La strage di San Nicola ed il miracolo di san Bruno

Eh ne è passato di tempo, tanto, ben 56 anni, ma il ricordo è ancora qui, fresco! 11 ottobre 1959, San Nicola da Crissa, una festa patronale non proprio come tante, quella dedicata alla Madonna del Rosario organizzata dall’omonima Congrega in concorrenza a quella del SS. Crocifisso. Io, bambino di dieci anni c’ero! Io che seguivo il mio caro papà a tutte le feste del circondario, da Brognaturo a Palermiti, da Chiaravalle a Cardinale a Torre di Ruggiero, a Soriano per ascoltare bella e buona musica, quella eseguita dalle famose bande ed orchestre pugliesi: Squinzano, Francavilla Fontana, Ostuni, Bari ed altre. La festa di San Nicola da Crissa, era un po’ diversa dalle altre, si sapeva della concorrenza tra le due Congreghe, un po’ come quella di Serra San Bruno tra le Confraternite di Spinetto e Terravecchia che festeggiavano lo stesso giorno, 15 agosto, in contemporanea all’insegna della gara, a chi faceva di più e meglio. Ma a San Nicola c’era qualcosa di più e gli adulti lo sentivano e non volevano mancare. Da Serra quella sera ne arrivammo in tanti, giovani e meno giovani. Tutti allegri, ben contenti di poter trascorrere un sabato da sballo, allora! Chi poteva immaginare l’esito finale! A conclusione del concerto bandistico, mezzanotte, comincia lo spettacolo pirotecnico: una gara, un concorso tra due ditte di fuochi artificiali, sulla strada, praticamente in mezzo alla gente. Dopo i primi botti, quelle che in gergo chiamavano “palle baresi” mi pare, una di queste, troppo carica evidentemente, non è riuscita ad esplodere nell’aria ma sotto pressione è tornata indietro andando a deflagrare sulla strada, in mezzo alle migliaia di gente. L’inferno! Non voglio descrivere oltre, ancora oggi mi tormenta quel che ho visto. Una guerra in una notte d’autunno, il ritorno alla guerra da poco conclusa: cinque morti, centocinquanta feriti. Eravamo in tanti i Serresi, tutti illesi, tranne qualche ferita da niente! Qualcuno dei miei compaesani, al ritorno, raccontò, di aver visto tra quelle migliaia di povera gente, un vecchio coperto con un saio bianco. Il giorno dopo tutti a ringraziare il nostro san Bruno!

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