Il coronavirus fa un'altra vittima in Calabria. Morta una pensionata

Si aggrava ulteriormente il bilancio dei morti da coronavirus in Calabria.

Dopo il 62enne di Fabrizia (Vv)(Per leggere la notizia clicca qui) morto nell'ospedale di Vibo Valentia,  arriva la seconda vittima della giornata.

Si tratta di una donna di 84 anni, originaria di Francavilla Marittima (Cs), deceduta la notte scorsa all’ospedale dell'Annunziata di Cosenza.

Sale quindi a 13 il totale delle vittima da covid -19 in Calabria.

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Ospedale di Serra: Lagrotteria, Giancotti e Albano: “Insoddisfatti della gestione del caso di Coronavirus, pretendiamo rispetto ed attenzione”

“A seguito di quanto accaduto all’Ospedale di Serra San Bruno in occasione del riscontro di un caso di paziente positivo al Covid-19 manifestiamo formalmente il nostro disappunto nei confronti dell’Asp di Vibo Valentia e di questo abbiamo provveduto ad inoltrare apposita comunicazione ufficiale al Commissario Straordinario Dott. Giuliano ”.

Gli ex consiglieri comunali Walter Lagrotteria, Valeria Giancotti e Brunella Albano si soffermano su quella che definiscono “una gestione non ottimale della situazione, causata anche e soprattutto dalla mancata attivazione del Pre-Triage e dell’adozione delle relative procedure previste in questi casi” e mettono in evidenza “la assoluta mancanza di dispositivi di protezione individuale che dovrebbero essere forniti a tutti gli operatori sanitari e di cui non vi è, invece, ancora disponibilità”. In più, rilevano che “a seguito dell’esposizione, avuta nei giorni scorsi, degli operatori del Pronto Soccorso potrebbe verificarsi una situazione di potenziale contagio” e ricordano che “sono state emesse diverse ordinanze di quarantena obbligatoria, anche nei confronti di personale ospedaliero, ci fa allarmare e rimaniamo sgomenti di fronte alla irresponsabile scelta di emanare un ordine di servizio nei confronti di tutto il personale del Pronto Soccorso e del 118 e di Radiologia di rientrare comunque in servizio, senza alcun preventivo controllo sanitario che riteniamo, in queste circostanza, obbligatorio a tutela degli stessi operatori, dei pazienti e della popolazione del territorio delle serre. Ci chiediamo chi è, l’incosciente, che si vorrà fare carico di tale gravi disposizioni”

Da qui nascono ulteriori riflessioni e richieste: “è assolutamente necessario evitare la diffusione del virus e spegnere sul nascere eventuali focolai. Dunque, anche alla luce degli ultimi ordini di servizio, riteniamo urgente:

1)      sospendere l’ordine di servizio di rientro al lavoro dei soggetti interessati ed effettuare, a tutela della loro salute e di quella dei pazienti, i tamponi sugli operatori sanitari entrati in contatto con il paziente poi risultato positivo e di tutto il personale ospedaliero, così come anticipato, nei giorni scorsi, anche dal DG del Dipartimento  della Salute regionale Dott. Belcastro;

2)      dotare, immediatamente, di tutti i dispositivi di protezione e attrezzatura necessaria al corretto svolgimento delle prestazioni sanitarie: tutti gli operatori sanitari del Pronto soccorso, del 118, dei reparti, tutti i dipendenti ospedalieri e anche coloro i quali, anche essi ad oggi trascurati, forniscono il servizio di assistenza domiciliare, che quotidianamente entrano in contatto con gli ammalati e che possono rappresentare un ipotetico veicolo di contagio e veicolazione del virus, di tutti i dispositivi di protezione;

3)     rendere disponibili maggiori unità di personale infermieristico, anche impiegando personale attualmente non impiegato negli ambulatori che momentaneamente sono stati chiusi;

4)      provvedere all’immediata apertura del Pre-Triage che, al momento, sembrerebbe ancora chiuso in quanto, ad oggi,  sembrebbe non ci sia la disponibilità, all'interno della stessa tenda neanche della dotazione, per tipologia e quantità, di idonea strumentazione e, cosa  altrettanto grave, ribadiamo manca della dotazione degli appositi dispositivi di protezione per gli operatori (DPI).

5)      garantire l’operatività e la reperibilità di personale, secondo quanto previsto dalla delibera n. 345 del 18 marzo, che ad oggi non ha trovato riscontro in alcun ordine di servizio. Ciò servirebbe a rendere disponibile ulteriore personale necessario al presidio ospedaliero per il funzionamento della tenda di Pre-Triage e del Pronto Soccorso e ad attivare e rendere disponibile il servizio della seconda ambulanza, che potrebbe essere impiegata per il trasporto di pazienti risultati positivi. E che oggi si rende ancor più necessaria per il nostro territorio. Sarebbe pertanto opportuno, anche qua, quantomeno creare con apposita turnazione di reperibilità necessaria al possibile impiego di questo mezzo dotandolo degli appositi sistemi per l'isolamento e trasporto in ambulanza di pazienti a rischio contagio.

Lagrotteria, Giancotti e Albano spiegano inoltre che “pretendiamo rispetto ed attenzione verso la comunità” e che “rimarremo sempre vigili per far rispettare il sacrosanto diritto alla tutela della salute della nostra comunità, lotteremo per garantire il rispetto dei operatori ospedalieri e per la tutela della loro incolumità su i luoghi di lavoro. E tutto ciò senza guardare in faccia nessuno nel solo interesse e tutela dei cittadini e del nostro territorio”.

“Infine ringraziamo tutti coloro in questi giorni si sono adoperati al servizio dei cittadini a difesa e tutela della loro incolumità: operatori ospedalieri, medici ed infermieri del Pronto Soccorso, dei Reparti e del servizio di Assistenza domiciliare; le Forze dell’Ordine: Carabinieri e Polizia; I dipendenti Comunali e la Polizio Municipale; gli operatori di Protezione civili e i volontari che si sono adoperati per garantire le consegne a domicilio per chi non autosufficiente e comunque a tutela della salute di tutti noi. Grazie a tutti Voi”

 

Emergenza Covid 19, Calabria: il neo assessore Gallo al lavoro per preservare il comparto agricolo

Salvare l’agricoltura calabrese dalle conseguenze negative che la pandemia di Covid 19 determina sotto l’aspetto economico.

Questo l’obiettivo perseguito dal neoassessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo al tavolo della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, nel corso dei lavori della Commissione politiche agricole convocata per definire le proposte da presentare con urgenza al governo nel tentativo di arginare le ricadute che l’emergenza sanitaria comporta sotto il profilo economico per la tenuta del comparto agricolo e gli scambi commerciali ad esso legati.

Ai lavori, svoltisi in videoconferenza e coordinati dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessore Gallo ha partecipato con il dirigente del Dipartimento Agricoltura e risorse agroalimentari della Regione Calabria, Giacomo Giovinazzo.

 «Date le oggettive e ben evidenti difficoltà del momento – spiega Gallo – d’intesa con la presidente Santelli abbiamo ritenuto opportuno e doveroso, nel confronto con le altre Regioni, presentare e sostenere una serie di iniziative finalizzate ad ottenere provvedimenti concreti e di rapida attuazione, per garantire la piena operatività del comparto agroalimentare, che è il motore dell’economia calabrese. Per questo, alla fine con unità di intenti, abbiamo formalizzato la richiesta di interventi indifferibili finalizzati a fronteggiare le ripercussioni della pandemia».

Particolare attenzione è stata richiesta, dall’assessore Gallo, in riferimento alle sorti del florovivaismo e del settore lattiero-caseario, nell’ambito di misure di carattere generale, sollecitate a beneficio di tutto il mondo agricolo.

Nello specifico, si va – ad esempio - dalla proroga dei bandi relativi ai fondi europei Feasr e Feaga e degli adempimenti e dei controlli Ocm all’aumento delle percentuali degli anticipi per le domande a Superficie e Strutturali, a procedure snelle di accesso al credito agevolato e ad altri strumenti finanziari.

Nel documento finale, licenziato all’unanimità, figurano anche la proroga dei termini per la conclusione dei Piani di sviluppo aziendale dei giovani agricoltori; l’autorizzazione del pagamento dei saldi delle domande a Superficie, per le annualità precedenti al 2020; la semplificazione delle procedure di controllo di tutte le misure, con proroghe sulla tempistica e deroga delle scadenze, nonché la semplificazione su Durc e Antimafia; il ripristino dei voucher semplificati per la manodopera stagionale; procedure agevolate nell’assegnazione del carburante agricolo.

La piattaforma elaborata dalle Regioni sarà ora oggetto di confronto immediato col governo.

Previsto già oggi, sempre in videoconferenza, l’apertura del tavolo di lavoro con il ministro delle Politiche agricole alimentari e gorestali, Teresa Bellanova.

Coronavirus, salgono a tre i morti in Calabria

Il coronavirus fa un’altra vittima in Calabria.

Si tratta di un 65enne di Crotone deceduto oggi nell’ospedale pitagorico San Giovanni di Dio, dove era arrivato nella giornata di ieri.

Sale quindi a tre il bilancio delle persone  morte a causa del Covid-19 in Calabria.

Questa mattina, infatti, era arrivata la notizia del decesso di un informatore scientifico ricoverato nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza (per leggere la notizia clicca qui).

Nei giorni scorsi, invece, era morto un impiegato comunale di Montebello Jonico, nel Reggino (per leggere la notizia clicca qui).

Coronavirus: in media 8 giorni tra sintomi e decesso, terapia antibiotica la più utilizzata

Nelle persone decedute positive al Covid-19 la terapia antibiotica è stata quella più utilizzata (83% dei casi), meno utilizzata quella antivirale (52%), più raramente la terapia steroidea (27%). Lo afferma il Report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi pubblicato sul sito Epicentro, a aggiornato al 17 marzo. Il documento mostra anche i tempi mediani, in giorni, che trascorrono dall’insorgenza dei sintomi al decesso (8 giorni), dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale (4 giorni) e dal ricovero in ospedale al decesso (4 giorni). Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso era di 1 giorno più lungo in coloro che venivano trasferiti in rianimazione rispetto a quelli che non venivano trasferiti (5 giorni contro 4 giorni).

“Il comune utilizzo di terapia antibiotica – si legge nel documento - può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di COVID-19. In 25 casi (14,9%) sono state utilizzate tutte 3 le terapie”.

Per quanto riguarda le caratteristiche dei deceduti, il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 2.7. Complessivamente, 3 pazienti, e non 12 come era stato indicato in precedenza per un refuso, presentavano 0 patologie (0,8% del campione), 89 (25,1%) presentavano 1 patologia, 91 presentavano 2 patologie (25.6%) e 172 (48,5%) presentavano 3 o più patologie.

Sempre su Epicentro è stato pubblicato anche l’aggiornamento epidemiologico sui dati raccolti attraverso la piattaforma web dedicata. La degenza in un reparto di ricovero è riportata per 3.281 casi (13,1% dei casi totali); di questi 397 (12%) risultano ricoverati in terapia intensiva. Al 16 marzo 2020, 106 province italiane su 107 (tutte ad eccezione di Isernia) hanno segnalato almeno un caso di COVID-19. I casi si concentrano soprattutto nel nord Italia, in particolare in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, e nelle Marche dove sono stati segnalati al sistema di sorveglianza oltre 1.000 casi.

Covid - 19: su plastica e acciaio il virus resisterebbe fino a 3 giorni

Secondo uno studio, il nuovo coronavirus può essere trovato sulle superfici anche dopo ore.

I virus vitali potrebbero essere rilevati su rame per test fino a quattro ore, su cartone fino a 24 ore e su plastica e acciaio inossidabile per un massimo di tre giorni, hanno detto i ricercatori, tra gli altri, dall'Università di Princeton e dall'Università della California a Los Angeles.

Tuttavia, la cosiddetta dose di infezione su tutte le superfici è diminuita significativamente in questi periodi, secondo lo studio di laboratorio pubblicato sul "New England Journal of Medicine".

Anche l'Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) fa riferimento a questo lavoro.

Il BfR continua: "In generale, i virus del Covid 19 non sono particolarmente stabili su superfici asciutte. L'inattivazione allo stato secco di solito avviene entro poche ore o qualche giorno".

Finora, non ci sono stati casi in cui le persone hanno dimostrato di essere infettate dal contatto con oggetti contaminati.

In questo primo piccolo studio, i ricercatori statunitensi hanno confrontato l'agente patogeno SARS-CoV-2, che causa Covid-19, con l'agente patogeno SARS-CoV-1, che innesca la malattia infettiva SARS, osservata per la prima volta nel 2002.

Hanno scoperto che entrambi i tipi di virus sono allo stesso modo stabili. La stabilità quindi, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,non spiega perché, a differenza di SARS-CoV-1, SARS-CoV-2 ha portato a una pandemia, scrivono i ricercatori.

Coronavirus: la Germania stanzia 550 miliardi in aiuto all'economia, l'Italia 25

Il governo tedesco, tramite Angela Merkel, ha comunicato un maxipiano per rimediare ai danni del Covid-19 stanziando almeno 550 miliardi di euro per aiutare l'economia del Paese a sopravvivere la crisi causata dalla pandemia di Covid-19. Sono misure senza precedenti per la Germania.

Lo Stato mette infatti a disposizione crediti illimitati alle imprese, con un valore minimo annunciato di 550 miliardi di euro, e senza un tetto massimo. La Cancelliera ha aggiunto che in caso di necessità il Governo è pronto a preparare altri fondi per combattere questa crisi.

«Useremo tutti i mezzi a nostra disposizione» ha dichiarato Olaf Scholz, Ministro delle finanze. Principalmente, i miliardi messi a disposizione dal governo serviranno a compensare la riduzione del salario per coloro che sono costretti al lavoro ridotto, e per garantire crediti agli imprenditori in crisi di liquidità. La somma verrà stanziata mediante la KfW, la grande banca per lo sviluppo. L'effetto delle dichiarazioni del governo tedesco è ancora più forte se messo a confronto con il nostro Paese. Giuseppe Conte, il premier italiano, ha infatti comunicato mercoledì un aiuto all'economia di 25 miliardi di euro. Chiaramente, il contesto sociopolitico ed economico attuale è molto importante e non si possono fare determinati paragoni, l'Italia è infatti in crisi da lungo tempo, ed è anche il Paese al momento più colpito dal Covid-19. Malgrado ciò, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello lo “Sportello dei Diritti”, le misure attuate in Italia danno un'idea di quanto la Germania stia impiegando in aiuto alle sue imprese.

Emergenza coronavirus, Pitaro (Io resto in Calabria) presenta un'interrogazione

  Sull’emergenza epidemiologica da Covid-19 in Calabria, il consigliere regionale Francesco Pitaro (“Io Resto in Calabria”)  ha inviato - per il tramite del Presidente del Consiglio regionale - un’interrogazione rivolta al Presidente della Regione on. Jole Santelli: “La grave condizione  delle strutture sanitarie calabresi  - sostiene - che non cedono soltanto grazie al lavoro massacrante di medici, infermieri e tecnici, e che già adesso sono  stressate dagli attuali casi di coronavirus, sarebbe destinata a soccombere, qualora la situazione sfuggisse di mano, a meno che non siano adottati tempestivamente provvedimenti congrui, ponderati e urgenti”.

Ad avviso di Pitaro: “L’insieme dei provvedimenti della Regione, attuati o  annunciati, debbono però essere frutto di un ragionamento compiuto e di un  percorso politico - amministrativo caratterizzato da progettualità e tempestività e scevro da superficialità ed approssimazione, e che, al contempo, si avvalga di metodologie medico - scientifiche, sul presupposto che Governo e Regioni debbano seguire nella catena di comando  le indicazioni degli epidemiologici”.

Sottolinea  Pitaro: “Ad oggi, dalle notizie informali pervenute, pare che la Presidente della Regione  abbia assunto provvedimenti-ordinanze in materia, ma caratterizzati da frammentazione e che non sono l’esito di un disegno complessivo che affronti globalmente e sollecitamente la delicatissima questione. Non essendo stato insediato il Consiglio regionale, i consiglieri sono privi di notizie e non hanno informazioni, se non attraverso la stampa, in merito ai provvedimenti della Presidente della Giunta,  diretti ad affrontare l’emergenza virus ormai penetrata nel nostro territorio e che, da qui a poco, rischia di intasare la già insufficiente rete ospedaliera calabrese”.

In ragione di tutto ciò “e per avere doverosi ragguagli formali”, il consigliere regionale chiede alla presidente Santelli di sapere formalmente : 1)Quali atti e provvedimenti siano stati adottati, anche eventualmente insieme al Commissario alla sanità, al fine di permettere alla rete sanitaria calabrese di affrontare con efficienza e immediatezza  l’emergenza coronavirus; 2)Quali siano le strutture sanitarie calabresi che dovranno occuparsi dell’emergenza coronavirus e quanti siano in tutta la regione i posti nei reparti di terapia intensiva dedicati e il numero del personale sanitario che dovrà occuparsi dell’emergenza Covid-19; 3)Se vi è l’intendimento di costituire una struttura ad hoc, formata  da esperti  di chiara fama scientifica, che si occupi H24 e in via esclusiva dell’emergenza coronavirus e adotti, nel più breve tempo possibile, un piano finalizzato a contrastare l’ emergenza e a prestare con tempestività le necessarie cure a tutti coloro che,nei prossimi giorni, potrebbero essere infettati ed avranno bisogno di interventi sanitari seri all’interno di strutture sanitarie efficientemente organizzate e dotate di personale specializzato e dei necessari strumenti sanitari”.

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