Infiorescenze di canapa sequestrate nel Vibonese

Sono strati trovati in auto con poco meno di mezzo chilo d'infiorescenze di canapa. Per tale motivo, due reggini sono stati arrestati dai poliziotti del Reparto prevenzione crimine Calabria Centrale di Vibo Valentia.

In particolare, durante un servizio di controllo effettuato nel territorio del Comune di Mileto, gli agenti hanno bloccato una Fiat Panda, dal cui finestrino i passeggeri avrebbero lanciato un involucro, nel quale, una volta recuperato, sono stati rinvenuti oltre 400 grammi di infiorescenze di canapa indiana.

Durante la successiva perquisizione domiciliare effettuata dagli uomini della Squadra mobile e del Commissariato di Gioia Tauro, nella casa di Rosarno di uno degli arrestati, è stato rinvenuto altro stupefacente.

Per i due sono, quindi, scattati i domiciliari.

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Auto in viaggio va a fuoco nel Vibonese

Una Peugeot 207 ha preso fuoco nel pomeriggio di ieri, mentre era in transito lungo l'ex Ss 606 Vibo -Sant'Onofrio.

Accortosi dell'incendio, l'uomo al volante dell'auto ha arrestato la corsa ed allertato i vigili del fuoco.

Giunti tempestivamente sul posto, gli uomini Comando provinciale di Vibo Valentia hanno domato le fiamme. 

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Sorpresi a tagliare legna in un terreno privato, padre e figlio arrestati nel Vibonese

Sono stati arrestati perché sorpresi a tagliare un albero d'acacia, da poco abbattuto, in un terreno privato ubicato nella frazione "Caroniti" di Joppolo, nel Vibonese.  

A finire in manette sono stati: Pasquale e Gennaro Mazzitelli, rispettivamente, padre e figlio, di 61 e 23 anni.

 In particolare, durante un normale servizio di controllo del territorio, i militari della locale Stazione hanno notato i due mentre erano intenti a sezionare un albero.

Durante la perquisizione dell’auto di loro proprietà, gli uomini dell'Arma hanno trovato, inoltre, un paio di quintali di legna.

I due, pertanto, sono stati tratti in arresto in flagranza, per il reato di furto aggravato in concorso e su disposizione dell’autorità giudiziaria, sono stati posti ai domiciliari, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.

Palazzina bersagliata a colpi di pistola nel Vibonese

Notte da far west a San Gregorio d'Ippona, dove la notte scorsa una palazzina è stata bersagliata con una trentina di colpi di pistola. 

I proiettili hanno danneggiato alcune delle finestre dei tre appartamenti presenti nell'immobile.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale Stazione, che hanno avviato le indagini per cercare di capire se l'episodio sia da ricondurre ai festeggiamenti di Capodanno o ad un'intimidazione.

Auto fantasma nel Vibonese, sanzionato un commerciante

Un commerciante, A.V., residente in provincia di Vibo Valentia, si sarebbe intestato 200 veicoli in maniera fittizia, per poi rivenderli, senza passaggio di proprietà.

Alcune vetture sarebbero addirittura finite nelle mani della criminalità, che le avrebbe utilizzate per compiere reati.

A fare la scoperta, sono stati gli uomini della polizia stradale di Catanzaro e Vibo Valentia, impegnati in un'attività finalizzata ad individuare le c.d. “auto fantasma”.

Al termine del controllo, il responsabile, cui sono stati comminati verbali per violazioni amministrative, avrebbe ammesso le proprie responsabilità.

 

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Ordigni e mezzi rubati rinvenuti nel Vibonese

I carabinieri del Comando Stazione di San Costantino, coadiuvati dai colleghi di Filandari e Francica, hanno effettuato una vasta operazione finalizzata a contrastare il fenomeno dei furti in abitazione e delle tentate rapine che, in questi giorni, hanno turbato la quiete dei piccoli centri del Vibonese.

Durante i controlli, i militari hanno bloccato due noti pregiudicati del luogo intenti ad aggirarsi con fare sospetto per le vie del piccolo centro.

Dopo un primo controllo sul posto, gli uomini dell'Arma hanno proceduto alla perquisizione delle abitazione dei due pregiudicati.

I controlli hanno portato alla scoperta di 9 ordigni artigianali e due scooter, sprovvisti di assicurazione, risultati assemblati con parti di altri ciclomotori rubati.

Per scongiurare pericoli per la sicurezza pubblica, sul posto sono intervenuti gli artificieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro, che hanno fatto brillare gli ordigni.

Dopo aver sequestrato il materiale rinvenuto, i militari hanno denunciato G.F. ed M. A.V., rispettivamente di 41e 44 anni, per i reati di riciclaggio e detenzione di artifizi pirotecnici.

Infine, nelle vicinanze delle due abitazioni, è stata trovata un'autovettura rubata nei giorni scorsi a Vena di Ionadi.

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Nasconde mezzo chilo di marijuana in un fustino di detersivo, 37enne arrestato nel Vibonese

Durante un controllo alla circolazione stradale, i carabinieri della Stazione di Pizzo Calabro hanno intercettato D. V. M., di 37 anni.

L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, ha manifestato agitazione, a tal punto che i militari hanno deciso di perquisirne l’abitazione.

Durante il controllo, gli uomini dell'Arma hanno rinvenuto, nascosto in un fustino di detersivo, un involucro di cellophane trasparente, con all'interno mezzo chilogrammo di marijuana.

Dopo l'arresto D.V.M. è stato tratto in arresto e posto a domiciliari, in attesa del rito direttissimo.

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Udicom: "Nessun intervento di bonifica per la discarica dei veleni più grande d’Europa”

Più di 46 milioni di euro è quanto il ministero dell’Ambiente, in accordo con la Regione Calabria, ha messo a disposizione per la bonifica delle aree inquinate esistenti in regione.

Meno di tre milioni di euro, di questa somma, sono stati destinati alla provincia di Vibo Valentia per gli interventi di bonifica di due siti. Non è previsto, però, nessun tipo di intervento per l’area ormai tristemente nota come la “discarica dei veleni più grande d’ Europa” situata nel comune di San Calogero presso l’ex Fornace Tranquilla e dove, ormai accertato, sono stati seppelliti più di 130 mila tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti da centrali termoelettriche di mezza Italia.

Una svista che non è passata inosservata all’U.Di.Con che, tramite il suo presidente nazionale Denis Nesci, provvederà ad inviare una nota al ministero competente ed alla Regione Calabria per chiedere “come mai la vasta zona situata tra i comuni di Rosarno e Mileto sia stata esclusa da qualsivoglia tipo di intervento di bonifica. Perché per quell’area immensa nella quale la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha accertato che tra il 2000 e il 2007 sono stati interrati i rifiuti provenienti dalle centrali termoelettriche a carbone di Brindisi, Priolo e Termini Imerese. Metalli pesanti di ogni genere, tra cui il vanadio, sostanza altamente pericolosa, non è stato previsto nessun tipo di intervento? Una discarica situata in mezzo agli agrumeti ed a pochi passi da due fiumare nelle quali va a trovare sfogo il percolato. Un luogo, - continua Denis Nesci - mai bonificato, dove sono stati smaltiti centinaia di tonnellate di rifiuti pericolosi e che di conseguenza, da anni ed ogni giorno, sprigionano nell’ambiente circostante i loro veleni. Non a caso nella zona in questione negli ultimi anni sono cresciuti in modo significativo casi di patologie tumorali. Su questo scempio ambientale aleggiano tanti misteri ai quali i cittadini di Rosarno, San Calogero, Mileto e tanti altri che sono situati nella prossimità della zona interessata, non interessano – prosegue Denis Nesci - i cittadini chiedono di sapere, perchè non si interviene? Perché i rappresentanti delle varie istituzioni, locali e regionali, sembra si siano dimenticati di questa situazione così drammatica? Perché non sono state previste le risorse per procedere, finalmente, alla bonifica di questa ampia area? Qual è il prezzo che i cittadini dovranno ancora pagare? Quanti morti per patologie tumorali bisogna piangere prima che qualcuno si accorga, ed intervenga, sui danni che stanno producendo questi veleni? Chiederemo, quindi, - conclude Denis Nesci - al Governo ed alla Regione Calabria, per quanto di sua competenza, di assumere con immediatezza tutte quelle iniziative per la tutela dell'ambiente, per compiere ulterioriverifiche, se ritenute necessarie, sullo stato di inquinamento ambientale ed alla bonifica della zona sopracitata, principalmente al fine di tutelare il diritto alla salute dei cittadini delle aree coinvolte”.

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