Pestano un uomo che reagisce a una rapina: arrestati dalla Polizia

La Polizia di Stato, nell’ambito del piano straordinario di controllo del territorio predisposto in sede di tavolo tecnico dal Questore Luigi Liguori ha potenziato i servizi di prevenzione tesi a frenare il fenomeno dei reati predatori in genere. Lo sforzo e l’impegno profuso nel controllo del territorio dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Sezione Volanti ha dato i suoi frutti. Nella serata di ieri, all’esito di numerosi servizi e sulla scorta degli elementi  raccolti, personale della Squadra Volante di Cosenza ha tratto in arresto F.C., 38 anni; V. A., 34 anni e L.A., 24 anni, in quanto ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di tentata rapina aggravata. In particolare nel pomeriggio di ieri intorno alle ore 16,20 circa, personale dell’U.P.G.S.P. mentre transitava nel capoluogo bruzio in Via Miceli, si è imbattuta nel pestaggio, ad opera dei tre arrestati, nei confronti di un cittadino rumeno di 35 anni, che a causa dell’aggressione ha riportato un trauma cranico e lesioni giudicate guaribili in dieci giorni. Gli agenti sono intervenuti nell’immediatezza immobilizzando gli autori dell’aggressione uno dei quali, peraltro, brandiva una forbice con la quale aveva tentato di colpire il cittadino rumeno. Dalla successiva ricostruzione dei fatti è emerso che F.C.,  dopo aver notato in un cortile condominiale una bicicletta, risultata essere di proprietà del rumeno, se ne è impossessato trasportandola sulla ruota anteriore essendo quella posteriore bloccata con un lucchetto al telaio della bicicletta stessa. In quel mentre rincasava il cittadino rumeno il quale, alla richiesta di spiegazioni, è stato violentemente aggredito da F.C. e dagli altri due arrestati con calci e pugni alla testa. La condotta violenta è stata quindi provvidenzialmente interrotta dalla pattuglia dell’U.P.G.P. evitando perciò conseguenze ben più gravi per l’incolumità fisica del cittadino rumeno. I tre sono statti arrestati per concorso in rapina aggravata e, dopo le formalità di rito, tradotti presso le rispettive abitazioni al regime degli arresti domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria competente. 

 

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