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Reggio, braccio di ferro Polizia Municipale-Comune: Cisl FP invoca l'intervento del Prefetto

Luciana Giordano, Segretario Generale della Cisl Funzione Pubblica di Reggio Calabria, ha trasmesso una nota contenente il testo di una lettera inoltrata al sindaco Giuseppe Falcomatà, all'assessore alla Legalità Giovanni Muraca, al presidente del Consiglio Comunale, Demetrio Delfino, al segretario generale di Palazzo San Giorgio, Giovanna Acquaviva, al dirigente del Settore Organizzazione e Risorse umane, Loredana Pace. Oggetto della missiva, tanto per cambiare, "l'ennesimo atto creativo adottato dall'Amministrazione Comunale", come riportato nelle prime righe. "La scrivente Organizzazione Sindacale - si legge nel documento -è venuta a conoscenza, ancora una volta informalmente, dell’ennesimo atto amministrativo 'creativo' adottato dall’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria in materia di gestione del Settore Polizia Municipale della Città. Nello specifico, con provvedimento prot. n. 135000 del 25.09.2015, il Segretario Generale dell’Ente ha assegnato al Vice Comandante 'la gestione delle attività anche dirigenziali del Settore Polizia Municipale nelle giornate prefestive e festive nonché in quelle di assenza della scrivente', premurandosi di specificare che 'la sostituzione non potrà, comunque, superare il periodo di sette giorni'. Tale provvedimento risulta palesemente illegittimo in quanto viola l’art. 35-bis del Regolamento di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi di codesto Ente, fra l’altro citato a fondamento dello stesso atto, nella parte in cui conferisce le funzioni dirigenziali al di fuori delle fattispecie previste dal citato Regolamento, che contempla solo i casi di sostituzione per assenza o impedimento del dirigente". "Un provvedimento - asserisce con sicurezza la rappresentante della Cisl FP - discutibile anche dal punto di vista organizzativo, poiché potrebbe creare uno stato di estrema confusione tra il personale del Corpo nell’ipotesi (non troppo remota) in cui, nelle giornate prefestive e festive il dirigente dovesse essere presente ma non potrebbe esercitare le proprie funzioni avendole delegate (illegittimamente) ad un funzionario sostituto plenipotenziario. Orbene, questa Organizzazione Sindacale chiede se oltre a questo provvedimento, che giudica quantomeno singolare, siano stati adottati analoghi atti per la gestione di altri Settori (che si occupano di manutenzione, fognature, condotte idriche, ecc.) ovvero se tale modus operandi sia stato riservato esclusivamente al Settore Polizia Municipale. Chiede di conoscere, altresì, se prima di delegare dette funzioni siano stati valutati, con imparzialità i curricula degli altri funzionari del Settore Polizia Municipale, atteso che l’ art. 35-bis del citato Regolamento di Organizzazione degli Uffici e Servizi stabilisce che per i Settori dotati di più funzionari (ed è il caso del Settore Polizia Municipale) la sostituzione del dirigente sia affidata al dipendente di categoria D con livello retributivo più alto e, a parità di livello, con maggiore anzianità di servizio". Considerato che a tutt’oggi, il Sindaco ed il Segretario Generale della Città non hanno inteso dare alcun riscontro alle numerose segnalazioni presentate da questa Organizzazione Sindacale in merito alla gestione del delicato Settore della Polizia Municipale, si chiede - annuncia Luciana giordano - a S.E. il Prefetto di Reggio Calabria e alle altre Autorità in indirizzo di voler valutare la possibilità di intervenire autorevolmente al fine di dare compiuta soluzione alla vicenda che rischia di assumere contorni grotteschi. La CISL FP di Reggio Calabria si riserva, comunque, di adire le vie legali".     

 

Polizia Municipale, Fazio (RF): "Falcomatà castiga Crupi per indagini su cognato e sorella"

"Credo fermamente che ricoprire un incarico istituzionale, soprattutto in territori sensibili come il nostro, necessiti di un modus operandi attento e oculato, specie in quei settori che per definizione devono essere contraddistinti da trasparenza e legalità: il riferimento immediato è alla vicenda della nomina del Comandante della Polizia Municipale di Reggio Calabria". Antonino Carlo Fazio, Responsabile Legalità e Sicurezza di Reggio Futura, interviene sulla questione legata alla scelta del Comandante della Polizia Municipale di Reggio Calabria, che sta creando più di un grattacapo al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.  "Il Corpo Municipale rappresenta il biglietto da visita di una città, il 'trait d’union”'  tra il Palazzo comunale ed i cittadini, pertanto ritengo - sostiene Fazio - che questi ultimi debbano essere correttamente informati su quanto stia accadendo. Andando ad analizzare il susseguirsi delle vicende che hanno portato all’avvicendamento dei vari Comandanti nominati dal sindaco Falcomatà, salta subito agli occhi la scarsa chiarezza della condotta dei nostri amministratori nelle procedure di designazione. Dando per assunta la professionalità di ciascuno dei nominati, l’interrogativo che si pone è il seguente: per quale motivo, pur disponendo dopo l’improvvisa scomparsa del colonnello Cosimo Giuseppe Fazio, uomo dalle grandi doti umane e professionali, da sempre impegnato nella lotta alla ‘ndrangheta, di un nuovo comandante identificato già dalla triade commissariale nella persona del dottor Domenico Crupi, il sindaco Falcomatà ha deciso di estrometterlo dall’incarico andando alla ricerca disperata di sostituti che poco dopo il loro insediamento si sono visti costretti a rinunciare all’incarico? Il caso del dottor Rocco Romeo, anch’egli uomo delle istituzioni e valente professionista, è l’ennesima riprova dell’instabilità di questa Giunta". "Il totonomi sul prossimo comandante - sottolinea l'esponente di Reggio Futura - sta assumendo contorni grotteschi e se non fossero i cittadini a pagare lo scotto di queste manovre di palazzo, non staremmo neanche qui a discuterne: la città ha bisogno che vengano garantiti sicurezza, ordine, legalità… i cardini della democrazia, insomma! E invece, cosa fa il nostro primo cittadino? Cerca di non scontentare il suo amato cognato Naccari Carlizzi e la cara sorella Valeria che certamente non accoglierebbero con entusiasmo la nomina del comandante Crupi, reo di aver  indagato su di loro per la vergognosa vicenda del concorso agli Ospedali Riuniti e di esser riuscito a portare numerosi elementi di prova tali da determinare il loro rinvio a giudizio! Dovrebbe essere noto al sindaco che per ragioni di spending review e in vista dell’imminente nascita della città metropolitana, l’operazione più ovvia e conveniente per la comunità sarebbe quella di indicare il dottor Crupi quale nuovo comandante dei Vigili Urbani, senza dunque imporre all’ente costi aggiuntivi". "Darebbe finalmente prova - secondo Antonino Carlo Fazio - della sua capacità amministrativa e non verrebbe più considerato come colui che  antepone gli interessi di amici e familiari a quelli della comunità che ha l’onore di rappresentare".

 

Ferita una donna investita da un'auto mentre attraversava la strada

Un'automobile ha investito una donna che era intenta ad attraversare la strada. Trascinata per diversi metri, ha ricevuto i primi soccorsi dalle persone che si trovavano nei paraggi e dalla stessa persona alla guida della vettura. Sebbene abbia riportato varie ferite, le sue condizioni non sono particolarmente gravi. Teatro dell'incidente via Panebianco, nel cuore di Cosenza, dove si sono prontamente recati Carabinieri ed agenti della Polizia Municipale che hanno eseguito gli accertamenti utili a ricostruire la dinamica dell'incidente.  

Polizia Municipale di Reggio: a rischio anche la "radio-nomina" di Militello a comandante

Sembra non trovare una soluzione la delicata ed intricata vicenda legata alla posizione di Comandante della Polizia Municipale di Reggio Calabria. Accertata  l'incompatibilità con Rocco Romeo, a cui due settimane fa non è stato rinnovato il contratto, il sindaco Giuseppe Falcomatà aveva annunciato, scegliendo per farlo l'irrituale modalità radiofonica, che a sostituire il funzionario di Polizia alla guida dei Vigili Urbani sarebbe stato Castrenze Militello, anch'egli attualmente in servizio presso il medesimo Corpo di provenienza di Romeo. Le polemiche sorte nei giorni immediatamente successivi, tuttavia, pare abbiano insinuato più di qualche dubbio nella testa del Primo Cittadino. In particolare, a rappresentare un ostacolo inaspettato sarebbe stata la decisione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria di opporsi all'assoluzione che era stata pronunciata nei confronti del funzionario di Polizia nell'ambito di un filone processuale derivante dalle indagini sul clan Lo Giudice. La settimana scorsa, poi, un senatore della Repubblica italiana, Francesco Molinari, peraltro componente della Commissione antimafia, aveva giudicato inopportuna la nomina di colui che ha battezzato con sarcasmo "radio-eletto", facendo riferimento allo strumento comunicativo cavalcato da Falcomatà per rendere noto il nome del nuovo capo dei Vigili Urbani. Una opposizione che, per il momento, è soltanto verbale, al pari della designazione del resto, ma che, assumerebbe piena formalità ed ufficialità, ha detto Molinari, non appena essa dovesse essere resa operativa. A tal proposito ha già minacciato, nel caso ciò si dovesse verificare, che farebbe i passi previsti "a tutela dell'immagine stessa delle istituzioni democratiche". Una delle piste battute dal sindaco in questi giorni lungo il percorso avviato per individuare la persona giusta per reggere le sorti del Comando della Polizia Municipale porta ad un Ufficiale dei Carabinieri. 

Polizia Municipale Reggio, ora Cisl Fp preannuncia vie legali contro il Comune

Luciana Giordano, Segretario Generale della Cisl Funzione pubblica di Reggio Calabria ha inviato una lettera per contestare un atto adottato nella giornata di lunedì ed avente ad oggetto la gestione del Corpo della Polizia Municipale. Destinatari della missiva il sindaco, il Segretario Generale del Comune, il dirigente dell'Avvocatura Civica, il dirigente Organizzazione e Risorse umane. "La scrivente Organizzazione Sindacale - si legge - è venuta a conoscenza che in data odierna è stato emanato un ulteriore atto di gestione del personale di Polizia Municipale avente ad oggetto il trasferimento di un cospicuo numero di Agenti del Corpo, con contestuale creazione di alcuni Uffici e con la riduzione numerica degli operatori assegnati all’importante Nucleo operativo di Pronto Intervento. Decisione, quest’ultima, che potrebbe pregiudicare il corretto svolgimento dei servizi offerti e la sicurezza dei lavoratori interessati. Al riguardo, si chiede l’immediata revoca dell’ordine di servizio di che trattasi, evidenziando che, ad avviso della scrivente, lo stesso è da ritenersi nullo perché emanato in virtù di un decreto di assegnazione di funzioni dirigenziali viziato da nullità assoluta, come già precedentemente segnalato da questa Organizzazione Sindacale. Lo stesso ordine di servizio appare, inoltre, discriminatorio poiché non comprende la rotazione di tutto il personale e non rispetta, pertanto, i criteri della normativa in materia di anti corruzione, posti a fondamento della motivazione dell’atto stesso. Considerato che con più note è stato contestato il decreto sindacale di incarico delle funzioni dirigenziali assegnate al Segretario Generale e delle funzioni  di coordinamento della Polizia Municipale attribuite al Vice Comandante e che codesta Amministrazione non ha inteso fornire alcun riscontro, malgrado la rilevanza delle osservazioni eccepite, dimostrando una netta chiusura alla richiesta di un costruttivo confronto sulla materia, continuando ad emanare atti che potrebbero risultare nulli, si comunica che in difetto dell’immediata revoca degli atti contestati, la CISL FP valuterà la possibilità di adire le vie legali a tutela dei diritti dei lavoratori e del corretto svolgimento dell’azione amministrativa".

 

Polizia Municipale, Falcone (Cisl Fp) reagisce alle polemiche sollevate dal Sul

"Sarò molto breve - scrive in una nota Giuseppe Falcone, Coordinatore provinciale delle Polizie Locali per la Cisl Funzione Pubblica a Reggio Calabria e che, con una punta di polemica ironia, si firma 'l'ultimo dei sindacalisti' - e preferisco non fare poemi tediosi, il tempo preferisco perderlo per cose utili e produttive per i colleghi, così come ho fatto fino ad ora. Innanzitutto, il sottoscritto è stato chiamato in causa dal SUL, e non il contrario, nel momento in cui, legittimamente, e il sig. Aldo Libri dovrebbe saperlo, il Coordinamento Provinciale Polizie Locali ha chiesto un tavolo tecnico all’Amministrazione oltre un mese e mezzo fa, tavolo tecnico che ogni sigla può richiedere anche separatamente. Il SUL contestò il mancato invito e protestò contro la Cisl Fp, rivendicando azioni giudiziarie contro tutti. Diffonde un’informazione errata, il sig. Aldo Libri, quando asserisce che il sottoscritto ha escluso le altre sigle. Nella richiesta fatta per l’istituzione del tavolo tecnico non vi è menzione alcuna su quanto detto, lo sfido a produrre documentazione che provi il contrario. Per trasparenza e su richiesta, potrò diffondere e pubblicare la richiesta di tavolo tecnico da me inviata facendo verificare l’asetticità del mio comportamento rispetto a tutte le sigle. Per quanto riguarda la citata sentenza della Corte Costituzionale, che già conoscevo da tempo, precisamente la 231/2013, dice tutt’altro. Non sono un fine giurista, ma un semplice sindacalista che ancora capisce qualcosa quando legge, io". Ebbene, questa sentenza, che non è demolitiva ma additiva, non elimina - spiega Falcone - il famoso requisito della rappresentatività della organizzazione sindacale che, ad oggi, è fissato nella misura del 5 percento del totale dei lavoratori della categoria cui si applica il contratto collettivo nazionale di lavoro, ma semplicemente si limita a garantire le agibilità sindacali a quei sindacati che, sempre rappresentativi come appena detto, non abbiano firmato il contratto di lavoro, purché partecipanti alla negoziazione. La ratio di tale intervento da parte della Corte Costituzionale sta proprio nell’evitare che una sigla sindacale, per il rischio di perdere le sue prerogative, si senta costretta a firmare un contratto che magari non condivide. Invito il sig. Aldo Libri a leggere la parte finale della sentenza da lui portata avanti come un vessillo, proprio dove la Corte Costituzionale parla del problema della rappresentatività che dev’essere risolta, eventualmente, dal legislatore, scegliendo tra una o più delle soluzioni segnalate. Il Comune di Reggio Calabria è consapevole di tutto questo e non ha sicuramente bisogno della mia consulenza. Tornando ai problemi reali e toccando la questione ufficio del personale, chi ha contezza di cosa sia un Comando di Polizia Municipale, dovrebbe sapere che, come già ribadito, esso deve godere di una sua autonomia, distaccandosi da tutti gli altri settori, proprio per le sue peculiarità, e ritengo impensabile una gestione centralizzata del personale della polizia municipale, ma, come dissi, il problema è di competenza del dirigente, spettando a lui il compito di meglio individuare come gestire il personale. Armamento. Il problema armamento non è difatti un problema, l’indennità di vigilanza viene, come già ho ribadito, riconosciuta in forza delle funzioni che ogni agente svolge, così come previsto dalla L. 65/86 e dall’art. 37 del CCNL del 6/7/1995. Esso può essere ridotto se il personale dell’area di vigilanza non svolge le funzioni di cui all’art. 5 della L. 65/86. Se poi qualche agente non percepisce proprio l’indennità in toto è perché non è inquadrato nell’area di vigilanza. Mi sono informato e non mi risulta che ci sia personale che svolge servizio esterno non armato, tranne, probabilmente, i colleghi arrivati da poco, due, e che sono in attesa del decreto di pubblica sicurezza che S.E. il Prefetto dovrà loro conferire. Per quanto concerne le visite mediche, si diffonde ulteriormente un’inesattezza, il personale della polizia municipale viene sottoposto a controlli, di solito annuali, ai sensi del D.lgs. 81/2008, io personalmente l’ho fatta a novembre-dicembre 2014, inoltre, in caso di problemi particolari, quali quelli psichici, il Prefetto, su segnalazione del Sindaco, può revocare il decreto di pubblica sicurezza e di conseguenza l’arma". "Infine, parlando della mia appartenenza ai COBAS, non posso che dire che nella vita, di solito, si è portati a migliorare, e così ho fatto passando - ricorda il sindacalista - alla Cisl Fp, mentre c’è chi di passi indietro ne ha fatti tanti, in tutti i sensi. 'Buon' caro Aldo Libri, poco importa che si parli male di me, a condizione che lo si faccia in modo forte e a voce alta. Una cosa è certa, il sottoscritto dopo aver fatto attività sindacale per aiutare i colleghi indossa la divisa e lavora tra la gente per la gente, aiutando i concittadini, c’è, invece, chi il sindacato e la nomina a RSU la sfrutta per vantaggi personali e per rivendicazioni o frustrazioni personali".

 

Polizia Municipale, Cisl FP mette all'angolo il Sul e bacchetta l'assessore Muraca

Giuseppe Falcone, Coordinatore provinciale Polizie Locali per la Cisl Funzione Pubblica, ha trasmesso un documento, indirizzato oltre che alla stampa, anche al sindaco, all'assessore alla Polizia Municipale, al segretario generale del Comune, al dirigente Affari Generali, al responsabile Relazioni sindacali, ai dipendenti della Polizia Municipale, con l'intento di chiarire diversi aspetti connessi al tavolo tecnico svoltosi il 10 settembre ed oggetto di reazioni polemiche da parte del SUL.  "Com’è noto alla cittadinanza e soprattutto ai dipendenti del settore della Polizia Municipale, il giorno 10 settembre 2015 alle ore 10.00, lo scrivente Coordinamento - si legge nell documento - ha avuto un incontro con l’Amministrazione del Comune di Reggio Calabria e precisamente con l’Assessore alla Polizia Municipale, l’Assessore al Bilancio e il Dirigente del settore Finanze, con l’unico fine, in quella circostanza, di risolvere il problema del mancato pagamento delle indennità varie già maturate che spettano agli operatori della Polizia Municipale. L’incontro, come ampiamente già comunicato, ha avuto l’effetto di far predisporre il pagamento di parte dell’indennità di turnazione e dell’ordine pubblico sin da settembre 2015 invece che dal prossimo mese, così come da impegno preso dall’Amministrazione e a seguire nei mesi successivi. Il tavolo tecnico, si badi bene, non incontro con delegazione trattante, è stato richiesto più volte dalla Cisl Fp a mezzo di lettere inviate via PEC, pertanto nessun obbligo rimane in capo all’Amministrazione nonché all’Organizzazione Sindacale richiedente in merito al mancato invito di altre sigle, soprattutto se le sigle sindacali sono non rappresentative in quanto non firmatarie di contrattato collettivo nazionale di lavoro non godendo, pertanto, delle agibilità sindacali, infatti esse non possono non solo non sedere ai tavoli con la delegazione trattante, ma addirittura non possono indire assemblee del personale in orario di lavoro, non possono usare bacheche sindacali, ecc., pertanto, l’idea del SUL di adire le vie legali nei confronti dell’Amministrazione per comportamento antisindacale così come previsto dall’art. 28 della L. 300/1970 (cosiddetto Statuto dei Lavoratori) è fantasiosa e priva di fondamento in quanto non si può rivendicare un diritto che non si ha. Cosa altrettanto grave e che questa Organizzazione Sindacale spera che l’Assessore Muraca voglia immediatamente smentire, sperando si tratti di un errore di stampa o di altro errore è quando dichiara di trovarsi d’accordo con un’esponente sindacale aziendale del SUL in merito al disarmo degli agenti della Polizia Municipale che lavorano dentro il Comando adducendo fantasiosi risparmi di denaro per l’Amministrazione. Questa 'orrenda' interpretazione delle normative in materia di polizia locale preoccupa, e non poco, il suddetto Coordinamento Provinciale delle Polizie Locali per il grave allarme creato ai colleghi della Polizia Locale, già soffocati dai continui ritardi nei pagamenti delle indennità, nel momento in cui è uscita fuori la balzana idea di togliere loro ciò che la legge italiana gli attribuisce, cioè l’indennità di vigilanza. Il rappresentante aziendale del SUL, nonostante sia un’appartenente al settore della Polizia Municipale, evidentemente disconosce, e conseguentemente anche il SUL, la normativa che regola l’armamento degli operatori della Polizia Municipale (L. 65/1986 e D.M. 145/87). I 95 euro circa che prendono gli agenti, nulla hanno a che vedere con l’arma che portano, ma si tratta dell’indennità di vigilanza che viene attribuita per effetto della legge agli operatori della Polizia Municipale per le funzioni che essi ricoprono (di polizia giudiziaria, di pubblica sicurezza e di polizia stradale, così come previsto dall’art. 5 della L. 65/1986), pertanto non può essere tolta dall’Amministrazione e tantomeno essere oggetto di contrattazione decentrata. Per quanto riguarda l’arma data in dotazione ad ogni agente, ciò viene fatto in quanto, con decreto del Prefetto, esso diviene agente di pubblica sicurezza, salvo accertamento dei requisiti previsti sempre dalla L. 65/1986. L’Amministrazione può decidere di togliere l’arma anche a tutti gli agenti o solo a parte di essi, ma non può, in alcun modo, non pagare l’indennità di vigilanza (i 95 euro) in quanto trattasi di somma legata alle funzioni che vengono svolte e non al possesso dell’arma. L’armamento viene normato con apposito regolamento sulla polizia municipale adottato dall’Amministrazione, prevedendo solo il porto dell’arma se in via continuativa o meno, come viene svolto il servizio armato, le esercitazioni di tiro, ecc., ma sicuramente non può decidere sull’indennità di vigilanza, non essendo neanche oggetto di contrattazione decentrata ma, si ripete, un istituto previsto dalla legge italiana.  Per quanto concerne l’idea di sopprimere l’ufficio del personale, premessa la totale competenza in materia di organizzazione degli uffici e dei servizi da parte del dirigente del settore, non si può minimamente condividere la proposta. Esso ha funzioni importanti e delicate dal momento che il Corpo della Polizia Municipale è un settore che, come ampiamente condiviso dalla dottrina e dalla giurisprudenza, non può intendersi come una semplice ramificazione della struttura organizzativa dell’Ente ma, date le sue peculiarità, deve avere una gestione indipendente e capace di autogestirsi. Basti pensare alla diversa articolazione oraria rispetto agli altri dipendenti del Comune, alle ferie scaglionate, alla necessità di dovere rapportarsi, l’ufficio del personale, quotidianamente, con la segreteria del comandante per la predisposizione dei servizi, dovendo sapere la disponibilità degli agenti nell’immediatezza anche in caso di eventi urgenti. Per non parlare poi della necessità degli operatori di dover verificare e magari giustificare mancate timbrature per dimenticanza del badge dovendo andare presso il Ce.Dir., in caso di soppressione di tale ufficio". Si spera - è l'auspicio di Falcone - che questa idea non venga presa minimamente sul serio perché improduttiva e foriera di disagi per tutti. Altrettanto grave e assurdo è il fatto che un sindacato, invece di lottare per trovare le migliori condizioni economiche e lavorative per gli agenti della polizia municipale, proponga, in modo peraltro illegittimo, di togliere soldi ai lavoratori per far risparmiare l’Amministrazione, magari facendo pagare, con questi “pseudo – risparmi”, i debiti contratti dall’Ente. In ogni caso, la Cisl Fp, prima organizzazione sindacale non solo presso il Comune di Reggio Calabria, dove ha raggiunto risultati eccellenti, ma in tutta la provincia reggina e anche a livello nazionale, vigilerà per difendere i lavoratori della polizia municipale affinché eventuali atti illegittimi non li veda depauperati di somme loro spettanti per legge, attendendo, inoltre, il pagamento delle indennità varie entro il 30 settembre 2015 così come da impegno preso il 10 settembre 2015 dall’Amministrazione". "Confidando - termina il Coordinatore provinciale Polizie Locali della Cisl Funzione Pubblica - sempre nella disponibilità al dialogo di codesta Amministrazione e nel buonsenso di ogni sua componente, porge cordiali saluti.

 

Decreto Polizia Municipale, sollevazione Cisl FP: "Falcomatà lo revochi immediatamente"

Le recenti decisioni assunte dal sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, a proposito della gestione del Corpo della Polizia Municipale non vanno giù alla Cisl Funzione Pubblica che ha prontamente deciso di passare all'azione. I rappresentanti dell'organizzazione sindacale, infatti, con una missiva inoltrata al Primo Cittadino, al Segretario Generale Giovanna Acquaviva, alla dirigente del Settore Affari Generali, Loredana Pace, al dirigente del Settore Avvocatura Civica, Fedora Squillaci ed al Prefetto Claudio Sammartino, chiedono l'immediata revoca del decreto con cui il sindaco ha "attribuito le funzioni di dirigente del settore di Polizia Municipale al Segretario Generale Dr.ssa Giovanna Antonia Acquaviva per lo svolgimento dei compiti di cui all'art.107 del D.lgs 267/2000 (T.U.E.L. e quelle di coordinamento del Corpo, della vigilanza sullo svolgimento dei servizi e sull'adempimento delle direttive sindacali al Vice Comandante, Dr. Luigi Nigero ". E' ciò che si legge nel documento, a firma del Segretario Generale Cisl Funzione Pubblica, Luciana Giordano, affisso sulla bacheca della sede del Corpo. Le ragioni dell'opposizione manifestata dal sindacato al provvedimento adottato da Falcomatà risiede nella circostanza che esso: "si pone, per molti aspetti, in aperto contrasto, con la vigente normativa in materia di pubblico impiego e con la giurisprudenza consolidatasi presso le più alte giurisdizioni amministrative". La Cisl FP, per meglio spiegare la propria ferma posizione, scende nel dettaglio e precisa: "In particolare, l'attribuzione dei compiti tipici di Comandante al Vice Comandante viola le prerogative degli altri responsabili di Servizio e sono in contrasto con le norme di legge che non prevedono la figura della Vice Dirigenza, così come peraltro espresso molto bene nel decreto a firma dello stesso Sindaco con il quale sono state attribuite temporaneamente le funzioni di Dirigente ad interim alla Dott.ssa Maria Luisa Spanò". Le motivazioni, alla base della contestazione avanzata dal sindacato, tuttavia, non si arrestano con quanto sopra citato. Infatti, come specificato, "il Sindaco, con il decreto in argomento, nella parte in cui ha effettuato la scissione tra compiti dirigenziali (nel Comune di Reggio Calabria di competenza della figura di Comandante/Dirigente) e responsabilità delle funzioni di polizia ha effettuato una riorganizzazione del Corpo, modificandone l'assetto macro strutturale in modo non conforme alle previsioni dell'attuale Regolamento di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi e del vigente Regolamento del Corpo, con ciò compiendo atti che per legge sono di spettanza di altro organo dell'Ente (rectius: Giunta Comunale)". La Cisl FP, per avvalorare la tesi dell'illegittimità del decreto, aggiunge che: "Senza entrare nel merito di altri, pur evidenti, profili di illogicità che sostengono l'impianto motivazionale dell'atto, segnala che il decreto adottato si pone in evidente contrasto con la recente normativa di cui al decreto legge 19 giugno 2015, n.78, coordinato con la legge di conversione 6 agosto 2015, n.125 'Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali' e, segnatamente, con l'articolo 5 comma 6, che ha introdotto il divieto di reclutare personale addetto al servizio di polizia municipale con qualsivoglia tipologia contrattuale, prevedendo la sanzione di nullità per gli atti adottati in elusione della norma stessa". "Pertanto - puntualizza l'organizzazione sindacale - anche il paventato ricorso alla procedura di cui all'art.145 del T.U.E.L., alla luce della sopravvenuta normativa di riordino, appare non attuabile". La conclusione dell'istanza presentata dalla CISL FP non lascia margini di trattativa. Sollecitando "al Sig. Sindaco l'immediata revoca del decreto", si evidenzia "la nullità assoluta" dell'atto e la contestuale necessità di adottare gli "atti obbligatori previsti per legge a tutela dei diritti dei lavoratori appartenenti alla Polizia Municipale ed al fine di evitare inutili quanto dispendiosi contenziosi a causa degli atti eventualmente adottati".

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