Luigi Cunsolo, un grande calabrese dimenticato

In quest’ estate rovente e delittuosa è tornata in primo piano l’autonomia regionale, che dovrebbe includere anche quella scolastica.

A tale riguardo, a prescindere da altre considerazioni, vorrei ricordare che proprio quest’anno ricorre il XL anniversario della morte di Luigi Cunsolo, eccellente scrittore e docente calabrese.

Nato a Stilo da genitori contadini nel 1884, si laureò in giurisprudenza e poi in filosofia nell’Università di Palermo, con una tesi su Tommaso Campanella, relatore Giovanni Gentile.

Intraprese subito la carriera dell'insegnamento che lo portò in diverse città d’Italia e, con incarico speciale, a Tirana e a Madrid.

Dal Liceo di Pavia, che presiedeva, fu chiamato a fondare il Liceo Classico di Frosinone.

Nel 1934 si trasferì definitivamente a Roma, dove fu preside dell'Istituto Magistrale Alfredo Oriani e lì concluse la carriera nel 1954.

Morì il 25 luglio 1979.

Vincitore di numerosi premi letterari, esordì con una raccolta di sonetti, "Stilo nella tradizione e nella storia", che riassume le vicende della città natale, raccolti poi in volume con documenti inediti.

Tenne numerose conferenze storico-letterarie; scrisse testi per la scuola superiore e tradusse classici latini. Collaborò anche con periodici e quotidiani, tra cui Il Messaggero di Roma.

Nell’introduzione a "La storia di Stilo e del suo regio demanio", pubblicata nel 1965 tracciò un interessante profilo autobiografico : «Fin dalla mia età giovanile – egli scrisse – ho ricordato sempre le nobili parole con le quali Giosuè Carducci in Critica ed Arte incita i giovani alla ricerca e all’illustrazione degli avvenimenti che resero famose anche le città minori ed alcuni paesi d'Italia. Ammoniva il grande poeta che per fare compiuta e vera la storia del nostro popolo, questa sublime e drammatica storia, piena di tante glorie, di tante sventure, di tanti insegnamenti, era necessario 'rifar prima o finir di rifare le storie particolari, raccogliere o finir di raccogliere tutti i monumenti dei nostri comuni ognuno dei quali fu uno Stato'. Stimolato dall’amore per Stilo, che è anche il mio paese natale, ebbi sempre la cura di raccogliere le notizie che si riferissero alla sua storia, ai suoi personaggi, ai suoi monumenti», come – vale la pena sottolineare – contribuì al progresso scolastico di molte regioni.

Purtroppo il ricordo del Cunsolo e il XL della sua dipartita sono stati trascurati non solo dai media nazionali e locali, ma anche dalla sua città natale – se non erro – mentre potrebbero fugare pregiudizi di basso profilo politico, a cui quotidianamente assistiamo.

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