Cgil: “Nelle Serre la dirigenza di Calabria Verde favorisce interessi di parte

“Di male in peggio”. Questo il giudizio di Bruno Costa e Rinaldo Tedesco, rispettivamente segretario regionale Flai-Cgil Calabria e segretario provinciale Flai-Cgil Vibo Valentia, in merito alla transizione da Afor a Calabria Verde. Soprattutto nel distretto n. 8, quello che interessa anche il territorio nel quale ricade il Parco delle Serre, la situazione sarebbe tutt’altro che in sintonia con le aspettative della vigilia. In linea con quanto affermato tempo addietro dal Presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, i due sindacalisti sottolineano la necessità di modificare “atteggiamenti e forme di gestione che impediscono la trasparenza”. In altri termini, nonostante il cambio del timone, non ci sarebbe traccia dell’attesa discontinuità, tanto più che “ bisogna allontanare vecchie abitudini e antichi vizi”. Una considerazione che non risparmia l’invadenza della politica che, il più delle volte, si occupa del settore per fini poco commendevoli. In particolare, a destare preoccupazione sarebbe “ la gestione del personale dei vari enti che orbitano intorno a Calabria Verde (ex afor,ex-fondo sollievo, Parco delle Serre)”. Stando alla denuncia dei due sindacalisti, in tale ambiti, “ i dirigenti non hanno per nulla valutato gli aspetti contrattuali, e quando lo hanno fatto si sono inventati interpretazioni a loro piacimento (CCNL Idraulico – Forestali  e Cirl per addetti Idraulico Forestali) con il solo scopo di favorire interessi di parte di questo o di quel dirigente, di questo o quel lavoratore, calpestando di fatto diritti contrattuali e/o azioni che da decenni hanno reso la nostra provincia dal punto di vista della forestazione il fiore all’occhiello del comparto stesso a livello regionale”. Da generica, l’accusa mossa da Costa e Tedesco diventa puntuale, quando evidenziano come, a loro dire,  “ la gestione del personale” sarebbe stata  “ attuata in maniera punitiva, al punto che incresciose vicende hanno visto coinvolte le maestranze che attualmente fanno parte del servizio AIB la cui gestione è stata modificata in corso d’opera per favorire questo o quell’amico escludendo dall’incarico un funzionario che ricopriva diligentemente il proprio compito da oltre 10 anni, ed al quale quasi tutti gli addetti hanno riconosciuto capacità di organizzazione e gestione della forza lavoro, con oculatezza e buon senso". A ciò si aggiunga che “invece di preoccuparsi di come affrontare l’emergenza causata dagli incendi, i dirigenti si preoccupano di come spostare con futili motivi i lavoratori ed i dirigenti che non si piegano ai diktat di altri dirigenti o presunti tali, per occupare postazioni e/o attività attraverso loro uomini in modo totalmente arbitrario, con espedienti che non esistono in nessuna delle forme contrattuali  attualmente vigenti”. Come se non bastasse “c’è l’utilizzo di personale proveniente da settori che nulla hanno a che fare con la forestazione. A tal proposito – continuano gli esponenti della Cgil - abbiamo chiesto ed ottenuto dalla dirigenza Regionale di Calabria verde alcune delibere che sono in chiaro conflitto con le attuali regole contrattuali, ma ancora ad oggi non applicate, vedi nomine di funzionari senza bando di concorso come prevede il CCNL ed il CIRL. Anche in questo caso se non si ripristineranno immediatamente le giuste condizioni nostro malgrado saremo costretti  ad adire alle vie legali”. Le tante criticità evidenziate, secondo Costa e Tedesco, scaturirebbero da un “eccessivo accentramento di cariche ed incarichi che probabilmente producono guasti e disfunzioni organizzative. Un “accentramento” che vedrebbe protagonista “ il dott. Antonio Errigo, attore in diverse gestioni aziendali: Direttore del Distretto n° 8 con tre sotto-incarichi ad interim, Commissario del Parco delle Serre, dirigente di segreteria del direttore generale di Calabria verde”. Da ciò avrebbero avuto origine, tra le altre cose, “attribuzioni d’incarichi di facenti funzioni addetti alla gestione del  personale dei cantieri senza adeguato bando come da CCNL e scelte unilaterali di gestione dei cantieri, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti”. Una situazione “grave ed insostenibile” che affermano i due sindacalisti “ vogliamo denunciare pubblicamente al fine di ripristinare le regole contrattualmente definite a tutela del lavoro e dei lavoratori in forestazione” .

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