Nel Comprensorio delle Serre i cinghiali arrivano in paese

Rovistano nei sacchetti della spazzatura, alla ricerca di cibo per adulti e cuccioli.

Stiamo parlando di cinghiali che per fame ormai si avvicinano fino ai centri abitati del comprensorio montano delle Serre.

La foto, emblematica di questo problema, dimostra come un cinghiale noncurante della presenza umana rovista tra i sacchetti di una piccola discarica a cielo aperto che si trova in località Savini di Sorianello, in provincia di Vibo Valentia.

La spazzatura abbandonata fuori dei cassonetti, non fa altro che attirare i cinghiali che, affamati, trovano un facile ristoro al loro bisogno quotidiano.

La presenza di questi animali rappresenta un pericolo non soltanto per le colture, ma anche per l’incolumità degli automobilisti che li vedono attraversare le strade e devono cercare di scansarli per evitate danni alle auto e alle persone trasportate.

Un problema che sta assumendo delle proporzioni assai vaste per il quale si chiede l’immediato intervento delle autorità preposte, cittadine e di protezione civile. Insomma la misura e colma e prima che possa succedere l’irreparabile urge un intervento serio e corposo.

Gagliato, auto distrutta dall'impatto con un cinghiale

Danni sulle strade e nelle campagne e pericoli per la salute pubblica. Sono gli effetti della preoccupante invasione di cinghiali che sta interessando, ormai da mesi, il vasto comprensorio delle Preserre catanzaresi. Una problematica che rimane, ancora, in attesa di una risposta risolutiva.
 
Stamattina l'ennesimo caso: intorno alle 6.30 una autovettura Fiat Panda che viaggiava sulla provinciale Gagliato Mare si è scontrata con un ungulato che attraversava la carreggiata. Macchina distrutta e intervento dei carabinieri e delle autorità comunali per il ripristino della circolazione viaria. Il conducente, fortunatamente, è uscito illeso dall'incidente.
 
“E' da più di un anno che sollecitiamo interventi - ha dichiarato in una nota il vicesindaco di Gagliato, Domenico Aspro. - Prima che succeda qualcosa di più grave sarebbe il caso che gli organi competenti si muovessero”.
 
Nella zona c'è in itinere un piano di abbattimento selettivo che, però, non sembra aver dato risultati particolarmente significativi. A tutto questo, va aggiunta una emergenza sanitaria da non sottovalutare, sempre più spesso denunciata anche dai sindaci del comprensorio. Sono, infatti, numerosi i casi di animali affetti da tubercolosi, riscontrati dai medici del servizio veterinario dell'Asp di Catanzaro.
 
Nel territorio che va da Chiaravalle a Girifalco, i primi controlli vengono generalmente operati dal dottor Natalino de Gori e da altri colleghi da tempo impegnati in prima linea su questo fronte. Al momento, sarebbero almeno sette le diagnosi sicure di tubercolosi bovina accertate in questi ultimi giorni, mentre si resta in attesa dell'esito definitivo delle analisi su altre carcasse di cinghiale, attualmente al vaglio dei laboratori dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Catanzaro Lido, diretto dal dottor Francesco Casalinuovo.
 
Al fine di prevenire potenziali situazioni di rischio, l'amministrazione comunale di Chiaravalle Centrale, guidata dal sindaco Mimmo Donato, ha emerso già due ordinanze di distruzione di carcasse di animali morti e altre seguiranno nei prossimi giorni. Resta l'obbligo a carico dei cacciatori di sottoporre le carcasse degli animali abbattuti a previ controlli sanitari da parte delle autorità competenti. “Ma appare sempre più evidente - ha affermato il sindaco di Chiaravalle - la necessità di una ulteriore azione coordinata e tempestiva da parte di tutte le istituzioni coinvolte, Regione in primis, per arginare il fenomeno, introducendo provvedimenti urgenti, efficaci e realmente risolutivi”. 
 

 

  • Published in Cronaca

Calabria, sovrappopolamento cinghiali: si va verso un tavolo regionale di concertazione

Sindaci, amministratori locali, rappresentanti delle associazioni di cacciatori, esponenti delle organizzazioni dei coltivatori: tutti insieme per discutere di contenimento e selezione dei cinghiali in relazione ai disagi economico-sociali causati  su tutto il territorio regionale.

Questo lo scopo dell'iniziativa organizzata ieri dall'Associazione Culturale "Ergon", presso la Sala consiliare del Comune di Gagliato.

L'incontro, moderato da Eugenio Fristachi, ha visto una larga partecipazione e significativi contributi al dibattito.

Ha portato i saluti della comunità il sindaco Giovanni Sgro, seguito dagli interventi di Tommaso Esposito, Direttore del Servizio Veterinario area B Asp Catanzaro, Fiorenzo Pitaro a nome di ConfAgricoltura, Emanuele Meloni per F.I.D.C Catanzaro, il Presidente dell'Atc CZ-2 Pino Maida, Piero Martelli del Consorzio delle nocciole e il direttore del Parco delle Serre Mimmo Sodaro.

Secondo le stime, gli esemplari di cinghiale su tutto il territorio nazionale sono oltre un milione. La presenza massiccia di ungulati sul territorio ha causato negli ultimi vent'anni ingenti danni alle attività produttive e, in diversi casi, all'incolumità delle persone. Diverse regioni italiane, come la Toscana e l'Abruzzo, hanno adottato misure d'emergenza per ridurne drasticamente la popolazione presente, mentre la Liguria, il Piemonte, ovviamente anche la Calabria, si stanno adoperando per fare lo stesso.

Il dibattito ha interessato le due proposte di legge regionale illustrate dal Consigliere regionale Michele Mirabello, rispettivamente in materia di contenimento dei cinghiali e di riordino della disciplina venatoria. L'impegno assunto da Mirabello, sollecitato dal deputato Bruno Censore, porterà alla convocazione di un tavolo regionale di concertazione con le associazioni delle categorie dei cacciatori e degli agricoltori insieme al Parco delle Serre, con l'obiettivo di individuare collegialmente le formule normative e pratiche in grado di tutelare gli interessi delle attività produttive locali e la sicurezza delle comunità.

Si prospetta, dunque, un secondo incontro per fare il punto della situazione.

  • Published in Politica

Danni causati dai cinghiali, Mirabello presenta una nuova proposta di legge

“Dai territori calabresi emerge prepotentemente la necessità di predisporre interventi mirati per la risoluzione della problematica del sovraffollamento dei cinghiali”. È quanto afferma il consigliere regionale Michele Mirabello che spiega: “il fenomeno è cresciuto a dismisura in tutta la regione e sono pertanto necessari urgenti interventi per predisporre politiche di monitoraggio, di selezione e piani straordinari di abbattimento.

I danni prodotti da una specie la cui crescita e proliferazione è totalmente fuori controllo – rileva l’esponente del PD - sono oramai incalcolabili e riguardano non solo e non più semplicemente il settore agricolo, ma anche beni di privati cittadini con ripetuti casi di insidie alla pubblica incolumità.

Per cercare di far fronte ad una obiettiva situazione di emergenza avevo proposto un primo disegno di legge, rubricato ‘interventi per la conservazione, la gestione ed il controllo della fauna selvatica’, attualmente in fase di discussione in IV Commissione.

Dal confronto quotidiano con le realtà agricole, con il mondo della caccia, e con le associazioni di categoria, ho però potuto riscontrare e verificare la necessità di intervenire rapidamente ad una profonda riforma e rivisitazione della legge regionale 9 che disciplina dal 1996 gli ambiti territoriali di caccia.

Al netto della prima elementare considerazione in ordine ad una legge originariamente tarata su competenze e funzioni poste in capo alle province, oggi superata dal rientro delle medesime funzioni in capo alla regione – specifica Mirabello - resta il tema della necessità di riprendere una più approfondita discussione sul tema degli ambiti territoriali di caccia (gli ATC), sul ruolo che hanno avuto negli anni passati e conseguentemente sulla necessità di rivisitarne urgentemente funzioni, poteri ed organizzazione sul territorio.

Allo scopo di ridefinire la materia, di tagliare il numero eccessivo degli ambiti, di compiere un'opera di seria razionalizzazione riducendone il numero da 11 a 7, e di rompere circuiti consolidati che hanno prodotto obiettivamente i guasti e le conseguenze che proprio in materia di cinghiali si stanno oggi verificando, ho così depositato un nuovo disegno di legge regionale (Disposizioni in materia di ambiti territoriali di caccia) che presto sarà discusso in IV Commissione consiliare.

Inizia così – conclude - una fase di riforma rispetto alla quale sarà indispensabile il contributo delle associazioni di categoria, del mondo della caccia e dell'agricoltura, al fine di definire rapidamente un percorso che porti all'approvazione di una riforma di un sistema oggettivamente inadeguato e gravemente inefficiente, sul quale, come sempre accade in questa nostra regione, si ramificano corporazioni e piccoli potentati dannosi ed inaccettabili”.

  • Published in Politica

Danni causati dai cinghiali, la IV Commissione pronta a fissare le regole

La Commissione consiliare ‘Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente’, presieduta dal consigliere Domenico Bevacqua, ha avviato nella seduta odierna l’analisi di una proposta di legge di iniziativa del consigliere Michele Mirabello per la conservazione, la gestione ed il controllo della fauna selvatica, in particolare, il cinghiale. 

Nel corso della seduta, inoltre, sono stati anche auditi i rappresentanti dell’Arpacal, del dipartimento Ambiente della Regione ed il rappresentante del comitato civico ‘Natale De Grazia’ sull’inquinamento ambientale e delle falde acquifere del fiume Oliva.    

“Facendo seguito - ha detto il presidente Bevacqua - a quanto emerso durante la speciale seduta che avevo voluto tenere nell'aprile scorso direttamente ad Amantea, il dato nuovo che registriamo, dalla relazione Arpacal, è la presenza di amianto in un terreno circoscritto, di cui è stata investita anche la magistratura. Nelle restanti aree interessate, viene, invece, assicurata l'assenza di agenti nocivi per la salute dei cittadini. Resta, comunque, il problema di trovare una soluzione adeguata per la rimozione dei rifiuti abusivamente interrati, per la quale cosa ho sollecitato l'intervento del Dipartimento Ambiente.

Devo constatare con rammarico – ha proseguito il presidente della IV Commissione –  e lo dico con spirito costruttivo, l’assenza in audizione dei sindaci, fra i quali quello di Amantea, proprio perché avrei desiderato ascoltare le loro considerazioni come principali rappresentanti delle comunità affinché, a loro volta, potessero prendere atto di quanto esposto dal rappresentante dell’Arpacal.  Sono però sicuro che avremo presto una nuova occasione di confronto”.

In seguito, la Commissione ha discusso della necessità di un intervento normativo per disciplinare la vasta presenza dei cinghiali sul territorio calabrese, richiedendo un approfondimento del testo sotto il profilo della coerenza costituzionale e l’avvio di audizioni con i soggetti interessati.

“Sono ormai quotidiane – ha detto il presidente della Commissione Bevacqua – le segnalazioni che giungono agli uffici della Regione sui danni subiti dagli agricoltori dai cinghiali. Tutto ciò, oltre che destare preoccupazione  per gli stessi operatori agricoli vista la presenza del selvatico persino ai bordi delle aree urbane, richiama le responsabilità dell’ente in ordine alle richieste di risarcimento dei danni subiti dagli operatori agricoli. L’obiettivo è di dettare regole chiare – ha detto Domenico Bevacqua – per evitare sia l’impoverimento indiscriminato della fauna selvatica, che il gravame finanziario ai danni della Regione”. 

Alla Commissione hanno fornito il loro contributo i consiglieri Mirabello, Bova, Pasqua e  Arruzzolo.

  • Published in Politica

Abbattono 2 cinghiali di notte in periodo non consentito: denunciati 3 cacciatori

Nel corso di un controllo tre cacciatori sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato. Il personale Forestale ha intensificato, alla vigilia dell’apertura della stagione venatoria,  l’attività di controllo nella località "Corticaro" di San Donato di Ninea dopo aver udito in serata alcuni colpi di arma da fuoco. Proprio in tale zona i tre uomini, sono stati fermati a bordo di un automezzo fuoristrada con al suo interno due cinghiali da poco abbattuti ed occultati sotto una coperta in dei sacchi di plastica. Gli animali sono stati abbattuti in violazione alla normativa sulla caccia in quanto tale attività è stata esercitata in epoca di chiusura generale, in orari non consentiti e nei confronti di una specie la cui attività venatoria ora non è consentita. Si è quindi proceduto, da parte degli agenti del Corpo Forestale dello Stato di San Sosti e San Donato di Ninea, a deferire i tre cacciatori originari di Cetraro, in provincia di Cosenza, ed a sequestrare le armi, tre fucili calibro 12,  il munizionamento e le torce in loro possesso al momento del controllo.  

Emergenza cinghiali a Torre Ruggiero e Cardinale

Per il settimo anno consecutivo il Consorzio Valorizzazione e Tutela  Nocciola di Calabria si trova ad affrontare una vera e propria calamità: le devastanti invasioni di cinghiali. Tanto da indurre il presidente del Consorzio, Giuseppe Rotiroti ed il vicepresidente  Piero Martelli ad adire, attraverso una missiva, i sindaci: Giuseppe Pitaro del Comune di Torre Ruggiero e Giuseppe Marra del Comune di Cardinale. Ad essere danneggiati sono noccioleti, colture ortive e seminative, ma la presenza degli esemplari di fauna selvatica in oggetto, per come evidenziato da Rotiroti e Martelli rappresenterebbero anche «rischio reale per la sicurezza degli abitanti e degli operatori agricoli». Le incursioni dei cinghiali avrebbero avuto anche luogo in prossimità di aree urbane. A Torre nello specifico nelle zone: Fiumarello, Trinità, Calvario, San Basile e Limini. «La popolazione dei cinghiali è enormemente aumentata. La situazione è talmente grave da richiedere un suo intervento per come e per quanto previsto dalla legge per salvaguardare l'incolumità degli abitanti ed il lavoro degli agricoltori»,  questa la sollecitazione di Rotiroti e Martelli ai primi cittadini affinché si facciano portavoce dell’istanza in tempi rapidissimi presso le Autorità competenti: Regione, Provincia e Prefetto. Alle medesime istituzioni è stata inoltrata da parte dei rappresentanti del Consorzio analoga segnalazione di allarme. Una situazione difficile da risolvere, che si riflette sul piano della sicurezza, dell’incolumità pubblica, dell’economia e del lavoro,   che lo scorso anno ha  indotto il sindaco di Torre Ruggiero, Giuseppe Pitaro ad emettere «un provvedimento forte e nuovo» come egli stesso lo definì  a suo tempo, un’ordinanza con la quale anticipare l’apertura della caccia. Del problema è stato anche investito il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, in occasione dell’Assise nazionale della Nocciola, tenutasi nel mese di maggio a Torre, alla quale hanno preso parte produttori delle principali regioni italiane a vocazione corilicola e lo stesso sottosegretario del ministro Corrado Martinangelo. Al termine dell’assemblea dell’Associazione nazionale “Città della Nocciola” è stato stilato un documento comune nel quale sono state segnalate le problematiche del comparto produttivo, afferenti le varie aeree geografiche. A fine agosto sarà aperto un tavolo tecnico presso il Ministero. La raccolta della nocciola è prossima e rischia, ancora una volta, di essere gravemente compromessa.

 

Subscribe to this RSS feed