Fabrizia: sequestrati 5 Kg di droga, in manette un 33enne di Nardodipace

Proseguono le attività di contrasto alla produzione ed al commercio illeciti di sostanze stupefacenti da parte della Compagnia carabinieri di Serra San Bruno, diretta dal Capitano Mattia Ivano Losciale.

Nella giornata di sabato, infatti, è stato inferto un altro duro colpo alla rete criminale che gestisce il traffico di droga nel serrese. I Carabinieri della Stazione di Fabrizia, guidati dal maresciallo Giuseppe Pelaia, col prezioso aiuto dei militari dello Squadrone eliportato “Cacciatori” di Calabria, hanno arrestato, in flagranza, Rocco Ilario Maiolo, di 33 anni, originario di Nardodipace, con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Nel corso di una mirata perquisizione scaturita da una accurata attività info-investigativa, gli uomini dell’Arma hanno trovato il 33enne in possesso di quasi 5 chilogrammi di marijuana, già pronta allo smercio ed abilmente occultata in due sacchi, nascosti in un casolare, ubicato in località Allaro del comune di Fabrizia, di proprietà ed in uso all'arrestato.

Una volta immessa sul mercato, la sostanza stupefacente avrebbe fruttato circa 45mila euro. Espletate le formalità di rito, l'arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità giudiziaria di Vibo Valentia, in attesa di disposizioni sulla convalida del provvedimento e sul giudizio.    

L'operazione appena compiuta rientra nel piano di contrasto alla produzione ed alla vendita di sostanze stupefacenti messo a punto dalla Compagnia carabinieri di Serra San Bruno. A partire dall'estate, i militari dell'Arma al comando del capitano Losciale hanno: arrestato una persona, segnalato al prefetto cinque assuntori, sequestrasto 5 chilogrammi di sostanza stupefacente ed oltre 450 piante di Cannabis Indica, per un valore, sul mercato illecito, di oltre 65mila euro.

Caso Gal, Movimento Crescere Insieme: “Minniti sta portando il Comune di Fabrizia al baratro”

Riceviamo e pubblichiamo:

Sicuramente il tono con cui il primo cittadino si rivolge all’unica voce coraggiosa di dissenso presente attualmente a Fabrizia, la dice lunga sul suo stato d’animo e sulla difficoltà in cui si sta trovando ad amministrare.

Affermazioni offensive e diffamatorie quelle rivolte dal sindaco Minniti al Movimento Crescere Insieme, in risposta ad una legittima osservazione fatta dal movimento circa la perdita di finanziamenti europei dovuti alla scelta “solitaria” degli attuali amministratori di aderire al Gal Monte Poro, esclusa com’è noto dai finanziamenti europei.

Se il primo cittadino, il cui atteggiamento non è certamente tra quelli che saranno ricordati per eleganza, democrazia e dialettica civile, pensa di intimorire un Movimento che ha tra i suoi scopi quello di vigilare e denunciare illegalità nella gestione della cosa pubblica, si è fatto mali i conti.

Invece di prendere coscienza del suo fallimento e del tentativo ormai palese di gestire nel suo interesse e senza confronti costruttivi la cosa pubblica, si rivolge a noi additandoci come setta.

Noi conosciamo il senso del termine “setta” che il sindaco usa in tono dispregiativo e senza conoscerne il significato.

Voglia allora comprendere che il Movimento Crescere Insieme è un’espressione alta e nobile del “diritto di associazione costituzionalmente garantito”, che, usando il senso etimologico del termine setta che deriva dal latino sequi ossia seguire, segue  un obiettivo che è quello di smascherare le malefatte di un sindaco ormai allo sbando, privo di legittimazione popolare che non ha saputo amministrare nell’interesse della collettività  ma il cui  unico impegno è stato in questi ultimi mesi quello di sostituire consiglieri, condizionarli a dimettersi forse perché scomodi o perché con un pensiero divergente dal suo.

Se seguire la verità, l’interesse dei cittadini, l’operato dell’amministrazione per coglierne la pochezza e la mediocrità, i fallimenti di questa gestione che sta portando il Comune di Fabrizia al baratro e fuori dal contesto territoriale e dallo sviluppo, allora per noi è meglio essere “setta” che gestire la cosa pubblica come fosse propria e non essere aperti al confronto.

Continueremo sulla strada della legalità e del controllo giornaliero sull’attività amministrativa di questo sindaco che non ha più un Consiglio comunale legittimo (per i motivi che sono stati ampiamente e diffusamente denunciati), e che a mandato elettorale ormai scaduto (i cinque anni di mandato scadono proprio in questo mese), vede concretizzarsi il suo fallimento.

Nel merito della vicenda è proprio il sindaco Minniti a non aver capito il meccanismo dei finanziamenti dei Gruppi di Azione Locale (GAL) e a non aver capito che il fatto che il territorio comunale di Fabrizia sia ricompreso, così come tutti gli altri comuni, tra i territori beneficiari delle azioni del GAL, non significa che il Comune di Fabrizia avrà finanziamenti dal GAL di cui è rimasto escluso.

Seguendo quello che è uno degli obiettivi del Movimento Crescere Insieme, infine, ci dichiariamo disponibili a spiegare al primo cittadino le dinamiche che evidentemente non conosce e che potrebbe capire meglio leggendo i diversi comunicati e le polemiche che il mancato finanziamento del Gal Monte Poro ha comportato.

 

 

 

 

 

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Trasversale delle Serre: Il sindaco Tassone chiede la rimozione dei divieti al presidente della Provincia di Catanzaro

Il sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone ha incontrato il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno. L’incontro è stato richiesto dal primo cittadino del borgo della Certosa - anche a nome dei colleghi di Fabrizia (Antonio Minniti), Spadola (Giuseppe Barbara), Brognaturo (Giuseppe Iennarella), Mongiana (Bruno Iorfida) e Simbario (Ovidio Romano) – per discutere di talune problematiche inerenti la viabilità di competenza della Provincia di Catanzaro. In particolare, i due rappresentanti istituzionali hanno parlato dell’impossibilità, per autobus e mezzi pesanti, di imboccare la “Trasversale delle Serre” nei pressi dello svincolo di Gagliato, a causa del divieto di transito posto al bivio di Satriano Marina. In virtù della prescrizione, i mezzi soggetti al divieto sono, infatti, costretti a percorrere la vecchia “Strada statale 182” che conduce in direzione di Campo Petrizzi. Il sindaco di Serra ha, quindi, chiesto la rimozione del divieto al fine consentire anche ad autobus e ai mezzi pesanti di poter fruire della “Trasversale delle Serre”. Dal canto suo, il presidente Bruno ha dato la sua disponibilità a valutare, con le autorità competenti, la convocazione di un incontro istituzionale finalizzato a trovare una soluzioni definitiva.

Emergenze, anche a Fabrizia i volontari per la manifestazione nazionale "Io non Rischio 2016"

Si sta svolgendo in diversi centri calabresi, così come in molte piazze italiane "Io non Rischio", la campagna di comunicazione coordinata dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, sui rischi naturali. Centinaia di volontarie e volontari hanno allestito punti informativi in trentasei piazze distribuite su tutto il territorio regionale per sensibilizzare i cittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto. Michele Folino Gallo, da poco responsabile del Volontariato di protezione civile calabrese che, assieme al Dirigente Carlo Tansi, ha visitato numerose piazze protagoniste dell'evento ha detto: "A poco meno di due mesi dal sisma che ha colpito il Centro Italia, il mondo del volontariato si fa portavoce della cultura della prevenzione, unica vera arma di difesa in una delle regione più esposte al mondo ai rischi naturali. Un invito a tutti i cittadini a visitare i gazebo allestiti nelle principali piazze calabresi dove i volontari spiegheranno in maniera semplice come comportarsi in caso di emergenza. Saranno distribuiti dei pieghevoli informativi in cui vengono illustrati i principali rischi legati al nostro territorio ed i comportamenti da tenere per mettersi al sicuro, sia in casa che fuori. I protagonisti della campagna, giunta alla sesta edizione, sono i volontari di protezione civile appartenenti ad Associazioni nazionali, locali ed ai Gruppi comunali, formati nei mesi scorsi dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. Un grazie di cuore a tutti i volontari che hanno reso possibile questi momenti di formazione e informazione di protezione civile. Elenco piazze dei comuni calabresi in cui si svolge "Io non rischio 2016" (COMUNE PROV RISCHIO ASSOCIAZIONI PARTECIPANTI): Acri Cs Terremoto – Maremoto, Prociv Arci Caccuri Kr Terremoto – Maremoto, Prociv Arci Caraffa di Catanzaro Cz Alluvione, Prociv Arci Cassano allo Jonio Cs Alluvione, ASS.A.P.L.I. ed E.N.S.A. Castrovillari Cs Alluvione, Lipambiente Onlus Catanzaro Cz Terremoto – Maremoto, CIVES Catanzaro Cz Terremoto – Maremoto, FIR CB Caulonia Rc Alluvione, Prociv Arci Cerenzia Kr Terremoto – Maremoto, Misericordie Cinquefrondi Rc Alluvione, ANPAS Cittanova Rc Terremoto – Maremoto, Provic Arci Cosenza Cs Terremoto – Maremoto, CISOM Cosenza Cs Terremoto – Maremoto, CIVES Crotone Kr Terremoto – Maremoto, CIVES Domanico Cs Terremoto, Prociv Arci Fabrizia VV Terremoto – Maremoto, Prociv Arci Gimigliano Cz Alluvione, Prociv Arci Isca sullo Jonio Cz Alluvione, FIN Isola di Capo Rizzuto Kr Terremoto – Maremoto, Prociv Arci Lamezia Terme Cz Alluvione, UNITALSI Maida Cz Terremoto – Maremoto, FIR CB Mammola Rc Alluvione, ANPAS Melicuccà Rc Terremoto, Prociv Arci Mendicino Cs Terremoto – Maremoto, Caritas Italiana Reggio Calabria Rc Alluvione, CRI e Gruppo Comunale Rizziconi Rc Terremoto, ANPAS e Prociv Arci San Demetrio Corone Cs Terremoto, ANPAS San Giovanni in Fiore Cs Terremoto – Maremoto, Legambiente San Marco Argentano Cs Terremoto – Maremoto, Misericordie San Pietro a Maida Cz Terremoto – Maremoto, Arcipesca Fisa Rocca Nucifera Scalea Cs Terremoto – Maremoto, Prociv Italia Soverato Cz Alluvione, CISOM Taurianova Rc Alluvione, A.N.P.A.N.A. G.E.P.A. Tiriolo Cz Terremoto – Maremoto, Prociv Arci Trebisacce Cs Alluvione, Misericordie Malito Cs Terremoto ANAI.

 

Fabrizia. Refezione scolastica: indagati amministratori comunali e dirigenti

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Antonio Minniti: "La trasparenza nell’agire politico e amministrativo ed una corretta informazione, impongono all’Amministrazione Comunale di Fabrizia, di segnalare alla comunità locale e ai mezzi di comunicazione, che giorno 8 ottobre 2016 è stato notificato agli amministratori e a due dirigenti comunali l’avviso di conclusione delle indagini relativo alla proroga del servizio di refezione scolastica per l’anno 2015/2016, funzione fondamentale di organizzazione e gestione dei servizi scolastici ai sensi dell’art. 117 della Costituzione Repubblicana. Destinatari del provvedimento sono: il Sindaco Antonio S. Minniti, gli Assessori Domenico Suppa e Pietro Mamone, il già V. Sindaco Antonio Carè, la Segretaria Comunale ed il responsabile dell’area tecnica Geom. Domenico Potami. La notizia viene anticipata dalla stessa Amministrazione, per un fatto di correttezza istituzionale nella comunicazione e per stroncare sul nascere strumentalizzazioni propagandiste di utilizzo improprio della giustizia per fini di lotta politica da parte dei responsabili dell’esposto il 'Movimento Crescere insieme Fabrizia'. Gli indagati hanno venti giorni di tempo per presentare memorie difensive o farsi interrogare per dimostrare la loro innocenza, evidenziando che si è trattato di un provvedimento tecnico urgente diretto a scongiurare l’interruzione di un servizio pubblico essenziale a forte rilevanza sociale, organizzazione e gestione dei servizi scolastici, come previsto dall’art. 19 del D.L. 6 luglio 2012, n. 95. Il Sindaco, anche in nome e per conto degli altri, ha dichiarato: riponiamo piena fiducia nell’azione dell’autorità giudiziaria e speriamo che si giunga ad una sentenza il più rapidamente possibile per ristabilire la verità effettuale delle cose attorno ad una vicenda che ha dell’incredibile e turba l’Amministrazione Comunale di Fabrizia, che della trasparenza e legalità ha fatto il suo punto di riferimento. Fermo restando che provvederemo a tutelare gli interesse dell’Amministrazione in primis e dei singoli amministratori e funzionari nelle sedi opportune dando mandato ai nostri legali di fiducia. In caso contrario, qualora dovessero emergere profili di illeceità nella condotta tenuta dagli amministratori e dai dirigenti chiamati in causa, non esiterò un istante ad assumere le conseguenziali determinazioni". 

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Fabrizia, viabilità: l'Amministrazione comunale minaccia proteste non convenzionali"

Il Sindaco di Fabrizia ed i consiglieri Domenico Suppa, Francesco Fazio, Pietro Mamone e Raffaele Annetta,  ritornano sulla questione della viabilità provinciale ricadente nel territorio del Comune di Fabrizia e nel più vasto comprensorio montano delle Serre Vibonesi. “Una viabilità che sta – a loro dire - peggiorando giorno dopo giorno, malgrado gli interventi palliativi di pochi mesi fa consistiti nella riparazione parziale delle buche sulle ex S.S. 501 e S.P. n. 9 Mongiana – Fabrizia – Laureana di Borrello. Quest’ultima rimane ancora chiusa al pubblico transito con ordinanza del Presidente della Provincia, per il permanere della pericolosità dovuta all’incuria, alla mancata manutenzione e all’ignavia delle Istituzioni preposte che non riescono ad imporre all’impresa aggiudicatrice dell’appalto di iniziare i lavori e portarli a compimento in tempi rapidi visto che ormai l’inverno è alle porte. Infatti- prosegue la nota - è di ieri l’ordine di servizio emanato dal direttore dei lavori all’impresa “EDIL FABIANO 2002”, (vedi nota provinciale prot. 22123 del 6 ottobre 2016), affinché inizi i lavori al più presto possibile individuandola quale unica responsabile in caso di danni a persone o cose. Mentre per interessamento del Consigliere Regionale Gianni Nucera di Sinistra Italiana, la Giunta Regionale con atto n. 299 del 28/07/2016, ha deliberato a favore del Comune di Fabrizia un contributo di 150.000 € per interventi aggiuntivi sulla strada provinciale n. 9 Mongiana – Fabrizia Laureana di Borrello e sulla ex S.S. 501, diretto a fronteggiare la grave  situazione di emergenza venutasi a determinare su tale viabilità”. Tuttavia “dopo circa 4 anni di articoli di stampa, di proteste e pubbliche denunce, a cura dell’Amministrazione Comunale di Fabrizia e da liberi cittadini residenti nel territorio delle Serre, la condizione di degrado e disastro della viabilità provinciale da e per Fabrizia e comuni contigui, rimane in tutta la sua estrema gravità”. Duro il giudizio anche in merito agli interenti finora eseguiti, giudicati “parata o di facciata”. “I cittadini di questo territorio e con essi le Istituzioni Locali che li rappresentano – prosegue il comunicato - sono stufi ed hanno perso la pazienza, avendo atteso per troppo tempo interventi che non sono mai arrivati e che relegano questo territorio ad una marginalità sociale estrema”. Il Sindaco ed i Consiglieri Comunali di Fabrizia, dunque, denunciano il totale stato di abbandono a tutte le Istituzioni Regionali e chiedono con rinnovato vigore una decisione energica ed immediata da parte degli organi competenti, per risolvere l’annosa questione, e garantire così il diritto alla mobilità ed alla sicurezza delle strade. “La politica – affermano gli amministratori fabriziesi - ha il dovere di agire per evitare che ci siano cittadini di serie A o di serie B. L’auspicio e che l’appello contenuto nel suddetto comunicato stampa venga accolto da chi ne ha la responsabilità, caso contrario l’Amministrazione Comunale, così come ha già fatto in passato, si farà promotrice ed interprete di forme di protesta non convenzionali mirate all’obiettivo”. La nota stampa rappresenta, inoltre, l’ennesima esortazione rivolta  “Al Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, al Presidente della Provincia e Sua Eccellenza il Prefetto di Vibo Valentia” affinché, ciascuno di loro intervenga “nell’ambito delle rispettive competenze, in quanto in gioco c’è il destino e la sopravvivenza di intere comunità di cittadini e territori montani”.

Rischio terremoto: solo pochi comuni del vibonese hanno un piano d'emergenza, ecco quali

In Italia le sciagure legate alle calamità naturali non sono mai mancate. La fragilità del territorio, nel corso dei secoli, ha determinato catastrofi di tutti i tipi. Negli ultimi anni, poi, la regolarità con si sono succeduti alluvioni e terremoti è stata quasi imbarazzante. Al fine di cercare di prevenire e fronteggiare al meglio le emergenze, con la legge 100 del 2012, è stato “riordinato” l’intero settore della protezione civile. La nuova normativa ha coinvolto direttamente i comuni, obbligandoli a dotarsi di piani d’emergenza finalizzati a gestire la prevenzione dei rischi e le operazioni in caso di calamità. Come evidenziato dal sito della Protezione civile nazionale: “Il piano d’emergenza recepisce il programma di previsione e prevenzione, ed è lo strumento che consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio. Ha l’obiettivo di garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita  “civile” messo in crisi da una situazione che comporta gravi disagi fisici e psicologici”. Si tratta, quindi, di un documento imprescindibile la cui importanza è ritornata di stretta attualità in seguito al recente terremoto che ha colpito l’Italia centrale. Un documento che, molto probabilmente, superata la contingenza, tornerà a rappresentare una delle tante inadempienze italiche. A dispetto della norma che ne imponeva ai comuni l'approvazione entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge, in molti casi, i piani d’emergenza non sono mai stati redatti. Tra le regioni più inadempienti, neppure a dirlo, figura la Calabria. A certificarlo in maniera inequivocabile, l’elenco pubblicato sul sito della Protezione civile nazionale dal quale si evince che, dei 409 comuni calabresi, soltanto 219, ovvero il 54% del totale, si sono dotati di un piano. L’elenco, aggiornato al 18 settembre 2015 sulla scorta dei dai forniti dalle Regioni, evidenzia la responsabile negligenza di molti amministratori locali che, incuranti del fatto che i loro territori siano classificati ad alto rischio, non hanno provveduto ad approvare alcun piano. Nel poco esaltante contesto generale, spicca la provincia di Vibo Valentia, il cui territorio è classificato in zona sismica 1, ovvero la più pericolosa. Qualora ci fosse una calamità, infatti, dei 50 comuni che compongono l’area vibonese, soltanto in 4 (5, ove si consideri che, pur non figurando nell’elenco redatto dalla protezione civile, il comune di Dasà ha proceduto all’approvazione del piano il 25 settembre 2012), sarebbero nelle condizioni di mettere in atto le misure contenute nel piano d’emergenza. Gli unici comuni virtuosi, sono Fabrizia, Polia, Serra San Bruno e Zambrone, gli altri, con tutta evidenza, più che ai piani d’emergenza, preferiscono  affidarsi al buon dio ed alla sorte.

Fabrizia: Crescere Insieme denuncia " trame e manovre oscure"

"A un mese dalle dimissioni del consigliere di maggioranza, Carè, finalmente il 27 luglio scorso si è riunito il Consiglio comunale di Fabrizia. La seduta aveva più che altro il sapore di una farsa teatrale, ben orchestrata ma distorta. Una farsa sia per la stranezza politica, che per la falsità sottostante agli oscuri accordi, che autorizzano il sospetto politico di manovre scorrette. Alla luce delle improvvise dimissioni, si profilava una seduta cruciale ed a rischio per l’esistenza stessa del Consiglio". Questo l'incipit di una nota stampa diramata dal Movimento politico Crescere insieme. "Le dimissioni - prosegue la nota - aggiunte allo storico assenteismo della minoranza (mantenuta forzosamente e illegittimamente in carica) erano idonee, numeri alla mano, a mandare a casa una consiliatura “fuori corso”. Infatti, la struttura del consiglio fabriziese, residuato improvvido di una norma elettorale ormai abrogata, è di soli 6 consiglieri (4 di maggioranza e 2 di minoranza) oltre il sindaco". Il Movimento non risparmia neppure la minoranza consiliare, che si sarebbe "mostrata sempre infingarda del ruolo".  "Nell’ultimo anno - prosegue il comunicato - un membro della maggioranza aveva manifestato un palese allontanamento. Con le dimissioni e la conseguente obbligata assenza del dimissionato, si profilava la matematica mancanza del numero legale e la non approvazione del bilancio.Tuttavia, stranamente, e con molti legittimi sospetti circa le manovre oscure, il rischio è stato arginato: non si sa bene come e con quali misteriosi mezzi. Un plenum certamente imprevedibile alla luce di un normale e trasparente agire nel rispetto dei ruoli. Il Movimento civico Crescere Insieme, che da anni, da solo, pur senza un seggio in Consiglio comunale negatogli dalla mancanza di democrazia, conduce una legittima funzione di opposizione cercando di arginare le innumerevoli illegalità del Comune. Per questo, anche in questa occasione, non può che sollecitare pubblicamente ovvie domande circa il genere di trame intercorse per giungere ad un “idillio” mai occorso in precedenza". Con riferimento ad un manifesto affisso nei giorni scorsi dal Movimento, Crescere Insieme denuncia  "strane manovre"  e nel contempo "stigmatizza" l’operato di tutti gli attori in campo, onde sollevare spontanee e civiche perplessità sulla legittimità dell’operato, soprattutto quello nascosto, a partire dall’insidioso tentativo di far desistere l’avente diritto al subentro nel ruolo di consigliere comunale.

 

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