"Guerra" del libretto, il priore va dal Vescovo. Ecco le "ragioni" delle parti

SERRA SAN BRUNO - E’ previsto per giovedì l’incontro tra l’Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace monsignor Vincenzo Bertolone e il priore dell’Arciconfraternita di Maria SS. dell’Assunta (di Terravecchia), Raffele Tassone. L’appuntamento sarebbe stato richiesto proprio da quest’ultimo in seguito all’incomprensione avvenuta nella serata di venerdì scorso tra la guida del seggio priorale e il padre spirituale, don Leonardo Calabretta, durante la celebrazione della Via Crucis. Tuttavia prima d’incontrare il Vescovo, il priore ha indetto una “riunione” – mercoledì sera - con gli ex priori e con lo stesso padre spirituale per trovare una ricomposizione delle diverse posizioni. Questi i fatti e le ragioni. Al parroco, nei giorni scorsi, non sarebbe piaciuta la modalità di svolgimento della Via Crucis e per questo avrebbe chiesto al seggio priorale che, preventivamente, i libretti che indirizzano la manifestazione religiosa, fossero presentati alla sua attenzione, in maniera tale da leggerli e quindi di autorizzarne l’uso. Ma tutto questo non sarebbe accaduto, e il seggio priorale, presieduto da Raffele Tassone, non li avrebbe sottoposti all’attenzione del prelato per tempo. Da qui la decisione – venerdì sera – del presule di utilizzare un altro libretto in sua dotazione. Scelta che evidentemente non ha trovato il gradimento del seggio priorale che ha disertato la Via Crucis. Da qui uno scambio acceso di vedute che avrebbe causato un intenso vociferare e che avrebbe disturbato la quiete tradizionale celebrazione della Passione di Cristo. Secondo il priore dell’Assunta di Terravecchia, il compito del padre spirituale sarebbe esclusivamente quello di prendersi cura della spiritualità della Congrega avendo comunque la facoltà di poter dare dei consigli. A fare da contrappeso alle “ragioni” del priore c’è la tesi secondo la quale il seggio priorale non avrebbe nessuna possibilità di “intervenire” nell’organizzazione della liturgia. Due “ragioni” contrastanti, dunque, rispetto alle quali il Vescovo non mancherà di dare il giusto consiglio.