Litiga con il marito e lo accoltella

Nella serata di ieri, una donna ha ferito il marito 40enne con un coltello. L’episodio è accaduto nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Corigliano Calabro. L’uomo è stato colpito con un fendente all’altezza della clavicola, ma non versa in pericolo di vita.

I  carabinieri stanno portando avanti le indagini per cercare di fare chiarezza su quanto accaduto

Secondo una prima ricostruzione, pare che i due coniugi abbiano avuto una furibonda lite tra le mura domestiche. Usciti di casa, avrebbero proseguito l’alterco per strada fino al violento epilogo.

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Spaccio di droga: si è costituito l'indagato sottrattosi all'arresto

Nella serata di ieri, 7 ottobre, a seguito dell’incessante attività di ricerca condotta dai Carabinieri, l'unico indagato che si era sottratto all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso relativa all'operazione "Old Mill", si è costituito ai militari dell'Arma del Nucleo operativo della Compagnia di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. A.N., 33enne marocchino, domiciliato Corigliano Calabro, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 

'Ndrangheta. Confiscati beni per oltre 8 milioni di euro a 2 imprenditori

Beni per un valore superiore ad otto milioni di euro sono stati confiscati dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura distrettuale di Catanzaro. L’attività è da considerarsi a completamento della vasta operazione denominata "Santa Tecla" condotta nel 2010 dalla Guardia di Finanza nell’ambito della quale furono contestati a vario titolo reati di associazione mafiosa, usura, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti a diversi soggetti residenti in varie regioni d’Italia ma tutti riconducibili all’organizzazione 'ndraghetistica coriglianese. Le indagini condotte dai finanzieri del G.I.C.O. di Catanzaro hanno permessoo, tra l’altro, di dimostrare come le imprese riconducibili a due imprenditori, avvalendosi della forza intimidatrice della cosca, potessero essere proposte quali partner obbligati nell’esecuzione di vari lavori (edili, di movimento da terra, pitturazione, cartongesso e distribuzione di prodotti di cartoplastica), instaurando, di fatto, un particolare quanto fraudolento regime di "monopolio" e diventando allo stesso tempo un’importante fonte di guadagno per la cosca stessa a cui venivano destinati una cospicua parte dei proventi realizzati. Destinatari delle misure di prevenzione patrimoniali, ai sensi del decreto legislativo n. 159/2011, sono due imprenditori di Corigliano calabro sospettati di legami con la cosca di 'ndrangheta denominata "locale di Corigliano", nonché destinatari di numerosi ed importanti appalti pubblici e privati. Particolarità della confisca in questione è stata la possibilità di eseguire il provvedimento nei confronti degli eredi di uno dei due imprenditori, deceduto nel corso delle indagini, secondo lo strumento incisivo previsto dalla normativa antimafia. I beni a lui riconducibili, già sottoposti a sequestro nell’ambito della predetta operazione "Santa Tecla", furono dissequestrati per estinzione del reato a seguito del decesso dell’indagato ma, grazie alla normativa di prevenzione, è stato possibile procedere al sequestro preventivo ed alla successiva confisca nei confronti degli eredi. In base alla speciale normativa, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria - G.I.C.O. hanno dimostrato la pericolosità sociale dei soggetti in questione ed aggredito i loro patrimoni, ai sensi del decreto legislativo 159/2011. Le indagini patrimoniali hanno consentito di ricostruire un complesso patrimoniale, costituito da beni il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alla capacità economico-reddituale ufficiale dichiarata dai soggetti e dai loro nuclei familiari. Oggetto della confisca sono stati fabbricati, tra cui appartamenti e villette di pregio, terreni, a Corigliano Calabro, Cassano allo ionio e Spezzano Albanese, attività commerciali, diverse quote societarie, automezzi, una polizza assicurativa e conti correnti bancari e postali per un valore di circa 8,2 milioni di euro.

 

 

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Rapina in distributore di carburanti: Dna e impronte digitali incastrano due sospettati

Sono stati incastrati, secondo gli inquirenti, da Dna ed impronte digitali che hanno rafforzato la tesi investigativa emersa grazie alle riprese filmate catturate dall'impianto di videosorveglianza. A finire in manette P.V. e L.S., due venticinquenni di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. Sarebbero stati loro, l'11 marzo dello scorso anno, a commettere una rapina armata all'interno di  una stazione di servizio Tamoil a Rende. I Carabinieri della Stazione di Acri e della Compagnia di Rende hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Cosenza che accolto l'istanza avanzata dalla Procura della Repubblica. Pistola in pugno, due persone raggiunsero con un'autovettura oggetto di furto il luogo prescelto per effettuare il "colpo". Liberatisi di un dipendente al quale tirarono un pugno, s'impossessarono di una somma pari a 1.700 euro e di un telefono cellulare. Il veicolo venne ritrovato nell'immediatezza dei fatti. Prezioso, in sede d'indagine, il contributo fornito dagli esperti del Reparto operativo di Cosenza che, esaminando i reperti, hanno individuato un'impronta digitale di L.S. ed il Dna di P.V.: tracce scovate su un cappello utilizzato per celare il viso. 

    

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Ordinanza di misura cautelare in carcere per uno scafista somalo

Un’ordinanza di misura cautelare in carcere è stata emessa dall’ufficio del G.I.P. presso il tribunale di Castrovillari, nei confronti di un cittadino somalo, Xasan Cusman, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La misura, eseguita dagli agenti della Polizia di Stato della questura di Cosenza, è giunta al culmine delle attività investigative che il 30 giugno scorso portarono all’arresto del 28enne. L’uomo venne fermato nel corso di un’operazione condotta dalla Mobile di Cosenza, in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro. Il cittadino somalo sarebbe uno dei tre scafisti responsabili dello sbarco d’immigrati, avvenuto qualche giorno fa, nel porto di Corigliano Calabro.

Trovato il cadavere di un uomo

Stamattina è stato rinvenuto il corpo senza vita di un uomo. Il cadavere giaceva a breve distanza da un edificio che ospita una scuola in località Cantinella, a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. La vittima, secondo i primi riscontri, sarebbe un polacco noto nel circondario. Gli investigatori stanno eseguendo i rilievi del caso al fine di accertare la causa della morte.  

Aggredisce un Vigile Urbano e finisce agli arresti domiciliari

Nella mattinata di oggi i Carabinieri hanno eseguito nei confronti di un 26enne un'ordinanza di custodia cautelare, emessa il 12 maggio scorso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, il quale ha concordato pienamente con la richiesta della locale Procura della Repubblica, per i reati di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale, e lesione personale, commessi a Corigliano Calabro il 12 aprile ai danni di un poliziotto municipale del luogo. L’arrestato è stato sottoposto dai militari del Nucleo Operativo della locale Compagnia  al regime degli arresti domiciliari presso propria abitazione. 

I Carabinieri hanno catturato un latitante: era ricercato da gennaio

Nel pomeriggio i Carabinieri, nel corso di un servizio di  controllo del territorio, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Castrovillari, in provincia di Cosenza, il 2 dicembre 2015, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione ed omicidio colposo, nei confronti di un cittadino albanese 31enne, dichiarato latitante dal 21 gennaio. Sottoposto agli arresti domiciliari dal marzo dello scorso anno, il 17 novembre è evaso rendendosi irreperibile. Il cittadino albanese nella serata del 22 gennaio del 2015, a Corigliano Calabro, alla guida di un’autovettura, non si è fermato all’alt intimato dai militari della locale Compagnia tentando di investirne uno, dandosi a precipitosa fuga e costringendo i militari ad un inseguimento lungo il centro abitato e poi una strada dissestata. L’arrestato, procedendo a velocità molto elevata, è uscito autonomamente dalla sede stradale e, dopo aver impattato contro una sponda di un canale, vi è precipitato all’interno. A seguito dell’incidente lo stesso si è dileguato facendo perdere le tracce, mentre il passeggero, altro cittadino straniero, è morto  sul colpo. A seguito di attività di sopralluogo esperite sul veicolo è stato rinvenuto un fucile da caccia, rubato mesi prima, ed alcune matasse di rame provento di furto in danno dell’Enel, perpetrato poche ore prima. L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Castrovillari 

 

 

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