Abusa della figlia 13enne della convivente, pensionato finisce in manette

Gli uomini della Squadra mobile della questura di Cosenza hanno eseguito un'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal gip del locale Tribunale,  su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di A.D.E. di 68 anni, pensionato del luogo, ritenuto responsabile del reato, continuato, di violenza sessuale nei confronti di una minore.

La misura cautelare trae origine dalla denuncia sporta da una donna che ha informato i poliziotti, che la figlia tredicenne le aveva confidato di aver subito molestie e violenze sessuali da parte del suo convivente.

In particolare, le indagini condotte dal personale della 3^ Sezione - Reati contro la persona e in danno di minori della Squadra mobile avrebbero accertato che l’uomo, per quasi due anni, avrebbe ripetutamente costretto la ragazzina, con percosse e minacce, a subire atti sessuali di vario genere.

Il presunto orco, dopo che la convivente era venuta a conoscenza delle violenze sessuali subite dalla ragazzina e pertanto aveva deciso di allontanarsi da lui, avrebbe minacciato di morte madre la figlia, per indurle a non sporgere denuncia.

Incurante delle minacce, la donna ha raccontato tutto ai poliziotti, determinando l'arresto del sessantottenne che, al termine delle formalità di rito, è stato ristretto nella casa circondariale di Cosenza.

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