Serra, Piero Bevilacqua: "Si al conflitto contro la disoccupazione"

E’ considerato uno degli “Uomini generosi” teorizzati da Leopardi, attrezzato di “tanto cuore e molto cervello” il cui alfabeto suona cosi: “Ambiente, Campagne, Mezzogiorno, Migrazioni, Militanza, Risorse”. Lo storico contemporaneista dell’Università “La Sapienza” di Roma, Piero Bevilacqua, ha come  nume tutelare Marx e lo dimostra soprattutto quando pone l’accento sulla critica al capitalismo: «Il capitalismo – spiega – ha colto che mancando il lavoro gli imprenditori hanno un potere enorme mentre quello che non ha colto il potere politico è che il lavoro mancherà sempre di più. Il primo si avvantaggerà della disoccupazione. Solo il conflitto ci potrà salvare e bisogna saperlo organizzare». Bevilacqua la ricetta ce l’ha e la mette sul piatto al margine dell’”Incontro con la storia”, manifestazione culturale ricompresa in più ampio dibattito sul ruolo della storia, avvenuto presso la sede del Parco delle Serre, nel corso del quale è stato presentato il volume dello stesso Bevilacqua “La storia, le trasformazioni”. Ma Bevilacqua va oltre Marx «che si è limitato a criticare il presente». Esiste una “cultura della possibilità”, tutto questo perché: «La storia – secondo lo storico – si fa con i “se” e con i “ma”, se cosi non fosse, senza “le possibilità” la storia sarebbe già scritta, in un certo senso predeterminata e per questo motivo senza alcuna possibilità di criticarne gli avvenimenti». A fare gli onori di casa alla manifestazione culturale è stato il commissario dell’Ente di tutela ambientale Antonio Errigo, che ha evidenziato l’importanza del libro e della lectio magistralis dello storico di origini calabresi, stigmatizzando poi l’operato dei politici che «non hanno più la necessità di circondarsi di uomini di cultura perché pensano soltanto ai voti». A moderare il dibattito su “Ambiente, Mezzogiorno, Politica, Storia come critica del presente” è intervenuto il dirigente dell’Istituto “Einaudi” di Serra San Bruno, Tonino Ceravolo, che ha sottolineato come «la storia non è un sapere chiuso ma interagisce e influenza il presente, anche se non sempre ci riesce.» Il docente di storia e filosofia presso il Liceo classico di Trani, Luigi Vavalà, ha definito Bevilacqua come «simbolo dell’alleanza tra uomini generosi teorizzata da Leopardi nello “Zibaldone” e nella “Ginestra». Il presidente della fondazione Imes, Armando Vitale, si è augurato che la cittadina bruniana diventi sede di «un nuovo ciclo di idee care a Bevilacqua e al suo libro che è un grande strumento di lettura del mondo che viviamo». A conclusione il presidente della commissione cultura del consiglio regionale Michele Mirabello ha criticato la perdita dell’identità dei partiti e del loro ruolo come “fucina di idee”, per poi rilanciare il necessario riaccendersi del dibattito intorno al Mezzogiorno.

 

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