Sequestrati una pistola e diverse confezioni di droga all’Università della Calabria

Nel corso di appositi controlli, effettuati davanti alle scuole cittadine e presso il campus universitario, in due distinte operazioni, le Fiamme Gialle di Cosenza hanno sequestrato oltre 30 grammi di marijuana, 50 grammi di hashish ed una pistola con matricola abrasa con relativo munizionamento e pronta all’uso. 

Un responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza. 

In particolare i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno individuato un diciottenne aggirarsi nervosamente nei pressi di via Sandro Pertini di Rende, in evidente stato di attesa. All’atto del controllo, il giovane è risultato detenere alcune confezioni di marijuana per complessivi 5 grammi. Nella successiva perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti, in un unico involucro, e sottoposti a sequestro ulteriori 26 grammi della stessa sostanza 

Nella stessa giornata proseguendo l’attività di controllo del territorio, gli stessi militari hanno notato due giovani sospetti sostare nei pressi del “cubo 32” dell’Unical, che, alla vista dei militari, si sono dati a precipitosa fuga, riuscendo a far perdere le proprie tracce. 

Per agevolare la fuga, i due hanno abbandonato sul posto una busta di plastica bianca, che è risultata contenere 50 grammi di hashish, suddivisa in 10 confezioni di cellophane. Le ricerche condotte in zona e finalizzate a rinvenire ulteriori elementi hanno permesso di scoprire, celata nell’incavo di un albero presente nelle vicinanze, una pistola Beretta calibro 22 munita di caricatore e 6 proiettili. 

Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza, dottor Tridico. 

Prosegue l’attività delle Fiamme Gialle finalizzata a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti in particolare nei confronti di giovani studenti frequentatori di Università e Scuole Superiori.

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Due atleti del Circolo ricreativo dell'Unical conquistano il campionato italiano di podismo

Nella ventottesima edizione del Campionato Italiano Universitario di podismo, ospitato nelle strutture sportive dell’Università di Padova, la squadra del Circolo Ricreativo dell’Università della Calabria è riuscita a distinguersi con una prestazione di assoluto rilievo tecnico che, ribaltando i pronostici della vigilia, ha proiettato l’Ateneo calabrese ai vertici del movimento nazionale. Su un percorso di 10km, caratterizzato da numerosi tratti di sentiero sterrato e che ha visto la partecipazione di oltre 300 atleti in rappresentanza delle varie Università, l’Ateneo calabrese è infatti riuscito ad incoronare ben due campioni italiani. Si tratta del Dott. Edoardo Sanchez e del Prof. Gianluigi Greco, che hanno rispettivamente conquistato il titolo di campione italiano nella categoria under 35 (Amatori) e nella categoria over 35 (SM35) – categorie che, peraltro, sono tra le più competitive tra quelle definite sulla base dei regolamenti della Federazione Italiana di Atletica Leggera. A completare il medagliere dell’Unical, si aggiungono inoltre il quarto e il quinto posto di categoria SM35 del Prof. Francesco Gagliardi e dell’Ing. Alessandro Vitale. “E’ stata una bellissima giornata di sport”, sottolinea il Prof. Greco, “in cui sia i risultati individuali sia quelli di squadra sono andati ben oltre le nostre più rosee aspettative. E’ un successo che è riuscito a costruire con caparbietà il Dott. Alessandro Sole, presidente del CRUC, il quale per vari mesi ha lavorato per creare una squadra affiatata e con le potenzialità per riportare il nostro Ateneo ad alti livelli anche nell’atletica leggera, in particolare nelle gare di corsa. Alla fine, la squadra si è caratterizzata come un variopinto affresco della nostra realtà, coinvolgendo assegnisti, PTA e docenti, tutti mossi dallo stesso forte spirito di appartenenza all’Unical. I risultati sono arrivati, ma il progetto che abbiamo sostenuto non mirava alla prestazione tecnica fine a sé stessa, quanto piuttosto alla creazione di un spazio di socialità, di partecipazione, di confronto e di condivisione di esperienze. In questo ambito, che rappresenta l’essenza stessa dello sport, penso vada ricercata la vittoria più importante che oggi portiamo a casa da questi campionati.” Grazie a questo risultato, l’Ateneo calabrese si è candidato di diritto come sede per l’organizzazione dei prossimi campionati nazionali, ponendo dunque le basi per rafforzare nei prossimi anni il proprio blasone e la propria visibilità nel podismo universitario italiano. Progetto ambizioso, quello dell’organizzazione dei campionati, che richiederà molte energie e un grande impegno, che il Circolo Ricreativo dell’Unical, con l’indispensabile sostegno di tutto l’Ateneo, sarà ben lieto di sostenere. Prossimo obiettivo, quindi, riuscire ad avvicinare sempre più universitari a questo splendido sport e a rinfoltire la squadra dell’Unical, in particolare nelle categorie dagli over 50 agli over 60, nelle quali non erano presenti ai blocchi di partenza atleti del CRUC, e nel settore femminile, la cui unica rappresentante è stata la Prof.ssa Gabriella Mazzulla.

Accordo per collaborazione scientifica fra Unical e Guangdong University (Cina)

Il magnifico rettore dell’Università della Calabria, professor Gino Mirole Crisci, ha ricevuto questa mattina, presso la Sala Consiglio del Rettorato, una delegazione della Guangdong University of Technology (Cina). Il gruppo cinese, in visita all’Ateneo d’Arcavacata, era formato dai professori Zhang Li (Vice President); Hu Yongjun (Vice Dean of School of Materials and Energy); Zhou Xiaohui (Vice Dean of School of International Education); Yi Guobin (Deputy Director of R & D Division) e  Zeng Zhiying (Deputy Director of Personnel Division). All’incontro hanno pure partecipato il prorettore professor Guerino D’Ignazio, il delegato alla Ricerca ed al Trasferimento Tecnologico, professor Giuseppe Passarino, il responsabile dell’area Risorse Umane, Roberto Elmo, il responsabile dell’ufficio Relazioni Internazionali, Gianpiero Barbuto ed i professori Riccardo Barberi, Natale Arcuri e Roberto Gaudio. Il magnifico rettore, con  l’ausilio di alcune slides, ha descritto agli ospiti cinesi le peculiarità del Campus d’Arcavacata che, tra le altre cose,  vanta una consolidata tradizione di rapporti e scambi culturali proprio con la Cina. Le due università hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che svilupperà la collaborazione scientifica e la mobilità di studenti e docenti. 

Senato accademico Unical, Salerno: “Domma porta freschezza e idee”

“Il raggiungimento del traguardo di senatore accademico da parte di Pietro Domma è il giusto riconoscimento per un giovane che instancabilmente lavora per la crescita della comunità”. È quanto afferma il consigliere regionale Nazzareno Salerno. “L’impegno di rappresentare gli studenti dell’Università della Calabria è una grande responsabilità – sostiene l’esponente azzurro - ma sono convinto che Domma sia la persona giusta, in virtù del suo equilibrio e della sua capacità di confrontarsi, per svolgere tale incarico. Con la sua voglia di fare, porterà idee ed energia nel Senato accademico, raccogliendo le esigenze degli studenti e lavorando per la realizzazione degli obiettivi. Con il successo di Domma – conclude Salerno - si affermano anche in ambito universitario i valori e i concetti chiave cari a Forza Italia”.

Unical, aperte le iscrizioni al primo Master italiano sull'Intelligence

"Oggi tutti in Italia invocano l’intelligence per contrastare il fondamentalismo islamico e la criminalità organizzata. Si dimentica, però, che per tanti anni si è fatto di tutto per indebolire questo strumento fondamentale per la sicurezza e il benessere dei cittadini. La prima cosa è costruire una cultura dell’intelligence in modo da farne comprendere la decisiva importanza per la democrazia. E per questo occorre partire necessariamente dalla formazione". Con queste parole Mario Caligiuri, Direttore del Master in intelligence dell’Università della Calabria, comunica l’apertura delle iscrizioni per l’anno accademico 2015/16. Nel 2007, sotto lo stimolo del Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, proprio nell’ateneo calabrese venne avviato il primo master del settore di una università pubblica italiana. La prima edizione venne conclusa dall’allora direttore del Sisde Franco Gabrielli. Nelle quattro edizioni che si sono poi svolte sono stati formati 102 laureati provenienti dall’Italia e dall’estero. Il Master è di secondo livello, cioè aperto a coloro che possiedono una laurea magistrale e le domande di ammissione avvengono  esclusivamente sul sito   www.unical.it/portale/concorsi/view_bando.cfm?Q_BAN_ID=4581&Q_COMM=. Le domande scadono il primo febbraio 2016. Le lezioni inizieranno sabato 27 febbraio 2016 mentre gli esami finali si svolgeranno con la discussione di una tesi. La tassa di iscrizione è di 4 mila euro, con una riduzione del 10 per cento per gli appartenenti alle forze dell'ordine. Il Master, che prevede complessivamente 1.500 ore, si articola in 19 giornate d’aula di 8 ore ciascuna che si svolgeranno di sabato presso l’Università della Calabria a Rende. Inoltre ci saranno attività di laboratorio dedicate ai temi "Intelligence e 'ndrangheta" e "Intelligence e immigrazione islamica" con qualificati docenti a livello nazionale e internazionale. Sono poi previste 300 ore di stage presso strutture specializzate appositamente selezionate.  E’ prevista l’assegnazione di 60 crediti. Il Master verrà inaugurato con una Giornata di Studi dedicata all’attualità dell'intelligence. Come in ogni edizione, i docenti saranno professori universitari ed esperti italiani del settore. Nelle precedenti edizioni hanno tenuto lezioni, tra l’altro, i professori Giorgio Galli, Paolo Savona, Mario Morcellini, Antonio Baldassarre, Umberto Gori, Francesco Sidoti, Carlo Pelanda, Gerardo Iovane, Giuseppe Spadafora; i prefetti Vittorio Stelo, Carlo Mosca, Marco Valentini; i generali Fabio Mini e Carlo Jean; i giornalisti Lucio Caracciolo, Pino Buongiorno, Antonio Nicaso; i giudici Rosario Priore, Giuseppe Pignatone, Nicola Gratteri; l'ambasciatore Domenico Vecchioni; i funzionari dello Stato Alfredo Mantici, Massimo Bontempi, Adriana Piancastelli, Alberto Accardi, Alessandro Ferrara. Per informazioni ci si può rivolgere al Direttore del Master Mario Caligiuri 337.980189 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Università della Calabria, al via “50 sfumature di Matematica”

La matematica che non t'immagini. Non solo numeri e formule. Complicati teoremi e regole astruse. Ma la disciplina che, se presentata nel modo giusto e attraverso le mille forme con cui caratterizza la propria presenza e il proprio peso nella quotidianità, rivela "un'anima" insospettabile. Un'identità completamente diversa da quella, stereotipata e prevalente, di cui spesso risente l'approccio verso questa questa scienza. Soprattutto, e particolarmente, nelle scuole. Da queste considerazioni - e con il desiderio di segnare una proficua inversione di tendenza - prende spunto l'originale iniziativa "50 sfumature di Matematica. Il sottile piacere di pensare matematicamente", promossa al dipartimento di Matematica e Informatica dall'Università della Calabria e dall'assessorato alla Cultura della Regione Calabria, per migliorare la performance degli studenti degli istituti di secondo grado in questa materia. Una presuntuosa ambizione? Un obiettivo complicato e difficile da raggiungere? Sono convinti del contrario sia il direttore del dipartimento di Matematica e Informatica dell'ateneo di Arcavacata, Nicola Leone, sia i suoi colleghi Giuseppe Marino e Gennaro Infante che, attraverso una serie di incontri, proveranno a coinvolgere gli studenti in un suggestivo viaggio nella conoscenza dei numeri. Un percorso allettante, stimolante, finalizzato "ad alzare la saracinesca della mente" per farvi entrare il pensiero dei ragazzi. "Cercheremo di dare un senso ai numeri e alle operazioni su di essi, di installare la consapevolezza della potenza del pensiero matematico, anche dove i numeri non ci sono", afferma il professor Marino, convinto che "il sottile piacere di pensare matematicamente" possa diventare realtà. Il progetto prevede 5 incontri, dalle 9 alle 13: il 21 novembre nell'Aula CF3 (di fronte al dipartimento di Matematica e Informatica, Cubo 31 B, ponte coperto) dell’Università della Calabria; il 28 novembre, al Liceo Classico “Galluppi" di Catanzaro; il 2 dicembre, al Liceo "Satriano" di Mesoraca; il 9 dicembre, al Liceo Classico "Tommaso Campanella" di Reggio Calabria e il 16 dicembre al Liceo Scientifico "Berto" di Vibo Valentia. L'iniziativa è sostenuta anche dall'Ufficio scolastico regionale, diretto da Diego Bouché.

 

Da mercoledì all'Unical fisici internazionali a confronto sul superacceleratore LHC del CERN di Ginevra.

L’Università della Calabria ospiterà dal 4 al 6 novembre l’XI conferenza di Fisica delle Alte Energie con l’esperimento ATLAS all’acceleratore LHC del CERN di Ginevra. La conferenza è dedicata interamente agli ultimissimi studi svolti dai fisici italiani e da quelli stranieri operanti in strutture di ricerca del nostro Paese con l’esperimento ATLAS sul modello standard delle particelle elementari e sul bosone di Higgs. Inoltre ampio spazio sarà dedicato alla ricerca della supersimmetria e di segnali di nuova fisica. E’ la prima conferenza della nuova era del più grande acceleratore al mondo ad una energia mai raggiunta prima: 13TeV (13000000000000 elettronvolt). A questa nuova frontiera potrebbe essere possibile osservare fenomeni completamente nuovi come quelli legati alla composizione della materia oscura, ovvero la materia invisibile e misteriosa che rappresenta circa il 25% della materia dell’Universo, e a fenomeni che le attuali teorie non sono in grado di spiegare. Alla conferenza partecipano 80 fisici di università italiane e dell’INFN, ma anche giovani ricercatori che si stanno formando in prestigiose università e centri di ricerca europei. La massiccia partecipazione di giovani ricercatori (circa il 40%) testimonia il grande interesse che nutrono da sempre le nuove generazioni per la ricerca nel campo della fisica fondamentale.

 

La società moderna e l'etica comune: laurea honoris causa a Karl-Otto Apel

Sarà conferita domani, a partire dalle ore 10.00, nell’Aula Magna dell’Università della Calabria, la laurea magistrale honoris causa in Scienze della Formazione Primaria al filosofo tedesco Karl-Otto Apel. Dopo i saluti del Rettore Gino Mirocle Crisci, il Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Raffaele Perrelli illustrerà le motivazioni del riconoscimento. In un fecondo nesso con un corso di laurea che prepara i futuri insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria, il Dipartimento di Studi Umanistici ha proposto di conferire al noto filosofo la laurea magistrale honoris causa in Scienze della Formazione Primaria allo scopo di porre l’attenzione sulla necessità di valorizzare e accrescere la formazione etica di insegnanti e operatori di processi formativi, nonché per promuovere l’insegnamento dell’etica nelle scuole. L’importanza di questo filosofo per i contesti educativi e formativi è centrale non solo perché ha tradotto il discorso in etica, ma anche perché in Germania si deve alla diffusione del suo pensiero l’introduzione dell’insegnamento dell’etica nelle scuole. Il discorso pedagogico, nel senso apeliano, si configura come attuazione di una razionalità dialogica e discorsiva nell’interesse generale del presente e del futuro dell’umanità. Si tratta di una prospettiva pedagogicamente rilevante perché aiuta gli studenti (nelle scuole e oltre le scuole) a riconoscere non solo l’importanza che il dialogo riveste nella vita pubblica in generale, ma anche a praticarlo per risolvere, razionalmente e nell’interrelazione con gli altri, problemi e conflitti della vita quotidiana. L’etica del discorso si pone oggettivamente come strumento pedagogico per eccellenza per la conduzione di una vita nel segno della consapevolezza e della responsabilità. Apel è una figura centrale della filosofia contemporanea a livello mondiale. Nasce a Düsseldorf (Germania) il 15 marzo 1922, consegue il Dottorato nell’Università di Bonn nel 1950. Nel 1961 ottiene l’abilitazione alla libera docenza nell’Università di Mainz. Come ordinario di Filosofia esercita la docenza dal 1962 al 1969 nell’Università di Kiel; dal 1969 al 1972 nell’Università di Saarbrücken, finché si trasferisce a Francoforte nell’Università “Johann Wolfgang Goethe” in cui è professore emerito dal 1990. Più volte visiting professor in molte università americane e europee, nella sua lunga e prestigiosa carriera è stato insignito di innumerevoli premi e riconoscimenti ed ha ricevuto più volte lauree honoris causa. Congiuntamente a Jürgen Habermas ha elaborato l’etica del discorso (o della comunicazione), un approccio nuovo in filosofia, che Apel configura come terzo paradigma della filosofia prima, passando dalla filosofia dell’essere (Aristotele) e dalla filosofia del soggetto (Kant) alla filosofia intersoggettiva o dell’argomentazione. In completa controtendenza rispetto alle filosofie del postmoderno, da Foucault a Derrida e Rorty, insiste sulla possibilità di un’etica universalmente condivisibile. Quel che Apel cerca sono le condizioni di un’etica minima universalizzabile che sappia rispondere alle sfide di un mondo globalizzato e in dipendenza dalla tecnica. Come rispondere ai rischi (per esempio ecologici) di un mondo globalmente tecnicizzato senza un’etica comune, condivisa o condivisibile? Per Apel, la risposta a questa domanda può avvenire solo spostando la filosofia tradizionale sul piano della comunicazione e dell’argomentazione, perché è la comunità comunicativa, nella sua forma intersoggettiva e argomentativa, che apre alle condizioni di un’etica condivisibile universalmente e vincolante per tutti nel mondo. E di un’etica del genere abbiamo bisogno, soprattutto oggi in un’epoca in cui regna sovrana la tecno-scienza con tutti i suoi vantaggi ma anche con tutti i suoi incommensurabili svantaggi. La società del rischio esige un’etica della responsabilità, minima, universalizzabile, nell’interesse non solo del presente ma anche del futuro dell’umanità. Come giungere ad un’etica che possa essere condivisa globalmente? Apel, nella sua teoria dell’etica del discorso, dimostra che i presupposti di un’etica valida universalmente non sono da cercare in nuove filosofie o in rinvio alle tante filosofie del passato. I presupposti dell’etica sono già sempre costituiti nel discorso filosofico stesso. Nel momento in cui ci rimettiamo seriamente al discorso, siamo già all’interno di alcune pretese universali di validità che abbiamo, già sempre, riconosciuto: 1) la pretesa di senso (in un discorso serio si fanno domande sensate); 2) la pretesa oggettiva di verità (le domande che formuliamo in un discorso pretendono di dire il vero e di valere per tutti – questa pretesa è riferita al mondo esterno); 3) La pretesa soggettiva di franchezza (chi partecipa al discorso lo fa in modo franco e nella ricerca comune della verità – questa pretesa è riferita al mondo interiore); 4) La pretesa intersoggettiva morale di giustezza (le tesi che nell’argomentazione risultano vere devono essere condivise – questa pretesa è riferita al mondo sociale). Per Apel, se queste pretese vengono soddisfatte siamo nella situazione discorsiva ideale, cioè all’interno di un modello di società giusta che coincide con la comunità comunicativa democratica di uomini uguali e liberi che dialogano sui problemi e cercano di risolverli razionalmente. Queste pretese rendono il discorso strutturalmente etico. Se, come propone Apel, ci rimettiamo a quest’etica, abbiamo un orizzonte comune, normativo, intersoggettivo, valido non solo per cogliere le sfide del mondo globalizzato, ma per trovare, nella ricerca comune, anche le giuste risposte; giuste perché sono risposte nell’interesse generale di tutti e non per pochi privilegiati. Giuste, inoltre, perché nell’interesse anche delle future generazioni e nell’interesse di quanti non sanno e non possono articolare i propri interessi, come per esempio i bambini. 

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