Calabria, sovrappopolamento cinghiali: si va verso un tavolo regionale di concertazione

Sindaci, amministratori locali, rappresentanti delle associazioni di cacciatori, esponenti delle organizzazioni dei coltivatori: tutti insieme per discutere di contenimento e selezione dei cinghiali in relazione ai disagi economico-sociali causati  su tutto il territorio regionale.

Questo lo scopo dell'iniziativa organizzata ieri dall'Associazione Culturale "Ergon", presso la Sala consiliare del Comune di Gagliato.

L'incontro, moderato da Eugenio Fristachi, ha visto una larga partecipazione e significativi contributi al dibattito.

Ha portato i saluti della comunità il sindaco Giovanni Sgro, seguito dagli interventi di Tommaso Esposito, Direttore del Servizio Veterinario area B Asp Catanzaro, Fiorenzo Pitaro a nome di ConfAgricoltura, Emanuele Meloni per F.I.D.C Catanzaro, il Presidente dell'Atc CZ-2 Pino Maida, Piero Martelli del Consorzio delle nocciole e il direttore del Parco delle Serre Mimmo Sodaro.

Secondo le stime, gli esemplari di cinghiale su tutto il territorio nazionale sono oltre un milione. La presenza massiccia di ungulati sul territorio ha causato negli ultimi vent'anni ingenti danni alle attività produttive e, in diversi casi, all'incolumità delle persone. Diverse regioni italiane, come la Toscana e l'Abruzzo, hanno adottato misure d'emergenza per ridurne drasticamente la popolazione presente, mentre la Liguria, il Piemonte, ovviamente anche la Calabria, si stanno adoperando per fare lo stesso.

Il dibattito ha interessato le due proposte di legge regionale illustrate dal Consigliere regionale Michele Mirabello, rispettivamente in materia di contenimento dei cinghiali e di riordino della disciplina venatoria. L'impegno assunto da Mirabello, sollecitato dal deputato Bruno Censore, porterà alla convocazione di un tavolo regionale di concertazione con le associazioni delle categorie dei cacciatori e degli agricoltori insieme al Parco delle Serre, con l'obiettivo di individuare collegialmente le formule normative e pratiche in grado di tutelare gli interessi delle attività produttive locali e la sicurezza delle comunità.

Si prospetta, dunque, un secondo incontro per fare il punto della situazione.

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