Incendiato nella notte escavatore di un'impresa edile

Nelle prime ore di oggi un escavatore è stato distrutto da un incendio. I Vigili del Fuoco del Comando provinciale si sono recati sul luogo per domare il rogo, mentre le forze dell'ordine hanno iniziato ad indagare per accertarne l'origine. L'episodio si è verificato in Via Moderata Durant, a Vibo Valentia. La ditta proprietaria del mezzo è attualmente impegnata nella costruzione del nuovo teatro. Gli inquirenti sono propensi a privilegiare la tesi che si sia trattato di un atto doloso. I pompieri giunti sul posto, oltre a spegnere l'incendio, hanno provveduto  a mettere in sicurezza l’area. Le operazioni, iniziate alle 6:40, si sono concluse alle ore 8:00 circa.

 

 

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Intimidazione contro un bar di Cardinale: c'è un sospettato

Nella notte tra il 9 e il 10 febbraio scorso, una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Cardinale ha rinvenuto, nelle adiacenze di un bar nel cuore di quel paese, un potenziale ordigno esplosivo, costituito da una bombola del gas, recante i segni di una vera e propria minaccia verso i gestori dell’esercizio commerciale. In particolare, la bombola, posizionata dinanzi la saracinesca del bar, era dotata di un artigianale e dissimulato sistema di innesco, costituito da un filo elettrico, alcuni fiammiferi ed una piccola batteria elettrica. Sul manufatto, simulato ordigno esplosivo, era attaccato un biglietto, recante la scritta, chiaramente intimidatoria, "BOOM", contornata da croci. I Carabinieri, accertata nell’immediatezza l’inefficacia del sistema di innesco e l’inoffensività dell’ordigno, hanno avviato, sin dalla notte ed ancor prima che la notizia potesse diffondersi unitamente alla paura di ulteriori intimidazioni, le indagini, che hanno preso inizio proprio dal biglietto apposto sulla bombola. L’intuito investigativo ed una accurata ricerca del potenziale movente dell’atto intimidatorio hanno indotto i militari a non ricondurre il fatto a fenomeni di criminalità organizzata o a scopo estorsivo. In particolare, si è dato inizio, con un congruo dispiegamento di forze, ad una serie di perquisizioni domiciliari, che, infine, hanno portato al rinvenimento ed al sequestro, in una abitazione di un sospettato, di una copertina di un quaderno di una nota marca, dal quale era stato ritagliato, secondo gli inquirenti, il biglietto apposto sul finto ordigno.  Inoltre, grazie ad un accurato sopralluogo nelle zone limitrofe, è stata rinvenuta anche la zona dove il sospettato avrebbe bruciato gli abiti indossati durante l’azione delittuosa. All’esito di tutti gli accertamenti, stabilito il movente riconducibile a dissidi privati, R.L., 39 anni, è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro sia per le minacce aggravate nei confronti dell’esercente di Cardinale, sia per porto abusivo di un coltello di genere vietato, che, nel corso delle operazione, è stato trovato in suo possesso. 

 

 

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Colpi di arma da fuoco nella notte contro la sede di un'azienda

La Polizia ha iniziato ad indagare su un'intimidazione compiuta durante la notte. Nel mirino dei criminali è finita ancora una volta un'azienda di poste private con sede a Lamezia Terme. Diversi i colpi di arma da fuoco che hanno centrato la serranda all'ingresso. Il gesto, secondo gli investigatori, è da ricondurre al racket del "pizzo". In queste ore i poliziotti stanno esaminando le registrazioni video dell'impianto di sorveglianza. Nel giro di qualche giorno è l'ennesimo caso patito dal proprietario della ditta che, dopo aver ricevuto un foglio contenente frasi minacciose e proiettili di fucile, ha dovuto subire anche due incendi. 

Intimidazione nel Vibonese: tagliate piante d'ulivo di un imprenditore agricolo

Un imprenditore agricolo di 43 anni anni è stato vittima di un atto intimidatorio che ha regolarmente denunciato ai Carabinieri. Ignoti hanno reciso ventisette piante di ulivo in un fondo appartenente a Francesco Lopreiato, a Filandari, in provincia di Vibo Valentia. Il padre, Rosario, fu oggetto di un tentativo di omicidio il 23 giugno di sei anni fa presso la frazione Sant'Angelo, a Gerocarne. Diversi i proiettili esplosi con una pistola che lo raggiunsero all'addome. La razzia criminale compiuta nell'appezzamento di terreno di proprietà dell'imprenditore 43enne di San Gregorio d'Ipponaha provocato una danno quantificato in una somma vicina ai 3000 euro. 

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Intimidazioni a Lamezia, Forza Nuova chiede lo stato d'emergenza e l’intervento dell’Esercito

“Dopo l’ennesimo atto criminale subito la scorsa notte a danno di un imprenditore che nei giorni scorsi era già stato oggetto di intimidazioni, le Istituzioni politiche locali sono chiamate a dare una risposta ferma e concreta che vada al di la dei semplici attestati di solidarietà”. È quanto afferma il portavoce di Forza Nuova Igor Colombo in riferimento alla situazione di Lamezia Terme. “Fin da quando sono iniziati in città questa sorta di ‘avvisi’ per gli imprenditori locali di mettersi in regola coi pagamenti estorsivi – sostiene l’esponente di estrema destra - ho lanciato l’allarme dicendo e spiegando che la ‘ndrangheta si sta riorganizzando cercando di attrarre denaro fresco e linfa vitale per le sue attività illecite e criminali. Il sindaco non può più permettersi di glissare su questo. Chiedo all’avvocato Paolo Mascaro di proclamare lo stato di emergenza per la città. Convochi un Consiglio comunale con tutte le forze di Polizia ed il prefetto e chieda l’intervento dei militari dell’Esercito. La magistratura e le forze di Polizia faranno il loro lavoro per cercare di individuare i responsabili e per capire chi ci sta dietro a questa nuova escalation di criminalità. La politica – aggiunge - invece deve fare il suo, garantendo sicurezza ed ordine per Lamezia e questo può avvenire, come altre realtà urbane insegnano, solo attraverso l’ausilio dei nostri militari per poter avere un controllo capillare del territorio. Analisi di vecchi soloni della politica, che si interrogano se ad eseguire questi atti intimidatori siano gruppi locali o meno, non servono perfettamente a nulla, che lo si vada a raccontare alle vittime che in questi ultimi giorni sono stati presi di mira. Il loro coraggio è tanto ma anche la loro preoccupazione non è da sottovalutare e di certo non si possono lasciare soli. Così come non servono interrogazioni parlamentari al Ministro Alfano, senza chiedere poi nulla di concreto allo stesso. Ma sembrano tutti scesi da Marte? Servono azioni immediate ed incisive. Mentre tutta la politica si lascia andare a quesiti di ogni genere – conclude Colombo - la ‘ndrangheta continua a muovere i suoi tentacoli ed in questo momento a Lamezia ha alzato il tiro sul racket e se è vero che noi tutti invitiamo imprenditori e commercianti a non pagare e denunciare, la politica deve dimostrare la sua vicinanza con prove di forza e di determinazione. Lamezia non può aspettare”.

Intimidazioni in Calabria: incendiata l'auto di un imprenditore

Nella serata di venerdì è stata incendiata l'autovettura di un imprenditore che è responsabile della delegazione Aci di Lamezia Terme. La vettura era in sosta nei pressi della sua residenza, lungo Corso Giovanni Nicotera. Già in un'altra recente occasione era stato vittima di un'intimidazione. Qualche giorno addietro ignoti lasciarono dinanzi all'ingresso della sua attività commerciale un foglio, su cui era visibile la frase "Mettiti a posto", accompagnato da proiettili. Ad indagare sulla vicenda sono i Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme.

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Bomba esplode all'ingresso di un'azienda che vende materiale elettrico

Potrebbero rivelarsi decisive le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza installate dall'azienda: i fotogrammi indicano la presenza di una persona parzialmente protetta da un cappuccio. Potrebbe essere stato quest'uomo a piazzare la bomba che durante la notte è esplosa all'ingresso della "Vitale Sud", una ditta attiva nel commercio all'ingrosso di prodotti elettrici. Teatro dell'episodio via Progresso, a Lamezia Terme, nel Catanzarese. La deflagrazione dell'ordigno non ha danneggiato in modo consistente la sede della società. Ad indagare sull'accaduto sono in queste ore i Carabinieri. 

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Incendiata la casa di un sindaco calabrese

I Carabinieri stanno indagando per individuare i responsabili dell'incendio che un paio di ore addietro ha gravemente danneggiato l'abitazione di Gianfranco Ramundo, sindaco di Fuscaldo e consigliere provinciale. Sulla base dei primi elementi raccolti dai militari dell'Arma, il rogo è di origine dolosa. Vano si è rivelato l'impegno profuso dai Vigili del Fuoco che nulla hanno potuto per impedire che le fiamme divorassero la casa in località Cariglio. I delinquenti, introdottisi nella residenza, hanno versato liquido infiammabile e dato fuoco all'alloggio. Nel momento in cui i malviventi agivano indisturbati, il Primo Cittadino si trovava a Germaneto per l'inaugurazione della Cittadella Regionale, presente il Capo dello Stato Sergio Mattarella.  

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