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Serra, una discarica in località Colle del Monaco

Potrebbe essere un patrimonio di incalcolabile valore. Potrebbe, ma non lo è. Non solo per le finanze comunali o per le attività dei boscaioli. Ma soprattutto per la salute di una comunità abituata sin dalle sue origini a vivere a stretto contatto con la natura. Una comunità che, evidentemente, ha smarrito la sua identità e non ha saputo far tesoro del lascito dei propri avi valorizzando un territorio che è (o meglio era) fatto di boschi incontaminati e di limpide sorgenti, di ossigeno puro e di paesaggi spettacolari. Non ha rispettato la sua montagna e, prima ancora, non ha rispettato se stessa. Colpa di una crescita economica disordinata, che ha messo da parte i valori per far posto ad evanescenti comodità. Crescita e non sviluppo, perché quest’ultimo implica avanzamenti sociali e culturali. Di quanto l’uomo non abbia saputo mantenere il corretto rapporto con l’ambiente vi è prova in località Colle del Monaco, dove una sorta di discarica a cielo aperto fa sfoggio degli scarti della gente. Pneumatici, lastre di eternit, bidoni di plastica, scaffali in legno, oggetti in metallo e tanto altro ancora: tutto testimonia un equilibrio spezzato che, con le sembianze di inesorabili mali, si ritorce contro l’autore del disastro. Perché se ai consumi non fa seguito un opportuno smaltimento dei rifiuti, se gli spazi continuano ad essere occupati in modo scriteriato, se il pressappochismo e l’insensibilità prevalgono sul senso civico, il prezzo più caro alla fine lo paga l’intera popolazione.

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