Cisal scrive alla dg dell'Asp: "Al Pronto Soccorso di Vibo è sempre allarme rosso"

La Cisal ha scritto una lettera aperta al direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, Angela Caligiuri, in merito alla situazione in cui versa il Pronto Soccorso dell'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia.  "Nelle scorse settimane - sono le prime parole della missiva - la segreteria provinciale della Cisal nel formularle gli auguri di buon lavoro per il nuovo incarico alla guida dell’Asp di Vibo Valentia ha colto la circostanza per chiederle un incontro, da tenersi possibilmente nei suoi uffici, per conoscerla ma soprattutto per discutere sulle problematiche più importanti che affliggono l’erogazione dell’ attività sanitaria su ospedali e  territorio. Nell’attesa ci pregiamo porre alla sua cortese ed autorevole attenzione un primo problema riguardante uno dei settori più delicati e nevralgici del presidio ospedaliero 'G. Jazzolino' di Vibo Valentia. Da tempo la Cisal continua a ricordare all’Asp, ma sempre senza la fortuna di costatarne alcun effetto positivo, la critica condizione del servizio nell’Unità Operativa di Pronto Soccorso  che rappresenta un vero e proprio allarme rosso. Certamente c’è chi ricorderà che la riorganizzazione strutturale del servizio di qualche anno fa è valsa, grazie, soprattutto al concreto impegno e alla intelligenza di un manager come il dottor Rubens Curia che ne ha seguito i lavori fino alla scadenza del suo mandato, riuscendo, come si suol dire, a 'tagliare il nastro', del servizio e a propiziare le condizioni per renderlo più funzionale e accogliente. Un’opera anche di immagine che non basta per rendere funzionale il sistema di emergenza che per poter dare certamente risposte adeguate alla forte domanda di assistenza e salute dei cittadini, che a Vibo Valentia è sempre in salita,  deve essere dotata di una struttura organica più rispondente alla pressante richiesta di chi si rivolge all’emergenza ospedaliera in caso di urgente bisogno di intervento e cure. Pochi, insufficienti e valorosi  i medici, scarso ed inadeguato, ma ugualmente valoroso, il personale infermieristico e  ausiliario". A lottare da anni con coraggio, competenza, professionalità e grande passione - si legge nel documento - è sempre il dottor Vincenzo Natale -  un medico di frontiera che si è assunto il gravoso incarico di rispondere con enormi sacrifici personali e organizzativi alla inesorabile mannaia della spending  review, dei  tagli, sopportando, ed proprio il caso di dirlo, la cattiva politica, in questa direzione, della Regione Calabria  che continua a guardare con occhio e interesse  sempre più sbagliati quanto accade a Vibo Valentia e con sempre più attenta concretezza e  simpatia alle Aziende ospedaliere e alle Asp di Reggio, Cosenza e Catanzaro. Mettendo, conseguentemente, in seria difficoltà tutti i lavoratori dell’unità operativa: dai medici agli infermieri, agli ausiliari, pretendendone, spesso,  il massimo sforzo e sacrifico, senza tener conto che durante il servizio si corre sempre il rischio di imbattersi in situazioni di forte disagio dovuti spesso alla intemperanza di qualche congiunto dell’ammalato. E’ il caso di chi presta la propria opera in impegno e talvolta mansioni sempre più defatiganti, senza poter avere un minimo e legittimo riconoscimento. Quel che succede all’Unità Operativa del Pronto Soccorso non può più essere più tollerato, sia nell’interesse dei pazienti, momento centrale per una assistenza adeguata, sia per il personale che per l’Azienda. Siamo convinti che soltanto attraverso una inderogabile ed urgente rivisitazione del servizio con interventi immediati ed imprescindibili  diventerà possibile garantire il miglior diritto alla salute dei cittadini". "Un obiettivo - garantisce l'organizzazione sindacale - al quale la Cisal non ha mai rinunciato, ne ha fatto una bandiera anche a livello nazionale con il suo segretario generale Franco Cavallaro,  e che a partire da questo momento ritiene giusto e sacrosanto sostenere con più vigore per evitare ulteriori delusioni e sensi di sfiducia, soprattutto da parte dei cittadini, nei confronti dell’Asp". 

 

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Protezione Civile: bufera tra la Cisal e Tansi

"Non ho capito se il dottor Carlo Tansi è interessato a qualche candidatura politica visto che il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, gliene ha offerto l’opportunità, forse involontariamente (?), nominandolo alla guida del più delicato settore dell’intervento pubblico su tutto il territorio regionale, la Protezione Civile. Non  si spiegherebbe diversamente il suo modo di fare inconcludente populismo sugli effetti della disastrosa situazione che si è venuta a creare nei giorni scorsi in occasione della bufera di neve abbattutasi sulla A3 Salerno–Reggio Calabria e che ha interessato in maniera particolare il tratto Rogliano–Cosenza e dove è finita sul banco degli accusati la struttura dell’Anas. Invece di pavoneggiarsi, con le sue plateali dichiarazioni, a salvatore della Patria Carlo Tansi, non avrebbe fatto meglio a mettere in piedi, prima di lasciarsi andare ad uno sfogo  assurdo e incomprensibile, un programma di rilancio, riammodernamento e di ritrovata efficienza della Protezione Civile in Calabria, non senza aver condotto a termine un intelligente opera di ricognizione? O è colpa del sindacato Cisal se la Protezione Civile – secondo Carlo Tansi – è solo   una struttura obsoleta". Gianluca Tedesco dirigente sindacale della Cisal Fpc Calabria risponde senza mezzi termini a Carlo Tansi che accusa il sindacato di cui è Segretario Generale il calabrese, Francesco Cavallaro. "Caro dottor Carlo Tansi non ci sto ad essere definito, avventatamente, 'esponente della vecchia politica' ed essere accusato col mio sindacato di appartenere alle 'sacche conservatrici che tutelano privilegi illegittimi' e ritengo le sue dichiarazioni manifestamente diffamatorie e di questo verrà chiesto conto nelle sedi preposte. Lei sa che ha adottato un provvedimento di riorganizzazione della protezione civile in maniera palesemente illegittima? In particolare, il provvedimento di riorganizzazione degli uffici della Protezione Civile contrasta con l'art. 11, comma 2, della legge regionale n. 4 del 1997, che impone l'istituzione ed il mantenimento di Sale Operative di Protezione Civile presso ogni provincia, mentre senza considerare questi ineludibili fondamenti normativi, ha predisposto un Decreto registrato al n. 235 del 21 gennaio2016, con cui ha disposto la soppressione delle sale operative di Vibo Valentia e Crotone, che verranno accorpate a quella di Catanzaro". E’ stato questo - rimarca l'esponente sindacale - il motivo che mi ha spinto nel contesto del mio quotidiano impegno con la Cisal  che ha sempre dimostrato di avere a cuore le sorti dei lavoratori onesti e della comunità calabrese, a sottolineare i profili di illegittimità non appena sono venuto a conoscenza del provvedimento, ma lei anziché rispondermi con considerazioni giuridicamente plausibili, ha preferito, non avendo altri argomenti a disposizione, spostare il confronto sul terreno della polemica e delle accuse gratuite". "E’ questo - si chiede in conclusione Tedesco - che la Calabria ha sempre chiesto per attivare, dopo i disastri ambientali degli ultimi anni, una inversione di rotta a 360 gradi?" 

 

Sanità nel Vibonese, Cavallaro: “È l’ora di invertire la tendenza”

"Forse è giunto il momento che attorno al problema sanità vibonese si apra un nuovo e qualificato confronto, possibilmente a 360 gradi,  per dare un minimo di sensazione che le criticità che da tempo attraversa questo delicato settore della vita pubblica sono attenzionate da tutti: addetti ai lavori e non. In particolar modo dai cittadini che probabilmente hanno perso ogni speranza sulla necessità di ripristinare la ‘normalità’ nel circuito sanitario vibonese”. È quanto afferma il segretario generale della Cisal Francesco Cavallaro per il quale “è per questo motivo che sicuramente occorre ripartire per mettere insieme un progetto di condivisione sull’obiettivo che occorre raggiungere in ogni caso non fosse altro che per favorire il sempre più pericoloso pensiero di chi vuole che la sanità vibonese vada a rotoli e finisca la sua funzione riversando ogni tipo di attenzione ed interesse verso Catanzaro. Con l’intenzione, ovviamente, di relegare Vibo Valentia a sede di un modesto presidio di ‘primo intervento’. Una premessa, quanto detto sopra – sottolinea Cavallaro - che serve a porre in piedi una serie di importanti ed inderogabili quesiti che vanno dalla utilità di domandarsi subito cosa si vuole fare della sanità pubblica vibonese visto che i segnali provenienti  dai piani alti della Cittadella Regionale sono tutt’altro che incoraggianti e privi di ogni  speranza di ripresa. Cosa si pensa di chi opera e offre ogni tipo di attenzione e coinvolgimento non solo professionale e di grande portata umana verso i pazienti è nella conoscenza di tutti e passa attraverso le mancate scelte. Partiamo da un dato incontrovertibile: a Reggio Calabria, a Cosenza, a Catanzaro e  a Crotone i direttori generale nominati di recente sono tutti espressione della professione locale. A Vibo Valentia – rileva il sindacalista - è stata nominata la dottoressa Angela Caligiuri sul cui percorso professionale nulla da obiettare ma è giusto che non passi inosservato che ancora una volta la classe dirigente locale ha subito una ennesima ed ingiustificata penalizzazione. È augurabile che lo schiaffetto non abbia a proseguire anche sulle nomine di direttore sanitario aziendale e direttore amministrativo perché sarebbe una scelta molto ma molto discutibile. E per l’immediato futuro? D’accordo sull’idea di convocare nella sala consiliare di Palazzo ‘Luigi Razza’  il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e il nuovo dg dell’Asp di Vibo Valentia per discutere  sul futuro della sanità vibonese (soprattutto nuovo ospedale) ma è evidente che la organizzazione di una Conferenza dei sindaci della provincia comprenderebbe meglio le ragioni di una discussione e dello studio di un progetto  capace di inventarsi un nuovo modo di fare sanità in un territorio che soffre inesorabilmente l’isolamento dalla classe dirigente che decide. Ecco perché – è la conclusione - riparlare di progetto per una sanità più all’altezza dei bisogni della popolazione è un obbligo per tutti e ogni assenza ad un tavolo comune di confronto diventa ingiustificata”.

Convenzione sperimentale tra Università “Dante Alighieri” e Cisal: più accessibile la formazione per lavoratori

Il Sindacato bussa alla porta dell’Università ed ottiene l’impegno di quest’ultima a condividere prima e a promuovere dopo la realizzazione di un progetto formativo per garantire ai lavoratori, stranieri e italiani, il conseguimento di un percorso di laurea a costi sicuramente sostenibili, contando su un ideale supporto organizzativo. A credere in questo eccellente progetto sono stati i legali rappresentanti dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria e la Cisal, la Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori, che stamane hanno firmato, nella città dello Stretto, una convenzione con la quale si permette ai lavoratori stranieri e italiani di realizzare un ideale percorso di studio, godendo di importanti facilitazioni. Ad apporre la firma sul protocollo d’intesa sono stati il Rettore professor Salvatore Berlingò, assistito dal dottor Alessandro Zoccali direttore amministrativo per l’Università reggina ed il dottor Francesco Cavallaro, Segretario Generale della Cisal, assistito dal dottor Francesco Greco Amministratore di Cisal Servizi e Consulenze e dal dottor Saro Costa direttore generale dell’Ecoform Cisal. Università e Cisal vanno, dunque, incontro alle legittime aspirazioni dei lavoratori che intendono affrontare durante il cammino professionale un corso di studi che consenta loro di meglio qualificare l’attività di servizio. Un’idea che appena diffusa  ha già ottenuto il massimo consenso dai lavoratori interessati. “È una convenzione sperimentale che prevede per i lavoratori aderenti al Sindacato che si iscrivono ai Corsi di Laurea programmati dall’Ateneo reggino la possibilità di pagare le tasse universitarie con una riduzione pari al 20% sul totale della seconda rata – ha detto, tra l’altro, Francesco Cavallaro – tenendo presente che una particolare attenzione sarà riservata ai lavoratori stranieri ai quali l’Ateneo offrirà la possibilità di frequentare i Corsi di Laurea già da quest’anno accademico, assicurando loro una borsa di studio che comprende le rette universitarie. La finalità di questa convenzione – ha, poi, aggiunto il massimo esponente della Cisal - è di diffondere, attraverso l’attività di insegnamento e di ricerca, la conoscenza della lingua, della letteratura, dell’arte, della cultura e delle istituzioni politiche, sociali, giuridiche ed economiche dell’Italia. Il progetto condiviso con il Rettore Salvatore Berlingò offre una nuova idea di   servizio ai nostri iscritti e noi contiamo di estenderlo ad altre realtà del Paese”– ha continuato ancora Francesco Cavallaro – e partendo da questa Università, fiore all’occhiello per la Calabria, ci sposteremo in altre sedi del Paese”. Il progetto è una strategia di Cisal Servizi e Consulenze e passa attraverso l’intesa organizzativa di Università e Cisal che garantiranno agli studenti lavoratori un notevole supporto didattico e culturale. “La Cisal Servizi e Consulenze – ha tenuto a sottolineare il dottor Francesco Greco – da tempo, su insistenza del Segretario Generale Francesco Cavallaro, rivolge una sua particolare attenzione al mondo universitario e la convenzione di Reggio Calabria spalanca le porte verso più intensi obiettivi sociali e culturali”. Più che soddisfatto anche il Rettore Salvatore Berlingò: “Abbiamo sposato la sensibilità della Cisal verso i suoi iscritti perché in noi si è fatta strada la convinzione ma soprattutto la volontà di continuare una strategia di collegamento nelle varie attività del territorio. Il nostro impegno di tutti i gironi – ha avvertito il Rettore dell’ateneo reggino – non può essere inteso come un castello incantato, astratto ma capace di favorire corsi di laurea a studenti e lavoratori dando loro tutte le agevolazioni possibili. In questo caso, ci impegniamo affinchè gli iscritti acquisiscano le competenze linguistiche e questo accordo deve essere visto come un modello da seguire per le altre organizzazioni di lavoratori”.

Ex tirocinanti Parco delle Serre, Cisl: “O Oliverio ci riceve o avvieremo un sit-in"

“La Fisascat Cisl Calabria ha già chiesto al presidente Oliverio la convocazione di un incontro al fine di affrontare la problematica dei lavoratori impegnati nel progetto ‘Natura e Turismo’  al Parco regionale delle Serre, se ciò non accadrà giorno 20 Gennaio 2016 avvieremo un sit-in di protesta insieme agli ex tirocinanti davanti la Cittadella regionale”. È quanto afferma in una nota il segretario generale Fisascat Cisl Calabria, Fortunato Lo Papa in merito alla vicenda che vede coinvolti gli ex tirocinanti impegnati nel progetto ‘Natura e Turismo’ del Parco delle Serre. “Riteniamo – sostiene Lo Papa - che sia possibile proseguire le attività svolte  dagli ex tirocinanti attraverso un  progetto di lavoro che veda l’ utilizzo delle risorse dei fondi sociali europei in un’ottica di tutela e di sviluppo del patrimonio paesaggistico del parco delle Serre. Il prosieguo del progetto potrebbe avere un  più ampio assetto di attività ed inserirsi negli obiettivi specifici del piano regionale dello sviluppo turistico sostenibile e realizzare in maniera compiuta una politica del paesaggio in Calabria con la messa in atto di tutte le azioni atte a creare lavoro per contrastare la povertà e l’emarginazione. Si vuole sottolineare – aggiunge Lo Papa - che il lavoro realizzato dagli ex tirocinanti nei diversi profili del progetto, rammentando che ancora devono percepire diverse mensilità,  ha evidenziato il quadro conoscitivo del patrimonio storico-artistico-architettonico-archeologico e naturalistico del Parco regionale delle Serre. Il censimento e la catalogazione effettuata nei 26 Comuni ricadenti nel Parco, la creazione di sentieri e di itinerari turistici culturali, le necessarie opere di manutenzione e conservazione, la vigilanza e la divulgazione potrebbero contribuire alla costituzione di un progetto turistico che possa valorizzare l’esteso patrimonio ambientale per la promozione della tutela degli asset naturali e dell’immenso patrimonio paesaggistico calabrese per uno sviluppo delle risorse basata su una moderna cultura del governo del territorio e dell’ambiente. Un collegamento ecologico  - continua il sindacalista - fra il Parco nazionale del Pollino e della Sila con il Parco regionale delle Serre che partendo dalle risorse naturalistiche ed ambientali possa realizzare uno sviluppo turistico sostenibile agro-alimentare e paesaggistico e costituire uno degli obiettivi strategici del programma operativo plurifondo FESR-FSE 2014/2020 al fine di proteggere e migliorare la biodiversità e la protezione delle aree interne che sono soggette al degrado ed alla marginalizzazione. L’attività svolta dagli ex tirocinanti ha raccolto, creato iniziative, costruito contatti e gettato le basi per creare un’opportunità di lavoro ma soprattutto un percorso di sviluppo reale e concreto del nostro territorio ricco di risorse naturali che aspettano solo di essere godute. Restiamo in attesa – conclude Lo Papa - della convocazione di un incontro al fine di trovare una soluzione ad una delle più gravi emergenze della regione che rimane il lavoro e chiediamo il sostegno dei sindaci dei 26 Comuni ricadenti nell’area del Parco delle Serre che in questi mesi hanno visto ed usufruito del lavoro egregio svolto dagli ex tirocinanti, oppure ci autoconvocheremo negli uffici delle regione Calabria con iniziative di protesta”.

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Vibo, approvati al Comune i contratti decentrati dal 2012 al 2015

La Delegazione trattante del Comune di Vibo Valentia (Parte pubblica, Sindacale ed Rsu) ha approvato i contratti decentrati 2012, 2013, 2014 e 2015. "Per gli oltre 200 dipendenti in organico a Palazzo 'Luigi Razza' - è scritto in una nota trasmessa dalla Segreteria provinciale della Cisal - si chiude nel migliore dei modi una importante vertenza che si trascinava da alcuni anni. L’accordo raggiunto rappresenta un notevole traguardo per la Giunta presieduta da Elio Costa che può vantarsi di essere stata tra le prime, in Italia, ad incassare questo significativo risultato". Per Antonello Nusdeo, componente Rsu della Cisal CSA: "Interpretando le legittime e annose attese dei dipendenti comunali nel corso della passata gestione amministrativa – ha dichiarato al termine della trattativa -  non avevamo mancato di manifestare la nostra più viva preoccupazione per i notevoli e assurdi  ritardi registrati. Tra l’altro, successivamente all’insediamento del nuovo esecutivo di Palazzo 'Luigi Razza' avevamo ribadito  il pieno dissenso proprio in materia di contrattazione decentrata per l’impostazione,  opinabile e penalizzante per i lavoratori dell’Ente, data alle bozze degli accordi del quadriennio in questione, su proposta dell’ex presidente della delegazione trattante.  Oggi a risultato acquisito bisogna dare atto, al neo  segretario generale e presidente della Commissione, Michele Fratino, di aver propiziato, in sintonia con le altre componenti della delegazione, ai cui lavori ha partecipato intensamente anche l’assessore al ramo Loredana De Marco, le condizioni propizie ed essere stato determinato e ragionevole nell’interloquire con sindacati ed Rsu nel corso della trattativa, al punto da  consentire il  percorso più motivato e spedito per definire, e nella maniera più utile per il personale dipendente, l’approvazione della  contrattazione decentrata per gli anni che vanno dal 2012 al 2015". "Questo può anche significare che per il personale  del Comune – ha concluso l’esponente della Rsu Cisal - col 2016 si apre un nuovo capitolo che ci vedrà personalmente impegnati anche nel CUG, il Comitato Unico di Garanzia, il cui funzionamento è stato di recente avviato, con appositi corsi di formazione professionale". La positività della trattativa è stata anche sottolineata dal segretario provinciale della Cisal,  Filippo Curtosi e dal responsabile dell’Ufficio Comunicazione,  Giuseppe Sarlo, che ha partecipato alle fasi conclusive della trattativa in sostituzione dello stesso Curtosi. "L’approvazione dei contratti decentrati del quadriennio 2012/2015 al Comune di Vibo Valentia – è stato cil commento -  spiega come si sia fatta strada in seno alla Commissione un nuovo e più avanzato sistema di discutere e superare  anche ostacoli di un certo rilievo. La sinergia d’intenti scaturita sulla base di un più efficace modo di creare gli effetti per un confronto più ragionato e in linea con una interessante politica della condivisione ha favorito lo sviluppo degli esiti positivi di una importante vertenza che è stata superata col più pieno coinvolgimento ed il massimo segno di responsabilità e disponibilità. Questo risultato è la dimostrazione che quando vi è sinergia d’intenti tra forze sindacali e governi locali si creano le sufficienti  condizioni per gettare le basi della crescita sociale anche in territori del Mezzogiorno d’Italia dove ogni cosa si gestisce con enormi difficoltà. L’auspicio della Cisal, è che si continui sulla intrapresa strada della collaborazione per esperire la tanto urgente e decantata riorganizzazione burocratica utile, se non indispensabile, a fornire concretamente servizi di qualità alla collettività". "L’esito della trattativa è stato apprezzato infine dal Segretario Generale della Cisal, Franco Cavallaro, che ha "sempre sostenuto la necessità elevare la metodologia di confronto per dare risposte concrete ed immediate alle reali esigenze del personale del Comune di Vibo Valentia nella consapevolezza che una maggiore e adeguata  funzione professionale avrebbe garantito il più pieno e responsabile apporto, aiutando l’Ente a superare i suoi disagi organizzativi ed economici".

 

Cisal, battaglia al consiglio nazionale sul “Lavoro che non c’è”

La sempre più preoccupante problematica legata al mancato sviluppo della occupazione nel Mezzogiorno e quindi in Calabria ed anche nel territorio della provincia di Vibo Valentia,   polarizzerà la massima attenzione ai lavori del consiglio nazionale della Cisal, convocato a Salerno, per venerdì, sabato e domenica prossimi, dal segretario generale Francesco Cavallaro. Sulla falsariga del tema centrale del congresso nazionale di Rimini sul “Lavoro che non c’è”, che ha confermato alla guida del quarto sindacato nazionale, Francesco Cavallaro, il parlamentino del Sindacato di via Torino a Roma sarà chiamato ad attuare i consequenziali indirizzi di politica organizzativa e sindacale che rappresentano una fondata speranza per chi spera, legittimamente, in un posto di lavoro, e continua a non credere nelle promesse del governo di Matteo Renzi. La folta rappresentanza territoriale della provincia di Vibo Valentia, guidata dal segretario provinciale Filippo Curtosi, si candida ad un ruolo di primo piano nella discussione che preannuncia sonanti proteste contro la politica deludente e delle enunciazioni portata avanti da Roma. “A distanza di sei mesi dal nostro IX Congresso confederale – ha dichiarato il leader della Cisal presentando la tre giorni di Salerno - siamo costretti a constatare che in Italia, purtroppo, ancora non si registrano reali, apprezzabili incrementi sul piano dell’occupazione. E questo nonostante la confusione, maliziosamente indotta da chi sostiene il contrario, tra trasformazione di precedenti contratti a termine e nuove assunzioni”. “Quel Lavoro – aggiunge, tra l’altro, Cavallaro - che la Costituzione, all’articolo 1, pone invano a fondamento della nostra Repubblica, non è aumentato, specie per i giovani e le donne, in particolare nel Mezzogiorno”. “Il dibattito di Salerno che coinvolgerà tutti i vertici sindacali della Cisal a livello centrale e regionale e i rappresentanti delle principali organizzazioni ad essa affiliate, ci consentirà di declinare in termini operativi la strategia della Confederazione sui grandi temi dell’occupazione, del Mezzogiorno, dell’economia, del fisco, della previdenza, del welfare, della pubblica amministrazione, delle relazioni industriali e del modello contrattuale. Temi – ha concluso -  drammaticamente trascurati dalla Legge di Stabilità 2016”.

Fabrizia, Cisal propone un nuovo "Patto Sociale" per lo sviluppo del lavoro agricolo

I sempre più complessi problemi inerenti soprattutto l’occupazione,  la sicurezza  sul posto di lavoro e del rispetto dei  diritti degli stessi lavoratori sono stati al centro di un incontro che la segreteria provinciale della  Cisal di Vibo Valentia ha promosso ed organizzato con un’adeguata rappresentanza dei lavoratori agricoli di Fabrizia e dintorni, assunti con la misura 122 del Psr dei Fondi comunitari.  Presentato da Franco Fazio, consigliere comunale di Fabrizia e consigliere nazionale Fnsla Cisal,  l’incontro, svoltosi in contrada "Faggio del Re", si è sviluppato, in particolare, su una serie di considerazioni che hanno riguardato l’attivazione dello stesso  progetto 122 del Psr della Regione Calabria sui fondi comunitari che, collegato al progetto idrogeologico dell’Azienda "Calabria Verde" ha permesso un finanziamento  di 160 milioni di euro. Fazio nel suo intervento ha, tra l’altro, spiegato quali sono modalità e requisiti sui diritti dei lavoratori agricoli sulla disoccupazione,  sugli assegni, l’ integrazione,  le malattie e gli infortuni, ottenendo il pieno consenso dei presenti.   E’ seguita  l’attenta relazione del segretario provinciale, Filippo Curtosi, che si è soffermato sulla necessità di attivare un nuovo sistema nella ricerca di nuovi finanziamenti per assicurare un continuo lavoro ad una realtà, come quella del territorio di Fabrizia, che merita una più concreta ed incisiva attenzione da parte del governo regionale che deve dimostrare di credere di più nelle spinte che partono  dal comune montano. Per Curtosi diventa irrinunciabile l’opportunità di attivare una sorta di patto sociale invitando l’Amministrazione comunale e tutte le sigle sindacali a fare fronte unito per superare le gravi difficoltà economiche in cui si dibatte da sempre la popolazione del luogo. "Bisogna smetterla con le divisioni interne e promuovere una nuova cultura di base per dare legittimo sfogo alle attese dei tantissimi giovani che dimostrano già da tempo di saper svolgere con professionalità, impegno e sacrificio le difficoltà del settore e che riguardano appunto un territorio che va curato e difeso dalle calamità atmosferiche e nello stesso tempo rifinito in quelli che sono i suoi più adeguati riferimenti naturalistici".   L’invito  di Filippo Curtosi  è stato, infine,  quello di coinvolgere tutte le parti interessate a conseguire un progetto di condivisione sociale che diventi un nuovo piano per il lavoro e per la sicurezza dai fenomeni di dissesto idrogeologico  di tutte le aree interne. "La realtà di Fabrizia e dintorni ha tutte le carte in regola per conoscere nuovi riscontri positivi per le attese dei lavoratori agricoli ed in questa direzione – ha concluso il segretario provinciale del sindacato – vanno spese tutte le sinergie possibili per far sì che i fondi europei trovino sempre più nuovi spazi nell’impegno occupazionale e produttivo di una parte della Calabria che mira ad offrire  un più intenso respiro  di natura economica a chi opera in un sistema che rappresenta anche una  possibile carta vincente per  una nuova svolta nella regione".      

 

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