Vibo: si faceva consegnare soldi dai clienti, falsa mediatrice immobiliare denunciata per truffa

I poliziotti della Squadra mobile di Vibo Valentia hanno denunciato una donna di 63 anni, accusata del reato di truffa aggravata.

Le indagini hanno permesso d'accertare che la donna, presentatasi come esperta intermediatrice immobiliare, con il “nome d’arte” di Cristina Kramer, carpendo la fiducia delle vittime, avrebbe avviato trattative immobiliari, riuscendo a farsi consegnare somme di denaro contante o assegni firmati in bianco, con la scusa di dover sostenere spese inerenti l’istruttoria delle pratiche.

Gli investigatori segnalato che ventuali persone entrate in contatto con la donna che si ritenessero sue vittime, potranno rivolgersi alla Squadra mobile della questura di Vibo Valentia.

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Truffa una pensionata facendosi consegnare oltre 11 mila euro, arrestato

Gli agenti del Commisariato di Castrovillari, hanno tratto in arresto R.S., di anni 25, sottoponendolo agli arresti domiciliari, in esecuzione di un'ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal gip del tribunale di Castrovillari, per il reato di truffa aggravata in concorso.

Il provvedimento giunge al termine delle indagini avviate in seguito ad una denuncia per truffa sporta da una signora di 72 anni.

In particolare, il venticinquenne si sarebbe presentato a casa della pensionata, dicendo di errese un corriere e che avrebbe dovuto consegnare delle centraline elettriche per conto di un familiare della donna.

Nei giorni precedenti la truffa, i complici dell'indagato si sarebbero spacciati per un direttore delle Poste Italiane e per il congiunto in questione.

Pressata dalle continue ed insistenti richieste giunte sia sull’utenza fissa di casa che sul cellulare, la signora avrebbe consegnato ad R.S. oltre 11 mila euro.

Una volta identificato, il presunto truffatore è stato riconosciuto dalla vittima.

Gli investigatori sono ora alla ricerca di ulteriori elementi, finalizzati ad identificare i coautori della truffa.

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Soriano: zucchero di dubbia provenienza rinvenuto in un'azienda dolciaria, 30enne denunciato per truffa

Durante un controllo effettuato in un’azienda attiva nel settore della commercializzazione di prodotti dolciari di Soriano Calabro, i carabinieri della locale Stazione hanno rinvenuto, in un deposito, oltre una tonnellata e mezza di zucchero di dubbia provenienza.

I militari hanno, quindi, avviato un’attività investigativa finalizzata a capire se lo zucchero fosse di provenienza illecita.

Al termine del controllo, gli uomini dell 'Arma hanno scopero che nel maggio scorso era stata presentata una denuncia, in altra città italiana, per una truffa il cui oggetto sarebbe stato lo stesso quantitativo di zucchero, inscatolato, e reso unico proprio dal codice e dal lotto presente sulle confezioni.

In considerazione di ciò, i carabinieri hanno sequestrato lo zucchero rinvenuto, il cui valore si aggirerebbe sui 70 mila euro.

Al termine dell'operazione, un trentenne di Soriano Calabro è stato deferito per truffa 

Operazione Fentanyl: eseguite 6 misure cautelari per spaccio, truffa, ricettazione e falsità in atti pubblico

Ha preso il via alle prime luci dell’alba di oggi una vasta operazione, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, del Nas, del 14° Battaglione, del Nucleo cinofili e dello Squadrone eliportato carabinieri Cacciatori.

I militari hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal gip presso il tribunale di Cosenza, nei confronti di sei persone residenti nel comune di Bisignano, accusate a vario titolo di spaccio, truffe in danno del sistema sanitario nazionale, ricettazione e falsità in atti pubblici.

Contestualmente, gli uomini dell'Arma hanno eseguito una serie di perquisizioni domiciliari, a carico di altri indagati, in stato di libertà, per i gli stessi reati.

 

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Paga formaggi con due bonifici falsi, 43enne arrestato per truffa

I carabinieri della Stazione di Locri hanno arrestato Alessandro Tumino, 43enne di Grotteria, già noto alle forze dell’ordine, colto in flagranza del reato di truffa.

L’uomo è accusato di aver contattato una nota azienda casearia di Reggio Calabria, alla quale avrebbe ordinato prodotti alimentari per oltre 5 mila euro, che sarebbero stati consegnati successivamente, pagandoli con due bonifici bancari rivelatisi falsi.

La vittima, accortasi dell’inganno, ha denunciato tutto ai carabinieri, i quali hanno bloccato Tumino al momento della consegna della merce.

L’uomo, infatti, è stato sorpreso dai militari dell’Arma mentre era intento a caricare i prodotti, su un furgone con targhe false e telaio punzonato.

Al momento dell'arresto il 43enne aveva con sé un documento d'identità palesemente contraffatto, che è stato sequestrato assieme al furgone.

La merce rivenuta è stata restituita al legittimo proprietario.

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Truffa per il conseguimento di contributi agricoli: 4 indagati, sequestrati beni per oltre 300 mila euro

I finanzieri del Gruppo di Sibari, in esecuzione di un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca, emesso dal gip presso il Tribunale di Castrovillari, hanno sottoposto a sequestro beni e disponibilità finanziarie, nei confronti di quattro persone di Cassano allo Ionio, ovvero: L.F. di 65 anni; M.V. di 55 anni; A.F. di 31 anni ed E.F. di 30 anni.

Il provvedimento costituisce l’esito di una complessa e articolata indagine, che ha permesso di accertare l’indebita percezione di contributi agricoli erogati, nel periodo 2012-2017, dall’Arcea Calabria, per un importo complessivo di oltre 331 mila euro.

Nel corso dell'attività investigativa, le fiamme gialle hanno accertato le false dichiarazioni presentate dagli indagati, in ordine alla disponibilità di terreni altrui attraverso dichiarazioni di conduzione di fondo agricolo, contratti unilaterali e bilaterali.

Al termine dell’attività investigativa, i finanzieri di Sibari hanno segnalato gli indagati, in concorso tra loro, per i reati di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Il giudice per le indagini preliminari ha quindi emesso un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca anche per equivalente, nei confronti degli indagati, su beni mobili, immobili, denaro ed altre utilità nella loro disponibilità, per un valore di 331.706,33 euro.

Una volta individuati i rapporti finanziari intrattenuti dagli indagati con vari istituti di credito, le fiamme gialle, dopo averne accertata la consistenza, hanno proceduto al sequestro di 331.703,66 euro, pari all’indebito accertato.

L'intera somma è stata trasferita al Fondo unico di giustizia, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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Operazione "Mendacium", scoperta una truffa da 2 milioni di euro ai danni del Servizio sanitario nazionale

I finanzieri del Gruppo di Locri hanno accertato, al termine di una complessa e articolata attività di indagine denominata operazione “Mendacium”, una truffa aggravata in danno del Sistema sanitario nazionale perpetrata da una società cooperativa operante nella Locride.

La struttura, accreditata dalla Regione Calabria quale residenza psichiatrica ad alto trattamento ed elevata intensità assistenziale, è stata autorizzata ad operare nel tempo con un massimo di 10 posti letto.

La comparazione della documentazione sottoposta a sequestro negli uffici della cooperativa, con quella acquisita dalle fiamme gialle nelle diverse Aziende sanitarie provinciali calabresi ha permesso di scoprire un presunto esubero di prestazioni rese dalla struttura senza alcuna preventiva autorizzazione rilasciata dal competente dipartimento dell’Asp.

In particolare, la cooperativa avrebbe ospitato nel tempo pazienti in sovrannumero rispetto ai posti accreditati e autorizzati, sforando il budget assegnato di circa 2 milioni di euro senza, tra l’altro, garantire i prescritti standard di qualità, essendo dotata di una struttura organizzativa ritenuta idonea soltanto per l’assistenza di 10 pazienti.

Ad agevolare lo sforamento del budget avrebbe contribuito l'assenza di controllo a livello regionale.

Le indagini si sono concluse con il deferimento all’Autorità giudiziaria della legale rappresentante della struttura, per l’ipotesi di reato riguardante la truffa aggravata ai danni del Sistema sanitario nazionale.

 

 

 

Truffa all'Ue, sequestrati beni per oltre 500 mila euro

I finanzieri della Compagnia di Crotone hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni, a carico di due imprenditori, responsabili di truffa aggravata per il conseguimento di indebite erogazioni pubbliche.

In particolare, la misura ha colpito 87 mila euro in contanti e beni immobili, tra i quali, 2 fabbricati e 4 terreni agricoli, per un valore complessivo di circa 430 mila  euro.

L'attività s'inserisce nell'ambito di un'indagine economico finanziaria che ha interessato due imprenditori agricoli della zona di Cutro, destinatari di finanziamenti comunitari riconducibili alla Politica agricola comune.

Nel corso delle indagini, le fiamme gialle pitagoriche hanno accertato la presentazione d'istanze d'accesso ai contributi comunitari, attraverso l’utilizzo di contratti di affitto intestati a persone decedute in epoca antecedente alla stipula.

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