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Le elezioni comunali di Serra ai tempi di Facebook: occhio alle insidie della "giungla"

Post che appaiono e durano la breve vita di uno scivolone fuori controllo perché, si sa, l'attimo preciso della caduta non è mai gestibile. E, quindi, meglio, molto meglio cancellare rapidamente con un rapido clic botta e risposta feroci in cui lo stesso autore è tirato in ballo dagli interlocutori che lo inchiodano a pregresse responsabilità, pensieri e parole di tutt'altro tenore rispetto a quelli manifestati nella contingenza del momento. Profili privati che, anch'essi, scompaiono in un battibaleno e chissà se, in un caso e nell'altro, il sospetto di interventi dall'alto sia qualcosa di più. Quella che, in altri tempi ed in altre epoche, era una lunga maratona elettorale in cui le tappe decisive erano il porta a porta, i capannelli in piazza e, culmine massimo, i pubblici comizi via via più infuocati lungo la marcia di avvicinamento all'apertura delle urne, si è trasformata in quello che appare giornalmente sotto gli occhi. Un rosario infinito di frasi, molte dal sen fuggito, che avvelenano i pozzi senza nulla aggiungere e nulla togliere alla verità dei fatti. E' la comunicazione orizzontale, bellezza e nemmeno Serra San Bruno può sfuggire all'orgia di sgrammaticate vanità che ambirebbero ad essere meditate riflessioni e, invece, si riducono ad essere banalità assortite senza fondamento e sprovviste di appigli, sia pur deboli, alla concreta ostinazione della realtà. Sembra quasi che l'intenzione sia quella di dare sostegno alla tesi secondo cui quel che viene mostrato sui social network è soltanto una parvenza virtuale di esistenza e, dunque, virtuali, devono essere anche i contenuti. Ma così non è: il filo rosso che lega la pubblica rappresentazione di ciascuno di noi sul web e le forme assunte dalle interazioni "faccia a faccia" è, lo si voglia o no, inestricabile. Illudersi del contrario è roba commestibile solo per gli ingenui e per coloro che vivono, essi sì, nell'irrealtà. Proprio in virtù di queste considerazioni è innegabile che, sebbene ancora non deflagrata tra i vicoli ed i palchi, la campagna elettorale permanente per il rinnovo del Consiglio Comunale serrese è partita già molti mesi addietro. E' il "diritto di tribuna" concesso on line a chiunque a spingere con forza verso la deriva di una polemica insistita che talvolta riesce a rimanere sui binari dell'ironia, ma troppo spesso sconfina nell'insulto gratuito, nella maligna provocazione e in queste circostanze la toppa è sempre peggio del buco. Il periodo più caldo della contesa si avvicina ed è facile immaginare che l'approssimarsi del 5 giugno contribuirà in modo decisivo ad alzare il tiro. Niente e nessuno sarà risparmiato. La ricerca di gloria personale produce l'effetto collaterale di essere lì, nudi, davanti all'ampia platea, attiva e passiva al tempo stesso, che non aspetta altro: sfogare i propri istinti derivanti da antichi e nuovi rancori. Qualcuno si è attrezzato in anticipo tirando fuori dal cilindro profili falsi da cui scagliare dardi avvelenati, altri sono sbarcati o si accingono a farlo, per la prima volta su Facebook. Senza dimenticare gli inviti inviati per accrescere il numero di fan delle pagine aperte dalle varie liste e che possono trasformarsi in incidenti diplomatici gravidi di accuse reciproche. Indicativi, in questo senso, appaiono i primi passi mossi dai neofiti. E' facile cogliere, già agli albori della loro esperienza sul web, le differenze di stile, di cultura, di preparazione: ulteriore esempio di quel percorso senza soluzione di continuità tra vita lontana da una tastiera o da uno smartphone e quella disegnata on line. Da una parte, c'è chi, fin da subito ha capito l'enorme potenzialità dello strumento e ne sfrutta appieno, con intelligenza efficace, le caratteristiche peculiari. Altri, invece, sono ancora imbalsamati, marziani che provano pigramente e senza successo a districarsi nei meandri di un pianeta ancora ignoto. Le giuste dosi di coraggio e prudenza politica, onestà intellettuale e rispetto nei confronti degli interlocutori, discrezione mai invadente e consapevolezza del ruolo: è con questi ingredienti che si ottiene il mix perfetto per preparare il piatto di una credibile visibilità. Se le dita corrono veloci è consigliabile fermarsi un attimo prima dell'impatto con il muro della pubblica opinione. 

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