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Rifiuti tossici, il Codacons: "L'Arpacal faccia chiarezza"

Il responsabile delle Serre del Codacons Antonio Carnovale vuole vederci chiaro sul progetto “Miapi” e ribadisce la sua posizione invitando l’Arpacal ad essere più precisa nelle repliche. “Non corrisponde a verità – sostiene il rappresentante dell’associazione a tutela dei consumatori - la circostanza che si sarebbe ‘omesso’ di dichiarare i motivi addotti da Arpacal per apporre il diniego all’accesso, in quanto la stampa è in possesso della nota prot. 11509 in forma integrale e nella quale i responsabili dell’Ente regionale espongono le loro, se pur non condivisibili, motivazioni di diniego. Una disamina non superficiale dei rilievi del sottoscritto – aggiunge - avrebbero palesato che l’interesse del Codacons, connesso all’accesso alle informazioni, era esclusivamente rivolto alla salvaguardia del generale e sacrosanto Diritto alla Salute ex art 32 della Costituzione. Ci saremmo attesi da Arpacal, infatti, nell’impossibilità di poter rendere noti i siti nei quali si sono riscontrate le ‘anomalie’, un chiarimento circa le azioni da intraprendere a tutela delle popolazioni interessate che giornalmente si rivolgono ad associazioni come quella che mi onoro di rappresentare per esporre i loro sentimenti di estrema paura e incertezza anche per il preoccupante picco di tumori registrato in tutta la calabria, ma soprattutto nelle zone montane”. Carnovale sottolinea che “di tali chiarimenti nella stizzita risposta di Arpacal non vi è nemmeno traccia, anzi ci si preoccupa di far apparire il sottoscritto come colui che non rispetta il lavoro dell’Autorità Giudiziaria nell’accertamento degli illeciti, un tentativo maldestro posto in essere dall’autore della nota che sorvola sulla circostanza, chiaramente emergente dagli atti parlamentari desecretati, secondo la quale le Procure competenti per territorio svolgono accertamenti già dalla fine degli anni ‘80 in quanto interessate dall’allora Sisde. Nell’articolo di stampa, scaturito dalla nota del sottoscritto – specifica ancora Carnovale - ci si è limitati ad evidenziare una contraddizione importante e cioè: se le informazioni relative ai monitoraggi aerei dovevano essere divulgate entro il 28 febbraio 2015 (circostanza mai smentita da Arpacal), perché ad una richiesta ufficiale si risponde con un diniego?”. Il responsabile locale del Codacons ritiene “inutile disquisire in questa sede circa l’inesatta interpretazione che nella nota Arpacal si fa della cosiddetta ‘Convenzione di Aarhus’, argomento questo che dovrà essere affrontato in sede di impugnazione del diniego dinanzi al Difensore Civico Regionale (figura attualmente mancante in Calabria). La domanda che rimane senza risposta e che si ribadisce è: quali azioni si intendono intraprendere a tutela della popolazione? Non vorremmo, infatti, che le informazioni relative al progetto Miapi rimangano di esclusiva conoscenza di pochi e nell’attesa dei tempi della giustizia si determinino danni non più riparabili. Nella risposta a tale interrogativo – conclude - si spera che vengano profuse meno energie per attacchi personali inutili e più risorse nell’elaborazione di una risposta non solo chiara, ma anche concreta e che possa superare le numerose contraddizioni emerse sull’argomento”.

 

 

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