Sorpreso a picchiare la compagna: arrestato dai Carabinieri

Un uomo di 40 anni è stato tratto in arresto in flagranza dei reati di violenza privata e lesioni personali. A.I.S. è stato sorpreso dai Carabinieri della Stazione di Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria, mentre percuoteva la propria convivente, per futili motivi, cagionandole lesioni personali.  L’arrestato, di origini bulgare, terminate le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo.

 

Piantagione di canapa indiana in un terreno di loro proprietà: arrestati padre e figlio

Nella giornata di ieri, 18 settembre, i Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di 31 anni ed il padre 70enne, colti nella flagranza del reato di concorso in produzione, coltivazione e traffico di ingente quantitativo di sostanza stupefacente, nonché di detenzione di arma clandestina. Ad Oppido Mamertina,  frazione Piminoro, località Serro-Pirarella, M.E. e M.G. sono stati sorpresi all’interno di una piantagione sita in un terreno di loro proprietà, costituita da 100 piante di canapa indiana - del tipo "nana" - dell’altezza media di un metro - in pieno stato vegetativo, per un peso complessivo di circa 50 chili di stupefacente. Nel prosieguo delle operazioni è stata altresì rinvenuta, occultata all’interno di un tubo in PVC interrato, una carabina a ripetizione con matricola abrasa. Le piante e l’arma rinvenuta sono state sottoposte a sequestro in attesa di ulteriori accertamenti tecnici da parte del R.I.S. La qualità e tipologia delle piante, molto ricercata nei mercati delle grandi città italiane, immessa nel circuito illegale, avrebbe creato ingenti profitti. 

 

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"Caos Buona Scuola, in Calabria si tocca il fondo"

"Hanno creato un caos e l’hanno chiamato …Buona Scuola. La nuova legge voluta dal governo Renzi ha pochissime luci e moltissime ombre. Nell’attuazione concreta, poi, stiamo assistendo ad un autentico disastro: c’è in atto una vera e propria 'deportazione' di insegnanti dal Sud verso province del Nord, mentre ci sono docenti in vetta alle graduatorie di merito di concorsi degli anni passati, oggi esclusi in modo illegittimo". E’ quanto dichiara Alessandro Nicolò, presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia alla Regione Calabria, aggiungendo: "Se il quadro generale è caotico sul piano nazionale, in Calabria si tocca il fondo col verificarsi di situazioni che non esito a definire grottesche". "Un clamoroso caso-limite – aggiunge l’esponente politico –  riguarda l'Istituto d'Istruzione Superiore di Oppido Mamertina che da quest’anno scolastico comprenderà anche l'Istituto Tecnico Commerciale di Taurianova con la denominazione di Istituto Superiore Gemelli Careri“.  “Si tratta – continua Nicolò – di un nuovo istituto strutturato in Tecnico con ben 36 classi e in Liceo Scientifico con 8 classi. Ed essendo un Istituto Tecnico con specializzazione in Telecomunicazioni, Logistica ed Informatica, Amministrazione, finanza e marketing, Costruzione, ambiente e territorio, Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, ha richiesto all’U.S.R. Calabria, seguendo l'iter previsto dalle normative vigenti, quattro posti di potenziamento: uno in Telecomunicazioni, un altro in Informatica, un altro ancora in Matematica e il quarto in Materie Letterarie per il Vicario". "Incredibile ma vero – dichiara il capogruppo di Forza Italia – il Gemelli Careri si è visto invece assegnare tre docenti di Storia dell'Arte, uno di Matematica e Fisica, un docente di Latino, un docente di Discipline Giuridiche, due docenti di sostegno e un docente di Scienze Naturali…". "Sul caso – sottolinea Nicolò – ho depositato un’interrogazione in Consiglio rivolta al presidente Oliverio perchè venga chiarita la ragione di un provvedimento che ha così clamorosamente disatteso le reali esigenze didattiche/progettuali della scuola. Non so come potranno essere giustificate iniziative in stridente contrasto con il Comma 5 della legge 107, limitando la programmazione e impedendo la realizzazione dei vari progetti programmati puntualmente dal Collegio dei Docenti dell’istituto Gemelli Careri e codificati nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa approvato all'unanimità dallo stesso collegio e pubblicato nel portale Scuola come da normativa". "Ho chiesto inoltre di sapere – conclude – quale ratio è stata utilizzata per la mancata assegnazione delle figure professionali richieste dall'Istituto e per chiedere, eventualmente, di intervenire con tempestività presso l'USR Calabria allo scopo di fare assumere provvedimenti urgenti finalizzati a garantire l'assegnazione delle suddette figure onde consentire all'Istituto in oggetto di iniziare l'anno scolastico in modo regolare, porre rimedio ad una situazione al limite del grottesco ed evitare che il prossimo anno scolastico si apra all'insegna di una grande incertezza compromettendo la realizzazione delle molte attività curricolari e extracurricolari previste che sono l'asse portante della ‘Buona Scuola’, tra cui l'alternanza scuola-lavoro". 

 

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I Carabinieri arrestano un 36enne ad Oppido Mamertina

I Carabinieri della Stazione di Oppido Mamertina hanno tratto in arresto un 36enne del luogo, B.C. Già sottoposto a regime di detenzione domiciliare per reati di omicidio doloso plurimo, porto e detenzione illegale di armi da fuoco ed estorsione, in esecuzione all’ordine di carcerazione in regime domiciliare emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, l'uomo dovrà espiare la pena residua di anni 5, mesi 3 e giorni 10 di reclusione.

Minaccia i Carabinieri durante un controllo: denunciato

I Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà un uomo di 31 anni, in atto sottoposto a regime arresti domiciliari, per il reato di violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale. L.G., nel corso di un controllo di polizia effettuato la notte scorsa presso la propria abitazione di Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria, avrebbeproferito ripetute e gravi minacce nei confronti dei militari operanti, al fine di dissuadere l’attività di controllo.

Ricettazione e droga: un arresto dei Carabinieri

I Carabinieri hanno tratto in arresto, in ottemperanza a provvedimento emesso dall'Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, in provincia di Reggio Calabria, il 25enne Antonino Barbaro, di Oppido Mamertina, già sottoposto al regime degli arresti domiciliari. Il giovane dovrà espiare un residuo pena di 2 anni, 4 mesi 4 e 11 giorni di reclusione, per violazione della normativa sugli stupefacenti e ricettazione, commessi nel giugno del 2015ad Oppido Mamertina. L’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Palmi.

Piminoro, il villaggio di serresi e fabriziesi d'Aspromonte

La storia dell’emigrazione serrese è lunga e inenarrabile. Dall’altipiano delle Serre torme di gente sono partite per popolare gli angoli più remoti del pianeta. Delle migrazioni iniziate intorno agli anni Settanta dell’Ottoccento si ha una discreta mole d’informazioni, anche in ragione dei numeri che le hanno caratterizzate. Piuttosto sconosciuta, invece, è la storia delle migrazioni interne, quelle che hanno portato gli abitanti delle Serre a spostarsi all’interno del territorio calabrese. Il motivo delle partenze è sempre rimasto identico, il lavoro; tanto più che i serresi di un tempo erano piuttosto ricercati per tutte le attività connesse alla filiera del legno. Boscaioli, bovari, carbonai, venivano “arruolati” ovunque per prestare i loro servigi. Il più delle volte, la partenza era determinata dalle migliori condizioni economiche offerte in alcune aree, come ad esempio la Sila catanzarese, nei cui paesi non è infrequente imbattersi, ancora oggi, in persone conosciute come i “sirrisi”.  In questo loro peregrinare, gli abitanti delle Serre hanno dato vita anche a qualche nuovo insediamento, dove ancora oggi si conservano tradizioni, lingua e costumi ormai spariti nei paesi d’origine. Un caso del genere è facilmente riscontrabile sull’Aspromonte, non lontano dall’altopiano di Zervò, nel territorio di Oppido Mamertina, dove sorge la frazione di Piminoro. Il villaggio, nel quale oggi risiedono un paio di centinaia di abitanti, è una diretta filiazione della Serre. Camminando per le sue strette stradine, l’idioma che si sente parlare non è il reggino, ma il “serrese”. Come sia possibile è presto detto. L’insediamento deve la sua origine al vescovo Alessandro Tomassini che, nel 1792, diede avvio alla costruzione di una sede estiva per i seminaristi. L’idea di realizzare la costruzione era nata in seguito alla presa di possesso della diocesi. Succeduto a monsignor Spedaliere, originario di Guardavalle, Tomassini giudicò la nuova sede vescovile “cupa e solitaria, e il suo aere non molto salubre per crudeltà di terreno e per prossime acque stagnanti”. Il timore della malaria, indusse, quindi il vescovo a cercare un’aria salubre dove far studiare i seminaristi durante i mesi estivi. Venne così individuata una collina, distante da Oppindo poco più di due chilometri. Completata l’edificazione del seminario estivo, il monsignore pensò di popolare quel luogo ameno in estate, ma aspro e inclemente in inverno. La zona montuosa richiedeva persone avvezze a vivere e sopportare i disagi e le insidie dei lunghi inverni montani. Sarebbe stato difficile far trasferire uomini e donne abituati a crogiolarsi al tepore del sole della pianura. Servivano persone forti, dure, resistenti al freddo ed alla fatica. In altre parole servivano i “serresi” di un tempo. Il vescovo reclutò, quindi, un gruppo di carbonai serresi che, fatti armi e bagagli, partirono per “fondare” quello che sarebbe diventato il loro paese. Il villaggio s’ingrandì rapidamente, poiché come capita nei centri di nuova fondazione, serviva tutto. I primi abitanti fecero affluire parenti e conoscenti. Il passa parola dovette essere particolarmente efficace, tanto che iniziarono ad arrivare nuovi “coloni” provenienti non solo da Serra, ma anche dai centri limitrofi. Il paese che, insieme a Serra, offrì il contributo più significativo, fu Fabrizia, ovvero il comune che allora comprendeva il territorio degli attuali Mongiana e Nardodipace. Il numero dei fabriziesi dovette essere assai cospicuo se, ancora oggi, gli abitanti di Piminoro sono chiamati “Prunarisi”. La presenza di uomini e donne originari dai due centri delle Serre è testimoniata anche dall’alimentazione principale, ovvero il pane. L’arte della panificazione si caratterizzava, infatti, per la produzione della “pizzata”, ovvero il pane fabriziese prodotto con la semola di granturco e la “crianza” il vecchio pane serrese fatto con un impasto di crusca, farina e talvolta segale. Molto probabilmente, nonostante la loro netta prevalenza, i serresi ed i fabriziesi non dovettero essere gli unici ad aver preso la strada che dalle Serre conduceva all’Aspromonte. Come riporta don Santo Rullo nel suo “Piminoro”, tra i giochi popolari che vi si praticavano un tempo c’era, infatti, “il forte”, ovvero il “lancio della forma di cacio in direzione di una meta prefissata”. Un gioco che, inevitabilmente, rimanda a Spadola. Così come la presenza di “Ceravolari o sampaolari” cui si rivolgevano i contadini di Piminoro, fa pensare che tra i nuovi abitanti allettati dal villaggio fondato da monsignor Tomassini possa esserci stato, anche, qualche simbariano.

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Tenta di entrare in casa della moglie nonostante il divieto: inseguito e arrestato

I Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di 39 anni in atto sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, poiché, in violazione del provvedimento al quale era sottoposto, si è recato presso l’abitazione della moglie, tentando di farvi accesso. M.D.,di Oppido Mamertina,  all’arrivo dei militari operanti, si è dato a precipitosa fuga al fine di eludere il controllo, ma al termine di un inseguimento, è stato raggiunto, bloccato e tratto in arresto. 

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