Nuovo caso di coronavirus a Chiaravalle Centrale

Nuovo caso di coronavirus a Chiaravalle Centrale (Cz).

 La notizia è stata resa nota, in un video pubblicato su Facebook, dal sindaco del Comune delle Preserre, Domenico Donato.

Ad aver contratto il Covid è una persona, attualmente asintomatica, che nei giorni scorsi aveva avuto contatti con un cittadino di Torre di Ruggiero risultato positivo al virus.

“La persona contagiata – afferma Donato – con molto senso di responsabilità aveva avviato l’isolamento volontario, già dallo scorso 16 ottobre, il che ha fatto sì che fossero limitati al minimo i contatti sul territorio di Chiaravalle. E anche una dei familiari, una studentessa – aggiunge il primo cittadino – non ha ripreso l’attività didattica in presenza e pertanto le nostre scuole non vengono coinvolte”.

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Emergenza Coronavirus: app "Immuni", in Calabria l'ha scaricata solo l'8 per cento dei cittadini

Tra le più basse d’Italia, la cui media non supera comunque il 12% (troppo poco affinché abbiano una qualche efficacia), la percentuale di download dell’app “Immuni” per il contenimento del contagio da CoViD-19 in Calabria.

È per tale ragione che la direzione aziendale del Grande ospedale metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria vuole dare il proprio contributo per sensibilizzare, in particolar modo i più giovani, sul tema della prevenzione e dei comportamenti sociali da tenere per il contenimento del contagio.

È questo il momento, infatti, di scaricare “Immuni”, l’app raccomandata dal Ministero della Salute oltre che dalla nuova ordinanza regionale e che è stata pensata e creata per mappare la diffusione del contagio e ricostruire la rete delle persone entrate in contatto con chi risulta infettato, pur rispettando il diritto alla privacy di ciascuno, in modo da prevenire l’avanzamento del virus e lo sviluppo di focolai.

Si tratta di una “guerra di strategia” in cui il contributo dei più giovani è fondamentale, in cui vince chi agisce con più lucidità.

Era noto fin dall’inizio che ci saremmo trovati di fronte ad una seconda ondata ed è stato proprio  per respingerla che il governo ha varato l’app italiana di tracciamento dei contatti che, se usata diffusamente e puntualmente, potrebbe fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.

 I numeri ufficiali ci dicono che con la curva dei nuovi casi cresce anche quella dei download, che hanno superato i 7 milioni. Dal 1° ottobre hanno scaricato Immuni oltre 350mila persone. 5.870 le notifiche: è il numero di avvisi inviati agli smartphone di chi è entrato in contatto con un positivo. In 357 al cospetto della diagnosi di positività hanno detto di essere in possesso di Immuni e hanno accettato che partissero le notifiche, perché è tutto volontario e anonimizzato: dal download alla decisione di far partire gli avvisi fino alla reazione alla notifica.

Tuttavia non basta: in Calabria una copertura che non supera l’8% può avere una efficacia molto limitata, vale a dire scarsa, poiché tutela solo le persone già registrate sull’app e che hanno contatti soltanto con persone che a loro volta sono in possesso dell’applicazione. Ovvero, una cerchia ristrettissima.  

Non rendiamo la volontarietà il tallone d’Achille di uno strumento che può aiutare a tenere sotto controllo il Covid-19: scarichiamo “Immuni”, rispettiamo il distanziamento, indossiamo la mascherina e laviamoci spesso le mani.  Isoliamoci e avvisiamo subito il medico in caso arrivi la notifica.

La Direzione del G.O.M. di Reggio Calabria e il suo personale chiedono a tutti, in particolare ai più giovani, un assunzione di responsabilità. Perché non è un paradosso chiedere responsabilità ai giovani e perché scaricare “Immuni” è un atto di rispetto nei confronti degli altri ed, in particolare, dei propri cari.

Come funziona l’applicazione per smartphone basata sul contact tracing scelta per tracciare i contagi da coronavirus: Il funzionamento dell’app, disponibile al download su iOS e Android, è semplice. Tante le domande sul suo funzionamento, come che fare in caso di notifica, e privacy.

Immuni è attiva da diversi mesi in tutta Italia e dopo un periodo di diffidenza sta conoscendo una lenta e progressiva diffusione. L’app spia gli utenti? Ovviamente no.

Facciamo il punto della situazione sull’app che tanto potrebbe essere centrale in questa seconda fase di convivenza con il coronavirus.

Ma come funziona davvero Immuni? L’applicazione sfrutta la tecnologia bluetooth basandosi sul modello indicato da Google e Apple, frutto di una storica alleanza per tracciare il coronavirus. Attraverso il bluetooth, l’app rileva la vicinanza fra due dispositivi e registra sullo smartphone di ciascun cittadino una lista di codici identificativi anonimi di tutti i device con cui è entrato in contatto.

Quando a un utente viene fatto il tampone e risulta positivo un operatore sanitario (che sarà in possesso di un’altra app dedicata) vi richiederà il codice contenuto all’interno dell’app, univoco e generato più volte in maniera causale. Una volta inserito nel sistema il sistema di cloud computing invierà una notifica con il rischio di esposizione al coronavirus a tutti gli utenti entrati a contatto con voi nel periodo finestra identificato come a rischio.

Niente geolocalizzazione ma un sistema di tracciamento basato sul bluetooth a cui gli utenti si sottopongono su base volontaria. L’obiettivo dell’app italiana, e dell’Unione Europea che vigila e detta le regole sulla realizzazione di questo tipo di app, è di arrivare a soluzioni diverse per il tracciamento dei contatti.

Non uno spiare le attività private dei cittadini, ma creare uno strumento utile per ripartire con la quotidianità e prevenire l’arrivo di nuovi contagi.

Immuni e privacy: quali dati sono richiesti?

Una volta scaricata e avviata l’app avremo tutta una serie di voci da attivare e di permessi da concedere per far funzionare Immuni.

Viene richiesta l’attivazione del bluetooth e il consenso a entrare in contatto con l’utente in caso d’emergenza, oltre ai permessi relativi alla notifica del contagio (che vedremo nei prossimi paragrafi).

Emergenza coronavirus: picco di contagi in Italia, oltre 19 mila in un giorno

Continua a crescere il numero degli italiani contagiati dal Covid.

Secondo il bollettino del Ministero della Salute, l'incremento nelle ultime 24 ore è di 19.143.

I nuovi casi sono stati individuati grazie a 182.032 tamponi, il numero più alto dall'inizio dell'emergenza.

Il totale dei contagiati - comprese vittime e guariti - sale a 484.869.

In calo invece l'incremento delle vittime, 91 in un giorno (ieri erano 136) che portano il totale a 37.059.

Coronavirus, Calabria: ancora in crescita il numero dei positivi, oggi sono 159

Sono 159 i nuovi casi di coronavirus registrati in Calabria nelle ultime 24 ore.
 
Complessivamente, quindi, su 249.135 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 3.445 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 425 (30 in reparto; 3 in terapia intensiva, 392 in isolamento domiciliare); casi chiusi 614 (577 guariti, 37 deceduti).

- Catanzaro: casi attivi 193 (26 in reparto; 4 in terapia intensiva; 163 in isolamento domiciliare); casi chiusi 314 (280 guariti, 34 deceduti).

- Crotone: casi attivi 28 (28 in isolamento domiciliare); casi chiusi 149 (143 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 29 (3 ricoverati ,26 in isolamento domiciliare); casi chiusi 119 (113 guariti, 6 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 791 (41 in reparto; 2 in terapia intensiva; 748 in isolamento domiciliare); casi chiusi 437 (416 guariti, 21 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 229 (222 in isolamento domiciliare); casi chiusi 117 (116 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 104 in provincia di Reggio Calabria, 38 in provincia di Cosenza, 14 in provincia di Catanzaro e 3 in quella di Crotone.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria pe comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 1.141.


 

Ordinanza anti-Covid in Calabria, tutte le misure

Sospensione delle attività scolastiche secondarie di secondo grado dal 26 ottobre 2020; sospensione, in presenza e con possibilità di attivare la didattica digitale integrata, delle attività didattiche presso gli atenei universitari, fatte salve le lezioni e le attività che devono essere necessariamente svolte in presenza fisica; stop agli spostamenti su tutto il territorio regionale, dalle ore 24 alle ore 5 del giorno successivo; divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei Pronto soccorso; accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.

Sono queste le principali misure contenute nell’ordinanza n. 79 firmata dal presidente facente funzioni Nino Spirlì, in vigore dal 24 ottobre al 13 novembre prossimi, per la prevenzione e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

L’ordinanza, sottoscritta dal delegato del soggetto attuatore Antonio Belcastro, di fatto aggiorna le disposizioni regionali dell’ordinanza n. 73/2020.

OBBLIGO DI MASCHERINE

Il provvedimento dispone «l’obbligo, sull’intero territorio regionale, di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché l’obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto, a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi e, comunque, con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande».

IL PERSONALE DEGLI OSPEDALI

La misura stabilisce inoltre, che «le Aziende ospedaliere dovranno provvedere a incrementare la dotazione di posti letto dedicati all’assistenza di pazienti affetti da Covid-19 nella misura del 20% di quanto previsto nel Dca n. 91/2020, entro 10 giorni dall’adozione della nuova ordinanza».

«Obbligo, per gli operatori sanitari dei dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali, al fine di rendere più efficace il contact tracing attraverso l'utilizzo dell'App Immuni, di caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività accedendo al sistema centrale di Immuni».

Inoltre, per gli operatori sanitari addetti alle indagini epidemiologiche e al contact tracing, viene ribadito «l’obbligo di utilizzare una scheda informatizzata per la raccolta dei dati sui casi, la ricerca della fonte d’infezione e l’identificazione dei contatti, sulla base di quanto contenuto nel Rapporto Iss Covid-19 n. 53/2020, specificando che resta in capo alle Aziende sanitarie e ospedaliere, attraverso i referenti appositamente individuati ed abilitati all’accesso, l’inserimento dei dati nella piattaforma web di sorveglianza integrata Covid-19 nazionale ed in quella di reportistica Covid-19 regionale».

Per scaricare il testo dell'ordinanza clicca qui

Calabria: pubblicata la nuova ordinanza anti-Covid

«L’ordinanza di oggi è uno strumento necessario per tutelare la salute di tutti noi calabresi. Non sarà un’ordinanza punitiva. Ci dovrete aiutare a farlo diventare uno strumento di tutela per le persone più deboli, per i nostri anziani, per i nostri giovani, per i padri e le madri di famiglia che, in questo momento, così come tutto il resto degli italiani e degli altri cittadini nel mondo, sono comunque a rischio».

È quanto afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, nell’annunciare la nuova ordinanza per il contenimento dell’epidemia da Covid-19.

«Il periodo di azione di questa ordinanza - spiega ancora - sarà di sole due settimane ed è necessario seguirla alla lettera. L’abbiamo emanata ora proprio per evitare di dover intervenire in maniera più corposa durante le festività natalizie. Ci auguriamo un buon risultato, ovvero che il numero dei contagi possa sensibilmente diminuire».

LE SCUOLE

«Per quanto riguarda le scuole - aggiunge il presidente f.f. -, è prevista la didattica a distanza per le superiori. Per tutte le altre scuole di ogni ordine e grado, la didattica continuerà a essere esercitata in presenza. È altresì prevista la tutela dei pazienti ricoverati in ospedale con lo stop alle visite parentali, che vale anche per le rsa e per tutti quei luoghi di ricovero dove ci sono categorie svantaggiate».

LE MISURE NOTTURNE

«Per quanto riguarda le ore notturne - aggiunge Spirlì -, abbiamo deciso di fermarci dalla mezzanotte alle 5 del mattino. Dobbiamo evitare gli assembramenti soprattutto nelle piazze, nei luoghi pubblici o davanti ai locali, che hanno comunque dato motivo di preoccupazione in tutte le regioni d’Italia e non solo».

Il presidente f.f. della Giunta lancia il suo appello ai calabresi:«Non sarà una misura molto restrittiva, però vi prego di rispettarla. Siamo, fondamentalmente, nelle nostre mani. Abbiamo bravissimi medici e ottime strutture ospedaliere che si stanno organizzando. Come abbiamo potuto apprezzare nei momenti difficili della primavera, loro hanno saputo arginare l’emergenza con un lavoro estenuante, con una applicazione umana e umanitaria incredibile. Ognuno di noi ha bisogno di tutti gli altri. Garantiamoci a vicenda la tutela della salute, in particolare ai più giovani raccomando quella dei più anziani; ai genitori raccomando la tutela e il controllo della salute propria e dei propri figli; e a tutti quanti auguro una capacità di amore nei confronti dell’altro, una capacità di fratellanza che abbiamo sempre saputo dimostrare».

«Se supereremo ancora una volta questo momento critico, come abbiamo già saputo fare - Spirlì è sicuro -, troveremo una via d’uscita come altri e, mi auguro, prima di tanti altri. Sarete informati costantemente, non ci saranno silenzi. Non avvertirete distanza e assenza, non mancherà la nostra presenza, compresa, ovviamente, la mia, che non mancherà mai. Vi ringrazio per l’amore e l’affetto dimostrato nei confronti del presidente Santelli. Jole lo ha meritato e merita anche il piccolo grande sacrificio delle prossime due settimane».

«CITTADINI PARTECIPANO A DECISIONI»

Il presidente f.f. commenta anche le indiscrezioni sull’ordinanza circolate dalla serata di ieri. «Più che una fuga di notizie - conferma -, è stata l’azione innocente di uno dei soggetti interessati al giro di consultazioni che ho voluto intraprendere a proposito dell’ordinanza restrittiva. Peraltro, è stata una cassa di risonanza, non allarmata e non allarmistica, per un atto amministrativo che avrebbe potuto, di suo, creare motivo di turbamento nella popolazione». «I calabresi - conclude Spirlì - hanno potuto conoscere, dalla viva voce del loro presidente facente funzioni, il metodo che questa amministrazione ha messo in atto fin dal primo giorno di insediamento: contatto, confronto, ascolto e condivisione. Le porte del palazzo sono state sfondate, i cittadini partecipano alle decisioni. Anche a quelle più difficili».

Emergenza coronavirus in Calabria, si va verso il "coprifuoco" e la didattica a distanza

Alla luce della progressiva diffusione del contagio da coronavirus, la Calabria potrebbe, nelle prossime ore, seguire la strada tracciata da alcune regione ed adottare il coprifuoco.

Il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì –  stando al contenuto in un audio messaggio che ha inviato a sindaci e consiglieri regionali -  starebbe infatti lavorando ad un’ordinanza che dovrebbe contemplare un lockdown notturno dalle 24 alle 5.

Il provvedimento, che dovrebbe avere una durata di 15 giorni, non risparmierebbe neppure la scuola, per la quale s’ipotizza il ritorno alla didattica a distanza per gli studenti di superiori e medie.

Le lezioni dovrebbero invece continuare in presenza per gli alunni delle primarie e degli asili.

Stop alle visite negli ospedali e nelle strutture che ospitano anziani.

Limitazioni dovrebbero interessare anche le visite specialistiche non urgenti, mentre resterebbero aperti gli ambulatori per le prestazioni specialistiche importanti quali quelle oncologiche o simili.

Tre casi di coronavirus a Marina di Gioiosa Ionica, chiuse due scuole

Tre casi  di coronavirus a Marina di Gioiosa Ionica (Rc).

E’ quanto fa sapere, tramite un post pubblicato su Facebook, l’amministrazione comunale della cittadina reggina.

I tre positivi, nessuno “dei quali presenta condizioni preoccupanti”, hanno “dimostrato un comportamento responsabile”.

L’amministrazione comunale fa sapere inoltre, che stanno per essere assunti “ tutti i provvedimenti necessari al fine di evitare il diffondersi del virus”.

Pertanto, “per ragioni precauzionali” è stata “sospesa l'attività didattica presso i plessi scolastici Enrico Rodinó e Peppino Brugnano".

Infine, i cittadini vengono invitati a “prestare la massima attenzione alle regole di igiene ed a manifestare solidarietà e comprensione" alle persone "soggette all'attacco del virus”.

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