimine della Questura di Milano hanno eseguito un sequestro d'immobili e capitali, per un valore di oltre 2 milioni di euro, nei confronti di un imprenditore di 43 anni di origine calabrese, ritenuto organico alla cosca di ‘ndrangheta Gallace-Ruga.

L’imprenditore, considerato esponente di spicco della locale di Giussano (MB), nel corso degli anni ha accumulato in Lombardia un ingente patrimonio, gestendo una società immobiliare che avrebbe impiegato proventi di provenienza illecita.

 

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Gruppo imprenditoriale vicino alla 'ndrangheta, eseguito ingente sequestro di beni

Le fiamme gialle del Nucleo di polizia economico finanziaria di Reggio Calabria e del Servizio centrale investigazioni criminalità organizzata, hanno eseguito, su ordine della Procura distrettuale antimafia reggina, il sequestro di un ingente patrimonio, quantificato in 115 milioni di euro, riconducibile al gruppo "Bagalà", attivo nella piana di Gioia Tauro.

Per gli investigatori, nel corso degli anni, il gruppo "Bagalà" avrebbe fondato la propria fortuna imprenditoriale grazie all’abbraccio affaristico e di interesse con la maggiore cosca di ‘ndrangheta del mandamento tirrenico, quella dei Piromalli.

Tra i beni sottoposti a sequestro, figurano: sei imprese, 161 immobili tra fabbricati e terreni, sette autovetture di lusso, quattro orologi, rapporti finanziari ed assicurativi e varie disponibilità finanziarie.

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Borse ed occhiali contraffatti, due ambulanti denunciati nel Vibonese

Un pachistano ed un bengalese sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, perchè sorpresi sulle spiagge di Grotticelle e del Toro, a Capo Vaticano, a vendere borse ed occhiali contraffatti.

Oltre a denunciare i due ambulanti, i carabinieri della Stazione di Spilinga hanno sottoposto a sequestro la merce.

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Irregolarità nei progetti di taglio, sequestrati 40 ettari di pineta

I carabinieri forestali del Gruppo di Cosenza hanno posto sotto sequestro due boschi di Pino d’Aleppo, ubicati nel comune di Amendolara (CS).

Il provvedimento, che ha interessato 40 ettari di pineta, è stato disposto nel corso d’indagini finalizzate a verificare alcuni progetti di taglio boschivo acquisiti presso l’ufficio della Regione Calabria che presiede all’istruttoria delle pratiche ed al rilascio delle relative autorizzazioni.

In particolare, i militari hanno sottoposto a verifica i progetti redatti dal tecnico forestale incaricato.

Nel corso dell’attività, i carabinieri forestali avrebbero scoperto un'evidente discrepanza tra i dati riportati nei progetti e quelli realmente riscontrati sulle superfici destinate al taglio.

 Da qui i provvedimenti di sequestro dei due boschi, per finalità probatorie.

La posizione del tecnico che ha redatto i due progetti è ora al vaglio della magistratura, per le ipotesi di falsità ideologica in atto pubblico.

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Truffa all'Ue, sequestrati beni per oltre 500 mila euro

I finanzieri della Compagnia di Crotone hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni, a carico di due imprenditori, responsabili di truffa aggravata per il conseguimento di indebite erogazioni pubbliche.

In particolare, la misura ha colpito 87 mila euro in contanti e beni immobili, tra i quali, 2 fabbricati e 4 terreni agricoli, per un valore complessivo di circa 430 mila  euro.

L'attività s'inserisce nell'ambito di un'indagine economico finanziaria che ha interessato due imprenditori agricoli della zona di Cutro, destinatari di finanziamenti comunitari riconducibili alla Politica agricola comune.

Nel corso delle indagini, le fiamme gialle pitagoriche hanno accertato la presentazione d'istanze d'accesso ai contributi comunitari, attraverso l’utilizzo di contratti di affitto intestati a persone decedute in epoca antecedente alla stipula.

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Assunzioni falsi disabili, sequestrati 2,5 milioni di euro

Beni per oltre due milioni e mezzo di euro sequestrati ed otto persone denunciate. Questo il bilancio di un'indagine condotta dai finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, che ha portato alla luce una presunta truffa perpetrata ai danni dello Stato e dell'Unione europea.

Tra i denunciati, figurano: quattro funzionari della Regione Calabria, l'amministratore e dirigenti della società Infocontact srl, operante nel settore di servizi call center.

L'accusa è di truffa finalizzata al conseguimento indebito di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da privato e da pubblico ufficiale in atti pubblici.

 L'indagine avrebbe svelato un sistema finalizzato all'indebita percezione di fondi del Por Calabria e di pubbliche sovvenzioni per quasi tre milioni di euro, che avrebbero dovuto essere destinati all’assunzione ed alla retribuzione di 207 lavoratori disabili.

Per gli inquirenti l’azienda avrebbe messo in atto “artifici documentali e contabili”, tramite i quali i suoi vertici, con la complicità dei funzionari pubblici, sarebbero riusciti ad attestare falsamente le condizioni di “svantaggio” e di disabilità dei lavoratori assunti.

Inoltre, attraverso i documenti falsi, gli indagati avrebbero fatto risultare come neoassunti ben 163 lavoratori, in realtà già da tempo alle dipendenze dell'azienda.

A permettere al meccanismo di funzionare, sarebbe stato il comportamento dei funzionari regionali che, al termine dei controlli effettuati, avrebbero attestato di non aver riscontrato irregolarità.

Grazie alle loro dichiarazioni, l’azienda avrebbe, quindi, ottenuto indebitamente due delle tre rate dell’incentivo assegnato, oltre 2,5 milioni, mentre l’incasso della terza rata è stato impedito dall’intervento dei finanzieri.

 

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Sequestrate aree boschive danneggiate dagli incendi

In seguito alle indagini sugli incendi boschivi avvenuti la scorsa estate, i carabinieri forestali ed i militari delle Stazioni territoriali hanno sottoposto a sequestro alcune aree boscate, nell’Alto Jonio Cosentino.

Nei giorni scorsi, il provvedimento ha interessato un bosco di Pino d’Aleppo, ubicato in  contrada "Melazzi", nel comune di Amendolara.

Il bosco sequestrato era stato colpito dalle fiamme nel luglio 2017.

I carabinieri forestali delle Stazioni di Oriolo e Trebisacce, durante gli accertamenti, avevano rinvenuto sul posto un ordigno utilizzato per innescare le fiamme.

Il provvedimento di sequestro è stato emesso per impedire che possano essere apportate modifiche o manomissioni delle tracce e dei luoghi in cui si è consumato l’evento delittuoso.

Altri tre provvedimenti analoghi, hanno interessato, nei giorni scorsi 37 ettari di bosco, nel comune di Albidona.

In particolare, in località “Santappico” e “Fontana di Cristali”, sono state sequestrate le aree in cui le fiamme, per oltre una settimana a ridosso di ferragosto dello scorso anno, hanno distrutto 200 ettari di Pino d’Aleppo, mettendo a rischio l’incolumità di persone e strutture.

In località “Torre di Albidona”, del comune di Albidona, è stato sequestrata un'altra pineta interessata, il 25 luglio scorso, da un incendio doloso, che ha distrutto 7,5 ettari di bosco.

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