Cisal, Cavallaro cerca la riconferma al Congresso nazionale

A Roma attacca Matteo Renzi e lo tiene sempre all’erta senza concedergli sosta. Ribattendo con fermezza, le “a volte scellerate”, decisioni del premier. A Catanzaro tallona Mario Oliverio perché vuole convincerlo che il recupero della condizione socio-economica ed occupazionale in Calabria passa attraverso una completa rivisitazione di quello che è stato fino ad oggi il deludente sistema lavoro che ha portato al più alto tasso di disoccupazione. Il tasso di disoccupazione in Calabria è aumentato arrivando al 23,4%, che è il dato peggiore tra tutte le regioni italiane. Infatti la media nazionale di questo tasso e del 12,7%, aumentata in un anno dello 0,6%, ma in tutto il sud, le persone in cerca di occupazione sono il 20,7%, rispetto al totale di quelle occupate e disoccupate, al centro invece sono l’11,4% , mentre è il nord-est ad avere il minore tasso di disoccupati, attestato al 7,7%, contro il 9,3% del nord-ovest. Franco Cavallaro, segretario generale uscente della Cisal, la Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori, affonda la sua sfida e si presenta ai lavori del IX Congresso Nazionale della Cisal, in programma al Pala Congressi di  Rimini dall’11 al 14 maggio, con rinnovate velleità e forte dell’unanime sostegno che gli oltre mille delegati, provenienti da ogni regione d’Italia, andranno a tributargli nell’importante congresso confederale. A Rimini, l’autorevole esponente calabrese del sindacalismo nazionale, cerca la riconferma ed ha pronta una sua idea su come vincere la sfida in Calabria. All’apertura dei lavori di martedì è prevista la sua attesa relazione congressuale volta a lanciare l’ennesimo richiamo della Cicasl al Governo di Matteo Renzi sulla assoluta priorità di una radicale riforma fiscale e di nuove relazioni industriali, perché vengano finalmente recuperate le risorse economiche indispensabili a dare credibilità e concretezza alle riforme e quindi alla crescita, all’occupazione e al “lavoro che non c’è”. Ad ascoltare il leader della Cisal esponenti nazionali del mondo politico, economico, sindacale e sociale  tutti impegnati a capire la rinnovata essenza di una spinta sindacale che considera abbastanza delicato il momento che sta vivendo il Paese. “Discuteremo in particolare di riforme efficaci, forti della convinzione – avverte, alla vigilia dell’evento congressuale, il massimo esponente della Confederazione di via Torino a Roma -  che non si possono attuare  senza risorse. E le risorse ci sono. Bisogna avere la volontà e il coraggio di portarle alla luce”. Quella di Franco Cavallaro sarà una relazione corposa, ricca di novità ed indicativa del percorso che il mondo sindacale  dovrà sostenere per superare le difficoltà odierne, investendo la situazione politica, economica e sociale. La Cisal manterrà ferma la sua linea sulle riforme costituzionali e istituzionali, sul mercato del lavoro (Jobs act);  la riforma della giustizia e le misure anticorruzione; la “buona scuola”, la riforma della P.A. e della Previdenza e ultima la decisione della Consulta sulla Riforma Fornero in merito alla rivalutazione delle pensioni. Per Franco Cavallaro, a cui il Congresso si appresta a confermare la sua leadership anche per i prossimi cinque anni,  la Cisal può e deve riuscire ad intercettare la voglia di cambiamento proponendosi come sindacato moderno, proprio perché autonomo ed indipendente da sempre e quindi capace di intraprendere e vincere la più importante delle battaglie: la battaglia delle “libertà responsabili”. Le altre sigle sindacali ed il mondo politico, in particolare, guarderanno con attenzione a quanto accadrà al Pala Congressi di Rimini dove il lavoro ed i lavoratori, la disoccupazione e le potenziali occupazioni saranno al centro del preannunciato intenso dibattito. La Cisal propone la sua idea e vuole renderla condivisibile per non tradire la giusta attesa di chi continua a sperare che la Confederazione autonoma rappresenti la grande scommessa per un futuro più ricco di speranze soprattutto per il mondo dei giovani.  

Vibo, la Cisal: "Oliverio delude gli operatori sanitari"

“La sanità vibonese dovrà ancora attendere per conoscere che tipo d’impegno la Regione Calabria ed il Commissario per il Piano di rientro intendono assumersi per fare uscire, soprattutto l’attività dell’ospedale, dal tunnel in cui si è cacciata ormai da anni”. È quanto si legge in una nota diffusa dalla Cisal. “Lunedì sera – viene spiegato dal sindacato - Mario Oliverio ha trasmesso, infatti, la sensazione di riservarsi  in un’altra occasione, probabilmente in tempi più maturi, di fornire il suo pensiero sullo stato di salute della sanità vibonese e sui possibili interventi per superare le criticità esistenti. Motivi al centro dell’invito del  Pd vibonese.  L’unica notizia che ha fatto, relativamente, piacere al folto pubblico presente all’evento promosso dal  Pd vibonese, riguarda l’annuncio che il primo nuovo ospedale che verrà realizzato in Calabria sarà proprio quello di Vibo Valentia, ed entro i termini fissati, vale a dire poco meno di tre anni. ‘Ho sollecitato personalmente la ditta che ha appaltato i lavori – ha detto, tra l’altro, il Governatore della Calabria – invitandola ad esperire urgentemente tutte le procedure per avviare in tempi brevi  il cantiere dei lavori’.  Il suo atteso intervento di lunedì sera  - sostiene la Cisal - non è, quindi, riuscito ad appagare le attese di quanti speravano che  rilasciasse qualche anticipazione, dopo il suo primo colloquio con il Commissario straordinario per  il Piano di rientro, Massimo Scura, in che termini affrontare le scottanti emergenze  che affliggono ormai da anni la sanità vibonese”. La Cisal, tra gli altri, sulla spinta della denuncia e delle  conseguenziali proposte avanzate ormai da tempo dal suo segretario generale Franco Cavallaro, credeva che questo incontro potesse rappresentare una seria opportunità per tentare di far capire alla popolazione vibonese quanto stesse a cuore lo stato di salute della sanità vibonese al vertice regionale.   “Il suo intervento, invece, non ha rappresentato alcuna novità – viene rilevato - se è vero che ha ripercorso tutto il più che noto panorama di precarietà che travolge la sanità calabrese, confermando  che né lui né Massimo Scura hanno ancora le idee chiare sul da farsi. Tant’è che torneranno a rivedersi tra qualche giorno per meglio approfondire i contenuti del primo approccio avuto qualche giorno fa per  avviare un comune percorso di programma per dare risposte alle attese della sanità  calabrese.  Tutto questo – spiega la Cisal - sta a significare che per il momento la sanità vibonese resta escluso dagli effetti dello sblocco del turn over”.  Nel salone azzurro dell’hotel 501 ad ascoltare Mario Oliverio non c’erano soltanto il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno - al quale è stato dato atto, da parte di tutti gli intervenuti, del suo straordinario impegno e della sua grande disponibilità e vicinanza ai problemi della collettività vibonese - politici, qualche  sindaco e tantissimi operatori sanitari ed amministrativi della sanità pubblica e privata vibonese, ma anche rappresentanze di lavoratori del settore. “Questi ultimi – è stato commentato nei corridoi –  avrebbero preferito che il Governatore della Regione Calabria si esprimesse sui possibili immediati interventi per aiutare la sanità vibonese a superare il grave momento critico che si protrae ormai da anni. Che annunciasse la nuova primavera per la sanità vibonese. Niente di tutto questo”. Chi sperava che Mario Oliverio desse qualche speranza sul coinvolgimento della situazione della sanità vibonese nello sblocco immediato  del turno over  ha quindi dovuto presto fare i conti con il suo silenzio. Ecco perché in molti, tra gli stessi operatori sanitari, alla fine, sono rimasti delusi e  con l’amaro in bocca. Soprattutto le rappresentanze sindacali unitarie di Cisal e Uil, capeggiate, rispettivamente, da Bruno Di Renzo e Nicola Matina cui non è rimasto altro che consegnare, al termine dell’evento, allo stesso Mario Oliverio un documento in cui vengono espressi tutti i disagi che riguardano i precari, i volontari ed i tirocinanti  che svolgono la propria attività nella varie unità operative del “Jazzolino” e con la richiesta di essere ascoltati, al più presto,  nella sede più appropriata, a Catanzaro. “I problemi seri  che attraversa la sanità pubblica vibonese – hanno dichiarato, tra l’altro Bruno Di Renzo e Nicola Matina – rischiano di ricadere sull’attività di assistenza e cura degli ammalati. Una condizione che diventa sempre più difficile  fare intendere a chi gestisce, nei fatti, il potere della sanità in Calabria. Noi pensiamo che la situazione sia sul punto di precipitare. I sacrifici e la passione per il lavoro ma soprattutto l’umanità che giornalmente trasmettiamo ai pazienti non crediamo bastino per andare avanti. Non ci resta che offrire una carta di credito anche al governatore Mario Oliverio. La speranza resta ultima a morire”.     

Cisal: "Il ruolo e la funzione delle Rsu"

I più che positivi risultati ottenuti dalla Cisal alle recenti elezioni per il rinnovo delle Rsu saranno al centro di un incontro che la Segreteria provinciale terrà con eletti e non eletti la prossima settimana. Presente il Segretario Generale, Franco Cavallaro, che intende ringraziare personalmente eletti e non eletti, che interverranno allo stesso incontro, verrà fatto il punto sul “Ruolo e la funzione delle Rsu” attraverso  anche l’illustrazione di tutti i dati che hanno permesso alla Confederazione di via Torino a Roma di conseguire un ruolo di notevole impegno su tutto il territorio della provincia di Vibo Valentia. Prevista anche, tra gli altri, la partecipazione di Fabio Schiavone, segretario nazionale del dipartimento ministeri della Cisal e di Mimmo Soldano referente provinciale della Fsi, Federazione sindacati indipendenti. Hanno trascinato la Cisal al successo, in particolare,  le liste della Funzione Pubblica Centrale, del Fsi, la Federazione sindacati indipendenti il Csa, il coordinamento sindacati autonomi. “E’ stato programmato e realizzato un concreto impegno – avverte Filippo Curtosi, Segretario provinciale del Sindacato -  che ci ha reso sempre più spendibili alla luce dei sempre più gravi problemi che avviliscono le Aziende pubbliche. Questo vuol dire che i lavoratori hanno pensato che la politica sindacale della Cisal non poteva rimanere estranea al dibattito all’interno delle  Rsu”. La funzione pubblica, che conta il  70% dei dipendenti dell’Amministrazione pubblica ( ministeri ),  passa, su scala regionale,  dal 20°% del 2012 al 58% del 2015.  Notevole l’expolit a Vibo Valentia con Giovanni Serratore eletto alla Procura della Repubblica ( 12 voti su 25); in Prefettura ( da 1 a 3 seggi) con Salvatore Laface, Rocco Gramuglia e Michele Larobina.  Ai  Trasporti  eletto Franco Filippo; alla Capitaneria di Porto due “nuovi” seggi con Filippo Lico e Antonio Fiorillo. La Cisal si fa largo anche all’Asp grazie all’affermazione della lista dell Fsi, coordinata dal segretario provinciale Mimmo Soldano e conquista tre “nuovi” seggi con Bruno Di Renzo, Amalia Cupo e Francesco Calabretta. “I lavoratori dell’Asp hanno raccolto il nostro invito – ha detto, tra l’altro, Mimmo Soldano che vanta una notevole esperienza sindacale di settore -  ci hanno creduto e ci hanno dato fiducia. Sono certo che non deluderemo le loro attese.” Per Bruno Di Renzo, primo eletto nella lista del Fsi,  “il successo premia il lavoro di squadra e la volontà di far crescere il confronto all’interno dell’Asp che continua a soffrire la pochezza dell’impegno sindacale”. La Cisal ottiene una più consistente presenza rispetto allo scorso triennio anche all’interno di tredici comuni Comuni. A Vibo Valentia, tra gli altri, guadagna due seggi con Antonello Nusdeo e Giuseppe De Vita e a Mileto supera ogni più rosea aspettativa con Maria Rosa Natale e Salvatore La Scala.   “Abbiamo sfiorato un risultato più clamoroso – sostiene Antonello Nusdeo -  ma quel che più conta e che la credibilità della Cisal si è fatta strada nel migliore dei modi. Il dato, comunque, permette al Sindacato di alimentare l’impegno sui gravi problemi che attanagliano l’attività dell’Azienda Comune”. Nella scuola con la lista Anief ( Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione) ottiene tre seggi con Veneranda Iorfino, Giuseppe Imeneo e Antonio Paino. L’incontro promosso dal leader  nazionale Franco Cavallaro ha anche l’obiettivo di avviare un concreto programma per mettere subito al centro dell’attività le sempre più crescenti criticità che investono l’impegno quotidiano del mondo dei lavoratori vibonesi.

 

Cavallaro: "Il Pd pensa solo ai compari"

In merito alla discussione scaturita dall'intervento del Prefetto di Vibo sulle primarie del Pd, riceviamo e pubblichiamo la nota del segretario generale della Cisal, Franco Cavallaro:

"Chi sperava di ergersi a paladino della difesa della libertà individuale e del rispetto della opinione di ognuno e dei comportamenti più sereni ha fallito una buona occasione per starsene zitto.

Ernesto Magorno e Nico Stumpo, due espressioni del Pd che divide e non unisce, che della storia e delle vicissitudini di questa città non gli è mai importato niente se non di venire a raggranellare voti per interessi personali e di pochi compari si prendono il lusso di giudicare l’autorevole intervento del Prefetto di Vibo Valentia, dott. Giovanni Bruno, sulla vicenda legata alle conclusioni delle primarie del Pd, reo ancora una volta di garantire ai cittadini vibonesi sicurezza e tranquillità su una vicenda che merita un chiarimento e null’altro. 

Attaccare il Prefetto Giovanni Bruno che fino ad oggi ha assunto la piena difesa dei diritti dei lavoratori, della gente che giornalmente patisce la fame e che evita di darsi a gesti inconsulti nella speranza che dietro l’angolo si profili una inversione di rotta, è cosa grave e spregiudicata.

Non è permesso nè a Magorno nè a Stumpo mettere in discussione il ruolo e la funzione di un’autorità di governo che si è assunto, ormai da tempo, il gravoso compito di sostituirsi, nei fatti, all’assente potere civico per difendere e tutelare gli interessi di buona parte della popolazione che vive quotidianamente un assurdo stato di angoscia e disperazione dettato dalla mancanza di un posto di lavoro o di uno stipendio che tarda sempre più a venire.

E’ forse questo il torto del dott. Giovanni Bruno?  Impegnato tutti i giorni a Palazzo Rizzuto per accogliere le legittime lamentele di chi non può più portare a casa un tozzo di pane, di chi medita la partenza per andare altrove a tentare la via di un posto di lavoro e di chi soffre gli effetti di una povertà che spesso non lascia scampo e spesso spalanca la porta al peggio, il Prefetto di Vibo Valentia ha fatto bene ad attivare l’iniziativa per meglio capire cosa possa aver, probabilmente,  adombrato il regolare svolgimento di una consultazione elettorale che ha avuto il suo normale svolgimento e che inevitabilmente poteva condurre anche verso polemici  strascichi finali.

Ernesto Magorno e Nico Stumpo spieghino meglio ai cittadini vibonesi il vero motivo della loro intromissione nella vicenda, facendo capire il reale intento delle loro accuse di ingerenza al Prefetto.

Vibo Valentia, e probabilmente Magorno e Stumpo non ne hanno mai saputo nulla, devono all’animo, alla passione, alla capacità emotiva, alla straordinaria competenza, ai sacrifici giornalieri del Prefetto dott. Giovanni Bruno se oggi vive una condizione di vita che avrebbe potuto essere diversa e più avvilente.

Non ha mai dimostrato di possedere la bacchetta magica il più autorevole inquilino di Palazzo Rizzuto ma è certo che non gli si può non riconoscere la capacità di ascoltare, valutare e proporre proposte piene di speranza e concretezza alle giuste lamentele di tutti quei cittadini che continuano a bussare sempre con speranza alla sua porta.

Il Pd prenda atto del gesto di Ernesto Magorno e Nico Stumpo che invitano il Prefetto di Vibo Valentia a desistere dall’idea di far capire meglio alla gente cosa realmente accade attorno alla vicenda politica odierna. Il dott. Giovanni Bruno, ed i fatti e le testimonianze di tutti i giorni lo dimostrano,  non ha mai pensato di mettere il naso nella politica per chissà quali reconditi interessi personali o di parte. Proprio per questo non si può non essere d’accordo con il suo modo di essere garante della libertà dei cittadini e della sicurezza pubblica".

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Crisi nel Vibonese, Cavallaro ai 4 consiglieri regionali del territorio: "Basta tentennamenti"

“L’avvilente vicenda che ha messo in crisi il sistema occupazionale dei  lavoratori del territorio vibonese con i  380 dipendenti della  Provincia senza stipendi da 4 mesi, cui si aggiungono le ormai storiche difficoltà dei lavoratori di  Italcementi e Nostromo e le intervenute batoste accusate dai lavoratori   di  Infocontact e  Gam, e chi più ne ha più ne metta,  passa soprattutto sulla inderogabile necessità di mettere in piedi progetti di interventi risolutivi”. Lo afferma il segretario generale della Cisal Franco Cavallaro secondo il quale “il sindacato non può essere più lasciato solo nella vibrante protesta a tutela dei legittimi interessi dei lavoratori che continuano ad incassare la sempre più crescente solidarietà delle popolazioni in tutte le sue articolazioni”. Il leader sindacale è convinto che la politica debba  “farsi carico del pesante fardello di responsabilità  ereditate dall’incapacità, dall’incuria e dalla indifferenza di ieri che oggi si ripercuote in termini disastrosi sulla pelle dei lavoratori”. La sensibilità dei vertici regionali e, soprattutto, l’opera di mediazione del prefetto Giovanni Bruno, ad avviso di Cavallaro, potrebbero però non essere sufficienti in questo frangente temporale caratterizzato da una crisi acuta e, quindi, sarebbe “giunto il momento che i nuovi rappresentanti della classe politica vibonese  a palazzo Campanella  assumano la determinazione  di mettere insieme un tavolo di lavoro, prescindendo da ogni ideologia politica, esaminando, almeno per il momento, tutte le più serie problematiche occupazionali proponendo all’esecutivo regionale, e di conseguenza anche al governo centrale, nuove e opportune soluzioni per ridare la più giusta  speranza alle attese dei lavoratori. Ecco perché – puntualizza l’ex sindaco di Dinami - occorre, tutti insieme, fare quadrato attorno alle criticità emerse di recente e che hanno messo al tappeto l’occupazione, la più complessiva economia e creato, conseguentemente, gravi disagi sociali alle famiglie dei lavoratori interessati”. Da questo ragionamento nasce il pressante richiamo ai consiglieri regionali Giuseppe Mangialavori, Michele Mirabello, Nazzareno Salerno e Vincenzo Pasqua che devono “mettersi alla guida di un progetto di compartecipazione  che aiuti il Vibonese  ad uscire fuori dal preoccupante ed inarrestabile degrado che continua a colpire, in via prioritaria, il territorio in devastanti termini occupazionali. Non è un invito alla pratica della cultura del campanilismo più spietato  - precisa Cavallaro - ma una presa di coscienza che deve maturare in termini brevi e concretamente, ponendosi alla testa della lotta e spendendo ogni sinergia per dare risposte immediate alle esigenze di chi oggi soffre la più avvilente disperazione familiare”. Qui arriva un perentorio monito finale ai 4 politici, ai quali “non sono consentiti ritardi e tentennamenti di sorta” e, anzi, “la popolazione ha bisogno di vederli in prima linea, quotidianamente, fino a quando non saranno individuati i più positivi strumenti atti a superare una crisi economica ed occupazionale senza precedenti”.

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FNSI, Il vibonese Franco Cavallaro nominato nel consiglio nazionale

Il Segretario Generale della Cisal, Franco Cavallaro, è stato nominato consigliere nazionale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana per il prossimo quadriennio 2015/2018. A darne notizia è stato Carlo Parisi, segretario regionale della Fnsi, confermato nella Giunta Esecutiva della stessa Fnsi al termine dei lavori del Consiglio Nazionale svoltosi a Roma nella sala Walter Tobagi. La nomina di Franco Cavallaro rappresenta un concreto riconoscimento anche per il suo costante e qualificato impegno nel mondo della Comunicazione e dell’Informazione. Franco Cavallaro ha fatto parte della delegazione della Calabria ai lavori del recente Congresso Nazionale della Fnsi svoltosi a Chianciano e che ha registrato un forte successo della Fnsi calabrese.

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