Parco delle Serre, segnali di smantellamento

Niente da fare. Il Consiglio regionale non modifica la Legge di Stabilità in riferimento alla dotazione finanziaria del Parco delle Serre, che ora comincia seriamente a temere per il suo futuro. Confermate le previsioni a “scalare” di 120 mila euro per il 2015, 100 mila euro per il 2016 e 80 mila euro per il 2017. Cifre assolutamente insufficienti per coprire i costi del personale e, dunque, per espletare con serenità i compiti affidati. Rimane la possibilità di partecipare ai progetti della Comunità europea, ma il segnale partito da palazzo Campanella e, ancor prima, dai vertici della giunta regionale, è sin troppo chiaro. Le risorse sono esigue – per come è stato ribadito nel corso del dibattito – ma l’Ente di tutela ambientale è stato oggetto di una scelta precisa e sembra destinato a stringere la cinghia fino a rendersi, di fatto, superfluo. Tirare a campare, che poi in questo momento pare addirittura lo scenario più ottimista, senza essere produttivo non avrebbe alcun senso se non quello di crearsi l’appellativo di ennesimo Ente inutile e quindi da chiudere. Ci aveva provato timidamente Michele Mirabello a presentare un emendamento, comunque dalle ambizioni assai limitate, subito ritirato e trasformato in ordine del giorno, strumento il cui valore è conosciuto dagli addetti ai lavori: poco o niente. Colpa anche dell’embargo imposto dalla maggioranza di centrosinistra che ha impedito modifiche significative all’impostazione del bilancio, fatta eccezione per i 3 milioni di euro assegnati a sostegno dell’abbattimento delle tasse di ancoraggio del porto di Gioia Tauro. Si apre pertanto una nuova stagione di stenti, che rischia di privare l’area montana di quello che poteva essere il motore dello sviluppo sostenibile.

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