Tentato omicidio per futili motivi, arrestato 26enne

Gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Gioia Tauro hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal gip presso il Tribunale di Palmi, a carico di Francesco Trunfio, di 26 anni.

Il giovane è ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio commesso ai danni di un 24enne di Gioia Tauro.

Le indagini sono state avviate dopo che la vittima si è presentata presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Gioia Tauro, con una ferita al torace causata da arma da taglio.

Nell'occasione, il ragazzo ha dichiarato di aver subito una rapina ed essere stato successivamente ferito per aver rifiutato di consegnare il denaro.

Dagli accertamenti investigativi sono emerse diverse incongruenze rispetto a quanto denunciato. Pertanto, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, sono state avviate attività investigative finalizzate a chiarire la dinamica dell'accaduto.

Gli agenti sono riusciti a ricostruire il corso reale degli eventi, individuando Trunfio quale autore del tentato omicidio.

Per gli investigatori, all'origine del ferimento ci sarebbe un litigio per futili motivi, avvenuto a luglio, presso un locale di Palmi.

Il giorno successivo tra i due si sarebbe accesa una violenta discussione, poi degenerata nel tentato omicidio.

A confermare la tesi investigativa, alcune intercettazioni ambientali, effettute in ospedale, nel corso delle quali la vittima avrebbe confessato alla madre di aver dichiarato il falso alle forze dell’ordine.

 

Ferisce con un colpo di pistola la figlia 15enne dell'ex compagna, arrestato

A conclusione di indagini coordinate dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho e dal suo Aggiunto Gerardo Dominijanni, la sezione “Reati contro la persona, in danno di minori e sessuali” della locale Squadra Mobile, su direttiva del sostituto procuratore delegato, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Domenico Cristiano di 44 anni.

L’uomo è ritenuto responsabile dei reati di porto illegale di arma in luogo pubblico e di tentato omicidio pluriaggravato ai danni del nucleo familiare della ex compagna.

In particolare, gli uomini della Polizia di Stato hanno fatto luce su una grave storia caratterizzata da presunte reiterate condotte persecutorie che Cristiano avrebbe posto in essere, per diverso tempo, ai danni della ex compagna. L’uomo si sarebbe reso protagonista, anche, di un tentato omicidio, arrivando a sparare diversi colpi d’arma da fuoco contro il portone dell’abitazione nella quale la donna viveva con le due figlie.

Le indagini hanno preso le mosse, proprio in seguito a tale episodio, nel corso del quale la figlia 15enne dell’ex compagna di Cristiano venne raggiunta da un proiettile ad un fianco mentre si trovava seduta sul divano, insieme alla sorella,.

Secondo gli investigatori, a premere il grilletto sarebbe stato proprio il 44enne, il quale, pur trovandosi ristretto ai domiciliari per condotte lesive ai danni della ex compagna, si sarebbe allontanato dalla propria abitazione per raggiungere, a bordo di uno scooter, la casa dell’ex convivente, all’indirizzo della quale avrebbe esploso numerosi colpi di pistola.

Ad incastrare l’uomo, ci sarebbero le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza.

Grazie ai filmati, gli investigatori della Polizia di Stato sarebbero riusciti, infatti, ad accertare l’identità dell’autore del delitto che, al fine di non farsi riconoscere, aveva coperto il volto con una busta di plastica.

Il 44enne è stato, pertanto, arrestato e condotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria Arghillà

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Cerca di strangolare l'ex moglie, arrestato

I carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra, hanno tratto in arresto Stellario De Biasi, di anni 44.

L’uomo, originario di Scilla, è ritenuto l’autore del tentato omicidio, delle lesioni e delle minacce perpetrati ai danni della coniuge, dalla quale risulta legalmente separato.

Il fatto risale al 7 maggio scorso, allorquando la vittima si trovava intenta a fare le pulizie nel laboratorio di un bar di Bagnara Calabra. Nella circostanza, la donna sarebbe stata raggiunta dall’ex marito che, dopo averla minacciata di morte, avrebbe cercato di strangolarla.

Ad evitare il peggio, il provvidenziale intervento di un terzo che avrebbe liberato la donna.

Le indagini condotte dai carabinieri hanno portato alla denuncia e quindi all’arresto del 44enne.

L’uomo deve ora rispondere dei reati di tentato omicidio aggravato, lesione personale aggravata e minaccia. 

Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Reggio Calabria - Arghillà.

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Trentenne arrestato per tentato femminicidio

Nella nottata odierna giungeva al 113 una telefonata da parte di un uomo che segnalava un delitto nei confronti di una donna, avvenuto in un’abitazione di via Panebianco in Cosenza.

Nell’immediatezza giungevano sul posto equipaggi della Squadra Volante e della Squadra Mobile i quali constatavano la veridicità della notizia, rinvenendo una donna A.E. cl.56 riversa per terra in una pozza di sangue, con vistose ferite al cranio. Immediatamente veniva richiesto l’intervento dei sanitari del 118, poiché la vittima era ancora agonizzante e contestualmente venivano avviate le indagini, mediante l’intervento anche della Polizia Scientifica che sequestrava l’arma del delitto e l’appartamento, contestualmente gli investigatori visionando tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza esistenti nella zona interessata.

La donna trasportata presso il locale pronto soccorso, d’urgenza veniva sottoposta ad un delicato intervento chirurgico ed attualmente si trova ricoverata in prognosi riservata a seguito delle gravissime lesioni riportate al cranio al volto ed alla gola.

Alla luce di una serie di elementi d’indagine raccolti, anche sugli indumenti e sulle scarpe sequestrate all’indiziato ove venivano rinvenute tracce di sangue, personale della Squadra Mobile della Questura di Cosenza ha tratto in arresto A. V. cl.82 per tentato omicidio.

Nei fatti, si è accertato che l'indiziatocon un coltello da cucina aveva inferto alla donna un profondo colpo alla gola.

Dell’avvenuto arresto veniva notiziato il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Cosenza d.re Visconti, nonché il Procuratore Capo di Cosenza d.re Spagnuolo che coordina le indagini unitamente al Procuratore aggiunto d.ssa Manzini.

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Investe l'amante del marito e scappa, arrestata un 44enne

Alle prime luci dell’alba di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Taurianova, coadiuvati da militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori e delle Compagnie di Gioia Tauro (RC) e Palmi (RC), hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palmi, Dott. Paolo RAMONDINO, su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi diretta dal Procuratore Capo, Dott. Ottavio SFERLAZZA, traendo in arresto una donna ritenuta gravemente indiziata di tentato omicidio pluriaggravato.

L’attività investigativa, diretta dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Valentina GIAMMARIA e condotta dai Carabinieri della Stazione di San Martino di Taurianova, era stata avviata nel giugno 2015, a seguito di un incidente stradale verificatosi a Taurianova (RC) in Loc. Cannavà, lungo la S.P. 1.

Nella circostanza, una 47enne di Rizziconi (RC) era stata investita appena dopo essere scesa dalla propria autovettura, riportando gravi lesioni in più parti del corpo e versando per diversi giorni in pericolo di vita, per poi a riprendersi fortunosamente al termine di un lungo ricovero ospedaliero, nonché dopo numerosi e complessi interventi chirurgici.

Sebbene inizialmente un pregiudicato si fosse costituito falsamente quale autore dell’investimento e se ne fosse assunto la responsabilità per occultare quella dell’autrice materiale, le successive indagini dei Carabinieri hanno poi consentito di appurare che, in realtà, l’episodio non era stato accidentale. Infatti, il sinistro costituiva il frutto del preordinato progetto criminoso di M. C., 44enne casalinga di Rizziconi (RC), gravata da precedenti di polizia per associazione di tipo mafioso, violazioni in materia di armi, violazione colposa dei doveri inerenti alla custodia delle cose sottoposte a sequestro, tentata truffa, ricettazione, falsità materiale commessa dal privato, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, abusivismo edilizio. In particolare la donna aveva inteso investire quella donna e punirla per aver intrattenuto con il marito una relazione extraconiugale clandestina.

Le risultanze investigative acquisite dai Carabinieri e vagliate dalla Procura della Repubblica, hanno quindi determinato l’emissione di:

  • un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere nei confronti di M.C., associata presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria;

  • un decreto di perquisizione domiciliare nei confronti di quattro indagati in stato di libertà, il cui esito è stato negativo.

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Volano coltellate nella tendopoli di San Ferdinando: arrestato l’autore del tentato omicidio

Presso la tendopoli del Ministero dell’Intero di San Ferdinando, un cittadino extracomunitario di nazionalità ghanese, di 25 anni, al culmine di una lite con un connazionale, è stato attinto da un fendente all’altezza del torace destro con abbondanti perdite di sangue. Sul posto è intervenuta subito un’ambulanza del 118 che, constatata la gravità della ferita, ha trasportato in codice rosso il giovane ghanese presso l’Ospedale Civile di Polistena dove è stato ricoverato  con prognosi riservata. 

Immediatamente i carabinieri della Stazione di San Ferdinando, agli ordini dal Maresciallo Capo Francesco Vadalà, e sotto il coordinamento del Comando della Compagnia di Gioia Tauro diretta dal Tenente Gabriele Lombardo, si sono recati sul posto unitamente a militari del Nucleo Operativo ed alcuni equipaggi dell’Aliquota Radiomobile, per cercare di comprendere l’esatta dinamica dei fatti.

In poco tempo i carabinieri hanno identificato alcuni extracomunitari che vivono in una baracca adibita a bazar posta dentro la tendopoli e li hanno condotti in caserma per sentirli in qualità di possibili testimoni. Dopo qualche ora di intensa attività istruttoria, si è arrivati al nome ed al volto del presunto autore del grave ferimento: si tratta di un connazionale della vittima, di 28 anni, di cui non si hanno più notizie dalle 18.30 circa del 25 gennaio, ora dell’aggressione. È scattata così la caccia all’aggressore: i carabinieri con l’impiego di numerosi equipaggi, hanno iniziano ad identificare tutti i cittadini extracomunitari di presumibile provenienza centrafricana che gravitano intorno alle Stazioni ferroviarie di Gioia Tauro e Rosarno.

Dopo intense e serrate ricerche, nella tarda serata, i carabinieri hanno acquisito la notizia che il sospettato possa essersi rifugiato all’interno di una baracca: immediatamente sono entrati nella tendopoli, che come è noto ospita al momento circa 1800 migranti di origine centrafricana, hanno setacciato tutti i capanni abusivi fino a quando non lo hanno trovato nascosto all’interno di una baracca di piccolissime dimensioni. Il giovane, anche lui ghanese, alla vista dei militari ha alzato le mani in alto in segno di resa, dicendo di chiamarsi  Kofi Samson e confessando di essere l’autore del grave ferimento. È stato quindi ammanettato e condotto in caserma dove è stato dichiarato in stato di arresto e sottoposto ad un fermo di indiziato di delitto da parte della polizia giudiziaria.

Del fermo è stato subito notiziato il Pm di turno presso la Procura di Palmi il quale ha disposto che l’arrestato, al termine delle formalità di rito, venisse associato presso la casa circondariale di Palmi a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Il Gip del Tribunale di Palmi ha convalidato il tutto.

Coltellate per questioni di vicinato: arrestato per tentato omicidio

Nella prima mattinata di oggi, i carabinieri della Stazione di Mammola hanno tratto in arresto un 75enne del posto, già noto alle Forze dell’ordine per tentato omicidio e porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere. 

In particolare, l’uomo avrebbe accoltellato un 44enne, anch’egli di Mammola, per futili motivi legati a questioni di vicinato. La vittima, ferita all’addome, è stata immediatamente trasportata presso l’ospedale civile di Locri per le cure del caso.

I carabinieri della locale Stazione, prontamente intervenuti, hanno ricostruito in breve tempo quanto accaduto ed anche grazie a quanto riferito dai presenti all’aggressione, hanno identificato l’accoltellatore ed intrapreso le sue ricerche, rintracciandolo poco dopo e recuperando l’arma utilizzata per l’insano gesto (un coltello della lunghezza di 21 centimetri, che è stato sottoposto a sequestro). 

Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Locri, a disposizione dell’Autorità giudiziaria inquirente.

Blitz dei carabinieri: arrestato per tentato omicidio poco prima che scappasse con i bagagli

I carabinieri, in ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’appello di Catanzaro - Ufficio esecuzioni penali, hanno rintracciato e tratto in arresto un 51enne, residente a Rosarno, già noto alle Forze dell’ordine per reati associativi, il quale dovrà scontare la pena di  13 anni e 6 mesi di reclusione per reati di varia natura tra cui tentato omicidio, ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e detenzione e porto di armi e munizionamento comune e da guerra, tutti fatti commessi ad Amantea e Lago dall’anno 2005 al 2007.

I carabinieri della Tenenza di Rosarno, in stretta collaborazione con la Compagnia di Gioia Tauro diretta dal Tenente Gabriele Lombardo, in previsione dell’imminente emissione del provvedimento di cattura a seguito di condanna, avevano già da giorni attivato un’attenta attività di monitoraggio del soggetto, personaggio noto alle forze dell’ordine per essersi sottratto in passato ad un provvedimento restrittivo a suo carico. Infatti nel settembre 2005 lo stesso si era dato alla latitanza per fuggire ad un ordinanza di custodia cautelare in carcere per traffico di armi e droga emessa dal Tribunale di Palmi - GIP, latitanza durata circa due anni, fino a quando, nel gennaio 2007, non era stato catturato dai carabinieri di Paola all’interno di un covo di campagna, in cui furono peraltro trovate anche delle armi. 

Pertanto, emesso il provvedimento di cattura dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale presso la Corte d’appello di Catanzaro, nella notte tra il 15 e il 16 dicembre, una ventina di militari della Compagnia di Gioia Tauro, coordinati sul posto dal comandante della Compagnia, dopo aver circondato l’isolato, hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione di Via Ligabue. Nel corso delle successive operazioni di perquisizione dell’immobile i carabinieri hanno appurato che il catturando, consapevole dell’imminente provvedimento a suo carico, aveva già preparato i bagagli in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine che era certo sarebbero giunti di lì a breve. 

Il soggetto, tra l’altro, era stato colui che nel 2007, poco prima di essere catturato, si era reso autore del ferimento di due carabinieri, ferimento avvenuto proprio nel territorio di Amantea durante la sua latitanza. 

L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato quindi tradotto presso la casa circondariale di Palmi su disposizione dell’Autorità giudiziaria mandante.

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