Abusa della figlia 13enne della convivente, pensionato finisce in manette

Gli uomini della Squadra mobile della questura di Cosenza hanno eseguito un'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal gip del locale Tribunale,  su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di A.D.E. di 68 anni, pensionato del luogo, ritenuto responsabile del reato, continuato, di violenza sessuale nei confronti di una minore.

La misura cautelare trae origine dalla denuncia sporta da una donna che ha informato i poliziotti, che la figlia tredicenne le aveva confidato di aver subito molestie e violenze sessuali da parte del suo convivente.

In particolare, le indagini condotte dal personale della 3^ Sezione - Reati contro la persona e in danno di minori della Squadra mobile avrebbero accertato che l’uomo, per quasi due anni, avrebbe ripetutamente costretto la ragazzina, con percosse e minacce, a subire atti sessuali di vario genere.

Il presunto orco, dopo che la convivente era venuta a conoscenza delle violenze sessuali subite dalla ragazzina e pertanto aveva deciso di allontanarsi da lui, avrebbe minacciato di morte madre la figlia, per indurle a non sporgere denuncia.

Incurante delle minacce, la donna ha raccontato tutto ai poliziotti, determinando l'arresto del sessantottenne che, al termine delle formalità di rito, è stato ristretto nella casa circondariale di Cosenza.

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Attenzioni sessuali nei confronti di una minorenne, fermato ex consigliere comunale

I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio e dal Sostituto Procuratore Luigi Maffia, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo d' indiziato di delitto emesso nei confronti di un uomo indagato per il reato di violenza sessuale aggravata.

In particolare, nel corso delle indagini eseguite dalle fiamme gialle sarebbe emerso che L.M., 49enne di Lamezia Terme, già consigliere comunale del disciolto Comune lametino, avrebbe in più circostanze rivolto pesanti attenzioni sessuali nei confronti di una ragazza, all’epoca dei fatti poco più che quattordicenne.

Le attività investigative avrebbero confermato il quadro accusatorio, al punto da indurre il Procuratore della Repubblica ad emettere il provvedimento di fermo d' indiziato di delitto.

La misura è stata eseguito nel corso della notte dai finanzieri del Gico del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro, che hanno associato l’indagato presso la competente casa circondariale.

 

Abusi sessuali su una bambina di 10 anni, arrestato il convivente della madre

Un 40enne di Gioia Tauro è stato sottoposto a fermo dalla Polizia, con l'accusa di aver abusato ripetutamente di una bambina di appena 10 anni, figlia della sua convivente. 

A dare l'abbrivio alle indagini, la denuncia presentata, qualche giorno fa, dalla madre della bambina, che avrebbe rivelato agli agenti i continui abusi sessuali e maltrattamenti subiti dalla figlia.

I presunti abusi sarebbero stati confermati, inoltre, dalla piccola.

Dopo la denuncia, madre e figlia sono state allontanate dall'abitazione dove risiedevano insieme all'uomo e sono ora ospiti di un centro di accoglienza per madri in difficoltà.

Dopo l'arresto, il 40enne è stato tradotto presso la casa circondariale di Palmi.

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Abusi sessuali su un bambino di 11 anni: la Polizia cattura il sospetto "orco"

La Sezione "Reati contro la persona, in danno di minori e sessuali" della Squadra Mobile, a conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, nella giornata di ieri ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di  P.C., 63 anni, ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata in danno di un minorenne di 11 anni Gli uomini della Squadra Mobile - in brevissimo tempo - hanno fatto luce su una presunta storia fatta di reiterati abusi e violenze sessuali, di cui sarebbe stata vittima per circa due anni il bambino. Le indagini sono scaturite grazie al coraggio di una giovane mamma, la quale aveva notato qualcosa di strano nel comportamento di P.C., denunciando immediatamente i fatti agli uomini della Squadra Mobile. Le dichiarazioni della donna sono state sufficienti per far comprendere la gravità dei fatti denunciati, pertanto, sono partiti gli approfondimenti investigativi condotti dalla Squadra Mobile reggina con il coordinamento della Procura della Repubblica. L’attività investigativa ha permesso di accertare, secondo gli inquirenti, che l’uomo, quasi quotidianamente, abusava del bambino, costringendolo a subire atti sessuali, approfittando della sua condizione di debolezza e sotto minaccia di non dire nulla alla madre. Le violenze si sarebbero ripetute con frequenza per più di un anno e mezzo, fino alla fine del mese di maggio, ovvero, quando la madre del bambino ha notato un comportamento in P.C. che l’ha insospettita, portandola a rivolgersi alla Polizia di Stato per denunciare. Le indagini sono state condotte con il massimo riserbo per tutelare la vittima dei presunti abusi sessuali, ed hanno consentito di acquisire in breve tempo gravi indizi di colpevolezza in danno di P.C., tali per cui il giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere, che gli uomini della Squadra Mobile hanno eseguito nel pomeriggio di ieri, conducendo P.C. presso il carcere di Arghillà, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 

 

Violentarono per anni una ragazza in paese: confermate le condanne

I giudici della Corte di Cassazione hanno respinto le istanze avanzate dagli imputati riconosciuti colpevoli delle violenze sessuali perpetrate ai danni di una ragazza. Atti turpi che cominciarono quando la giovane aveva appena 13 anni. I magistrati hanno, dunque, reso definitiva, la pena a 7 anni e 8 mesi anni di carcere inflitta a Fabio Piccolo; a 7 anni quelle irrogate a carico  di Antonino Cianci, Antonino Cutrupi e  Maurizio Hanaman. Teatro degli abusi la frazione San Martino di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. A squarciare il velo che avvolgeva la vicenda fu la medesima ragazza, A.S., che raccontò di essere stata costretta per anni a subire gli stupri commessi dal branco. 

 

Costringeva ragazzini a subire atti sessuali: 78enne arrestato a Pizzo

I Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma del giudice Gabriella Lupoli ei confronti di un uomo di settantotto anni di Vibo Valentia. L’arresto odierno è frutto di una complessa attività investigativa condotta dai militari della Stazione di Pizzo e coordinata dal Pubblico Ministero Barbara Buonanno che ha consentito di ricostruire numerosi episodi in cui l’uomo, già gravato da numerosi precedenti specifici in materia,  nell’arco temporale ricompreso tra agosto e novembre di quest’anno avrebbe commesso reiterati abusi sessuali su ragazzini, in taluni casi minori degli anni 14, costringendoli a subire atti sessuali. I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 12.00 odierne presso la Procura della Repubblica di Vibo Valentia.

 

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Violenza sessuale sul figlio di 5 anni: arrestato 57enne

Violenza sessuale ai danni del figlioletto di appena cinque anni: è questa la terribile accusa che ha portato in galera un cinquantasettenne tratto in arresto dai Carabinieri sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare disposta dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari. Il provvedimento restrittivo era stato richiesto dalla Procura della Repubblica. Nel corso dell'attività investigativa i militari dell'Arma della Compagnia di San Marco Argentano hanno raccolto diversi indizi a carico dell'uomo che risiede in provincia di Cosenza.  

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