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Truffe all'Ue, interrogatori di garanzia per Loielo e gli altri indagati

Si sono tenuti nella giornata ieri, per chi è soggetto all’obbligo di firma alla Polizia Giudiziaria e in quella di oggi, invece, per quanti si trovano agli arresti domiciliari, gli interrogatori di garanzia per i coinvolti nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Vibo Valentia sulla presunta truffa aggravata in danno dell’Unione Europea, dello Stato italiano e della Regione Calabria, per il conseguimento di erogazioni pubbliche, che ha visto, nell’operazione portata a termine nei giorni scorsi da Carabinieri e Guardia di Finanza, tra gli arrestati anche il sindaco di Nardodipace, Romano Loielo. Il primo cittadino avrebbe chiarito la sua posizione davanti al Gip e ora i suoi avvocati starebbero valutando l’opportunità di chiedere la revoca delle esigenze di custodia cautelare ai domiciliari innanzi al Tribunale della libertà. I provvedimenti di custodia cautelare agli arresti domiciliari hanno interessato oltre allo stesso primo cittadino, anche Romolo Tassone, ex vicesindaco e figlio del boss del "Locale" di Nardodipace, Bruno, (attualmente detenuto dopo il suo arresto nell’ambito dell’operazione “Crimine” condotta nell’estate del 2010), Fabio Rullo e Mario Carrera che si è costituito il giorno successivo all’operazione in quanto si trovava in Svizzera. Sono 12, poi, i soggetti sottoposti all’obbligo di firma alla Polizia Giudiziaria: Maurizio Maiolo, Graziella Tassone, Sonia Cavallaro, Immacolata Aloi, Claudia Ienco (fittiziamente assunta nella società fantasma Allarese Calcio il cui titolare Romolo Tassone), Lucia Primerano, Marinella Iacopetta (i cui fratelli erano già stati arrestati nell'operazione "Insurbia" condotta a Milano dal Ros dei carabinieri), Maurizia Maiolo, Rita Fazio, Valeria Demasi, Grazia Silipo e Sandro Randò. 

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