Maltrattamenti in famiglia, arrestata una donna

I carabinieri della Tenenza di Rosarno hanno tratto in arresto una 52enne del luogo, già nota alle forze dell'ordine, per il reato di maltrattamenti in famiglia, in concorso con terze persone, ai danni della figlia 36enne, già testimone di giustizia e deceduta. L'arresto è stato disposto in ottemperanza ad un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti e contestuale ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria. La donna dovrà espiare la pena di anni 3 e giorni 8  di reclusione.

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È ubriaco, pesta la convivente: arrestato

I carabinieri hanno tratto in arresto un 37enne, rumeno, di fatto domiciliato a Scido, per i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e lesioni personali. Il soggetto è stato sorpreso dai militari operanti, in evidente stato di ebbrezza, subito dopo aver avuto un diverbio scaturito per futili motivi e dopo aver percosso la propria moglie convivente, provocandole lesioni personali giudicate guaribili in 5 giorni. L’immediato intervento sul posto da parte dei militari dell’Arma, ha consentito di trarre in arresto il prefato e di prestare soccorso ai congiunti.

Spacca la mandibola e le arcate dentarie al padre: arrestato per tentato omicidio aggravato

Tentato omicidio aggravato e maltrattamenti in famiglia. Con questa accusa è stato arrestato A.P.. A seguito di chiamata su linea di emergenza 113, gli operatori della Squadra Volanti dell’Upgap della Questura di Crotone sono intervenuti all’interno di un’abitazione familiare, a causa di una lite violenta in atto. Sul posto, è stato constatato che il figlio della richiedente, con problemi psichiatrici derivanti principalmente dall’abuso di sostanze stupefacenti e alcoliche, aveva picchiato selvaggiamente, con calci e pugni al volto il padre, riducendolo in fin di vita. L’uomo aggredito dal figlio, riverso carponi a terra in una pozza di sangue, era privo di sensi, con un evidente trauma al volto, con la mandibola fratturata e le arcate dentarie completamente distrutte. Dopo essere stato trasportato d’urgenza al locale nosocomio, gli Agenti di Polizia sono venuti a conoscenza di una triste storia di continue aggressioni e violenze consumatesi nel corso degli anni all’interno del nucleo familiare. Preso atto di quanto sopra, gli Agenti del Nucleo Volanti hanno tratto in arresto e tradotto presso la casa circondariale di Catanzaro l’autore dell’insano gesto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Rapina e maltrattamenti in famiglia, arrestato un 31enne

Gli operatori del Nucleo Volanti in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Reggio Calabria hanno arrestato,  in flagranza di reato, un 31enne marocchino pluripregiudicato, per i reati di maltrattamenti in famiglia e rapina in danno della convivente italiana 37enne. L’uomo, secondo la ricostruzione dei fatti e in base alle testimonianza della vittima, nella tarda serata di ieri, attendeva la donna in casa e, al suo rientro, la minacciava di morte e la aggrediva violentemente, colpendola ripetutamente al capo, gettandola in terra e sottraendole dalla borsa la somma di 400 euro. Solo un attimo di distrazione dell’uomo permetteva alla donna di fuggire dall’abitazione, ma veniva raggiunta in strada ed ancora malmenata. Tuttavia, la vittima riusciva a contattare il “113”, consentendo così l’immediato intervento del personale della Polizia di Stato che, dopo una iniziale fuga dell’aggressore, con un’intensa attività di ricerca, riusciva a rintracciarlo. La denuncia della vittima permetteva agli operatori di delineare un quadro familiare caratterizzato da continui episodi di violenza, reiterati negli anni, nel corso dei quali la donna veniva spesso percossa dal compagno con calci, pugni ed anche a colpi di bastone, nonché  costretta  ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà. L’uomo è stato, quindi, arrestato per i reati di maltrattamenti in famiglia e rapina in danno della convivente e, successivamente, tradotto presso la Casa circondariale di Reggio Calabria. Anche questo episodio di violenza contro le donne è stato gestito dal personale della Polizia di Stato utilizzando il protocollo operativo E.V.A., acronimo di “Esame delle Violenze Agite”, concepito per l’ottimale gestione degli interventi per liti in famiglia. Tale protocollo consente, infatti, di accedere ad una check-list, da cui emergono specifici “indicatori” di violenza domestica, con la preziosa possibilità di raccordare i singoli episodi di violenza e ricostruire l’eventuale abitualità del reato di maltrattamenti in famiglia. Ciò consente, nei casi di flagranza di reato, l’arresto obbligatorio dell’autore delle condotte violente.

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Picchia la moglie: arrestato 41enne

I Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di 41 anni per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi e lesioni personali aggravate, in esecuzione all’ordine di custodia cautelare emesso dal Tribunale di Reggio Calabria. Il 24 aprile scorso S.A., di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, si sarebbe reso responsabile di lesioni nei confronti della moglie. 

Maltratta per 25 anni la moglie: i Carabinieri lo arrestano

Sono stati venticinque anni d'inferno per una donna che, a distanza di tre anni dall'ennesimo atto violento commesso dal marito, si è decisa a raccontare tutto agli investigatori. Le dichiarazioni rese dalla donna, che ha riferito di pesanti intimidazioni ed umiliazioni di cui si sarebbe reso responsabile per un quarto di secolo il coniuge, hanno indotto i Carabinieri della Stazione di Locri ad arrestare un uomo di 53 anni, disoccupato di Portigliola accompagnato dietro le sbarre. Il Tribunale di Locri lo ha riconosciuto colpevole di maltrattamenti in famiglia e violenza privata.

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Maltrattamenti in famiglia e favoreggiamento della prostituzione: 4 arresti

I carabinieri della Tenenza di Rosarno e della Stazione di San Ferdinando hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal Tribunale di Lamezia Terme - Ufficio G.I.P.:

- un cittadino bulgaro di 37 anni, domiciliato a San Ferdinando, già noto alle Forze dell’ordine;

- un cittadino bulgaro di 24 anni, domiciliato a Rosarno;

- un cittadino bulgaro di 51 anni, domiciliato a San Ferdinando;

- un cittadino bulgaro di 30 anni, domiciliato a San Ferdinando;

poiché ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di maltrattamenti in famiglia e favoreggiamento della prostituzione ai danni di alcune loro connazionali. I soggetti sono stati tradotti presso la casa circondariale di Palmi.

Violento con moglie e figlio minorenne: arrestato dalla Polizia

La Polizia ha tratto in arresto in flagranza di reato un uomo di 47 anni per maltrattamenti nei confronti della moglie e del figlio ancora minorenne, con lui conviventi. Gli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Reggio Calabria, allertati da una chiamata al numero di emergenza 113 effettuata dal figlio dell’uomo, B.V., sono immediatamente intervenuti constatando il comportamento violento contro la moglie e contro il piccolo. Hanno, quindi, proceduto all’arresto dell’uomo in flagranza del reato di maltrattamenti verso i familiari poiché, anche alla presenza degli operatori in divisa, l’uomo ha continuato a mostrarsi molto alterato, nervoso ed agitato, tanto da continuare ad inveire e molestare fisicamente la moglie. Nella circostanza operativa, gli uomini della Polizia di Stato hanno improntato il loro intervento secondo i canoni del protocollo operativo denominato "E.V.A.", acronimo di "Esame delle Violenze Agite", elaborato per l’ottimale gestione degli interventi in caso di episodi di liti in famiglia. Al riguardo, l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Reggio Calabria ha creato un’apposita check-list ove vengono inseriti alcuni "indicatori" di violenza domestica, in maniera da consentire agli operatori di Polizia il più rapido reperimento e l’ottimale gestione delle informazioni essenziali per il prosieguo dell’attività, nonché per il raccordo dei singoli episodi di lite familiare al fine di ricostruire l’abitualità del reato di maltrattamenti in famiglia. Quest’ultima specificità consente, nei casi di flagranza di reato, l’arresto obbligatorio dell’autore delle violenze, come è accaduto in questo caso.

 

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