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“Un giocattolo per un sorriso”, iniziativa dell’Aval di Serra per i pazienti dell’ospedale pediatrico “Bambin Gesù”

E’ iniziata sabato scorso la campagna promossa dall’Aval di Serra San Bruno “Un giocattolo per un sorriso”. L’iniziativa del sodalizio guidato da Francesco Gallè è stata predisposta in sinergia con l’ospedale pediatrico “Bambin Gesù” di Roma, per raccogliere  giocattoli e materiali didattici da destinare ai  piccoli pazienti del nosocomio romano.

Per contribuire all’iniziativa,  fino al prossimo 16 dicembre, sarà possibile consegnare i giochi direttamente presso la sede dell’Aval in via Giuseppe Verdi, 6. L’elenco dei giocattoli e dei materiali da donare è disponibile sulle pagine social dell’Aval.

Serra. L’Aval batte la solitudine con il “Pranzo di Natale”

Nella giornata di ieri, come accade ormai da tre anni, l’associazione Aval ha organizzato il “Pranzo di Natale” per festeggiare la nascita di Gesù Bambino insieme a quelle persone che, per diversi motivi, avrebbero trascorso la giornata di Festa in solitudine e, magari, senza nemmeno un tozzo di pane.

Dopo la fase organizzativa dei giorni scorsi, i volontari dell’Aval già dalle prima luci si sono ritrovati presso i locali del ristorante “La Lumera” messi a disposizione, come in passato, dal titolare Giuseppe Tassone.

Chi tra i fornelli, chi ad allestire la sala. A mezzogiorno tutto era pronto per accogliere gli ospiti che piano piano hanno iniziato a riempire il locale.

Tra una portata e l’altra, anche insieme agli amici della “Casa Famiglia Airone” di Serra San Bruno, i sorrisi hanno riempito i volti dei presenti.

La giornata di festa è stata allietata dal suono coinvolgente dell’organetto del signor Orlando che ha voluto deliziare i presenti con la sua musica.

Insomma, un clima di grande armonia e fratellanza, tipico degli ambienti – purtroppo davvero rari nella società attuale - in cui la condivisione rappresenta l’ingrediente principale.

“Siamo soddisfatti dell’ottima riuscita del ‘Pranzo di Natale’ – hanno dichiarato i responsabili dell’associazione - e vogliamo ringraziare coloro che, con il loro contributo, lo hanno reso possibile: innanzitutto, un grazie immenso ai volontari dell’Aval che, anche quest’anno, hanno trascorso il Natale lontano dalle loro famiglie per dedicarsi, senza risparmio di energie e con il sorriso, al prossimo in difficoltà. Grazie, inoltre, al personale di ‘Casa Famiglia Airone’ che ci ha dato una grossa mano d’aiuto. Un grazie di cuore a Don Leonardo Calabretta che ha rinnovato l’appuntamento del Natale pranzando insieme a noi e ai nostri ospiti. Grazie all’Amministrazione comunale, presente durante tutto il pranzo attraverso la persona dell’assessore alle Politiche sociali, Valeria Giancotti; al sindaco e al vicesindaco che hanno voluto porgere gli auguri personalmente, offrendo un dono ad ogni singolo partecipante.

Infine, un immenso grazie a coloro che hanno offerto la ‘materia prima’ necessaria per la preparazione del pranzo: Ristorante ‘La Lumera’ di Giuseppe Tassone; ‘Il Ritrovo Santa Maria’ di Angela Bruna De Raffele; ‘Ser Ingross’ di Antonio Maiolo; ‘Golden Bar’ di Giuseppe Valente; ‘Frutta&Verdura’ dei F.lli Pelaia; Antonio Carvelli; ‘Supermercato Conad’ di Simbario; la macelleria ‘La suprema’ di Giuseppe Capone, la macelleria di Gaetano Capone e la macelleria di Bruno Vellone.

Il nostro augurio è quello di non dover organizzare in futuro altre manifestazioni simili, vorremmo che solitudine e povertà, in futuro siano un brutto ricordo per tutti. Se così non fosse – hanno concluso - fin quando ci sarà anche solo una persona in stato di necessità, i nostri cuori e le nostre mani saranno sempre pronte e disponibili per alleviare le sofferenze del prossimo”.

Serra. L’Aval ancora con Telethon: in piazza per sostenere la ricerca

Cuori di cioccolato per finanziare la ricerca. Cuori che rappresentano la generosità di chi, pur tra gli sprechi del mondo globalizzato, si ferma e pensa al prossimo. E soprattutto agisce, animato dai più nobili valori umani.

Per il terzo anno, l’Aval rinnova la collaborazione con Telethon e prosegue nel suo cammino di sostegno nei confronti di chi ha bisogno. Un’attività lodevole che nelle giornate di domani e dopodomani si concretizzerà con le iniziative di piazza Monumento e della piazza antistante la chiesa di Spinetto.

In particolare, mattina e pomeriggio, ci saranno due stand in cui si alterneranno i volontari dell’Aval.

Ma il programma dell’associazione non si esaurisce qui: il 17 mattina i volontari andranno nelle scuole di Serra San Bruno insieme a Babbo Natale; il 19 saranno presenti insieme agli ospiti di "Villa Sara" a San Nicola da Crissa per trascorrere qualche ora in allegria e scambiare gli auguri di Natale; il 20, invece, trascorreranno dei momenti di festa insieme agli ospiti di "Casa famiglia Airone" a Serra San Bruno; il 21 dicembre effettueranno la "Raccolta alimentare"; il 25 festeggeranno la Natività con l'ormai consueto Pranzo di Natale presso il ristorante "La Lumera" (al quale parteciperanno le persone sole che altrimenti vivrebbero questo giorno di festa di tristezza.

 

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E' nell'abbraccio della sofferenza la risposta all'orrore dell'indifferenza sociale

Bruciano sulla pelle: dardi insanguinati scagliati con la forza derivante dall'ignoranza di elementi basilari della grammatica comunicativa ed umana. Le parole, queste sconosciute, suonano alle nostre orecchie svuotate del peso specifico direttamente connesso al loro significato. Nel caos disordinato di società spappolate, le pronunciamo con un misto di noncuranza ed egoismo ottuso. Spogliati del coraggio che aiuta ad affrontare e saltare a piè pari gli ostacoli riservati dalla vita a ciascuno di noi, imbocchiamo con stupida miopia la via della codardia. Lungo quel sentiero, più semplice da attraversare perché libero dalle mine del confronto, non è fondamentale avere coraggio, non è richiesto camminare con la schiena dritta, tutt'altro. E' molto più proficuo piegarsi, assecondare la flessibilità inginocchiandosi davanti al totem del proprio finto benessere. Per sopravvivere, in fondo, è sufficiente la simulazione di una soddisfazione, il surrogato della felicità, da bere tutto d'un fiato fino ad ubriacarsi di aceto spacciato per vino buono dalla diabolica bottega del relativismo. Sprofondati nel profondo sonno dell'intelligenza emotiva, l'impegno quotidiano è ridotto alla perpetuazione della coltivazione di illusioni che germogliano grazie al web. Il comodo guanciale su cui poggiare il volto deformato dal cinismo e dalla bulimia del piacere contraffatto è realizzato con la piuma della colpevolizzazione dei giovani, delle generazioni che si affacciano all'esistenza mentre i loro occhi non scorgono null'altro che il buio dell'indifferenza sociale. Distratti dall'esaltazione delle magnifiche sorti e progressive della civiltà internettiana, non ci accorgiamo delle ferite inferte dalla lama del coltello affilata con il senso di estraneità rispetto alle angustie del vicino di banco, di casa, di scrivania, di vita. Una distanza impossibile da colmare perché invisibile allo sguardo spento di automi che hanno perso l'orientamento e si aggirano come spettri nel freddo grattacielo delle proprie miserabili ambizioni. Saltellando da un abisso  di vanagloria all'altro, siamo rimasti sospesi dentro la bolla dell'annullamento della separazione fisica, effetto diretto ed anch'esso deformante della pervasività dei social network, sottraendoci all'ascolto della realtà più intima, quella vera e verificata secondo l'unica unità di misura valida: il legame consolidato nel tempo e nella condivisione. Ogni mattina ciascuno di noi si alza e prende posto in platea: sugli schermi di pc e smartphone scorrono in continuazione le scene della quotidianità di (im)perfetti sconosciuti. Un film  che si snoda lungo la trama dell'irrealtà. Uno spettacolo messo su con poche risorse ed alternato ad un altro genere di show: quello drammaticamente concreto delle tragedie, individuali e collettive, che partono dall'alto con la violenza di meteoriti, ma arrivano a destinazione depotenziate dall'infuso anestetizzante della commistione con l'ultima acrobazia di un gattino e con le ultimissime novità su Pokemon Go. Un tarantolato saliscendi che induce a dare credito alle nostre stesse parole per un arco temporale non superiore all'istante in cui le pronunciamo. Eternamente connessi, subiamo gli effetti perversi della disconnessione con la gerarchia dei valori di cui abbiamo ridisegnato la mappa mettendo al centro un avaro egocentrismo. E' così che le lancette della bussola vanno in tilt e, preda di una tempestosa confusione, fuggiamo nella caverna della rassicurante apatia. Nascosti lì dentro possiamo respirare l'aria ovattata della distanza siderale dal prossimo e liberarci di quel fastidioso senso di umanità che rischierebbe di farci "condiVIVERE" le sue fatiche. Sarà troppo tardi quando si farà spazio nelle nostre coscienze la consapevolezza che nemmeno questo è il punto più basso della bestialità. Quello che ci attende è talmente oscuro da far paura anche a noi, a noi che, prima di continuare a giocare a Candy Crush, abbiamo appena letto le parole scritte in un messaggio da uno dei ragazzi coinvolti nel suicidio della quattordicenne Carolina Picchio (la ragazzina, umiliata da cyberbulli, si tolse la vita nella notte nella notte a cavallo tra il 3 ed il 4 gennaio di tre anni fa): "Hai sentito che Carolina s'è ammazzata? Sì, ho sentito. Quasi quasi vado all'obitorio a vedere per l'ultima volta quella faccia di m..". Ma non sarà l'ultima volta che l'orrore della porta accanto farà breccia nel muro delle nostre meschinità, perché nulla ci impressiona, niente ci atterrisce. La speranza, l'unica, ha i volti di quei ragazzi e di quelle ragazze, di quegli uomini e di quelle donne che, con istinto spontaneo, scagliano la freccia del loro generoso entusiasmo in direzione della sofferenza, ricca di dignità e povera di retorica. L'esercito dell'Amore ha truppe ovunque, anche accanto a noi: per rendersene conto basta alzare gli occhi bassi che fissano le meschine miserie del proprio Io. Sollevando lo sguardo, sarà facile accorgersi della presenza di coloro che, in silenzio, producono un rumore assordante con le loro azioni, il solo parametro che conta. Essere travolti dalla gioia che tracima da ogni sillaba pronunciata dai volontari dell'AVAL di Serra San Bruno pronti a partire per l'annuale pellegrinaggio a Lourdes è una testimonianza esemplare. In troppi blaterano di "pace nel mondo" e un attimo dopo esibiscono la bava alla bocca nella sfida all'O.K. Corral per un parcheggio sotto casa. Altri, ed i volontari dell'AVAL sono fra questi, preferiscono l'esempio: esseri umani, non eroi, che "abbracciano" il dolore con generoso fervore. Farsi contagiare dalla loro concreta dimostrazione di fratellanza: è questa la via, felicemente impegnativa, da seguire per orientarsi mentre tutto intorno il mondo è ostaggio del torpore dei sentimenti. 

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L’Aval verso il pellegrinaggio alla Grotta di Massabielle: come diffondere i semi della speranza

La destinazione è la Grotta di Massabielle. Il pellegrinaggio dell’Associazione Volontari Ammalati Lourdes, dal 5 all’8 agosto, ha un sapore particolare nell’Anno giubilare. Oltre 200 saranno i partecipanti fra pellegrini, personale di servizio e ammalati: per tutti sarà un’esperienza indimenticabile, destinata a segnare la propria esistenza. Come lo è semplicemente fare parte dell'Aval, che con immensa generosità si prende cura e garantisce assistenza, durante tutto l’intero corso dell’anno, del prossimo bisognoso. È un esempio di umanità, che invita a riflettere sul senso della vita e ad agire concretamente per spargere i semi della speranza. È una spinta al risveglio delle coscienze e alla rinascita spirituale. L’associazione è cresciuta negli ultimi anni anche a livello regionale (nei prossimi mesi sono previste alcune inaugurazioni di sedi decentrate rispetto a quella sita a Serra San Bruno) e si appresta a varcare anche i confini calabresi. Quest’anno, infatti, oltre a quello in partenza da Lamezia Terme, in contemporanea decollerà un altro aereo da Napoli, quest’ultimo con a bordo quasi 50 persone che si aggregheranno al resto dei componenti della spedizione. L’Aval svolgerà le proprie attività, partecipando anche alle celebrazioni ufficiali del Santuario come la Processione Eucaristica, la Processione Mariana aux flambeaux e la Messa Internazionale. La Messa alla Grotta sarà concelebrata dai 4 sacerdoti dell’associazione unitamente ad altri sacerdoti. Sabato 6, alle ore 18, i pellegrini prenderanno parte al Santo Rosario alla Grotta (si può seguire la diretta su TV 2000 – canale 28 del digitale terrestre) e la recita dello stesso vedrà la partecipazione di don Leonardo Calabretta e don Ezio Saporito. L’associazione, oltre al proprio sito www.avalserra.org, dispone della pagina Facebook “AVAL Calabria” su cui potranno essere visualizzati gli aggiornamenti relativi al pellegrinaggio e alle attività annuali.

Serra. Perde i sensi, ma non c’è l’ambulanza: l’Aval decisiva per trasporto in ospedale

Ha perso i sensi per motivi in corso di accertamento ed è stata ritrovata sul pavimento dall’ex convivente che ha immediatamente avvertito il Pronto soccorso. Ma l’ambulanza non era disponibile e l’uomo ha chiamato il commissariato di Polizia per esporre la situazione. Dagli agenti agli ordini del dirigente Valerio La Pietra è partita l’iniziativa che si è rivelata azzeccata: allertare l’Aval, i cui volontari hanno messo in campo la loro disponibilità e la loro competenza per trasportare la donna in ospedale. Sul posto sono comunque intervenuti anche i carabinieri guidati dal comandante Mattia Ivano Losciale. È una storia che rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme quella verificatasi nella cittadina della Certosa e che sottolinea la rilevanza delle associazioni che hanno come obiettivo quello di aiutare il prossimo e della solidarietà sociale. Una storia che deve far riflettere e soprattutto agire. Perchè senza l’Aval forse il finale sarebbe stato diverso. 

 

Serra. Le frontiere dell’io: De Simone spiega il rapporto con i tempi moderni

“Viandanti in cerca di senso – Uno psichiatra si fa tuo amico” è un’analisi dei disagi che condizionano la vita dei ragazzi che induce a riflettere sui cambiamenti intervenuti nella comunità umana e nell’approccio con il prossimo. La presentazione del libro, svoltasi a Palazzo Chimirri e introdotta da Antonio Zaffino che, come il sindaco di Serra Bruno Rosi, si è soffermato sulla preziosa attività posta in essere dall’Aval, ha visto la partecipazione di tanti appassionati che vivono in prima persona l’esperienza del volontariato e degli studenti delle scuole superiori. “L’esistenza e le persone – ha spiegato lo storico e dirigente scolastico Tonino Ceravolo – sono i termini chiave per avvicinarsi al volume. La ricerca di sé non deve essere all’insegna del narcisismo e dell’autoreferenzialità, ma cammina con ‘l’altro’ in un contesto in cui sono rilevanti i concetti di formazione e crescita. In particolare – ha affermato – il messaggio ‘io faccio nuove tutte le cose’ rappresenta una risposta forte ed autentica”. In riferimento all’uso dei social network, lo psicanalista e sindaco di Brognaturo Giuseppe Iennarella ha sottolineato che “i ragazzi devono scoprire la tecnologia, ma devono avere delle regole precise. Inoltre, si devono accettare i pensieri negativi, concentrandosi però sui momenti positivi della vita e sulle emozioni. È tempo – ha aggiunto - di riconquistare se stessi e la propria famiglia”. L’autore Luigi De Simone ha insistito sull’idea secondo cui “noi vogliamo costruire un mondo a dimensione d’uomo, ma guardando molto lontano rischiamo di non guardare intorno a noi. Abbiamo rubato speranza e modello ai giovani e per questo dobbiamo chiedere loro scusa”. Conseguente il consiglio finale ai ragazzi: “Mai avere timore di confrontarsi, soprattutto se avete dei modelli e nella vostra terra ne avete tanti di cui andare fieri”.

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Serra. “Viandanti in cerca di senso”: quando lo psichiatra diventa amico

Si svolgerà sabato 27 febbraio, a partire dalle ore 10.30, a Palazzo Chimirri la presentazione del volume “Viandanti in cerca di senso – Uno psichiatra si fa tuo amico”. All’evento, moderato da Antonio Zaffino, prenderanno parte, oltre all’autore Luigi De Simone, i sindaci di Serra San Bruno e Brognaturo, rispettivamente Bruno Rosi e Giuseppe Iennarella, e lo storico Tonino Ceravolo. Psichiatra e psicanalista, De Simone collabora attivamente con l’Aval durante i pellegrinaggi a Lourdes ed è stimato per la generosità con la quale si approccia al prossimo, soprattutto con chi vive in una situazione di difficoltà.

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