Non si rassegna alla fine del rapporto e cerca di travolgere la moglie con l'auto

In esecuzione di un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in regime degli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Castrovillari, i carabinieri della Stazione di Corigliano Calabro hanno arrestato un 42enne del luogo,  

L’uomo è accusato di aver posto in essere ripetute condotte vessatorie nei confronti dell’ex coniuge e dei propri figli.

La donna, infatti, più volte nei mesi scorsi aveva denunciato il comportamento dell’ex marito che l’aveva fatta oggetto di percosse ed atti intimidatori perché non si rassegnava alla fine del loro rapporto. In un’occasione, il 42enne aveva, addirittura, cercato, di travolgere la donna con la sua autovettura.

Già in passato, l’uomo era stato arrestato e denunciato, più volte, per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed atti persecutori nei confronti della stessa donna.

Vista la gravità dei fatti l’Autorità giudiziaria, concordando con le risultanza investigative, ha quindi emesso la misura cautelare detentiva degli arresti domiciliari.

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Cerca di estorcere denaro al genitore minacciandolo di morte, arrestato

Gli agenti della Squadra Volanti di Crotone hanno tratto in arresto un sorvegliato speciale di Ps, di anni 40.

 In seguito ad una chiamata al 113, i poliziotti hanno sorpreso l’uomo che cercava di estorcere denaro al genitore, minacciandolo di morte.

 Prima che la volante giungesse sul posto, l’uomo pare abbia danneggiato l’abitazione nella quale vive il familiare.

 Nonostante la resistenza opposta, gli agenti sono riusciti ad arrestare il 40enne che, dopo formalità di rito, è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale.

Da quanto emerso nel corso delle attività condotte dagli uomini delle forze dell’ordine, già in passato, l’uomo si sarebbe reso protagonista di maltrattamenti ai danni dei familiari.

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Maltrattamenti in famiglia, arrestato un 26enne

Nei giorni scorsi, il personale dell’Upgsp della Questura di Reggio Calabria ha tratto in arresto un 26enne del luogo accusato del reato di maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza di minore.

L’intervento degli operatori della Volante ha messo fine ai continui maltrattamenti subiti da una giovane donna con la figlia di soli 12 mesi.

Il rapporto burrascoso della coppia, andato avanti per oltre un anno, tra continui litigi e incomprensioni era stato al centro di precedenti interventi effettuati dagli agenti.

L'ennesimo episodio di violenza che il giovane avrebbe messo in atto nei confronti della donna, ha fatto scattare l'arresto.

Considerata, anche, l'abituale condotta del 26enne, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto, disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Nella circostanza, gli uomini della Polizia di Stato hanno agito seguendo i canoni del protocollo operativo denominato “E.V.A.”, acronimo di “Esame delle Violenze Agite”, elaborato per l’ottimale gestione degli interventi in caso di episodi di liti in famiglia.

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Maltrattamenti in famiglia, arrestato un 40enne

I carabinieri  della Stazione “Cannavo’” di Reggio Calabria hanno tratto in arresto il 40enne Consolato Albanese.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato in ottemperanza all’ordine di carcerazione per la detenzione domiciliare emesso dall’Ufficio esecuzioni penali  della locale Procura della Repubblica.

Albanese deve espiare una pena definitiva residua di anni due, mesi nove e nove giorni di reclusione per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate ed estorsione in concorso, reati commessi in Reggio Calabria nell’anno 2013.

Al termine delle formalità di rito, il 40enne è stato associato presso il domicilio dove si trova già ristretto in regime di arresti domiciliari per altra causa.

Maltrattamenti in famiglia e induzione alla prostituzione: arrestato un 29enne

I carabinieri della Stazione di San Ferdinando, al termine di un’articolata attività investigativa, in esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare  personale in carcere emessa dal Tribunale di Palmi – Ufficio Gip, hanno localizzato e tratto in arresto un 29enne, di origini bulgare, domiciliato a San Ferdinando, già noto alle Forze dell’ordine, poichè ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, tentata estorsione ed induzione alla prostituzione, reati commessi a San Ferdinando.

L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Palmi a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Inoltre, i carabinieri della Tenenza di Rosarno, in esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare  personale degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Palmi - Sezione Penale, hanno localizzato e tratto in arresto un 24enne del luogo, già noto alle Forze dell’ordine, poichè ritenuto responsabile di plurimi inadempimenti alle prescrizioni imposte dalla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g. cui lo stesso era già sottoposto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, commesso a San Ferdinando.

L’arrestato, ultimate le formalità di rito, è stato tradotto presso il proprio domicilio, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Serra San Bruno, picchia e minaccia madre e fratello: arrestato

Ieri sera, alle ore 21:30 circa, a Serra San Bruno, i carabinieri della locale Stazione sono intervenuti presso l’abitazione di una casalinga, incensurata, allertati da una telefonata al 112, di un operaio, incensurato, figlio della signora con questa convivente, che ha segnalato una lite in famiglia. Giunti sul posto, i militari hanno sorpreso B.G. -  altro figlio della donna, sempre lì convivente, di 47 anni, celibe, disoccupato, con precedenti specifici che, verosimilmente per futili motivi ed in evidente stato di alterazione psicofisica – dovuta all’abuso di sostanze alcoliche – aveva percosso e minacciato la madre e il fratello.

All’arrivo dei carabinieri, per nulla intimorito, B.G., con frasi ingiuriose e minacce, ha inveito anche nei confronti dei militari operanti. A quel punto il soggetto è stato dichiarato in stato di arresto per “maltrattamenti in famiglia art. 572 c.p. – lesioni personali art. 582 c.p. e violenza o minaccia a p.u. – art.336 c.p.” e, espletate formalità rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Vibo Valentia, a disposizione della competente Autorità giudiziaria per la convalida del provvedimento ed l’istruttoria sul giudizio.

La madre e il figlio, per fortuna non hanno riportato gravi conseguenze. Visitati presso il locale pronto soccorso, sono stati riscontrati affetti rispettivamente da: “stato di agitazione” con prognosi di 4 giorni e “lievi ferite ed escoriazioni al braccio sinistro con stato di agitazione“.

Maltrattava moglie e figli: allontanato dalla casa familiare

Nella mattinata di ieri gli agenti della Squadra Mobile hanno interrotto una sequela di violenze fisiche e psicologiche consumate per anni all’interno delle mura domestiche eseguendo una misura cautelare "di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese" nei confronti di un cinquantacinquenne crotonese. 

Il provvedimento è scaturito dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile a seguito della denuncia presentata dalla moglie di R.R.. 

Nello scorso mese di settembre, infatti, la donna, dopo l’ennesima lite con il proprio marito, nel corso della quale quest’ultimo aveva tentato di colpirla con un coltello da cucina, ha trovato il coraggio di raccontare tutto alla Polizia. In quell’occasione il gesto non era stato portato ad esecuzione solo grazie all’intervento di uno dei figli minori della coppia che era riuscito ad avventarsi sul padre, privandolo del coltello.

Dai racconti della vittima e dei figli di R.R., è emerso uno spaccato di vita familiare cadenzato dalle continue angherie poste in essere dall’uomo, nei confronti principalmente della consorte verso la quale, molte volte anche alla presenza dei figli, non lesinava di rivolgere epiteti umilianti, degradanti ed offensivi della dignità di donna e madre soprattutto quando la stessa o qualcuno dei familiari osava contraddirlo.

Spesso l’uomo, in preda all’ira, non riusciva a contenere la propria aggressività neanche nei confronti del figlio affetto da gravi disabilità: in una circostanza a seguito di una mera disubbidienza non ha esitato a colpirlo con un violento schiaffo al volto tale da procurargli la rottura del timpano.     

Diversi sono stati gli interventi della Volante presso l’abitazione di R.R. a causa delle liti tra i coniugi scaturite sempre per futili motivi e culminate, in tutte le occasioni, in atti di violenze fisiche posti in essere dall’uomo nei confronti della moglie che, nella maggior parte dei casi, era costretta a recarsi in ospedale per farsi medicare.

Gli accertamenti svolti dagli investigatori della Squadra Mobile hanno permesso di riscontrare le dichiarazioni della donna e di raccogliere in capo a R.R. gravi indizi di colpevolezza tali da consentire al Pubblico Ministero titolare dell’indagine, sostituto procuratore Alessandro Riello, di avanzare richiesta della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese che veniva emessa nella giornata di ieri dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Crotone.

Per la tutela dei minori presenti all’interno del nucleo familiare, la Polizia ha deciso di non fare menzione del luogo in cui si è consumata la vicenda e dei soggetti interessati. Il destinatario della misura cautelare è stato indicato con le iniziali di fantasia R.R.

 

 

 

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Abusi su una giovane donna: decisivo intervento dei carabinieri, figli affidati a struttura protetta

I carabinieri hanno condotto un’attività di polizia che ha consentito di sottrarre una donna, e i propri figli minori, dai maltrattamenti che subivano dal proprio convivente.

La peculiarità del caso è che la giovane donna vittima degli abusi, di origine rumena, molto intimorita, aveva confidato telefonicamente ai propri famigliari in Romania la sua situazione, chiedendo aiuto agli stessi, avendo peraltro subito nella mattinata minacce di morte. Nel corso della mattina i genitori della donna hanno così deciso di informare le autorità di polizia di quel Paese di quanto appreso, non avendo la vittima il coraggio di denunciare.  

Immediatamente la Polizia rumena, attraverso il canale di cooperazione internazionale Interpol ha contattato la Sala Operativa Internazionale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia a Roma - struttura “interforze” del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che opera nell’ambito della Direzione Centrale della Polizia Criminale, che svolgendo un ruolo di primaria importanza nel supporto e raccordo delle molteplici attività di polizia in continua sinergia con i collaterali organismi di polizia esteri, attraverso i canali di cooperazione Interpol, Europol e S.I.Re.N.E.

Gli operatori del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia hanno quindi tempestivamente avvisato i carabinieri di Corigliano Calabro chiedendo di avviare tutte le procedure utili al rintraccio della donna.

Ricevuta la segnalazione, la Centrale Operativa della Compagnia dei carabinieri di Corigliano ha localizzato l’esatto appartamento ove la donna era domiciliata indirizzando le pattuglie presenti sul territorio, che prontamente l’hanno rintracciata unitamente al convivente, il quale è stato fermato e accompagnato in caserma per gli accertamenti di rito.

L’uomo è stato quindi denunciato in stato di libertà all’Autorità giudiziaria per il reato di maltrattamenti in famiglia, mentre la donna e i due figli minori sono stati presi in custodia e affidati ad una struttura protetta specializzata in casi di maltrattamento.

 Il costante raccordo tra i Carabinieri di Corigliano Calabro ed il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia a Roma ha, dunque, permesso di chiudere il cerchio con il positivo soccorso della donna e denunciare il responsabile dei maltrattamenti (nello specifico, grazie ai contatti telefonici intrattenuti in tempo reale con le autorità rumene e italiane, ed al successivo lavoro di raccordo informativo, si è riusciti ad indirizzare l’azione per la positiva soluzione del caso).

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