Legge elettorale della Calabria, NCD avverte: “L’illegittimità creerebbe un problema serio”

Il coordinamento regionale del Nuovo Centrodestra ha trasmesso un comunicato a commento dell'ipotesi, ancora tutta da verificare, che la Corte Costituzionale bocci la legge elettorale approvata senza che il Consiglio Regionale avesse la legittimità per compiere un passo del genere. Come si ricorderà, infatti, l'Aula di Palazzo Campanella, licenziò il provvedimento l'11 settembre dello scorso anno. Fu, quello riguardante l'impianto normativo che regola il voto per sbarcare sull'Astronave, un percorso assai tortuoso, se si pensa che la versione precedente era stata contestata formalmente dall'Esecutivo Renzi sollecito a muovere obiezioni legate ai profili di incostituzionalità in essa contenuti. Ebbene, l'approdo in Consiglio della legge elettorale sarebbe avvenuto mentre l'organismo regionale era soggetto al regime della "prorogatio". Esso prescrive in modo stringente che il recinto entro cui si possa muovere un organo elettivo sia limitato alla "ordinaria amministrazione" ed agli "atti urgenti dovuti". Caratteristiche precise che non sarebbero, sulla scorta di quanto sancito dalla Corte in data 15 maggio a proposito della legge elettorale varata dal Consiglio Regionale dell'Abruzzo, ascrivibili alla norma regolatrice del voto calabrese.  "Se la Consulta - dichiarano i dirigenti di NCD - dovesse dichiarare illegittima la legge elettorale della Calabria con cui si è votato a novembre scorso sorgerebbe un problema serio che non potrebbe essere sottovalutato. Fummo inascoltati  quando chiedemmo al Consiglio di soprassedere: era il momento in cui la giunta Stasi, con i voti contrari di Mancini e Gentile, nominava illegittimamente i commissari Asp. Anche l'allora opposizione ha le sue responsabilità - è il rimprovero contenuto nel documento diffuso nel pomeriggio - così come sarebbe grave, gravissimo se nessuno degli strapagati dirigenti del Consiglio regionale avesse messo in guardia l'assemblea dal votare una legge sbagliata. Aspettiamo con serenità le decisioni della Consulta, ma sarebbe anche importante che qualche costituzionalista di spessore potesse dirimere la questione dei possibili sviluppi relativi a una sentenza di illegittimità da parte del giudice delle leggi".

 

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