Coronavirus: sono 2.100 i calabresi rientrati dalla zona rossa

Sono 2.100 i calabresi che, nelle ultime ventiquattr’ore, hanno denunciato il loro arrivo in Calabria dalla Lombardia o dalle 14 province comprese nella zona rossa.

A rivelarlo, a margine di una riunione tenuta, nella sede della Regione, con le Asp e le Ao sull'emergenza coronavirus, il dirigente generale del Dipartimento regionale Tutela della salute, Antonio Belcastro.

«Queste persone - ha detto Belcastro - si sono auto-censite, e noi abbiamo già inviato queste schede di censimento ai cinque Dipartimenti di prevenzione delle Asp e ai sindaci dei vari Comuni perché venga attivata la sorveglianza attiva come dice l’ordinanza del presidente e quindi la quarantena obbligatoria. Non ci sono grossi problemi finora, dalla lettura delle schede - ha aggiunto il dg - sono tutti asintomatici, ma la disposizione va rispettata e chi la infrange va incontro a sanzioni. Il nostro motto infatti è 'contieni e distanzia'».

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Coronavirus, l'allarme dell'Iss: "Il virus sta cominciando a circolare anche a Roma"

"A Roma il virus sta già incominciando a circolare, anche se le catene di trasmissione sono per ora piccole. Ne dobbiamo prendere atto perché altrimenti si fa il patatrac come a Lodi di nuovo. Solo che stavolta eravamo avvertiti".

Non ha dubbi, Gianni Rezza, il direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), intervenuto sull'emergenza coronavirus a 'Radio anch'io” su Rai Radio 1.

"E' chiaro che bisogna anche in qualche modo usare dei deterrenti per chi se ne va in giro, crea assembramenti o fa le feste nei locali chiusi in questo periodo, perché è da incoscienti".


"Certamente – ha aggiunto Rezza - se si fossero messe in atto le misure che sono state messe in atto in Cina a Wuhan e nell'Hubei, saremmo più ottimisti. E' chiaro che per noi è difficile, non sarebbe probabilmente realizzabile. Allora bisogna ricorrere alla responsabilità e al senso civico dei cittadini e usare anche qualche metodo deterrente".

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Coronavirus, Arena: rientrano dalla Lombardia ma si sottraggono alla quarantena, denunciate

Due donne sono state denunciate ad Arena (Vv), per l’inosservanza del decreto del governo e dell’ordinanza del presidente della Regione Calabria recanti le misure urgenti per la prevenzione e la gestione dell’emergenza da coronavirus.

Le signore, rientrate nel Vibonese dalla Lombardia, non hanno ottemperato alla quarantena obbligatoria con sorveglianza attiva per tutti coloro che hanno fatto ingresso negli ultimi quattordici giorni in Calabria dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico.

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Coronavirus, Italia: ci sono 1.598 nuovi casi. I contagiati sono 7.985

Sale a 7.985 il numero degli italiani contagiati dal coronavirus. 

Il dato, comunicato dal commissario Angelo Borrelli, durante la conferenza stampa alla Protezione civile, evidenzia ben 1.598 casi in più rispetto a ieri.

Con i 97 morti registrati nelle ultime ventiquattr’ore, il computo dei decessi ha raggiunto quota 463.

Il numero delle persone guarite sale a 724, con un incremento di 102 unità rispetto a ieri.

E’ aumentato anche il bilancio dei malati per coronavirus ricoverati in terapia intensiva che, con gli 83 di oggi, si attesta ora a 733.

Coronavirus, due nuovi casi in Calabria

Salgono a undici i casi di coronavirus registrati in Calabria.

Ai nove già individuati nei giorni scorsi, si aggiungono, infatti, due persone contagiate a Reggio Calabria.

I due pazienti presenterebbero condizioni cliniche discrete e, allo stato, non necessiterebbero di alcun supporto respiratorio.

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Santelli: “Coronavirus, dopo sanità pronta task force per l’economia”

"Dopo aver affrontato l’emergenza Coronavirus nella nostra regione dal punto di vista sanitario, offrendo linee guida e soluzioni organizzative alle strutture che in prima linea fronteggiano contemporaneamente il quotidiano e lo straordinario, sarà attivata una task force per affrontare tempestivamente anche le ricadute negative del virus sulla nostra economia.
 
La task force sarà istituita con decreto presidenziale e coinvolgerà, oltre che tutte le rappresentanze del mondo del lavoro e dell’impresa, anche i direttori generali dei dipartimenti regionali interessati al fine di elaborare, ove possibile, interventi diretti utilizzando le risorse comunitarie e nazionali disponibili.
 
Vogliamo che questo tavolo diventi sede di un confronto permanente per lo studio e la ricerca di soluzioni condivise, a sostegno dei comparti che vi partecipano e che stanno subendo le conseguenze di questo periodo di crisi.

Siamo convinti, infatti, che solo un confronto serrato potrà permetterci di individuare in modo chiaro le principali sfide da affrontare. Non solo: la task force ci presenterà forti, coesi e con richieste mirate al tavolo nazionale, rispetto alle misure anti-crisi annunciate nei giorni scorsi".

Così Jole Santelli, presidente della Regione Calabria.

 

 

 

Coronavirus, Ryanair taglia i voli in Italia

Voli domestici sospesi, da e per Milano Malpensa, Bergamo, Parma e Treviso, dalla mezzanotte di domani, alla mezzanotte dell'8 aprile.

E’ quanto ha stabilito la compagnia aerea Ryanair, in seguito alla misura con la quale il governo italiano ha deciso di bloccare gli spostamenti nella zona arancione in Nord Italia.

 Dalla mezzanotte di giovedì 12 marzo, alla mezzanotte di mercoledì 8 aprile, Ryanair opererà un piano fortemente ridotto di voli internazionali da/per Bergamo, Malpensa, Venezia, Parma, Rimini e Treviso, che saranno operativi solo il venerdì, il sabato, la domenica e il lunedì.

Qualsiasi rotta con frequenze giornaliere multiple (ad esempio da Stansted a Malpensa) sarà inoltre limitata a 1 volo al giorno nelle giornate di venerdì, sabato, domenica e lunedì.

Coronavirus: il calcio dilettanti si ferma fino al 3 aprile

Il consiglio direttivo della Lega nazionale dilettanti riunitosi in sessione straordinaria quest’oggi a Roma in videoconferenza, nel rispetto delle prescrizioni inserite nel dpcm sull'emergenza Covid19, ha adottato il provvedimento di sospendere tutte le attività fino al prossimo 3 aprile.

“Come Consiglio Direttivo della LND abbiamo ritenuto che non bastasse fermarsi alle prescrizioni contenute nel D.P.C.M. approvato l’8 marzo ma che bisognasse adottare una decisione coerente con il momento che il Paese sta vivendo” – ha dichiarato il numero uno della Lnd Cosimo Sibilia. “La tutela della salute di tutti coloro che sono impegnati nelle nostre attività, infatti, – ha tenuto a precisare Sibilia – doveva e deve restare l’obiettivo primario da raggiungere, ma anche il punto di partenza per considerare quale impatto poteva e può avere l’organizzazione delle tante gare che ogni settimana caratterizzano la nostra attività. E’ un contributo necessario che il mondo del calcio dilettantistico italiano deve dare per superare il momento di difficoltà che sta attraversando la nostra nazione”.

Per garantire la salute di tutti coloro che operano quotidianamente al servizio del mondo dilettantistico, il consiglio direttivo ha inoltre disposto la riduzione dei servizi al pubblico presso tutte le sedi Lnd, sospendendo tutti quelli connessi all'attività agonistica.

Contemporaneamente la salute degli stessi sarà garantita da appositi piani di sanificazione degli ambienti di lavoro. Tra gli altri provvedimenti assunti: il rinvio del torneo delle regioni di calcio a cinque (in programma in Veneto dal 3 al 10 aprile), l'annullamento della fase nazionale del campionato Juniores Regionale e la richiesta al presidente federale, Gabriele Gravina di sospendere il decorso dei termini previsti dal Codice di giustizia sportiva della Figc, così da evitare eventuali estinzioni dei procedimenti pendenti presso gli organi di giustizia sportiva.

Quanto alla sospensione di tutte le attività, il presidente della Lnd, rivolgendosi a società e tesserati con un proprio messaggio, ha evidenziato che “In termini numerici il movimento calcistico dilettantistico rappresenta il più importante momento di coinvolgimento di persone. Il che, inevitabilmente, significherebbe prevedere la partecipazione di medici, ambulanze, forze dell’ordine, che, ci pare di poter affermare, rappresentano risorse, umane e non solo, che in questo particolare momento è opportuno vengano destinate ad altri e più importanti compiti”.


                                                                                                                                                                    

 

 

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