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Decreto Polizia Municipale, sollevazione Cisl FP: "Falcomatà lo revochi immediatamente"

Le recenti decisioni assunte dal sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, a proposito della gestione del Corpo della Polizia Municipale non vanno giù alla Cisl Funzione Pubblica che ha prontamente deciso di passare all'azione. I rappresentanti dell'organizzazione sindacale, infatti, con una missiva inoltrata al Primo Cittadino, al Segretario Generale Giovanna Acquaviva, alla dirigente del Settore Affari Generali, Loredana Pace, al dirigente del Settore Avvocatura Civica, Fedora Squillaci ed al Prefetto Claudio Sammartino, chiedono l'immediata revoca del decreto con cui il sindaco ha "attribuito le funzioni di dirigente del settore di Polizia Municipale al Segretario Generale Dr.ssa Giovanna Antonia Acquaviva per lo svolgimento dei compiti di cui all'art.107 del D.lgs 267/2000 (T.U.E.L. e quelle di coordinamento del Corpo, della vigilanza sullo svolgimento dei servizi e sull'adempimento delle direttive sindacali al Vice Comandante, Dr. Luigi Nigero ". E' ciò che si legge nel documento, a firma del Segretario Generale Cisl Funzione Pubblica, Luciana Giordano, affisso sulla bacheca della sede del Corpo. Le ragioni dell'opposizione manifestata dal sindacato al provvedimento adottato da Falcomatà risiede nella circostanza che esso: "si pone, per molti aspetti, in aperto contrasto, con la vigente normativa in materia di pubblico impiego e con la giurisprudenza consolidatasi presso le più alte giurisdizioni amministrative". La Cisl FP, per meglio spiegare la propria ferma posizione, scende nel dettaglio e precisa: "In particolare, l'attribuzione dei compiti tipici di Comandante al Vice Comandante viola le prerogative degli altri responsabili di Servizio e sono in contrasto con le norme di legge che non prevedono la figura della Vice Dirigenza, così come peraltro espresso molto bene nel decreto a firma dello stesso Sindaco con il quale sono state attribuite temporaneamente le funzioni di Dirigente ad interim alla Dott.ssa Maria Luisa Spanò". Le motivazioni, alla base della contestazione avanzata dal sindacato, tuttavia, non si arrestano con quanto sopra citato. Infatti, come specificato, "il Sindaco, con il decreto in argomento, nella parte in cui ha effettuato la scissione tra compiti dirigenziali (nel Comune di Reggio Calabria di competenza della figura di Comandante/Dirigente) e responsabilità delle funzioni di polizia ha effettuato una riorganizzazione del Corpo, modificandone l'assetto macro strutturale in modo non conforme alle previsioni dell'attuale Regolamento di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi e del vigente Regolamento del Corpo, con ciò compiendo atti che per legge sono di spettanza di altro organo dell'Ente (rectius: Giunta Comunale)". La Cisl FP, per avvalorare la tesi dell'illegittimità del decreto, aggiunge che: "Senza entrare nel merito di altri, pur evidenti, profili di illogicità che sostengono l'impianto motivazionale dell'atto, segnala che il decreto adottato si pone in evidente contrasto con la recente normativa di cui al decreto legge 19 giugno 2015, n.78, coordinato con la legge di conversione 6 agosto 2015, n.125 'Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali' e, segnatamente, con l'articolo 5 comma 6, che ha introdotto il divieto di reclutare personale addetto al servizio di polizia municipale con qualsivoglia tipologia contrattuale, prevedendo la sanzione di nullità per gli atti adottati in elusione della norma stessa". "Pertanto - puntualizza l'organizzazione sindacale - anche il paventato ricorso alla procedura di cui all'art.145 del T.U.E.L., alla luce della sopravvenuta normativa di riordino, appare non attuabile". La conclusione dell'istanza presentata dalla CISL FP non lascia margini di trattativa. Sollecitando "al Sig. Sindaco l'immediata revoca del decreto", si evidenzia "la nullità assoluta" dell'atto e la contestuale necessità di adottare gli "atti obbligatori previsti per legge a tutela dei diritti dei lavoratori appartenenti alla Polizia Municipale ed al fine di evitare inutili quanto dispendiosi contenziosi a causa degli atti eventualmente adottati".

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