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Giudice di Pace, il Tar respinge l’istanza di sospensiva

SERRA SAN BRUNO - Il Tar del Lazio ha respinto l’istanza di sospensiva presentata nel tentativo di rendere inefficace il provvedimento di chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace. “Non si rinviene – recita l’ordinanza – la gravità e l’irreparabilità dei pregiudizi dedotti dai singoli ricorrenti”. Si attende ora la fissazione dell’udienza per la discussione del merito. Va rammentato che la stessa sezione del Tar aveva in precedenza accolto una medesima istanza, in un ricorso analogo, avanzata per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Palestrina, centro della provincia di Roma. Antonio Gambino, in qualità di cittadino-elettore, aveva proposto l’istanza così come altri 15 ricorrenti, i quali sono stati rappresentati e difesi dall’avvocato Marco Lombardi, che 2 mesi prima aveva ottenuto la sospensiva per Palestrina. Il Comune di Serra San Bruno si era costituito come cointeressato. L’istanza, promossa antecedentemente rispetto all’approvazione degli emendamenti al decreto Milleproroghe, mirava a impedire di lasciare i cittadini privi di un essenziale presidio di legalità. Peraltro, ad avviso dei ricorrenti, le disposizioni del Milleproroghe “non consentirebbero la riapertura dell’Ufficio prima di un anno e mezzo (la presentazione della documentazione deve avvenire entro il 31 luglio, successivamente ci devono essere le valutazioni ministeriali e la formazione dei dipendenti comunali)”. Un lasso di tempo ritenuto evidentemente troppo lungo per far dormire sonni tranquilli. Punto focale del ricorso era ed è che “un decreto ha di fatto abrogato una legge”.

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