Lo accoltella per 5 euro: arrestato per tentato omicidio

È una brutta storia, quella accaduta nei giorni scorsi, che dimostra, ancora una volta, come la società moderna sia afflitta da troppi mali difficili da estirpare. A finire in manette è stato Massimiliano Laforgia, 40enne di Crotone, gravato da numerosi precedenti, in atto sottoposto alla misura dell’affidamento in prova al servizio sociale, il quale è indagato in ordine ai delitti di tentato omicidio aggravato e porto di armi o oggetti atti ad offendere. Questi i fatti. Erano 14.30 circa di mercoledì, quando è giunta al 113 la richiesta di intervento, a seguito del grave ferimento di un soggetto di Crotone, il quale era stato attinto al petto da una coltellata. La vittima, altro pregiudicato crotonese anch’egli affidato in prova al servizio sociale, giunta in ospedale a bordo di ambulanza del 118, è stata immediatamente sottoposta alle cure dei sanitari che gli hanno diagnosticato un pneumotorace all’emitorace sinistro da ferita d’arma da punta e da taglio con prognosi di giorni 30 s.c.. Sul posto sono intervenuti immediatamente le Volanti e le pattuglie della Squadra Mobile della Questura, al fine di ricostruire la dinamica dell’evento, individuare l’autore del fatto, nonché il movente. Nonostante ciò, non solo la vittima si è rifiutata fermamente di fornire alcun tipo di dichiarazione, ma anche alcuni testi escussi non hanno consentivato di acquisire elementi di interesse al prosieguo investigativo. Pertanto, gli investigatori della Squadra Mobile hanno provveduto preliminarmente a visionare le immagini dei circuiti delle telecamere cittadine, potendo ricostruire i movimenti della vittima, la quale è giunta appiedata in centro storico, dopo essere stata attinta in luogo imprecisato, per chiedere aiuto ad alcuni conoscenti e l’invio di una ambulanza. Sono stati avviati, altresì, nell’ambito del procedimento penale incardinato presso la Procura di Crotone, specifici servizi tecnici, che hanno consentito di acquisire immediatamente importanti elementi a carico di Laforgia, il quale avrebbe attinto con una coltellata al petto il suo antagonista, al culmine di una lite scaturita dalla richiesta della vittima di corresponsione della somma di 5 (cinque) euro a fronte della illecita cessione di metadone al primo. Peraltro, è stato documentato come la stessa vittima stesse pianificando, unitamente ad alcuni familiari, la vendetta nei confronti di Laforgia. I riscontri effettuati hanno, effettivamente, consentito di verificare la fondatezza della versione dei fatti, per come ricostruita. Le risultanze investigative sono state rassegnate al Pm titolare del fascicolo, Gaetano Bono che, nella mattinata odierna, ha ottenuto dal Gip Michele Ciociola il provvedimento restrittivo a carico di Laforgia, il quale è stato tratto in arresto da personale della Squadra Mobile della Questura di Crotone e ristretto presso la locale casa circondariale, a disposizione della competente Autorità giudiziaria.

Tentato omicidio in disco-pub: arrestato un giovane di 23 anni

Un giovane di 24 anni è stato arrestato e sottoposto alla detenzione domiciliare in relazione al tentato omicidio di un uomo di 33 anni commesso sette mesi fa all'interno di un noto locale notturno di Diamante, in provincia di Cosenza. Il provvedimento, attuato a carico di N.A. dai Carabinieri della Compagnia di Scalea, è stato emesso dal Giudice delle indagini preliminari dal Gip del Tribunale di Paola che ha accolto l'istanza avanzata dalla Procura della Repubblica. Si trattò, secondo la ricostruzione degli inquirenti, dell'epilogo di un acceso alterco scoppiato tra il 33enne poi rimasto gravemente ferito ed altri ragazzi uno dei quali tirò fuori una pistola che deteneva illegalmente sparando un colpo che centrò la gola della vittima. L'inchiesta condotta dai militari dell'Arma continua per individuare l'intera cerchia dei partecipanti alla lite. 

   

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Pestano selvaggiamente un uomo: tre arresti per tentato omicidio

I Carabinieri hanno tratto in arresto per il reato di tentato omicidio un 41enne, un 31enne ed un 18enne, i quali nella tarda serata di domenica avrebbero malmenato selvaggiamente per futili motivi un 34enne straniero. La vittima ha riportato varie escoriazioni e lesioni agli arti. Gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari dai militari della Stazione dello Scalo di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza.   

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Tentato omicidio nel Vibonese: ferito un uomo di 44 anni

Un uomo di 44 anni è stato ferito in un agguato. Un colpo di arma da fuoco lo ha centrato al gluteo. Il fatto di sangue si è verificato nella frazione Peronaci, a Rombiolo, in provincia di Vibo Valentia. Massimo Soriano, la vittima, è stato trasportato presso l'ospedale "Jazzolino". Le sue condizioni non destano alcuna preoccupazione: la pallottola, infatti, è fuoriuscita non provocando danni particolarmente rilevanti. Guarirà in due settimane. I Carabinieri hanno prontamente avviato indagini sull'episodio e rintracciato la persona accusata di aver sparato il colpo di pistola. E' stato, infatti, bloccato, un individuo di 40 anni al quale gli inquirenti potrebbero addebitare il reato di tentato omicidio. Il movente sarebbe da rintracciare in un alterco scoppiato per banali ragioni. 

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Spara per il furto di un tappo e ferisce 4 persone: arrestato per tentato omicidio

Nella mattinata odierna, in esecuzione di di un decreto di fermo disposto dalla Procura della Repubblica, che ha pienamente concordato con le risultanze investigative prodotte a seguito del ferimento di 4 persone a colpi di pistola esplosi la sera del 31 marzo a Brancaleone, i Carabinieri della Compagnia di Bianco, coadiuvati da personale del Nucleo Investigativo del Gruppo di Locri e della Stazione di Brancaleone, hanno tratto in arresto Giovanni Bevilacqua, di 48 anni. Sulla base di quanto ricostruito dagli inquirenti, Bevilacqua, per futili motivi verosimilmente riconducibili al furto del tappo del serbatoio di un autocarro di sua proprietà, in evidente stato di alterazione dovuta all’assunzione di alcool, avrebbe dapprima minacciato e successivamente esploso tre colpi di pistola all’indirizzo di Leonardo Bevilacqua, 20 anni, dallo stesso ritenuto responsabile del furto. Nella circostanza il malcapitato è stato ferito all’addome e ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Locri, mentre altre tre persone, di cui due donne, intervenute per sedare la lite, sono state ferite sia alle gambe che alle braccia riportando tutti e tre lesioni guaribili in 15 giorni. Nella tarda mattinata di oggi Giovanni Bevilacqua, le cui ricerche – effettuate anche tramite rastrellamenti nelle campagne circostanti e perquisizioni domiciliari - non si erano mai interrotte, oramai alle strette, si è costituito unitamente al proprio avvocato presso i Carabinieri della Compagnia di Bianco, dove è stato tratto in arresto con l’accusa di tentato omicidio, lesioni personali e porto abusivo di arma da fuoco.   L’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Locri come disposto dall’Autorità Giudiziaria. 

 

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Tentano di uccidere tre ragazzi: arrestati padre e figlio

Personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha arrestato C.A., 57enne ed il figlio F.A. 32enne, accusati, in concorso tra loro, dei reati di tentato omicidio, lesioni personali e resistenza a Pubblico Ufficiale. I due soggetti, entrambi residenti a Reggio Calabria, a bordo di un’autovettura, secondo quanto ricostruito dalla Polizia, hanno intenzionalmente attentato alla vita di tre giovani, fermi con l’auto in panne al margine della carreggiata sulla Strada Statale 106 direzione nord, in località San Leo di Reggio Calabria, dopo aver più volte percorso il tratto stradale ove stazionavano i giovani. Le tre vittime sono state soccorse e trasportate presso i locali Ospedali Riuniti, dove una è tuttora ricoverata in prognosi riservata presso il reparto di Neurochirurgia e le altre due, con lesioni agli arti inferiori, sono state giudicate guaribili in 30 giorni.  Sono in corso ulteriori approfondimenti per comprendere le motivazioni delle condotte criminose in argomento.

 

Tenta di uccidere il marito dell'amante: arrestato dalla Polizia

A conclusione di serrate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, la Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto Filippo Cassone, reggino di 34 anni, con precedenti di polizia per intestazione fittizia di beni e corse clandestine di cavalli. L’uomo è gravemente indiziato di aver tentato di uccidere, la sera del 21 gennaio, un coetaneo di origini marocchine, domiciliato a Reggio Calabria, esplodendo un colpo di arma da fuoco che ha attinto la vittima all’addome. Lo straniero - che non corre pericolo di vita - è stato ricoverato presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico per l’estrazione del proiettile e le altre cure del caso. Gli investigatori della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria - allertati dai colleghi della Centrale Operativa della Questura, dove era giunta la segnalazione del ferimento del marocchino a mezzo colpi di arma da fuoco - hanno individuato il presunto autore del delitto dopo un’attenta ricostruzione della dinamica dell’azione delittuosa sulla base di numerose audizioni rese difficoltose dalla iniziale reticenza della vittima e dalla mancanza di collaborazione della moglie e dei suoi familiari, anch’essi di origini marocchine. Le contraddizioni testimoniali, emerse nel corso dell’attività istruttoria effettuata in conseguenza del verificarsi del fatto di sangue, hanno consentito agli inquirenti di orientare le indagini verso l’ambiente della vittima, fortemente caratterizzato da episodi di maltrattamenti in famiglia che avevano determinato, negli ultimi mesi, la separazione di fatto dei coniugi marocchini e l’avvicinarsi della donna a Filippo Cassone con il quale aveva stretto amicizia, presto sfociata in una relazione sentimentale.  Dagli accertamenti eseguiti della Squadra Mobile è emerso che Cassone avrebbe tentato di uccidere il marocchino esplodendogli un colpo di penna pistola in un luogo isolato del quartiere Gebbione dove l’aveva condotto con un pretesto. Raggiunta l’abitazione dei suoceri, non distante dal luogo in cui era stato ferito, il trentacinquenne marocchino è stato soccorso dalla moglie e dai suoi familiari e condotto in ospedale a bordo di un’ambulanza.  In accoglimento della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, al termine delle attività istruttorie, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale ha convalido il fermo eseguito dalla Squadra Mobile a carico di Filippo Cassone e ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dello stesso. 

 

E' accusato di aver sparato ad un uomo alla finestra: in manette un 43enne

Personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto in flagranza di reato un uomo di 43 anni, Marco Labate, reggino, ritenuto responsabile dei reati di tentato omicidio, spari in luogo pubblico, porto e detenzione illegale di arma da sparo e munizioni e ricettazione di arma. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Labate, la sera dello scorso 9 gennaio, per dissidi di natura familiare, avrebbe esploso 6 colpi di pistola calibro 7,65 contro la finestra di un’abitazione nel quartiere Archi della città dello Stretto, dove pochi istanti prima era affacciato C.O., 50 anni, verso cui l’arrestato avrebbe verosimilmente voluto, riferiscono gli inquirenti, esplodere i colpi di pistola. Le attività di indagine sono state avviate immediatamente dalla Squadra Mobile reggina a seguito di una telefonata al 113, con la quale si segnalava una persona che aveva sparato con una pistola contro la finestra di un'abitazione. I successivi sviluppi investigativi avrebbero consentito di ricostruire, a parere della Polizia, la dinamica dell’accaduto, attraverso l’acquisizione di fonti dichiarative nonché l’analisi dello stato dei luoghi in cui era avvenuta la sparatoria, raccogliendo gravi indizi di colpevolezza a carico dell’arrestato in ordine ai reati contestatigli.

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