Sorpresi a tagliare alberi in area protetta, arrestati

I carabinieri della Compagnia di Taurianova, durante un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati predatori, hanno arrestato in flagranza due cittanovesi per furto aggravato di legna.

In particolare, i militari della Stazione di San Giorgio Morgeto insieme ai colleghi della Sezione radiomobile, durante una perlustrazione allo Zomaro hanno sorpreso Z.G., 69 enne, e Z.D. , 45 enne, mentre erano intenti a tagliare con una motosega alcuni alberi di faggio in un'area del Parco nazionale d’Aspromonte.

Gli uomini dell'Arma, insospettiti dai tagli in una area sottoposta a particolari vincoli, si sono avvicinati ai due, i quali, hanno esibito un'autorizzazione che consentiva la raccolta della legna secca a terra.

Il successivo controllo all’auto utilizzata dagli arrestati ha permesso di rinvenire nel bagagliaio, tre quintali di legna.

Oltre le conseguenze penali, saranno comminate sanzioni pecuniarie per il taglio degli alberi non autorizzato in area protetta e per il danneggiamento degli arbusti.

Gli arrestati sono stati posti ai arresti domiciliari, in attesa dell'udienza di convalida.

Controlli dei carabinieri, un arresto e diverse denunce

 A cavallo dell'attuale fine settimana, l’arma dei Carabinieri della Piana di Gioia Tauro ha intensificato i servizi di pattugliamento e prossimità ai cittadini.

Il controllo, svolto su tutto il territorio di competenza delle Compagnie di Gioia Tauro, Palmi e Taurianova, ha portato a un arresto in flagranza di reato, denunce in stato di libertà e diverse sanzioni amministrative.

Il servizio coordinato, disposto dal Comando gruppo di Gioia Tauro, ha visto l’impiego complessivo di oltre 325 pattuglie che hanno operato in strada per garantire sicurezza, soprattutto nel corso egli eventi pubblici, anche ispezionando 34 esercizi pubblici, sottoponendo a perquisizioni oltre 40 individui e controllando 950 persone e 532 veicoli.

In tale contesto, i militari della Sezione radiomobile di Gioia Tauro hanno arrestato Luca Martinone, 28 anni, di Gioia Tauro, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.

L'uomo, infatti, alla vista dei militari, durante un normale posto di controllo a Gioia Tauro, si è dato a precipitosa fuga in strada, mettendo in pericolo l’incolumità di altre persone e veicoli. I carabinieri, quindi, si sono prontamente messi all’inseguimento del giovane, fermandolo dopo circa 4 km. Il 28enne, risultato positivo al test etilometro, è stato denunciato in stato di libertà anche per guida in stato d'ebrezza e posto ai domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Inoltre, i carabinieri della Compagnia di Taurianova, con il supporto dei colleghi del Gruppo forestale di Reggio Calabria, hanno sottoposto a controllo alcuni allevamenti e macellerie del posto al fine di verificare il rispetto della normativa agroalimentare e prevenire e contrastare il fenomeno della macellazione clandestina dei bovini.

In un'azienda zootecnica di Taurianova, i militari hanno elevato sanzioni amministrative per circa 17 mila euro, in quanto è stata accertata la mancata tracciabilità, attraverso identificazione e registrazione alla banca dati del servizio veterinario, di 19 bovini, 2 suini e 5 ovicaprini, tutti posti sotto sequestro sanitario, in attesa delle determinazioni dell’autorità veterinaria.

Nel corso del controllo, nello stesso terreno, sono state rinvenute le carcasse di un bovino e di un cane deceduti per cause naturali, che saranno smaltite secondo le norme sanitarie in vigore.

Durante il periodo in questione, i carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno svolto specifici servizi a largo raggio a Cittanova, Polistena e Cinquefrondi per prevenire e contrastare il fenomeno della guida in stato di ebrezza, fortunatamente senza fermare automobilisti in stato di alterazione, ma comunque elevando diverse contravvenzioni amministrative per violazioni al Codice della strada e denunciando penalmente un 40enne di Lecce trovato alla guida dell’auto senza patente. 

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Simulavano acquisti di carburante per sottrarre denaro, sequestri per 150 mila euro

I carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili, emesso dal tribunale di Palmi, su richiesta della locale procura della Repubblica, a carico di A.R., 36enne di Polistena, D.F, 33 enne di Polistena, D.S., 46enne di Polistena e S.D., 35enne di Melicucco, tutti indagati in concorso per i reati continuati e aggravati di appropriazione indebita, ricettazione e indebito utilizzo di carte di pagamento.

Il provvedimento giunge a conclusione di un'attività investigativa avviata dalla Stazione carabinieri di Polistena in seguito alla denuncia, presentata lo scorso anno, dal proprietario di un'area di servizio di carburante, che ha permesso di accertare come i tre polistenesi, dipendenti dell’impianto, con la complicità di S.C., dipendente di un'altra società, sarebbero riusciti a realizzare un sistema di pagamenti fraudolento al fine di appropriarsi di ingenti quantità di denaro contante.

In particolare, la minuziosa analisi documentale, la visione di videoregistrazioni e le dichiarazioni di alcuni testimoni hanno consentito ai carabinieri di ricostruire un sistema quasi perfetto che, grazie alla prestazione d’opera dei quattro indagati, alcuni dei quali anche incaricati del controllo contabile delle società e degli altri lavoratori, avrebbe consentito agli indagati, tra marzo 2017 e marzo 2018, di mettere le mani su otre 200 mila euro.

In particolare la “truffa” sarebbe stata realizzata in tre fasi: i destinatari del provvedimento avrebbero, infatti, effettuato nel corso dei mesi, con cadenza quasi giornaliera, circa 240 transazioni fittizie utilizzando carte di credito “multicard” intestate alla società per la quale lavora S.C., simulando l’acquisto di carburanti, lubrificanti e altri prodotti venduti nell’area di servizio dove lavoravano gli altri tre indagati, per un totale di oltre 200 mila euro di spesa.

A.R., D.F. e D.S. si sarebbero quindi appropriati del denaro contante alterando e falsando i documenti contabili giornalieri.

Il sistema illecito è stato però scoperto e ricostruito dagli inquirenti, grazie ad accertamenti bancari e patrimoniali svolti sugli indagati.

Pertanto, l’autorità giudiziaria, condividendo l’ipotesi accusatoria, ha emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, mettendo i sigilli a 5 autovetture, 2 immobili, un terreno e diversi rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 150 mila euro. 

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Rinvenuta pistola nascosta in un ulivo secolare

Durante un servizio di controllo, effettuato nelle campagne di Taurianova, i carabinieri della locale Compagnia hanno rinvenuto, nell'incavo di un ulivo secolare, una  pistola calibro 6,35 con matricola illeggibile, ma in buone condizioni di conservazione e pronta all’uso.

Nell'ambito della stessa attività, i militari hanno trovato, nascoste in alcuni muri, 37 proiettili calibro 38, 6,35 e 41.

Dopo aver sequestrato quanto rinvenuto, gli uomini della Benemerita hanno avviato le indagini per cercare di risalire all'identità dei responsabili degli occultamenti.

In particolare, la pistola sarà sottoposta ad esami balistici per verificare eventuali impieghi in azioni criminosi.

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Nascondeva la marijuana nel motore dell'auto, arrestato

I carabinieri della sezione Radiomobile della Compagnia di Taurianova, nel corso di un servizio di pattuglia, hanno arrestato Francesco Abramo, di 32 anni, perchè trovato in possesso di 550 grammi di marjuana già essiccata e pronta per essere smerciata.

In particolare, l’uomo è stato fermato sulla Sp1 di Taurianova a bordo di un'auto nel cui vano motore, durante una perquisizione, i militari dell'Arma hanno rinvenuto lo stupefacente.

Abramo è stato quindi tratto in arresto ed al termine delle formalità di rito è stato posto ai domiciliari. 

Durante un altro  servizio di controllo, i carabinieri della Stazione di San Martino di Taurianova, hanno, invece, denunciato in stato di libertà un 25nne del luogo, trovato in possesso di 7 grammi di marijuana ed un bilancino di precisione.

 

Sorpresi in una piantagione di canapa indiana, arrestati

I carabinieri della Compagnia di Taurianova e dello Squadrone eliportato "Cacciatori Calabria" hanno arrestato tre persone, sorprese in una piantagione di canapa indiana, in località Castagnari, a Cittanova.

 I tre: Diego Danti, 26 anni, Daniele e Simone Giacco, di 28 e 30 anni, tutti di Polistena, sono accusati di coltivazione di sostanza stupefacente.

La piantagione, composta da 180 arbusti, era stata allestita in un terreno privato.

I tre, alla vista degli uomini dell'Arma, hanno tentato di fuggire, ma sono stati bloccati poco dopo.

Le piante, previa campionatura che sarà inviata al Ris di Messina per le analisi tossicologiche del caso, sono state distrutte sul posto.

Gli arrestati, invece, al termine delle formalità di rito, sono stati posti ai domiciliari in attesa dell'udienza di convalida.

Rinvenute 3200 piante di canapa indiana, 4 persone in manette

I carabinieri della Compagnia di Taurianova e dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria hanno arrestato Giuseppe Startari, di 32 anni, Paolo Monterosso (30), Giuseppe Sicari (26) e Carmelo Avati (28).

I quattro, originari della frazione Amato di Taurianova, sono accusati di coltivazione di canapa indiana, perchè sorpresi in una piantagione composta da circa 3200 arbusti.

La coltivazione, rinvenuta in località Querce di Cittanova, era alimentata con tubi di plastica collegati a cisterne.

Gli arrestati, dopo gli adempimenti di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Reggio Calabria Arghillà, mentre le piante, previa campionatura, sono state distrutte sul posto.

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Fanno strage d'alberi d'ulivo per rubarne la legna, arrestati

I carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato a Taurianova due persone accusate di furto aggravato di legna.

In particolare, i militari delle Stazioni di San Martino di Taurianova e Molochio, durante un controllo in un area rurale, hanno sorpreso Giovanni Sicari, 32 anni, di Taurianova e Salvatore Lamonica, 34 anni di Oppido Mamertina, mentre erano intenti a tagliare con delle motoseghe ben 23 alberi d'ulivo.

Alla vista dei militari, con ancora attive le motoseghe, i due uomini hanno tentato una precipitosa fuga, ma sono stati prontamente bloccati.

La legna, in parte già accatastata per essere asportata, per un peso complessivo di circa 600 quintali e un valore commerciale di circa 8 mila euro, è stata restituita al proprietario.

Oltre alle conseguenze penali, gli arrestati subiranno una sanzione di circa mille euro per ogni albero abbattuto, per taglio non autorizzato e danneggiamento.

 

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