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Controlli sull’acqua a Chiaravalle, Asp: “Esiti rassicuranti”

In relazione ai controlli effettuati per la verifica della potabilità dell’acqua nel comune di Chiaravalle, il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (Sian) dell'Asp di Catanzaro precisa quanto segue:

“Premesso che il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell'Asp di Catanzaro, tra i vari compiti d'istituto, per fini di tutela della salute pubblica, è tenuto al controllo degli acquedotti e dell'acqua destinata al consumo umano, in data 03/10/2016, personale Tecnico della stessa Unità Operativa ha prelevato alcuni campioni di acqua della rete del Comune di Chiaravalle Centrale. Gli esiti di tali campioni, comunicati dal Laboratorio ufficiale (Arpacal) in data 04/10/2016, hanno evidenziato delle non conformità e precisamente la presenza di coliformi totali. In pari data è stato comunicata al sindaco di Chiaravalle Centrale la proposta di adottare con urgenza provvedimenti a tutela della salute pubblica, al fine di limitare l'uso dell'acqua di tutta la parte della rete comunale dalle quali attingono i punti di campionamento. Nella suddetta comunicazione al sindaco è stato specificato che l'acqua non può essere utilizzata: per uso alimentare, il lavaggio e la preparazione degli alimenti, igiene orale, lavaggio stoviglie o utensili da cucina, lavaggio apparecchiature sanitari, lavaggio oggetti per l'infanzia (biberon, contenitori pappe, etc.). Si ritiene importante informare i cittadini di Chiaravalle Centrale che le non conformità evidenziate dalle analisi, purché si dia seguito attentamente alla ordinanza sindacale, non sono tali da preoccupare e da mettere a rischio la salute pubblica e, inoltre, si può escludere che vi siano state infiltrazioni dall'esterno. In ogni caso la situazione della rete viene attentamente monitorata da parte di questo Ufficio per elevare il livello di sicurezza”.

Simbario, gocce di pioggia e l'acqua non è potabile: ordinanza del sindaco Romano

“Divieto di utilizzo di acqua potabile ai fini del consumo umano, fino alle analisi effettuate da questo Ente in autocontrollo da laboratorio accreditato”. È quanto scrive in un’ordinanza il sindaco di Simbario Ovidio Romano che ha emesso l’atto in conseguenza della “nota dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia del 21.07.2016, dalla quale si rileva la non conformità ai parametri microbiologici nei limiti previsti dal D.lgs. n. 31 del 02.02.2001 (Punto di prelievo uscita serbatoio comunale) a causa della presenza di batteri dovuta ad infiltrazione a seguito delle recenti piogge”. Ciò significa che è bastata appena qualche goccia di pioggia per creare disagi non indifferenti e induce ad effettuare ulteriori riflessioni sul problema della disponibilità di acqua potabile nell’entroterra vibonese.

Sorical: “Acqua conforme nel 97% dei casi, giù i costi del 10,30%”

"Oggi l’assemblea del soci di Sorical Spa ha approvato il bilancio dell’esercizio chiuso al 31/12/2015. L’esercizio chiuso ha fatto registrare un netto miglioramento del quadro economico e finanziario che, come effetto immediato, ha consentito già da gennaio del 2016, di ridurre la tariffa applicata ai Comuni del 10,30% rispetto al 2015”. È quanto si legge in una nota diffusa dalla Società risorse idriche calabresi. “In assemblea – viene specificato - la Regione Calabria, che detiene il 53,5%, è stata rappresentata dal Capo della segreteria del presidente Mario Oliverio, Franco Iacucci, mentre il socio privato, Acque di Calabria S.p.a., è stato rappresentato dall’ingegnere Guido Turconi. All’assemblea hanno partecipato anche i liquidatori Luigi Incarnato e Baldassare Quartararo. In particolare, i dati consuntivati nel Bilancio approvato mostrano, anche per il 2015, una riduzione significativa rispetto ai dati del 2013 dei costi generali del 14% ed in particolare dei costi operativi dell’11% e un aumento degli incassi, triplicati rispetto al 2013 (erano del 53% nel 2014 sul 2013) che si attestano a 93,9 milioni di euro. L’indebitamento consolidato ha subito un’ulteriore contrazione, passando dai 373 milioni di euro del 2014 a 229 milioni nel 2016 con una riduzione di 114 milioni di euro (-31%). Nel corso dell’assemblea i due liquidatori hanno tra l’altro esposto ai soci il piano di investimenti programmati per l’anno in corso, che prevede a consuntivo impieghi complessivi per 16 milioni di euro. I liquidatori hanno esposto ai soci gli esiti delle analisi di qualità delle acque svolte nel corso del 2015, che su un totale di  5.013 controlli, hanno riscontrato la conformità nel 97% dei casi”.

Oliverio a Vibo: "I comuni sono veri protagonisti della nuova governance del servizio idrico"

Il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio ha concluso i lavori della giornata di studio dedicata al tema “”La nuova governance del Servizio Idrico in Calabria”, promossa dall’Ordine degli Architetti della provincia di Vibo Valentia, dall’Associazione Nazionale Autorità ed Enti d’Ambito (ANEA) e dal Dipartimento “Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità” della Regione Calabria. Il convegno, a cui ha portato il proprio saluto l’assessore regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno, si è svolto presso un noto albergo di Vibo Valentia. Ha introdotto il presidente dell’Ordine degli Architetti PCC della provincia di Vibo, Fabio Foti a cui è seguita la relazione del Dirigente Generale LL.PP. della Regione Domenico Pallaria sul tema “La nuova governance del Sevizio Idrico in Calabria”. Ai lavori hanno portato il loro importante contributo il Presidente dell’ANEA Marisa Abbondanzieri (L’assetto di governance locale del servizio idrico in Italia),  Lorenzo Bardelli della Direzione Sistema Idrici AEEGSI (Il nuovo quadro regolatorio delineato dall’ AEEGSI), Alessandro Mazzei, Coordinatore Tecnico-Scientifico ANEA (Il ruolo degli Enti di Governo d’Ambito nell’attuale quadro normativo) e Raffaele Peruzzi, Esperto Regolazione servizio idrico integrato (Il Metodo Tariffario idrico alla luce delle recenti delibere AEEGSI). All’incontro hanno preso parte assessori, consiglieri regionali e provinciali, sindaci, amministratori locali, rappresentanti degli ordini professionali e delle associazioni. “La governance del servizio idrico in Calabria – ha affermato il presidente della Regione, a conclusione dei lavori - ha fatto registrare in questi anni pesanti pigrizie e ritardi. Da quando ci siamo insediati alla  guida della Regione abbiamo dovuto rimuovere inerzia e ritardi ed abbiamo impresso un deciso cambio di passo soprattutto alla riorganizzazione e alla gestione dei grandi servizi pubblici locali come trasporti, rifiuti e acqua. A tal fine abbiamo allocato risorse importanti nella Programmazione comunitaria 2014-2020. Ora è necessario far crescere la consapevolezza dei sindaci, degli amministratori locali e delle comunità sul percorso che abbiamo davanti e sulla grande importanza che esso riveste per la nostra regione. Per questo motivo ritengo necessario far seguire a quello di oggi una serie di altri incontri su tutto il territorio regionale. Dico questo perché la riorganizzazione dei servizi e, in particolare, quella del servizio idrico integrato, comporterà un salto di qualità, ma anche un’assunzione di consapevolezza e responsabilità da parte di amministratori e cittadini-utenti, facendo emergere ciò che nel corso degli anni non è completamente emerso o non è stato e non è ancora regolato. Tra le scelte compiute in questi mesi e che ci hanno evitato il commissariamento – ha aggiunto Oliverio - abbiamo assunto un atto amministrativo per regolare il funzionamento dell’Autorità idrica e un disegno di legge sul quale chiederemo, a giorni, con corsia prioritaria, la discussione e l’approvazione in Consiglio regionale affinchè diventi operativo entro l’estate. Esse si reggono su tre pilastri: la costituzione dell’Ato Unico regionale, deciso nel 2010 e mai reso operativo fino al 2015; l’unificazione del servizio unico integrato, per effetto del quale il soggetto erogatore del servizio coinciderà con il soggetto che incasserà il pagamento dei tributi per lo stesso; la gestione pubblica dell’acqua che prevede anche spazi per il ricorso al privato”. “Fin qui – ha chiarito Oliverio - abbiamo definito il progetto. Ora comincia la vera sfida, che comporta l’adesione dei comuni al progetto e, quindi, l’informazione e la sensibilizzazione capillare di sindaci ed amministratori; la definizione contestuale del Piano d’Ambito attraverso il superamento della Sorical e la soluzione di problemi che si trascinano da tempo e che riguardano innanzitutto l’approvvigionamento idrico in termini quantitativi. Nella nostra regione, a proposito di approvvigionamento idrico, abbiamo grandi invasi che sono stati oggetto di investimenti importanti e che sono rimasti inutilizzati. A tal proposito il 20 giugno prossimo andremo sulla Diga del Menta e riavvieremo i lavori, bloccati da cinque anni senza che nessuno se ne sia mai interessato, affinchè possano essere conclusi entro un anno per fornire acqua potabile alla città di Reggio Calabria. La stessa attenzione stiamo ponendo su altri grandi invasi completati o in via di realizzazione e mai fruiti. Un altro problema riguarda le reti di distribuzione, su cui investiremo risorse importanti per efficientare al massimo il servizio e per rendere i costi sempre più sopportabili da parte dei cittadini. Ed infine, ma non ultimo per importanza, c’è il problema della depurazione che è di vitale importanza perché è immediatamente legato al turismo, che è un pilastro dell’economia regionale e da cui non si può assolutamente prescindere. Lunedì approveremo in giunta una delibera attraverso cui stanzieremo oltre sei milioni di euro per la manutenzione del sistema della depurazione, al fine di evitare che si ripropongano, nella stessa dimensione, i problemi che si sono verificati in passato. Già l’anno scorso abbiamo registrato una riduzione delle aree non balneabili. Il nostro obiettivo è quello di fare, anche quest’anno, un ulteriore passo in avanti in questa direzione”. “Mi auguro – ha concluso Oliverio - che, tutt’insieme, saremo capaci di innestare una nuova marcia e di dare nuovo impulso a questo percorso. Per farlo è necessario che si superino visioni anguste e meschine e che i comuni diventino i veri protagonisti dell’intero processo”.

Anomalie nell’acqua dei comuni costieri, Mangialavori: “Servono interventi concreti”

“Non può lasciare indifferente l’azione promossa dal Circolo Legambiente Ricadi, dall’Associazione Generazione Speranza, dal Comitato spontaneo dei cittadini di Santa Domenica e da numerosi cittadini residenti nel Comune di Ricadi a causa delle anomalie registrate sull’acqua potabile di Ricadi e dei comuni costieri”. Lo afferma il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori, secondo il quale “è opportuno sottolineare come, nel tempo, tale fenomeno ha assunto progressive acute emergenze tali da originare alcune temporanee ordinanze di divieto di utilizzo a fini alimentari. A ciò si aggiunga, in alcune occasioni, come sia stato accertato il superamento del valore di parametro per il manganese. Dagli esami effettuati in più circostanze – rileva l’esponente della Cdl - è emersa anche la presenza di cloro in misura superiore al valore limite. Un dato che corrobora la sussistenza di criticità. Da anni la vicenda ha coinvolto associazioni ambientaliste e cittadini che hanno più volte chiesto interventi risolutori di tale problematica. Il perdurare di tale situazione è fonte di continuo disagio e di costante preoccupazione per le popolazioni comunali interessate al fenomeno. Da una parte per i risvolti in chiave di tutela della salute pubblica, dall’altro per l’immagine di un comprensorio già alle prese con radicate difficoltà. Emerge, pertanto, la necessità non più rinviabile di interventi concreti per accertare le cause di tali disfunzioni al fine di una loro definitiva rimozione. In particolare, per quel che concerne la Regione – conclude Mangialavori - è opportuno che vi sia una significativa ricognizione e ogni utile azione, relativamente ad ogni elemento di gestione degli acquedotti regionali della Calabria e del relativo servizio di erogazione di acqua ad usi idropotabili”.

Non potabilità dell'acqua in Comuni del Vibonese: Mirabello ha incontrato il Prefetto

Oggi il consigliere regionale Michelangelo Mirabello, accompagnato dalla candidata a sindaco della lista "Ricadi Bene Comune"  alle Amministrative del prossimo 5 giugno, avvocato Giulia Russo, ha incontrato il Prefetto di Vibo Valentia, Carmelo Casabona, per sottoporre all'attenzione del massimo rappresentante del governo sul territorio la problematica della non potabilità dell’acqua che interessa i Comuni di Nicotera, Ioppolo, Ricadi e Tropea e che tanti disagi sta causando ai cittadini dei Comuni interessati. Il punto più grave di crisi si manifesta nel Comune di Ricadi da ormai parecchi mesi , dove è ancora vigente l’ordinanza 07/2016 del 18 marzo scorso di non potabilità dell’acqua emessa dalla terna commissariale di quel Comune e dove, peraltro,  cresce di giorno in giorno l’insofferenza e la tensione tra la popolazione, destando preoccupazione per l’ordine pubblico. Il consigliere Mirabello ha quindi richiesto l’autorevole intervento del Prefetto considerato che le rassicurazioni fornite da So.Ri.Cal., la società responsabile della fornitura, circa la temporaneità del fenomeno e la sua possibile risoluzione si sono purtroppo dimostrate nel lungo periodo insufficienti.  Il Prefetto ha preso atto della problematica sottoposta alla sua attenzione e si è impegnato a convocare con urgenza un tavolo istituzionale in Prefettura con i responsabili di So.Ri.Cal. e i Commissari  del Comune di Ricadi al fine di fare il punto sulla situazione e di verificare gli interventi da mettere rapidamente in campo per porre fine a questa grave emergenza.

Diga dell’Alaco, il Movimento 5 Stelle presenta un’interrogazione alla Commissione europea

Gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle, Piernicola Pedicini e Laura Ferrara, hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea in riferimento alla situazione della diga del lago Alaco. Nello specifico, i due europarlamentari pongono tre quesiti: 

- la Commissione è informata se siano state prese misure appropriate per eliminare il rischio per la salute umana? 

- La Commissione ha ricevuto una relazione sulla qualità delle acque relativa al caso specifico? 

- Intende la Commissione aprire una procedura d’indagine per mancato adempimento del diritto europeo? 

Nell’interrogazione i due portavoce grillini hanno sottolineato che l’opera “costò 150 miliardi di lire, fu ultimata nel 2004 e venne realizzata su terreni ricchi di ferro e manganese; che la Procura predispose nel 2012 il sequestro preventivo degli impianti per omessi controlli dei serbatoi, delle reti di distribuzione, delle sorgenti e dei pozzi; che l'Arpa della Calabria nel 2013 rilevò nell’acqua della diga la presenza di Xilene (169µg/l), Cloriti (730µg/l), Triclorometano (275µg/l) e di composti derivanti dal Benzene (800µg/l), tutte sostanze altamente cancerogene per la salute umana”. Pedicini e Ferrara hanno poimprecisato che “nonostante il sequestro ed il rinvio a giudizio di 16 indagati per avvelenamento colposo di acque provenienti dall’invaso, l’acqua continua ad essere immessa negli acquedotti e utilizzata dai cittadini residenti in 88 comuni dell’area”.  Invocato anche l'intervento della Commissione europea affinchè si provveda al “rispetto degli articoli 168 e 191 del Tfue (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea) e delle direttive europee 2000/60/Ce e 1998/83/Ce, quest’ultima modificata dal regolamento 2009/596/Ce”.

Serra, Mirko Tassone: “Inutili quei politici che si candidano senza spiegare cosa vorrebbero fare”

"Dovrebbe essere in piena attività, ma invece quella serrese è la solita giostra elettorale a mezzo servizio. Anzi, più che una giostra sembra una girandola, spinta dai venti del momento. Basta leggere le dichiarazioni rilasciate quotidianamente dai protagonisti, veri o presunti, od osservare l’ansia affannosa di qualcuno gettatosi con largo anticipo nell’arena alla ricerca di preferenze per capire che la vera assente della campagna elettorale rischia di essere Serra”. L’analisi critica di Mirko Tassone pone l’accento sulla fase confusionaria che sta vivendo la vita politica della cittadina della Certosa con i fari che sembrano puntati più sugli aspiranti protagonisti che sugli ormai pressanti problemi. “Al paese – sottolinea il consigliere di minoranza - ai suoi cittadini, non sembra pensare nessuno. Diversamente, i discorsi pubblici e privati avrebbero ben altro tenore. Allo stato, le uniche opinioni espresse riguardano il giudizio sull’amministrazione in carica. Un giudizio, a destra quanto a sinistra, duro ed inappellabile. Certo, l’operato del sindaco Rosi e della sua squinternata compagine è quello che è, ma – è il rilievo - chi si propone di guidare la nostra cittadina non si può limitare a descrivere il presente”. Oltre che sugli aspetti localistici, Tassone si concentra sui complessi processi che riguardano il concetto stesso di sviluppo e fa emergere le contraddizioni dell’apparato centrale e regionale. “L’acqua ed i rifiuti – sostiene - non sono gli unici problemi che affliggono Serra. C’è il nodo irrisolto dell’ospedale fantasma e quello degli uffici pubblici che, dal Giudice di pace, all’Inps, all’Agenzia delle entrate, alle Poste, hanno chiuso o stanno per farlo. Con i presidi dello Stato che, uno dopo l’altro, abbandonano Serra e con essa un intero comprensorio, il futuro sarà, ovviamente, tutt’altro che roseo. Un futuro i cui prodromi si vedono già nel presente, con le partenze che, giorno dopo giorno, concretizzano lo spettro dello spopolamento”. “Del resto – è la pessimistica riflessione - chi può voler desiderare di vivere in un luogo nel quale le tasse pagate assomigliano ad una tangente, dal momento che lo Stato che te le chiede non ti restituisce più niente in termini di servizi. Chi potrebbe voler vivere in un luogo in cui per accedere ad una prestazione sanitaria bisogna percorrere, nella migliore delle ipotesi, 50 Km? Chi può voler vivere dove i servizi sono stati smantellati? In un contesto del genere – attacca Tassone - la pochezza della classe dirigente la si misura con la banalità delle osservazioni pronunciate sull’operato dell’amministrazione in carica. Certo, è giusto sollevare le mancanze, evidenziare gli errori marchiani di chi ha amministrato, ma chi si propone come classe dirigente ha il dovere di spiegare ai cittadini i suoi progetti per ridare una speranza a Serra. Ed, invece, politici vecchi e nuovi, assomigliano al famoso ‘Profeta muto’ di Roth. Così come il ‘Profeta muto’ è inutile, perché il suo compito è fare le profezie e comunicarle, altrettanto inutile è il politico o sedicente tale che si candida ad un ruolo senza spiegare cosa vorrebbe fare”. L’assunto dell’esponente dell’opposizione è che “nella situazione in cui versa Serra, non servono ricette vaghe o generiche, occorre piuttosto un’accurata pianificazione anche perché, delle poche risorse disponibili non può essere sprecato neppure un centesimo. Chi si candida a guidare Serra, se ne è capace, deve stilare una lista di priorità che vada al di là del contingente e dell’ordinario. Ripulire il paese è importante, ma non è la soluzione di tutti i problemi. Se non s’interviene immediatamente, infatti, il problema dei rifiuti si risolverà da solo, perché non ci saranno più gli abitanti che li producono. Pertanto, è necessario intervenire tempestivamente per mantenere tutti i presidi che stanno lasciando Serra”. Operazione difficile, ma Tassone indica almeno l’inizio della via chiamando alle proprie responsabilità chi ha incarichi tali da poter incidere sulle scelte romane. “Trattandosi per la gran parte di uffici pubblici statali, quindi sottoposti ai ministeri ed al Governo – specifica il fautore della lista ‘Al lavoro per il cambiamento’ - sarebbe opportuno, ad esempio, convocare un consiglio comunale aperto invitando la deputazione del Pd che in quella sede potrebbe comunicare ai cittadini come sta operando per difendere un territorio sempre più marginale. Non si può pensare di far ripartire Serra, senza mettere mano alla riorganizzazione della macchina amministrativa, rendendola più snella, moderna ed efficiente. Compiuta una ricognizione sulla situazione debitoria è necessario, poi, lanciare il cuore oltre l’ostacolo ed elaborare un progetto di recupero del centro storico, trasformando le tante case cadenti in un volano di sviluppo. Per arginare lo spopolamento e creare lavoro – è la ricetta di Tassone - è fondamentale pensare ad un grande progetto che faccia di Serra un modello per tutto il Sud. Un progetto da realizzare attraverso idee innovative, competenze, professionalità e tanta passione; utilizzando le risorse disponibili con trasparenza e mirando al raggiungimento di obiettivi misurabili e di risultati concreti in termini di miglioramento della qualità della vita, incremento dei livelli occupazionali, attrattività del territorio. Un progetto che potrebbe invertire definitivamente la ruota della storia – conclude Tassone non rinunciando alla speranza - perché il destino di Serra non sia, necessariamente, il declino”.

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