Pizzo, al via i lavori di riqualificazione di una strada del centro storico

Un’altra via del centro storico di Pizzo sarà ammodernata, proseguendo nel percorso di riqualificazione del nucleo urbano più antico della città napitina.

Il Comune di Pizzo oggi darà il via ai lavori di ammodernamento di via Saverio Guzzi, adiacente piazzetta Mercato, che nel prossimo futuro sarà anch’essa oggetto d’intervento.

 A darne notizia è l’assessore ai Lavori pubblici Maria Pascale, che rende noto l’imminente avvio dei lavori che consentiranno di intervenire anche sulle infrastrutture di servizio presenti sotto il mando stradale, con il rifacimento delle condotte fognarie e dei cavidotti. L’aspetto più qualificate sarà il rifacimento del manto stradale con le basole di pietra, che verranno rimosse, sostituite nel caso in cui siano danneggiate o mancanti, e poi riposizionate.

Lavori, dunque, che permetteranno di restituire vivibilità a questa strada, rispettando però le soluzioni architettoniche e costruttive originali.

«Si tratta di un intervento finanziato con fondi di bilancio del Comune - spiega l’assessore Pascale -, che ha un duplice significato. Innanzitutto, diamo risposta a un’istanza molto sentita dai residenti, che da tempo attendono questi lavori. Inoltre, lo consideriamo il primo passo verso la riqualificazione dell’intera area che ruota intorno a piazzetta Mercato.

L’obiettivo dell'amministrazione Callipo è restituire piena fruibilità a questa piccola piazza che ha sempre rappresentato un importante punto di riferimento per la città, soprattutto con riguardo alle attività commerciali che qui trovavano spazio».

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Lsu-Lpu, Anci Calabria pronta a manifestare a Roma con i lavoratori

«Al fianco dei lavoratori e pronti ad andare con loro a manifestare a Roma».
Il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, ribadisce la condivisione d’intenti dei Comuni con gli ex Lsu e Lpu calabresi e con le organizzazioni sindacali, alla luce della mancata approvazione in Commissione bilancio della Camera degli emendamenti alla manovra economica che avrebbero potuto risolvere la vertenza che vede a rischio il futuro di 4.500 famiglie, ma anche la stessa capacità degli Enti il corretto funzionamento degli uffici.
 
«Più passa il tempo, maggiori sono le preoccupazioni che si accumulano - ha affermato Callipo -. Da mesi ormai i Comuni calabresi sollecitano una piena assunzione di responsabilità da parte di Governo e Parlamento su un problema che rischia di mettere in ginocchio gli Enti locali e gettare nello sconforto 4.500 famiglie. Finora ci sono state soltanto promesse e anche oggi il ministro Barbara Lezzi ha rassicurato sulla volontà di Palazzo Chigi di risolvere la questione. Ci auguriamo che sia davvero così, ma occorrono al più presto impegni formali. Ma qualora le risposte concrete che attendiamo non dovessero arrivare entro l’inizio della prossima settimana, saremo a Roma a protestare con lavoratori e sindacati».
 
Callipo ha poi ribadito le istanze ritenute prioritarie dai sindaci: «Occorrono innanzitutto le deroghe che consentano di superare i limiti imposti dalle normative in vigore in materia di assunzioni nella Pubblica amministrazione. Senza di queste i Comuni non possono procedere alle stabilizzazioni, che comunque richiedono maggiori stanziamenti di fondi Statali da destinare alle assunzioni. Ormai il tempo sta finendo, perché il 31 dicembre i contratti scadranno. Occorre fare presto e fare bene se si vuole davvero evitare che questo cruciale nodo sociale e amministrativo venga finalmente sciolto».
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Pizzo, in corso i lavori per la riconversione della vecchia casa comunale

Sono in corso i lavori per l’abbattimento e la riconversione della vecchia sede comunale di Pizzo, dismessa da molti anni e oggetto degli interventi di riqualificazione urbanistica programmati dall’amministrazione già da tempo, ma ora finalmente in fase di realizzazione.
 
A darne notizia è l’assessore ai Lavori pubblici e vice sindaco, Maria Pascale.
 
Al posto dell’edificio dismesso, sorgerà una struttura su tre livelli: un seminterrato che avrà finalità museali e di aggregazione sociale, che ospiterà le attività promosse dalle associazioni cittadine; il piano terra, che ospiterà un teatro-auditorium e l’attico che consentirà l’organizzazione di spettacoli e manifestazioni pubbliche con vista mozzafiato sul mare grazie a un piccolo anfiteatro all’aperto. 
 
In altre parole, a caratterizzare l’opera saranno soprattutto i due auditorium, uno al coperto e uno esterno, nonché lo spazio espositivo.
 
I lavori dovrebbero essere conclusi in un anno, per un importo complessivo di un milione di euro. 
 
«Grazie alle migliorie proposte a norma di legge dall’impresa che si è aggiudicata l’appalto - spiega Pascale -, si procederà ad abbattere il vecchio edificio costruendo l’opera ex novo. Una soluzione più vantaggiosa in termini qualitativi e di efficienza della struttura rispetto all’ipotesi iniziale che prevedeva solo la ristrutturazione dell’esistente. Per tale motivo, i lavori che erano stati avviati a inizio anno erano poi stati sospesi al fine di consentire le modifiche progettuali, che miglioreranno il risultato finale e velocizzeranno i tempi di esecuzione».
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Callipo, che ha sottolineato come la riconversione di questo complesso dismesso da molto tempo rappresenti un nuovo e importante tassello nella riqualificazione del centro storico, che ha già visto il completo recupero del quartiere Carmine, il più antico di Pizzo.
«Lavori che hanno consentito di rilanciare turisticamente l’intera zona - ha aggiunto il primo cittadino - come dimostra il grande numero di attività ricettive che sono state avviate negli ultimi anni nel cuore del centro storico».
 
Esempio più emblematico della riqualificazione urbanistica attuata in tempi recenti è forse la bellissima piazza Padiglione, che con il suo affaccio sul mare rappresenta oggi uno degli angoli più suggestivi della città napitina.

 

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Pizzo: vescovo e sindaco illustreranno il progetto del nuovo centro parrocchiale

Domani, venerdì 16 novembre, alle ore 11, nei locali della Tonnara di Pizzo, sarà presentato alla stampa il progetto promosso dalla diocesi di Nicotera, Tropea e Mileto per la costruzione nella città napitina di un grande complesso parrocchiale, in collaborazione con il Comune, per un costo complessivo di circa 4 milioni di euro. 

La nuova struttura, che sorgerà nei pressi della villa comunale, sarà dotata anche di impianti sportivi e di un auditorium da 500 posti, sulla base di una convenzione stipulata nel 2013 con l’amministrazione comunale. Ora si entra nella fase operativa, con il progetto definitivo che verrà illustrato nei dettagli dal vescovo Luigi Di Renzo e dal sindaco Gianluca Callipo. All’incontro con i giornalisti, oltre all'alto prelato e al primo cittadino, parteciperanno anche i progettisti dello studio Isola architetti di Torino, che hanno realizzato i disegni, e il Rup e direttore dei Lavori, Francesco Tedesco.

Lsu e Lpu, una delegazione di Anci Calabria parteciperà alla manifestazione a Catanzaro

«Anci Calabria parteciperà con una propria delegazione alla manifestazione promossa dalle organizzazioni sindacali in favore del rinnovo dei contratti di Lsu e Lpu, condividendo in pieno motivazioni e obiettivi della mobilitazione».
 
Così il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, ha annunciato la partecipazione di una rappresentanza dei sindaci calabresi all’appuntamento in programma venerdì 16 novembre a Catanzaro, per sollecitare risposte urgenti ed esaustive alle istanze che riguardano il rinnovo dei contratti ai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. L’iniziativa, che prevede la consegna in Prefettura di un documento che sintetizza i motivi della protesta e le richieste avanzate dai sindacati, trova dunque il pieno appoggio dell’Associazione dei sindaci calabresi.
 
«In questa vicenda c’è una completa coincidenza di intenti con le organizzazioni sindacali – spiega Callipo -, perché condividiamo le stesse preoccupazioni non solo con riguardo al futuro di circa 4.500 famiglie, tante quanti sono gli Lsu e Lpu che lavorano nella Pa calabrese, ma anche con riferimento all’attività amministrativa degli enti che rappresentiamo, che in molti casi subirebbero una vera e propria paralisi qualora i contratti non potessero essere rinnovati».
 
Com’è noto, i nodi della questione sono sia economici che normativi. Per ora, non c’è traccia delle nuove risorse finanziarie (50 milioni di euro l’anno) che dovrebbero andare a integrare quelle regionali (circa 38 milioni di euro) per consentire il rinnovo dei contratti in scadenza il 31 dicembre 2018. Ma ciò che più preoccupa è la mancata previsione di deroghe normative alle leggi nazionali che possano consentire sia il rinnovo dei contratti che le stabilizzazioni, laddove già programmate.
 
«L’Anci è impegnata da molti mesi su questo fronte - continua Callipo -. Già nel gennaio scorso fu affrontata la questione con il prefetto di Catanzaro, in rappresentanza di tutte le Prefetture calabresi. Da subito abbiamo individuato nell’impossibilità di eludere i paletti normativi in materia di assunzione negli enti pubblici, il principale ostacolo alla stabilizzazione dei precari. In particolare, l’obbligo di rispettare il turnover con i dipendenti che vanno in pensione e la programmazione triennale del fabbisogno di personale, impediscono nei fatti il rinnovo dei rapporti di lavoro. Senza le deroghe a queste norme e senza ulteriori contributi legislativi regionali che possano incentivare i pensionamenti e favorire la mobilità tra enti, gli Lsu e Lpu resteranno senza contratto e i Comuni si troveranno in grandi difficoltà a causa dell’improvvisa mancanza di personale».
 
Problematiche sollevate con forza dall’Anci anche nell’assemblea organizzata sul tema a Lamezia, il 5 novembre scorso. In quell’occasione, all’incontro parteciparono anche il presidente della Regione e alcuni parlamentari, che accolsero l’appello dei sindaci a fare la propria parte, sollecitando ognuno per le proprie competenze l’accoglimento delle istanze di lavoratori, enti e sindacati.
«Ad oggi, però - conclude Callipo – non abbiamo ancora risposte concrete alle problematiche sollevate, e ormai manca solo un mese e mezzo alla scadenza dei contratti. Ecco perché anche Anci Calabria sarà alla manifestazione dei sindacati di venerdì, sostenendo con convinzione le motivazioni della protesta».
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Callipo replica a Oliverio: «Al Pd serviva una scossa, si affrontino nel merito le questioni che ho sollevato»

«Le parole del presidente Oliverio confermano la bontà della scelta che ho fatto». Il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, replica al governatore della Calabria che ieri ha commentato duramente la sua decisione di sostenere il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, qualora venga candidato alle regionali del 2019. Qui le dichiarazione del Presidente Oliverio
 
«Al Pd calabrese serviva uno shock per scuotersi dal torpore autoreferenziale nel quale si è adagiato da troppo tempo - afferma Callipo -. Qualcuno doveva dire che il re è nudo e io l’ho fatto, a viso aperto e senza nascondermi. Nonostante ciò, Oliverio, nel suo commento alla mia decisione, non è mai entrato nel merito dei problemi che ho sollevato, non ha speso una parola sullo scollamento totale del Partito democratico dai suoi iscritti e dai suoi elettori. Si è limitato ad accusarmi di mancanza di “coerenza e lealtà” verso il partito. Al contrario, io credo che in questi anni sia stato il partito a non essere coerente con i propri principi democratici e leale verso i suoi militanti. I giovani sono stati tenuti a distanza privandoli di qualsiasi capacità di incidere sulle dinamiche decisionali, i confronti pubblici sono stati evitati come la peste preferendo la confortevole intimità dei caminetti, le aree di potere sono state consolidate con tesseramenti che hanno dopato tutti (comunque pochissimi) gli appuntamenti congressuale. Ultima spallata alla credibilità già fiaccata del partito è stata l’autocandidatura dello stesso presidente Oliverio, proposta con oltre un anno di anticipo sulla scadenza elettorale». 
 
A questo proposito, Callipo replica anche alle critiche mosse nei suoi confronti dal governatore con riferimento alla carica che ricopre in Anci Calabria.
«Mi si dice che essendo il presidente di Anci Calabria non dovrei esprimere giudizi sull’operato del governo regionale, né puntare su chi ritengo che abbia fatto meglio come amministratore - sottolinea -. Ma è singolare che questa affermazione venga dal presidente della Regione, cioè colui che in teoria dovrebbe essere il presidente di tutti, che usa la sua postazione di vertice istituzionale per imporsi come candidato del Pd senza che nel partito ci sia stato un solo minuto di confronto. Se questa è la premessa, non vedo come possa pretendere di essere preso sul serio quando critica me».
 
Due pesi e due misure, secondo Callipo, anche quando Oliverio censura la sua scelta civica.
«Lo ribadisco – precisa – io non ho aderito al centrodestra. Resto coerente alle mie idee ed ho applicato lo stesso approccio tanto caro a Oliverio. Il presidente ha ragione quando invita a guardare oltre i partiti puntando sulle persone. Ed è proprio quello che ho fatto. Non si può esaltare il civismo soltanto in una direzione, da destra a sinistra. Mario Occhiuto è un amministratore in gamba che ha fatto della sua città un esempio di buongoverno in Italia. Non mi interessa altro, né mi interessa più di tanto di che partito sia. È facendo leva su questo principio che cercherò di dare il mio contributo alla sua elezione, qualora venga candidato».
Infine, il sindaco di Pizzo bolla come pretestuoso l’accenno di Oliverio al presunto rancore che nutrirebbe nei suoi confronti per l’esito delle primarie nel 2014.
 
«Accusa risibile che appare come un semplice pretesto per controbattere senza entrare nel merito delle questioni che ho posto con la mia scelta - conclude -. Sono passati 4 anni da allora e sono cambiate tante cose. L’unica cosa che non è cambiata è l’immobilismo del Pd calabrese. Più che preoccuparsi del mio rancore, che non c’è mai stato, neanche all’indomani della sconfitta alle primarie, il candidato del Pd alle Regionali si preoccupasse delle promesse tradite verso coloro che, con il 42% di consensi che mi attribuirono, chiedevano un cambiamento che non c’è stato. Oliverio e il partito hanno completamente ignorato quelle istanze di rinnovamento che venivano da quasi la metà del popolo delle primarie, eppure nessuno mai, me compreso, si è azzardato a mettere in discussione la sua leadership politica e di governo. Ma ora che ha scelto di candidarsi, ignorando per l’ennesima volta la base del partito ed evitando un confronto aperto su questa ipotesi, non c’era altra alternativa che dire basta».
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Il presidente Oliverio commenta il passaggio di Callipo al centrodestra: "è per lui civismo l’inciucio più bieco e il trasformismo più inquietante"

“Francamente c’è poco da dire o da commentare nella scelta di Gianluca Callipo – con queste parole Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria, commenta il passaggio del sindaco napatino al centrodestra.

“Egli sceglie di collocarsi come gregario del Centrodestra in Calabria -continua Oliverio- a sostegno di una ipotesi di candidatura a Presidente che, a quanto risulta, non è stata neanche formalizzata in quella coalizione. È stupefacente, poi, la interpretazione che Callipo dá del civismo. Il suo è un artificio: è per lui civismo l’inciucio più bieco e il trasformismo più inquietante.

Nei giorni scorsi, in occasione dell’appello che la maggioranza dei sindaci calabresi mi ha rivolto per una mia ricandidatura, si era dichiarato neutrale come presidente dell’ANCI. Abbiamo scoperto oggi che il suo star sopra le parti vale solo a giorni alterni. Nel suo atteggiamento emerge una questione etica. Lui smentisce la sua terzietà dichiarata qualche giorno addietro, ma anche le dichiarazioni fatte al momento della sua elezione alla presidenza ANCI. Ha ingannato, dunque, prima di tutto i sindaci.

Per quanto riguarda la sua mancanza di coerenza e lealtà verso il PD non vorrei fosse stato condizionato da un sopito e tardivo sentimento ritorsivo per aver subito la sconfitta alle primarie del 2014 o, ancor peggio, dalla così detta sindrome rancorosa del beneficato per essere stato votato a presidente ANCI esclusivamente da circa 200 sindaci che solo un anno fa hanno condiviso i giudizi politici che lui dava su Abramo e Mario Occhiuto. Il suo gesto è, comunque, anche un gesto che fa chiarezza. 

Non è più sopportabile la grande melassa delle ambiguità che da tempo implodono il PD ed il campo progressista. Sotto questo aspetto -conclude il Presidente- si può forse dire che Callipo oggi abbia rivelato la sua collocazione naturale. Ciò è fattore di serenità per lui ma anche per tutti i cittadini che ancora vogliono avere fiducia nella sinistra e nelle forze democratiche e progressiste”.

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Alecci:"Incomprensibile la scelta di Callipo di abbandonare il Pd e schierarsi con Occhiuto"

"Sono rimasto molto sorpreso dalla decisione del sindaco di Pizzo Gianluca Callipo di abbandonare il Pd e schierarsi con Mario Occhiuto. Ho avuto modo di conoscere Callipo nella sua funzione di sindaco e di presidente dell'Anci Calabria ed ecco perché la sua scelta mi appare incomprensibile. Da amministratore a diretto contatto con i problemi e i disagi del territorio non può non riconoscere l'oggettivo impegno del presidente della Regione, Mario Oliverio, nel sostegno alle amministrazioni locali in molti settori nevralgici per la vita dei comuni. Mi riferisco, solo per citarne alcuni, alla gestione dei rifiuti, all'edilizia scolastica, alla riqualificazione dei borghi, alla Protezione civile. La mano della Regione in questi anni si è avvertita in positivo e Callipo stesso ne ha dato atto in diverse occasioni pubbliche.
La contrarietà che oggi manifesta mi lascia molto perplesso e non la condivido, soprattutto perché accompagnata dalla scelta di transitare in un altro schieramento.
Quando in un partito ci sono battaglie da affrontare, diversità di vedute da rappresentare; ciò deve avvenire all'interno, rimboccandosi le maniche, spendendosi per le proprie idee e non cambiando squadra o campo da gioco".

Ad affermarlo in una nota, è il sindaco di Soverato Ernesto Alecci

 

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