Soverato, Gilberto Floriani a Liber@Estate

“Note a piè di pagina. Diario di un bibliotecario impegnato” di Gilberto Floriani ha aperto il terzo incontro d'autore della rassegna letteraria “Liber@Estate” a Soverato.

Riflessioni, quelle di Floriani, tra luci e ombre, sul fare cultura in Italia e, in modo particolare, al Sud e in Calabria. L'autore, introdotto dal saluto del presidente della Fondazione “Scoppa”, Sandro Scoppa, ha dialogato a lungo, nel corso della serata, con la presidente della Fondazione “Nicola Liotti”, Lionella Maria Morano. Soffermandosi sul valore della biblioteca pubblica, intesa come laboratorio attivo di conoscenza dove la memoria lavora per la valorizzazione del patrimonio territoriale, Floriani non ha mancato di evidenziare limiti e ritardi che, in Calabria, chiamano direttamente in causa la Regione con le sue croniche e sempre attuali inefficienze.

Con l'intervento della direttrice artistica della rassegna “Liber@Estate”, Daniela Rabia, passaggio di testimone tra autori.

Dopo Floriani è stata la volta del Collettivo Lou Palanca e del libro “Padre Vostro”. A presentarlo, la giornalista Sarah Incamicia. Dolore e perdono: opera intensa “Padre Vostro”, capace di generare molteplici spunti di riflessione, partendo da una storia vera e drammatica, il delitto di Novi Ligure del 21 febbraio 2001, che venti anni fa sconvolse l’Italia.

La rassegna “Liber@Estate” promossa dalla Fondazione “Scoppa” continua, dunque, a suscitare interesse e a stimolare la costante partecipazione del pubblico. Riscontri positivi anche per la libreria “Non ci resta che leggere”, partner della rassegna e sfondo della location scelta per le presentazioni. “Liber@Estate”, una rassegna di successo che invita alla lettura grandi e piccoli, perché leggere fa sempre bene.

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Vibo, Rotary Hipponion: parte la sfida di Gilberto

Parte la sfida di Gilberto Floriani da oggi alla guida del Rotary Club Hipponion dei Vibo Valentia.

La sua sfida è alta: pensa ad un progetto per rimuovere, in rete con istituzioni, enti, imprenditori e associazioni, le criticità esistenti nel territorio e nel contempo promette nuovo impulso alla inderogabile azione di inversione di rotta sul sistema Rotary che è chiamato a compartecipare alla realizzazione del più avanzato modello Calabria che è stato licenziato di recente dalle pagine della rivista “Calabria Rotary”.  

Gilberto Floriani dopo aver indossato il collare di Presidente del Rotary Club Hipponion di Vibo Valentia per la stagione 2021/2022 nel corso della cerimonia del passaggio di consegne, svoltasi all’hotel 501, avverte che la prossima settimana riunirà il neo consiglio direttivo composto anche da Maria Giovanna Fusca (Past President), Leonardo Sganga ( Presidente eletto), Cinzia Ieracitano (Prefetto), Teresa Saeli (Segretario), Maria Teresa Rosano (Segretario esecutivo), Eleonora Cannatelli, Gaetano Di Tocco e Riccardo Montoro (Consiglieri).

Intanto in occasione del passaggio del testimone sono stati insediati ufficialmente l’Interact del Liceo Scientifico “G. Berto” con Presidente Paola Crupi e l’Interact del Liceo Classico “M. Morelli”, presieduto da Vincenza Caparra. Promotori, rispettivamente, Eleonora Cannatelli e Bianca Cimato.

Quasi a voler significare che la componente giovane assume un ruolo di forte ed intenso impegno nel disegno complessivo del Club e che è rivolto a potenziare la spinta del nuovo Distretto Calabria 2102.

“Il Club non può concedersi soste – esordisce il Presidente Gilberto Floriani -   nel corso del suo indirizzo di saluto dopo il congedo di Maria Giovanna Irene Fusca e  conferma che l’iniziativa legata al recupero della rivista “Calabria Rotary”, voluta dal decano ed emerito Presidente dei Past Governor del Distretto Calabria 2102, Vito Rosano,  e gli effetti della nomina della città a capitale italiana del libro per il 2021, rappresentano gli obiettivi del progetto in corso e che vede il Rotary impegnato in una serie di iniziative che hanno come momento importante una rivisitazione sul modo di investire sulla cultura del sapere e non solo.”

A fungere da battistrada continua ad essere il manifesto editoriale pubblicato su “Calabria Rotary” da Vito Rosano che sta proiettando l’azione del Rotary in una sorta di rivoluzione politica e culturale che coinvolge l’elite, e non solo, di Rotary e del virtuoso sistema del fare che sta emergendo in Calabria. 

“Cerchiamo nuove idee ed energie socio culturali ed imprenditoriali – aggiunge Gilberto Floriani – perché la costruzione di una aggregazione che vede impegnati le intelligenze del Rotary e della società calabrese possa portare alla realizzazione di una svolta che nasce sulla scuola dei nuovi saperi che deve incidere profondamente sulla ripartenza della Calabria.”

Sembra scontato che saranno gli effetti della programmazione legati allo sviluppo del programma Vibo Valentia capitale della cultura per il 2021 a determinare la scaletta degli obiettivi immediati e a lungo termine.

“La nostra è una realtà che guarda al recupero della più avanzata credibilità dell’Associazione fondata da Paul Harris e come tale orienta il suo impegno sulla necessità di impegnare il territorio in uno studio che offra nuove prospettive di sviluppo, in via preminente, per le piccole, medie e grandi imprese.”

La Calabria è in piena sofferenza e città come Vibo Valentia e dintorni non possono non godere degli effetti straordinari derivanti dal riconoscimento culturale di qualche mese fa.

Significa che la più piena ripresa del Festival Leggere & Scrivere, che resiste agli impietosi attacchi di chi è lontano dalla concreta idea che una crescita socio economica ed imprenditoriale non può non avere come presupposto ideale la promozione e lo sviluppo del territorio, è fondamentale per aiutare una delle realtà più promettenti della Calabria a diventare competitiva.

Oggi non avrebbe senso progettare il futuro immediato di questa città senza avvalersi del contenuto e dei possibili effetti conseguenziali oltre che attendere agli obiettivi legati al riconoscimento notificato dal Ministro Dario Franceschini. 

Gilberto Floriani parte da questa idea per ricordare che sono già sul tavolo del confronto e che attendono una immediata quanto qualificata discussione nuovi momenti di svolta per restituire, tra l’altro, all’hinterland vibonese un ruolo di primo piano.

Rotary Hipponion, Gilberto Floriani succede a Maria Giovanna Fusca

Quarta stagione per il giovane Rotary Club Hipponion di Vibo Valentia.  Alle ore 19 di domani, sabato 17 luglio, all’Hotel 501, è in programma la classica cerimonia del passaggio delle consegne per il nuovo anno rotariano 2021/2022 che segna la nascita del nuovo Distretto Rotary Calabria 2102.

Maria Giovanna Irene Fusca passa il testimone a Gilberto Floriani che diventa Presidente del Rotary Club Hipponion nell’anno in cui la città si fregia del titolo di “Capitale italiana per la cultura 2021” ed è pronto a presentare il programma di un Club che ha già dimostrato quanto sia importante, per il territorio vibonese in particolare, alzare il tono della sfida in un momento in cui è già in atto una inversione di rotta sul sistema di fare Rotary e quindi servizio.

Maria Giovanna Fusca consegna al suo successore un Club in piena salute, diventato competitivo anche in piena pandemia e che è riuscito a centrare i suoi obiettivi iniziali con un coinvolgimento di alto profilo socio culturale, economico occupazionale, ambientale e di grande essenza professionale e tante altre attività che costituiscono l’impegno in tutte le articolazioni giornaliere della vita quotidiana.  

Per Gilberto Floriani è alle porte una continuità che non dovrà conoscere pause di sorta. Il Rotary Hipponion dovrà bussare alla porta di politica, istituzioni, enti, associazioni e cittadini per configurare insieme un modello di sviluppo e fare rete per dare spazio ad una nuova e rinata identità della società di Vibo Valentia e dintorni.                      

“Troppi i problemi che affliggono la società vibonese - avverte, tra l’altro, il vice Presidente Franco Petrolo- sempre più notevoli le criticità emerse nel corso della devastante diffusione della pandemia e sempre più in crisi la condizione della società che nella sua interezza continua a lottare contro i disagi e le difficoltà che non si riescono ad affrontare e superare rendendo il percorso di risalita irto di insidie.”

Il Rotary Club Hipponion ha raccolto già da tempo il guanto di sfida lanciato dalla Calabria che soffre la sua condizione di tutti i giorni inventandosi un progetto, di forte caratura socio culturale, che ha il sapore di un vero e proprio appello a tutte le forze emergenti del Rotary e della Regione tutta per concorrere ad un tavolo di confronto che abbia come immediato obiettivo il conseguimento del bene comune.

Per il Rotary Hipponion la ripresa della rivista “Calabria Rotary” è la nuova scommessa che invoglia la società calabrese a ripartire e ridare speranza ad una regione assillata, tra l’altro, dalla esasperazione di un lavoro che non c’è o se c’è ne viene minacciato il percorso.

Ma anche di una sanità che non riesce a liberarsi dalla morsa del commissariamento e che frena la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo sia strutturale che dei servizi. Il Club Hipponion punta, dunque, su “Calabria Rotary”, nata da una vecchia idea, ed oggi ripresa, del decano emerito dei Past Governor del Distretto Calabria 2102, Vito Rosano e  coinvolge il gotha della intelligenza rotariana e non, alla ricerca di una rivoluzione socio culturale e politica che permetta alla Regione di ridiventare competitiva.

Lo conferma  anche la caratura delle personalità della cultura, dell’università, della scienza più avanzata, del sindacato, dell’imprenditoria, che caratterizza le prestigiose ed affermate firme dei collaboratori alla rivista, diretta da Giuseppe Sarlo. Il progetto di Gilberto Floriani, che avrà un supporto socio culturale di notevole spessore se si pensa a quale potrebbe essere il contenuto del prevedibile  ed esaltante programma legato al riconoscimento alla città annunciato dal ministro Dario Franceschini, rappresenterà un vero e proprio esame per il territorio e la città di Vibo Valentia e non soltanto, evidentemente, di carattere culturale.

In fondo c’è una curiosità che i cittadini da tempo desiderano conoscere: ed è capire se lo spazio d’intelligenza e capacità operativa che attiva la vita di tutti i giorni a Vibo Valentia e dintorni è disponibile ad offrire  finalmente qualche concreta risposta ai quesiti e agli spesso anche inquietanti interrogativi che puntualmente emergono in ogni momento dell’impegno quotidiano.    

Vibo Valentia, Pietro Grasso apre il Festival Leggere&Scrivere

 Apre i battenti il Festival Leggere Scrivere 2017, la kermesse letteraria che da oggi e fino a sabato 14 ottobre colora Vibo Valentia di creatività e cultura con dibattiti, mostre, eventi gastronomici e concerti.

Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, direttori artistici del Festival, hanno dato il via nell’auditorium Spirito Santo di Vibo all’edizione 2017 ringraziando i partecipanti ed evidenziando l’importanza dell’evento, giunto alla sesta edizione, che si è guadagnato un posto in prima fila nel panorama culturale italiano. Sono intervenuti all’inaugurazione il sindaco di Vibo Valentia Elio Costa, il consigliere regionale Michele Mirabello e più dirigenti scolastici dei principali istituti cittadini.

L’evento è organizzato dal Sistema Bibliotecario Vibonese, con il supporto del Comune e il contributo economico della Regione Calabria. Come evidenziato dalle parole del sindaco Costa si tratta di un progetto a lungo termine, a cui vanno garantiti continuità e supporto costante, e che ha l’obiettivo di promuovere una rinascita culturale della città di Vibo Valentia, intesa come riscoperta della memoria storica e dei luoghi. In questa prospettiva, fondamentale è l’apporto delle scuole coinvolte nell’iniziativa attraverso, ma non solo, i programmi di alternanza Scuola-Lavoro.

Primo ospite della rassegna culturale Leggere&Scrivere 2017 è stato il presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha presentato davanti ad una folta e giovane platea Storie di sangue, amici e fantasmi(Feltrinelli, 2017), un libro che raccoglie – a 25 anni dalla strage di Capaci e di via d’Amelio – le emozioni e la vita dell’ex magistrato antimafia. Originario di Palermo, il presidente Grasso durante il racconto non ha dimenticato l’influenza mafiosa che ha condizionato tutto il suo percorso. “C’è una gara a minimizzare – ha detto Grasso – Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta. A volte sono considerate bande isolate o si tende addirittura a romanzare la figura del padrino. Il sistema criminale, invece, coinvolge l’intera comunità che vive questi luoghi: burocrati, mafiosi, imprenditori, politici”.

Grasso ha ricordato poi alcune storie personali e intime, come la terribile notizia dell’attentato a Giovanni Falcone, suo amico e collega, e delle ultime ore di vita del giudice.

“Persone come Falcone e Borsellino erano capaci di una rivolta morale e hanno influenzato le esperienze della mia vita. Una interminabile storia di cieca violenza – ha spiegato il presidente del Senato durante il suo intervento a Leggere&Scrivere 2017 – conclusa con gli attacchi al cuore dello Stato. Anche io, in seguito alle dichiarazioni di un pentito siciliano, appresi di essere un obiettivo della mafia siciliana dopo Falcone e Borsellino”. E, secondo Grasso, accendendo i riflettori sui Corleonesi e Cosa Nostra è stato sottovalutato un fenomeno che oggi viene conosciuto in tutto il mondo per la sua strategia e levatura criminale: la ‘Ndrangheta.

“Bisogna infondere cultura sui valori, la democrazia e i beni comuni – ha affermato l’ex magistrato – Bisogna scegliere da che parte stare e in questo delicato processo la scuola dà speranza: i ragazzi diventino protagonisti e non spettatori del proprio futuro”.

A margine della presentazione il presidente Grasso ha risposto alle domande dei giornalisti sul caldo tema riguardante lo ius soli, tornato ora all’ordine del giorno del Senato (dove si è arenato da due anni), e ha detto: “spero che si possa aprire una finestra per poterlo calendarizzare al Senato. Del resto, credo che ci sia maggiore consapevolezza che si tratti più di uno ius culturae che di uno ius soliin senso stretto”.

La prima giornata della kermesse continua nel pomeriggio, tra i tanti appuntamenti ci sarà la presentazione del saggio La jihad delle donne (Salerno, 2017) della giornalista Rai Luciana Capretti, l’intervista al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e lo spettacolo serale dello scrittore Gian Antonio Stella.

 

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Chiaravalle Centrale, il 10 ottobre tappa del “Festival Leggere & Scrivere”

Farà tappa anche a Chiaravalle Centrale il prestigioso “Festival Leggere & Scrivere”, giunto alla sua sesta edizione sotto la direzione di Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano.

Il prossimo martedì 10 ottobre alle ore 18.30, la sala convegni di Palazzo Staglianò ospiterà la presentazione del libro del prof. Vito Teti “Quel che resta. L'Italia dei paesi, tra abbandoni e ritorni” (Donzelli, pagg. 308, euro 30). Dialogheranno con l'autore i giornalisti Maria Patrizia Sanzo e Francesco Pungitore. Introdurrà l'assessore comunale alla Cultura, Pina Rizzo, alla presenza dei docenti e degli studenti degli istituti superiori di Chiaravalle Centrale.

Il volume focalizza la sua attenzione sullo spopolamento delle aree interne. Non solo quelle calabresi. E' un fenomeno che coinvolge tutto il Paese, dal Piemonte alla Campania, dalla Lombardia alla Sicilia. Vito Teti, professore di Antropologia culturale all'Università della Calabria, indaga «quel che resta» nei non-luoghi delle case disabitate, dei balconi inutili, delle porte sempre chiuse, delle saracinesche abbassate. Lì dove «l'assenza e il vuoto sono pieni di segni e di tracce, che vanno decifrati e interpretati caso per caso». «Ho cominciato a raccogliere memorie di luoghi abbandonati, in via di abbandono, a rischio spopolamento e svuotamento quaranta anni fa» scrive Teti. Ma non con spirito nostalgico e folcloristico.

Teti parla, infatti, di riscatto: «Non mi riferisco a una storia di ruderi e di rovine da inserire in itinerari turistici o in parchi archeologici o letterari o da trasformare in case albergo. Non si invoca la restaurazione di un mondo perduto (...), si vuole affermare, oltre che il diritto alla memoria, un diverso modello di sviluppo». Perché non solo il «Mediterraneo dell'interno» è a rischio di estinzione, ma «l'impasse entro cui si aggira e si smarrisce l'Occidente» è proprio quella fra «culto delle rovine del passato e creazione di moderne rovine».

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Chiaravalle Centrale, il sindaco: la nuova Biblioteca sarà il cuore culturale di questa comunità

“La nuova Biblioteca sarà il cuore culturale di questa comunità”. Lo ha dichiarato il sindaco di Chiaravalle Centrale, Mimmo Donato.

Muove, infatti, i primi passi concreti il progetto di riapertura della Biblioteca comunale a Palazzo Staglianò. Presso la sala consiliare di via Castello si è svolto un apposito tavolo di lavoro, alla presenza, tra gli altri, del direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, Gilberto Floriani e del presidente regionale Aib (Associazione italiana biblioteche) Fabio Tassone.

Un' iniziativa promossa dalla Consulta comunale dei Giovani, guidata da Saverio Barbieri, e dalla Consulta comunale della Cultura, presieduta da Francesco Pungitore.

Ha moderato la giornalista Maria Patrizia Sanzo.

L'incontro, introdotto dal saluto della vicesindaca e assessore alla Cultura, Pina Rizzo, ha registrato anche la partecipazione del consigliere provinciale Francesco Severino, il quale ha assicurato l'impegno fattivo dell'ente intermedio di Catanzaro e della Regione Calabria a sostegno del progetto. Appoggio e collaborazione anche da parte delle istituzioni scolastiche locali, rappresentate da Saverio Candelieri, docente presso il Liceo Scientifico di Chiaravalle.

“Una moderna Biblioteca è uno spazio che si deve riempire di idee e di esperienze” è stato il suggerimento formulato, in particolare, dal prof. Floriani.

Un luogo, evidentemente, molto diverso dal passato, quando ci si limitava a consultare un catalogo di libri o a chiederne in prestito qualcuno. La prospettiva è quella di immaginare uno spazio multimediale che possa offrire opportunità ai bambini, ai ragazzi, alle persone, promuovere consapevolezza culturale, valorizzare le arti, le tradizioni, incoraggiare il dialogo, l'integrazione e l'inclusione sociale, fornire servizi d'informazione adeguati ai tempi. Insomma, qualcosa che adesso manca in una città come Chiaravalle e che, invece, è di fondamentale importanza. La sede, individuata presso lo storico Palazzo Staglianò, dovrà necessariamente subire dei lavori di adeguamento, a cominciare dall'abbattimento delle barriere architettoniche.

Su questo punto il sindaco, Mimmo Donato, ha assicurato la volontà da parte dell'amministrazione comunale di reperire le risorse necessarie e ha concluso esprimendo il proprio plauso nei confronti delle due Consulte che hanno proposto l'argomento in discussione.

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