Serra, oltraggio a pubblico ufficiale: arrestato e rimesso in libertà il figlio del boss Vallelunga

Una pattuglia della squadra di Polizia giudiziaria del Commissariato di Serra San Bruno, nel pomeriggio di sabato scorso, passando nei pressi di una casetta in legno prefabbricata (in via Carlo Pisacane) che si trova accanto a un edificio confiscato nel 2012 al clan Vallelunga, ha notato che la porta era aperta ed ha proceduto ad un controllo all’interno. Appena entrati, i poliziotti hanno notato la presenza di due ordigni rudimentali. Allo scopo di rimuovere i due “candelotti” in condizioni di sicurezza è stato chiesto l’intervento dell’artificiere della Polizia, ma nel frattempo è giunto sul posto un giovane 20enne, Graziano Vallelunga – figlio di Damiano, boss storico delle Serre ucciso a Riace nel settembre del 2009 – che, alla richiesta dei poliziotti, ha confermato di utilizzare la casetta per custodirvi tra le altre cose una moto da cross. «Accortosi che i due ordigni esplosivi erano stati trovati – si legge in un comunicato della Questura di Vibo – in maniera improvvisa e repentina il giovane, non esitando a sferrare una gomitata ad uno degli operatori, se ne è impossessato, probabilmente allo scopo di disfarsene ed è fuggito all’esterno, dove però è stato subito bloccato dal personale del Commissariato». Il 20enne è stato quindi arrestato e posto ai domiciliari mentre il materiale esplosivo, rivelatosi «ad alto potenziale» ma reso inerte, è stato sequestrato. Al termine del rito per direttissima, l’arresto è stato convalidato perché eseguito nei termini di legge e il giovane, accusato di oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni (stralciata l’accusa relativa alla detenzione dei due ordigni) è stato rimesso in libertà.  

 

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