Tirocinanti enti locali, Gallo (CdL): "Estendere l’ambito di operatività dei tirocini d’inclusione"

Una prospettiva per i tirocinanti impiegati negli enti locali potrebbe venire dai tirocini di inclusione sociale.

La proposta arriva dal consigliere regionale Gianluca Gallo che punta a favorire un percorso di transizione per le migliaia di lavoratori, la gran parte dei quali un tempo percettori di mobilità in deroga, impiegati negli enti locali per dodici mesi, in cambio di un’indennità mensile di 500 euro.

«I percorsi di promozione delle politiche attive del lavoro avviati dalla giunta regionale dal 2016 ad oggi – afferma il capogruppo della Cdl – sono stati interessati da discrasie e vicissitudini che prima ne hanno rallentato il cammino, poi ne hanno evidenziato l’incapacità di condurre a sbocchi concreti per i lavoratori coinvolti. In alcuni casi, come nel settore dei beni artistici e culturali, c’è gente che, sebbene selezionata, attende ancora di poter prendere servizio presso le sedi di assegnazioni».

A pagar dazio, ad esempio, gli oltre 5.000 tirocinanti in servizio nella Pubblica Amministrazione, per i quali – a dispetto di promesse e rassicurazioni – nessuna soluzione è stata prospettata: non l’estensione del tirocinio, non altro. «Pur nelle more di una definizione di processi volti a creare opportunità lavorative utili a scongiurare un eterno stato di precarietà – sottolinea Gallo – una soluzione sarebbe a portata di mano, ma al momento sembrerebbe essere stata scartata dalla giunta regionale».

Il riferimento, puntualizza il capogruppo della Cdl, «è ai tirocini di inclusione sociale, di cui poche settimane fa la Regione – attraverso il Dipartimento Lavoro - ha recepito le linee guida. Si tratta di uno strumento pensato, a livello nazionale in sede di Conferenza Stato-Regioni, per agevolare l’inclusione sociale. Altrove, come nelle Marche, lo si utilizza già dal 2016 non solo quale mezzo di contrasto della povertà, ma anche in sostituzione delle borse lavoro». In particolare, aggiunge Gallo entrando nei dettagli, «il tirocinio d’inclusione sociale si realizza sulla base di un progetto che definisce gli obiettivi da conseguire nonché le modalità di attuazione, concordato fra il soggetto che ha in carico il tirocinante e quest’ultimo, per una durata di 24 mesi prorogabile ed un’indennità di partecipazione commisurabile all’eventuale valore della misura di sostegno al reddito percepita dal beneficiario, derogando al valore minimo previsto dalle altre forme di tirocinio». Conclude Gallo: «Da parte nostra non arrivano solo critiche, ma anche suggerimenti. Ci auguriamo solo che Oliverio ed i suoi, come purtroppo già tante volte è accaduto nel recente passato trovino tempo per ascoltare e mettere in pratica consigli utili: i calabresi gliene sarebbero grati».

 

Serra San Bruno: un bagaglio di speranze disattese dagli ex tirocinanti del Parco delle Serre

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da parte degli ex tirocinanti del Parco delle Serre.

"Speravamo che il tirocinio fosse l'anticamera dell'assunzione, un prospetto a finanziamento regionale della durata di dodici mesi, con il conferimento di quarantanove contratti di tirocini formativi con Azienda Calabria Lavoro nel progetto “Natura e Turismo”, per favorire la realizzazione di esperienze lavorative per noi soggetti disoccupati, impiegando 700.000,00 euro di fondi europei proficuamente utilizzati per la formazione di personale e per lavori, che basandosi su una politica di lotta agli sprechi promossa dal Governatore Mario Olivierio, dovrebbero avere un seguito.

Lo stesso Oliverio ha espresso l’intenzione di costruire un turismo di qualità e valorizzare nel modo più intelligente le risorse presenti, soprattutto dopo l’inclusione della Calabria, da parte della “Rough guide” (una delle guide turistiche più diffuse al mondo) nella top ten delle mete da visitare; e allora perché permette che il territorio delle Serre, con l’unico Parco Naturale Regionale rimanga privo di personale? Soprattutto nel momento in cui tutte le azioni a sostegno del Turismo in Calabria porterebbero a garantire il benessere e lo sviluppo del territorio.

Il Dipartimento Sviluppo Economico Lavoro Formazione Servizi Sociali ha confermato, con chiarezza, l’impossibilità, per disposizione, per la prosecuzione del progetto di tirocini, mettendo invece a disposizione i propri tecnici per un’ipotesi di progetto di accompagnamento all’inserimento stabile nel mondo del lavoro per noi quarantanove tirocinanti, in presenza di un progetto realistico di ricollocazione lavorativa da parte di Amministrazioni pubbliche o di imprese private.

Essendo apparsa l’impossibilità per il Parco delle Serre di attivare procedure di assunzione o di esternalizzazione di servizi per il reinserimento dei tirocinanti, nonché l’impossibilità per lo stesso Parco o per altri Comuni di attivare procedure di tirocini nuovi destinati agli stessi soggetti, è stato più volte insediato un tavolo tecnico congiunto tra il Dipartimento Sviluppo Economico Lavoro Formazione Servizi Sociali e il Dipartimento Agricoltura; è avvenuto un incontro con il Governatore Mario Oliverio; è stato organizzato un incontro con il Commissario Parco delle Serre e con il Direttore Parco delle Serre; abbiamo richiesto un celere intervento al Dott. Raimondo; tutto questo per la verifica di una concreta utilizzabilità delle risorse Azienda Calabria Lavoro per eventuali percorsi alternativi tesi a valorizzare le competenze e le esperienze che abbiamo acquisito, compatibili con le procedure rese possibili dalle normative vigenti, ma senza ottenere nessun risultato e nessun esito occupazionale.

Eravamo partiti entusiasti, con la speranza di far maturare l'esperienza del tirocinio verso un inizio di carriera professionale. L’aspetto negativo, però, è che il tirocinio stesso è risultato una misura isolata, non sostenendoci nella costruzione di un percorso e lasciandoci fuori dal mercato del lavoro.

E’ possibile che ci sia tutta questa disponibilità da parte della Regione Calabria, anche tramite le sue articolazioni interne, a fare formazione, interamente finanziata da denaro pubblico, registrando abusi, non solo nei ritardi dei pagamenti, ma soprattutto negli sprechi di denaro, si pensi alle risorse ingenti investite.

Reso noto un abuso di Tirocini Formativi, ci chiediamo cosa si nasconda dietro questa esplosione di progetti a finanziamento regionale. Sono effettivamente uno strumento di formazione “on the Job” o nascondono spesso lavoro mascherato?

È un tema importante perché riguarda anche, oltre alle questioni centrali dei diritti e delle esigenze dei tirocinanti (con nessuna prospettiva di stabilizzazione) e dell’efficacia delle politiche attive del lavoro, l'utilizzo corretto delle risorse pubbliche.

Molte sono state le occasioni elettorali in questi lunghi anni, in concomitanza siamo stati condiscendenti e utopizzati da un circolo vizioso, che ha consentito al politico di turno di servirsi del Parco, come una sorta di bacino elettorale, utilizzandolo come scuola eterna formazione per illudere, con aspettative vane, tanti disperati giovani.

Molti di noi, giovani o meno non ha importanza, hanno bisogno di lavorare, per favore non umiliateci proponendoci “sogni lavorativi” del genere, e alla scadenza del tirocinio formativo nessuna assunzione, ovviamente, siamo stati congedati con tanti sorrisi".

Tirocinanti negli uffici giudiziari calabresi, Wanda Ferro (FdI) presenta un'interrogazione

Chiede notizie certe sul destino dei 750 tirocinanti utilizzati negli uffici giudiziari calabresi la deputat adi Fratelli d'Italia Wanda Ferro, che ha rivolto un'apposita interrogazione al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali e al Ministro per il Sud.

Ferro ha ricordato che le attività di formazione dei tirocinanti hanno avuto inizio nel settembre del 2017 e, contrariamente ad analoghe esperienze del passato, prevedono al termine del percorso l'acquisizione della qualifica di ausiliario o di operatore amministrativo in quanto saranno formalizzate e certificate le competenze conseguite dai tirocinanti;  la durata del tirocinio è fissata in un anno, eventualmente prorogabile di un altro anno previa autorizzazione del Ministero della giustizia, ma ad oggi, nonostante sia scaduto il primo anno di tirocinio, il Ministero della giustizia non ha comunicato i propri intendimenti mettendo così a rischio la prosecuzione delle attività.

I circa 750 tirocinanti assegnati presso gli Uffici giudiziari firmatari della relativa convenzione sono stati impiegati presso gli Uffici delle Corti d'appello e delle Procure generali della Calabria (650 unità circa) e presso gli Uffici della Magistratura amministrativa, contabile, nonché gli uffici legali di Province, comuni e Asp (circa 100 unità).

"E' evidente - rimarca l'on. Wanda Ferro - che non deve andare disperso il patrimonio di competenze acquisite dai tirocinanti, considerato che gli stessi possono offrire un contributo qualificato e determinante nell'organizzazione amministrativa della giustizia calabrese andando a sopperire, peraltro, alle gravi carenze di personale amministrativo che interessano gli uffici giudiziari calabresi". Per questo Ferro ha chiesto al ministro della Giustizia "quali siano gli intendimenti circa la prosecuzione dei tirocini in essere presso gli Uffici giudiziari calabresi", e più in generale ai ministri interrogati "quali iniziative urgenti intendano adottare per la stabilizzazione dei 750 tirocinanti presso gli Uffici giudiziari calabresi, anche al fine di garantire un efficiente funzionamento della macchina amministrativa giudiziaria, eventualmente ricorrendo all'utilizzo dei fondi europei".

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Pagamento dei Tirocini, Cgil: no alle ritenute Irpef del 23%

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa della CGIL, riguardante il tardivo pagamento degli stipendi dei tirocinanti negli enti locali e la proposta, da parte dello stesso sindacato, unitamente alla UIL, di non applicare le ritenute IRPEF sugli stipendi appena pagati.

Lo sblocco dei pagamenti per i tirocini negli enti locali è avvenuto, in maniera tardiva (6 dicembre), dopo un confronto tra Regione e INPS. Come organizzazione sindacale, unitamente alla Uil, abbiamo già avuto modo di affermare che ci interessa poco la polemica sterile, ma preferiamo dedicarci a rappresentare i bisogni dei calabresi. Aspettando dunque, che venga definitivamente risolto il “pagamento dei tirocini”, sarà il tempo della verità, della trasparenza e della legalità.

Fermo restando che in assenza di risposte certe metteremo in campo azioni di lotta ancor più incisive, valutando azioni legali che mettano in mora la Regione Calabria, vera responsabile di questo ritardo. La Regione Calabria ha dimostrato superficialità nella gestione della questione e inadeguatezza. Riteniamo fondamentale, come già proposto il 16 novembre, la definizione di un PIANO STRAORDINARIO PER IL LAVORO in Calabria, per dare risposte in termini di “lavoro vero” a migliaia di calabresi. Ad ogni modo, come Cgil, unitamente alla Uil, abbiamo già provveduto ad inviare una lettera alla direzione regionale dell’INPS Calabria per chiedere la non applicazione delle ritenute Irpef al 23% per i tirocinanti delle politiche attive. I fruitori delle politiche attive, infatti, riceveranno un compenso complessivo per il tirocinio svolto tra i 4800 e i 5000 euro annui e, non potendo svolgere altre attività lavorative, che ne causerebbe comunque la decadenza dello status, non avranno altri redditi da lavoro nel corso dell’anno fiscale. La maggior parte degli ex percettori di ammortizzatori sociali in deroga, che attualmente svolgono tirocini presso enti pubblici, ha preventivamente comunicato attraverso un modello di detrazione Irpef il proprio presunto reddito annuo inferiore a 8mila euro. Inoltre, per la stragrande maggioranza di queste persone, il tirocinio non si svolgerà completamente all’interno dell’anno fiscale 2017, essendo iniziati con mostruoso ritardo rispetto a quanto concordato con la Regione Calabria, e pertanto si avranno alcune mensilità da erogare nel corso del 2018.

Per tali ragioni, come sigle sindacali, in maniera unitaria, sul solco del percorso già avviato con la manifestazione regionale del 16 novembre, abbiamo ritenuto opportuno chiedere all’INPS la corretta applicazione della tassazione ordinaria e di tenere conto delle autodichiarazioni per le detrazioni, per non aggravare ulteriormente la condizione economica dei tirocinanti calabresi che rischiano di perdere parte del reddito reddito necessario per i posizioni fiscali non dovute, con l’aggravante di doverlo richiedere a rimborso presentando apposite dichiarazioni o istanze alla Agenzia delle Entrate, con i tempi remoti facilmente intuibili.

Tirocinanti della mobilità Ferrara e Parentela (M5S): "Ok sblocco indennità, ora si regolarizzino i percorsi"

«Apprendiamo con soddisfazione della sottoscrizione della convenzione tra la Regione Calabria e Inps per l’erogazione delle indennità riguardanti le politiche attive/tirocini formativi negli enti pubblici e privati a favore degli ex percettori di mobilità in deroga».

Così commentano l’europarlamentare Laura Ferrara ed il deputato Paolo Parentela, che sulla questione avevano già interessato rispettivamente la Commissione europea ed il Parlamento italiano.

«All’indomani delle nostre interrogazioni per segnalare le irregolarità ed i ritardi nei pagamenti dei percorsi di tirocini di seimila calabresi, arriva la notizia dello sblocco di 15 milioni di euro, un piccolo risultato per tutti coloro che a percorso avviato ed alcuni addirittura concluso non hanno ancora visto un solo euro. Questo “acconto” non va a sanare però una situazione viziata a monte – ricordano i Portavoce del MoVimento 5 Stelle –, questi percorsi non hanno di fatto nulla di formativo per i beneficiari. La Regione Calabria ha mascherato dietro dei “tirocini” veri e propri rapporti lavorativi senza però i dovuti benefici previdenziali ed economici, non viene stipulato alcun contratto con i soggetti promotori il tutto a scapito delle persone che si trovano a svolgere questi percorsi. Rimangono dunque tutti i dubbi sulla regolarità di questo modus operandi da parte dell’amministrazione regionale. Ci auguriamo che l’erogazione delle indennità avvenga al più presto, così da poter assicurare alle famiglie coinvolte un sereno Natale. Rimarremo comunque vigili – concludono Ferrara e Parentela – affinché non si continui ad operare nella direzione dell’assistenzialismo e dell’irregolarità, i percorsi di reinserimento al lavoro necessitano di progettualità a lunga scadenza e non di soluzioni emergenziali».

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Tirocinanti giustizia, Laura Ferrara (M5S) interroga la Commissione europea

"Un futuro in bilico, quello dei tirocinanti degli Uffici giudiziari italiani dell’Ufficio per il Processo, che da sette anni proroga dopo proroga, si aggirano nei corridoi delle aule di giustizia, con tirocini pagati 400 euro al mese". 

È quanto afferma Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 Stelle che su questa tematica interroga la Commissione europea.

"Lo Stato italiano aggira la legge all’interno degli stessi tribunali. Nelle cancellerie degli Uffici Giudiziari italiani dell’Ufficio per il Processo, sono in corso circa mille tirocini formativi, che anno dopo anno fanno seguito a contigui percorsi/tirocini di perfezionamento avviati dal Ministero di Giustizia italiano e svolti sempre dagli stessi tirocinanti, con uguali mansioni e presso gli stessi uffici giudiziari ministeriali o uffici affini. 

Il Ministero – continua la pentastellata – utilizza i tirocini al posto dei regolari contratti di lavoro. Niente contributi previdenziali, ferie, malattia, Tfr o tredicesima per queste persone, definite tirocinanti ma che svolgono in realtà una vera e propria attività lavorativa, spesso a centinaia di chilometri da casa, ma non beneficiando del sistema di tutela previdenziale, assistenziale ed economica proprio di un normale lavoratore. 

L'Europa deve aprire gli occhi di fronte a questa situazione paradossale, chiedo pertanto alla Commissione se questi tirocini siano  svolti in conformità ai principi introdotti con la Raccomandazione del 10 marzo 2014 del Consiglio, in particolare facendo riferimento alla qualità, alle condizioni di lavoro e alla durata ragionevole del tirocinio. 

Cosa c'è di formativo nell'ennessima proroga di un percorso per delle persone che già svolgono quella stessa attività da anni. - Si chiede la Ferrara – Se la Commissione è a conoscenza di questa farsa tutta italiana, ed ora attraverso la mia interrogazione lo è, dovrebbe dare concretezza al recentissimo “pilastro europeo dei diritti sociali” e porre fine a questo trattamento discriminatorio del Governo italiano".

 

 

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I tirocinanti della mobilità in deroga protestano al Parco delle Serre, Lagrotteria: "Si diano risposte in tempi brevi"

Il vicesindaco di Serra San Bruno, Walter Lagrotteria, in rappresentanza dell’ente di piazza Carmelo Tucci, è stato stamattina alla sede del Parco naturale regionale delle Serre, dove i tirocinanti della mobilità in deroga che prestano servizio in vari enti, avevano iniziato una protesta per chiedere il pagamento delle mensilità arretrate, bloccando l’ingresso dello stesso Parco.

 «È una protesta che condivido in pieno - ha affermato Lagrotteria, rivolgendosi ai dipendenti - e mi dispiace per la problematica alla quale siete purtroppo costretti a far fronte. La politica deve prendersi le proprie responsabilità e fare il proprio dovere, cercando di risolvere al più presto questa situazione, affinché possiate trascorrere le festività natalizie in serenità con i vostri cari. Per quel che riguarda il Comune di Serra San Bruno, noi saremo al vostro fianco in tutte le iniziative che deciderete di portare avanti. A prescindere da ogni orientamento politico, qui c’è in ballo il vostro futuro; il futuro di giovani, padri e madri di famiglia i quali, giustamente, chiedono di sapere che fine hanno fatto i pagamenti che gli spetterebbero di diritto. Penso sia legittimo condurre questo genere di battaglie, ma l’importante è che tutto si faccia nel solco della legalità».

 A tal proposito, attraverso un documento,  firmato da Lagrotteria, dal segretario provinciale della Cisl, Sergio Pititto e dal commissario del Parco delle Serre, Domenico Sodaro, è stato chiesto un incontro al prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo che, probabilmente, si terrà nei prossimi giorni.

 «Si tratta di un piccolo tassello - ha concluso Lagrotteria - nella speranza che quanto prima i tirocinanti ricevano quanto è loro dovuto».

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Il tema degli ammortizzatori sociali non pagati approda su On the news

On the news, di sabato 18 novembre, nello spazio dedicato agli approfondimenti è speciale: “Ammortizzatori sociali non pagati”. 

"Le belle parole si sprecano quando si parla di ammortizzatori sociali, di misure a sostegno della famiglia, del lavoro, dell’occupazione, dell’impresa e delle politiche del lavoro, ma come spesso accade alle buone intenzioni non sempre corrispondono i fatti e gli aiuti concreti. Testimoni di questa triste realtà sono i tirocinanti che prestano il loro prezioso e necessario servizio presso il Comune di Serra San Bruno ed il Parco delle Serre, che vedono ormai da cinque mesi, i più “fortunati” da quattro, il mancato pagamento delle loro spettanze. Risulta abbastanza facile individuare la colpa: è lei, la famosa burocrazia, che non ha né nome né volto, che si perde tra gli uffici del ministero del lavoro, quelli dell’Inps e della Regione Calabria. Tutte le forze politiche esprimono solidarietà ma, nonostante le promesse e ipotesi di firme e autorizzazioni, la soluzione del problema sembra lontana".

Ospiti della puntata, condotta da Antonio Zaffino, alcuni rappresentanti dei tirocinanti, il vicesindaco del comune di Serra San Bruno Walter Lagrotteria, Alfredo Barillari, capo gruppo del Movimento civico Serrese “Liberamente” e l’onorevole Paolo Parentela del Movimento 5 Stelle. 

 

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