Le agghiaccianti immagini video dell'aggressione a don Giorgio Costantino (VIDEO COMPLETO)

I Carabinieri di Reggio Calabria hanno diffuso il video dell'aggressione a don Giorgio Costantino, avvenua la notte del 24 maggio ad opera di un gruppo di ragazzi.

Il video fornito dai militari dell'arma è senza audio, ma lascia veramente poco all'immaginazione. I primi secondi del filmato, girato dalle telecamere di sorveglianza, riprendono un gruppo di 7 ragazzi che gioca a pallone nel cortile antistante la parrocchia. Noncuranti dell'ora tarda, non solo continuano con gli schiamazzi ma non esitano ad usare il cancello come porta. Il baccano causato dai giovani spinge don Giorgio ad alzarsi e uscire fuori, avvicinandosi al cancello con il cellulare in mano; uno di loro tira una pallonata verso il parroco e poi, come se nulla fosse, continuano a giocare. Nei fotogrammi successivi il prete accendere il cellulare, forse con l'intento di avvertire le forze dell'ordine, ed è allora che i ragazzi gli vanno incontro accerchiandolo. Uno di loro prova subito a prendere il cellulare dalle mani del prelato e ne scaturisce immediatamente un'accesa discussione; da li a poco si vede il braccio del parroco alzarsi come a voler dare uno scappellotto ad uno dei ragazzi che reagisce con inaudita violenza, colpendo don Giorno con una raffica di schiaffi calci e pugni. Il resto del branco prova a calmare l'assalitore che si allontana dal prete, raggiunge il centro del piazzale e sbatte violentemente e ripetutamente a terra il cellulare precedentemente rubato, a ruota un altro dei ragazzi presenti lo emula. 

La "questione" non è ancora chiusa; un altro dei ragazzi presenti continua a discutere con il prete, agitando ripetutamente le braccia, mentre il resto del branco, che nel frattempo si era di poco allontanato si rifà sotto. Questa volta ad assalire il povero malcapitato non è uno solo dei ragazzi ma tutti insieme. Il parroco dopo essere stato investito dalla violenza del branco, che riesce addirittura a strappagli di dosso la tunica, stramazza a terra stordito; i balordi si allontanano lasciandolo don Giorgio al suolo che, con estrema lentezza e barcollando si rialza

Tentato omicidio di don Giorgio Costantino, arrestati altri quattro ragazzi

Nella serata di ieri (27 maggio), i carabinieri dell’Aliquota operativa della Compagnia di Reggio Calabria, unitamente ai colleghi della Stazione del rione Modena della città dello Stretto, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Reggio Calabria nei confronti del 25enne Giacomo Gattuso.

Il giovane, originario di Reggio Calabria e già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, è ritenuto responsabile della violenta aggressione perpetrata, per futili motivi, la notte del 24 maggio 2017, ai danni di monsignore Giorgio Costantino, parroco della chiesa di “Santa Maria del Divin Soccorso”.

Il gip ha, inoltre, emesso un’altra ordinanza di misura cautelare, ponendo agli arresti domiciliari altre quattro persone di età compresa tra i 18 ed i 26 anni che, nel corso delle investigazioni, al fine di coprire Gattuso, avrebbero fornito dichiarazioni mendaci.

I quattro, al termine delle formalità di  rito sono stati accompagnati presso le rispettive abitazioni.

Gattuso rimane, invece, recluso nella casa circondariale di Arghillà dove è detenuto a seguito del provvedimento di fermo emesso il 25 maggio scorso.

Prete aggredito in parrocchia, è grave

Don Giorgio Costantino, parroco della Madonna del Divino Soccorso è stato aggredito e malmenato da persone non identificate.

L'aggressione è scattata la notte scorsa a Reggio Calabria. Secondo la ricostruzione, pare che il prelato abbia ripreso un gruppo di giovani che si era introdotto in un locale della parrocchia, dopo aver forzato il cancello d’ingresso.

Il sacerdote, allo stato ricoverato in prognosi riservata, ha riportato un ematoma alla testa per il quale è stato sottoposto ad un delicato intervento neurochirurgico.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini per cercare d'individuare gli autori del pestaggio.

Allo stato pare, tuttavia, che all'origine dell'aggressione non vi sia un tentativo di furto andato male.

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