Sequestrati oltre 3 quintali di formaggio, titolare di un caseificio denunciato nel Cosentino

I Carabinieri forestali delle Stazioni di Castrovillari (Cs) e Montalo Uffugo, hanno sottoposto a controllo un caseificio nel comune di San Lorenzo del Vallo, al fine di verificare la corretta applicazione della normativa relativa all’etichettatura e alla tracciabilità degli alimenti prodotti.

 Durante l’attività, in una cella refrigeratrice non attiva da tempo,  hanno rinvenuto 34 forme di formaggio prive di tracciabilità, con presenza di muffa ed in evidente stato di cattiva conservazione, pertanto non idonee al consumo umano.

Inoltre, in una seconda cella hanno trovato 228 forme di formaggio canestrato senza l’etichetta attestante il lotto e la data di produzione e non registrate sulla scheda di produzione giornaliera.

In virtù di quanto riscontrato, il titolare dell’impresa è stato deferito all’autorità giudiziaria per violazione alla normativa sulla disciplina igienica della produzione e vendita delle sostanze alimentari.

I prodotti scaduti e privi di tracciabilità, per un totale di oltre 350 chili, sono stati sequestrati.

Infine, i militari hanno elevato sanzioni per un importo totale di 3500 euro.

Nel corso della stessa attività, è stato sottoposto a controllo un altro caseificio, a  Castrovillari.

Dalla verifica, è emerso il mancato rispetto della tracciabilità, per 32 forme di caciocavallo fresco.

Dopo aver sequestrato la merce, i Carabinieri forestale hanno sanzionato il titolare del caseificio con una multa da 1.500 euro.

Infine, l’impresa è stata diffidata a regolarizzare i prodotti in fase di produzione con  l’apposizione di etichette attestanti il lotto e la relativa provenienza.

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Calabria, emergenza covid: dalla Regione spesi 1,2 milioni per aiuti alimentari

Nell’elenco figurano 14.125 chili pecorino crotonese e quasi 275mila bottiglie di passata di pomodoro, ma anche 120mila confezioni di tonno in scatola, 240mila chili di patate silane, poco meno di 100mila litri di olio extravergine d’oliva e 750 quintali di riso della Sibaritide, oltre mezzo milioni di litri di acqua minerale. Prodotti di qualità, tutti a marchio Calabria, ceduti dalle aziende calabresi a prezzo solidale (praticamente, di costo), nell’ambito dell’iniziativa promossa dalla Regione per garantire, attraverso il Banco alimentare Calabria e il Banco opere di carità, aiuti alimentari alle famiglie calabresi segnate dalla crisi scaturita dalla pandemia.

Il bilancio complessivo delle azioni pianificate e attuate è stato stilato dal dipartimento Agricoltura, in coda alle ultime consegne effettuate nei giorni scorsi in favore delle due onlus. Formalità burocratiche a chiusura di un’operazione finanziata attraverso un fondo straordinario di 1,2 milioni di euro garantito dal Consiglio regionale, in aggiunta ai 200mila euro messi a disposizione fin dal marzo 2020, nella prima fase dell’emergenza, dalla giunta regionale, all’epoca presieduta da Jole Santelli.

«Un impegno preso nelle prime, drammatiche, settimane dell’emergenza sanitaria – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e al Welfare, Gianluca Gallo – è stato mantenuto perseguendo un duplice obiettivo: assicurare un aiuto immediato alle tante famiglie colpite dalla crisi e, al tempo stesso, sostenere le produzioni agroalimentari locali, contando anche sulla disponibilità delle aziende calabresi che hanno aderito alle manifestazioni d’interesse, garantendo forniture a prezzi solidali».

A completare il quadro, i risultati colti attraverso “La Calabria agricola solidale”, iniziativa collaterale – promossa sempre dal dipartimento Agricoltura – che ha permesso di aggiungere nel carrello della spesa di molti nuclei familiari i prodotti volontariamente donati da diverse aziende agroalimentare del territorio. «Una sinergia – chiosa l’assessore Gallo – che si è rivelata decisiva in un periodo di grandi e diffuse difficoltà, consentendo di dar vita a un modello che ha ben funzionato e che, mediante l’operato di Banco alimentare e Banco delle opere di Carità, ha permesso di offrire risposte certe e rapide, nel corso del 2020 e anche nei mesi che verranno, a migliaia di persone, attraverso una rete istituzionale solidale e sociale rivelatasi un valore aggiunto».

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Coronavirus e sicurezza alimentare: come maneggiare i prodotti dopo aver fatto la spesa

“Indicazioni ad interim sull’igiene degli alimenti durante l’epidemia da virus SARS-CoV-2”. Questo il titolo del report realizzato dal Gruppo sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, nel quale sono indicate le linee guida da seguire per una corretta manipolazione dei prodotti alimentari (Per consultare il report clicca qui). Il documento è indirizzato sia agli operatori del settore alimentare che devono seguire la corretta igiene nella produzione primaria, controllare e tracciare i prodotti, dare informazioni al consumatore attraverso una idonea etichettatura, sia ai consumatori che devono seguire regole precise in ambito domestico di igiene, conservazione e consumo degli alimenti. Pubblichiamo di seguito, le misure consigliate ai consumatori. “Al rientro a casa, avere cura di non poggiare le borse (sacche) utilizzate per il trasporto della spesa, che sono state poggiate nelle aree di imbustamento e per terra, su superfici con cui verranno in contatto alimenti. Lavare periodicamente le borse (sacche) utilizzando acqua e sapone o soluzioni disinfettati a base di cloro. 1) Prima di riporre la spesa e dopo averla riposta, lavare accuratamente le mani con acqua calda e sapone, per 40-60 secondi, lavando dorso e palmo delle mani, facendo attenzione a pollici, polpastrelli e unghie, strofinando anche gli spazi fra le dita. 2)[…] Non si ravvisa la necessità di una disinfezione delle confezioni alimentari né del lavaggio dei prodotti ortofrutticoli al momento del rientro a casa. È inoltre necessario ricordare che gli alimenti devono essere sempre toccati con mani o utensili puliti, e che è quindi buona norma igienica, dopo aver toccato un imballaggio alimentare e prima di toccare l’alimento con le mani, procedere al lavaggio delle stesse. 3)Disporre gli alimenti all’interno del frigorifero rispettando il principio di separazione fra i prodotti crudi e i prodotti cotti, che devono essere sempre preservati da eventuali contaminazioni all’interno di recipienti chiusi o mediante idonea copertura. 4)Evitare di consumare gli alimenti di origine animale (come carne, pesce, uova) crudi o poco cotti. […] non ci sono evidenze di trasmissione attraverso gli alimenti del SARS-CoV2, come pure dei Coronavirus precedentemente emersi in forma epidemica (SARS e MERS). I prodotti di origine animale crudi, tuttavia, possono essere veicolo di diversi patogeni a trasmissione alimentare ed è necessario porre sempre cura alla loro modalità di consumo. Anche per questo, gli alimenti di origine animale sono gli unici alimenti che, a puro titolo precauzionale, l’OMS raccomanda di non consumare crudi o poco cotti durante l’epidemia di COVID-19. (5)Prima e dopo la preparazione degli alimenti, lavare accuratamente le mani secondo le modalità già illustrate. 5) Prima e dopo la preparazione degli alimenti, detergere le superfici della cucina e le altre superfici d’uso con acqua e sapone e, successivamente, igienizzarle, in base al tipo di superficie, con alcool etilico al 75% o con una soluzione a base di ipoclorito di sodio allo 0,1%.4 Per una efficace disinfezione delle superfici, lasciare agire le soluzioni per un minuto. Dopo detersione e disinfezione, risciacquare accuratamente e abbondantemente con acqua tutte le superfici destinate ad entrare in contatto con gli alimenti (es. taglieri, piani di lavoro, utensili) in modo da rimuovere completamente i residui di detergenti/disinfettanti, ed asciugare le superfici. 6) Durante la cottura, porre attenzione a che le temperature di cottura siano raggiunte uniformemente nell’alimento e, in particolare, nelle sue parti più interne (cioè al cuore del prodotto).7) Dopo la cottura degli alimenti non utilizzare per la loro manipolazione o conservazione utensili e contenitori impiegati per i medesimi alimenti prima della cottura o per altri alimenti crudi. Consumare gli alimenti congelati e surgelati soltanto dopo cottura completa, anche quando la loro natura merceologica potrebbe far supporre la possibilità di consumo crudo (es. mais). 8) Prima del consumo, lavare accuratamente frutta e verdura destinata ad essere consumata cruda, risciacquandola ripetutamente sotto acqua corrente. Laddove disponibili, immergere il prodotto in acqua contenente disinfettanti alimentari a base di cloro, seguendo attentamente, per concentrazioni, tempi di utilizzo e modalità di risciacquo, le indicazioni riportate sul prodotto".

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Coronavirus, famiglie in difficoltà: i carabinieri consegnano alimenti

In questi giorni di piena emergenza capita spesso che i carabinieri compiano gesti di assistenza e vicinanza alle popolazioni, andando ben oltre i compiti istituzionali.

E’ ciò che sta accadendo a San Demetrio Corone (Cs), dove i militari della locale Stazione stanno supportando la Croce rossa nella consegna di generi di prima necessità e farmaci salvavita agli anziani ed a tutti coloro i quali versano in uno stato di necessità.

In particolare, ieri, gli uomini dell’Arma hanno consegnato generi alimentari a tre famiglie residenti  in zone periferiche e difficili da raggiungere.

Grande è state la sorpresa dei beneficiari, che hanno accolto i carabinieri con sincera gratitudine.

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Entrano nell'oratorio e rubano alimenti destinati ai poveri, indagano i carabinieri

I carabinieri dell’Aliquota radiomobile della Compagnia di Petilia Policastro (Kr)  sono intervenuti nel comune di Roccabernarda (Kr), presso l’oratorio parrocchiale adibito a deposito e smistamento dei generi di prima necessità connessi all’emergenza “covid-19”, dove ignoti hanno sottratto un cospicuo quantitativo di generi alimentari destinati ai bisognosi.

I militari, dopo aver ritrovato in un garage abbandonato la merce rubata, hanno provveduto alla sua restituzione al parroco.

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Pane, salumi e coronavirus: come comportarsi

Di seguito un interessante articolo del professor Antonello Paparella*, pubblicato su ilfattoalimentare.it , relativo all'interazione tra coronavirus e alimenti.

I dati ricavati sinora sulla persistenza di questo coronavirus nell’ambiente si riferiscono quasi esclusivamente a ricerche svolte in precedenza su altri coronavirus, condotte su materiali inerti come acciaio, plastica, vetro, guanti e camici. La persistenza di un virus su un materiale dipende innanzitutto dal tipo di virus e, all’interno dello stesso tipo di coronavirus, può essere differente da un ceppo all’altro. Per esempio, i ceppi P9 e GVU6109 del virus SARS-CoV hanno dimostrato persistenza diversa sulla carta, rispettivamente 4-5 giorni e 1 giorno. Negli alimenti il comportamento potrebbe non essere lo stesso e, allo stato attuale, non vi è alcuna evidenza che gli alimenti possano giocare un ruolo nell’infezione da questo coronavirus SARS-CoV-2.

I dati sinora raccolti in Cina e in Italia indicano che l’infezione si propaga rapidamente ed è verosimile che ciò accada, come per altre infezioni respiratorie, attraverso disseminazione di secrezioni respiratorie da persona a persona a stretto contatto e non attraverso gli alimenti. Se dovesse essere dimostrata la persistenza sugli alimenti, visto che sono in corso indagini in tal senso, è più che probabile che tale via di infezione sia l’eccezione piuttosto che la regola.

Gli alimenti sono dei “sistemi vivi”, contenenti nutrienti e umidità, e sono abitati da una comunità microbica che influenza l’evoluzione delle caratteristiche fisiche e chimiche dell’alimento nel tempo. Ciò significa...

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* Professore di Microbiologia alimentare all’università di Teramo

Sequestrati alimenti in cattivo stato di conservazione

Nel corso di controlli effettuati a tutela dei prodotti agroalimentari con marchio di origine controllata, i carabinieri forestali della Stazione di Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, hanno sottoposto a sequestro oltre un quintale di sostanze alimentari.

Nel corso delle attività sono state, inoltre, elevate 6 mila euro di sanzioni amministrative.

In molti casi, i militari hanno riscontrato l'assenza delle etichette con le indicazioni previste dalla normativa.

In una circostanza si è reso necessario, anche, l'intervento del servizio veterinario dell’Asp, in quanto sono stati rinvenuti prodotti con presenza di muffa ed in evidente stato di cattiva conservazione.

Gli alimenti, non idonei al consumo umano, sono stati sequestrati in via cautelare insieme a tutta la merce trovata nell'automezzo in cui erano trasportati

L'autista, dipendente della ditta, è stato deferito all’autorità giudiziaria per violazione alla normativa sulla disciplina igienica della produzione e vendita delle sostanze alimentari.

 

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