A fuoco l'auto della sorella del medico ucciso in Calabria

Carabinieri e Vigili del Fuoco si sono recati durante la notte a cavallo fra sabato e domenica sul luogo in cui è stata avvolta dal fuoco l'automobile di Serena Giordanelli, sorella, di Anna, la dottoressa di 53 anni assassinata a Cetraro, in provincia di Cosenza, nel pomeriggio del 27 gennaio mentre era intenta a fare jogging. La donna è sposata con Paolo Di Profio, l'infermiere accusato di aver assassinato il medico. Dell'omicidio è accusato Paolo Di Profio, di 47 anni, attualmente detenuto, cognato della vittima ed ex marito della proprietaria dell'automobile incendiata. Un delitto che, secondo le risultanze investigative fin qui emerse, sarebbe stato commesso perché l'uomo addebitava ad Anna Giordanelli la responsabilità di aver indotto la sorella a lasciarlo. La Jeep Renegade data alle fiamme era in sosta nel giardino di casa. 

     

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Omicidio della dottoressa: questi gli elementi a carico del cognato

Sono diversi, a parere degli inquirenti, gli indizi a carico del 47enne Paolo Di Profio, l'infermiere accusato di aver ucciso la cognata Anna Giordanelli mercoledì pomeriggio a Cetraro. Tracce ematiche visibili sul lavabo del bagno e dentro la vettura, le riprese registrate dall'impianto di sorveglianza di una casa ed il piede di porco utilizzato per colpire a morte la dottoressa. Dettagli che sono stati illustrati dai Carabinieri e da Bruno Giordano, a capo della Procura della Repubblica di Paola che ha sottoposto a fermo il sospettato. Le telecamere hanno ripreso la Fiat Panda di colore verde appartenente a Di Profio allontanarsi dalla scena del crimine. L'x moglie dell'infermiere, tra l'altro, ha affermato che il piede di porco era un oggetto presente nella loro abitazione. A questo si aggiunga che un uomo ha dichiarato di aver notato l'indagato mentre, al volante della sua automobile, pedinava Anna Giordanelli.  

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Omicidio della dottoressa: il cognato trasferito in carcere al termine dell'interrogatorio

La notte scorsa è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di omicidio volontario Paolo Di Profio, l'infermiere 46enne che, secondo gli inquirenti, avrebbe assassinato Anna Giordanelli, cognata del sospettato. La dottoressa, medico di base di 53 anni, è stata ammazzata nel tardo pomeriggio di mercoledì in una zona periferica di Cetraro, dove viveva. Stava facendo jogging non lontano dalla sua abitazione quando è stata ferita mortalmente con un piede di porco.  Al termine del lungo interrogatorio all'interno della caserma della Compagnia dei Carabinieri di Paola, è stato accompagnato dietro le sbarre. Gli avvocati dell'indagato hanno riferito all'Agi che l'uomo non ha confessato il delitto. Si sarebbe limitato a dichiarare qualcosa solo perché messo sotto torchio dagli investigatori. Parole che, tuttavia, non essendo stando pronunciate in presenza del difensore, ma solo in quanto persona informata dei fatti, "non hanno alcun valore", puntualizzano i legali. Le indagini fin qui condotte si sono indirizzate verso Di Profio che sarebbe stato mosso dal rancore nei confronti della dottoressa, rea ai suoi occhi, secondo la ricostruzione di magistrato e militari dell'Arma, di aver provocato il naufragio del matrimonio con la moglie, sorella della vittima. Una rabbia che lo avrebbe indotto a litigare furiosamente con Anna Giordanelli fino al tragico epilogo. 

 

 

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Omicidio della dottoressa: ha confessato l'ex cognato

E' accusato di omicidio volontario l'infermiere quarantasettenne Paolo Di Profio, già cognato di Anna Giordanelli, il medico di base assassinato nel tardo pomeriggio di mercoledì in una zona alla periferia di Cetraro, in provincia di Cosenza. Uccisa con un piede di porco mentre stava facendo jogging. L'uomo ha ammesso le proprie responsabilità ed il movente è da rintracciare in contrasti di natura familiare. Sulla base di quanto emerso fino al momento, il delitto sarebbe stato ordito in quanto l'omicida riteneva che fosse stata la cognata ad indurre la moglie di Di Profio, sorella della vittima, a mettere fine al matrimonio. L'arma con cui l'ha colpita violentemente in testa è stata rinvenuta a breve distanza, su di essa erano visibili tracce ematiche e capelli. Il decesso della dottoressa è stato istantaneo. Per ore gli inquirenti hanno messo sotto torchio l'infermiere, in servizio presso l'ospedale di Cetraro, che qualche tempo avrebbe patito sofferenze di natura mentale. Dopo aver confessato è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto.

 

 

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In caserma un uomo sospettato di aver ucciso la dottoressa

Sarebbe vicina ad un svolta decisiva l'indagine avviata dai Carabinieri per dare un volto ed un nome al responsabile dell'omicidio di Anna Giordanelli, il medico di base assassinato nel pomeriggio di mercoledì in una zona periferica di Cetraro, in provincia di Cosenza. La vittima è stata sorpresa mentre era intenta a fare jogging non lontano da casa. Fatale il violento colpo che le è stato inflitto con un piede di porco rinvenuto a breve distanza dalla scena del crimine. L'arma improvvisata con cui è stata centrata al capo presentava qualche capello e macchie di sangue. I militari dell'Arma, insieme al magistrato in servizio presso la Procura della Repubblica di Paola, stanno interrogando in queste ore un uomo su cui gravano pesanti sospetti. Si tratterebbe di una persona legata al nucleo familiare della dottoressa. Molto nota nella città che si affaccia sul Mar Tirreno, era sposata con un dirigente del Comune da cui aveva avuto due figli.  

 

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Misterioso delitto in Calabria: donna uccisa per strada

E' avvolto nel mistero l'assassinio di una donna uccisa con un corpo contundente che l'ha centrata al capo. Vittima del delitto un medico di base 53enne, Anna Giordanelli aggredita a morte mentre stava facendo jogging in una zona periferica di Cetraro, in provincia di Cosenza. Lascia marito e figli.  Il decesso è stato istantaneo. I Carabinieri della Compagnia di Paola, che hanno avviato le indagini sul grave fatto di sangue avvenuto nel corso del pomeriggio di mercoledì, stanno battendo tutte le piste possibili nel tentativo di individuare autore e movente. Sulla scorta di quanto sostenuto dal Procuratore della Repubblica di Paola, a breve distanza dalla scena del crimine sono stati trovati segni del passaggio di un'automobile, che potrebbe essere quella appartenente al responsabile dell'omicidio. Il corpo senza vita della professionista sarà sottoposto ad esame autoptico.  

 

 

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