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Tarsia, Corbelli ed il cimitero dei migranti

 Vi ricordate che Franco Corbelli, famoso edificatore di sepolcri, promise, anzi assicurò che “entro ottobre”, s’intende 2016, sarebbe stato completato il cimitero dei “migranti” a lui tanto caro. Eh, che fortuna, i “migranti”: non solo possono comodamente morire, ma trovano anche eterna accoglienza in Calabria. Forza, “migranti”, tutti all’Aldilà a spese della Calabria.  A parte la follia dell’idea, e l’ancora più folle assecondarla (politicamente parlando: per il resto, santi subito), i due compari, cioè Franco Corbelli e Mario Oliverio, non sanno che io ho le orecchie lunghe e un bel po’ di onesti informatori. Uno di loro mi scrive oggi, 17 ottobre, così:

 “Sono appena tornato da Tarsia, nessun lavoro iniziato per il cimitero dei migranti…  dovrebbe sorgere di fronte il cimitero di Tarsia, stando a quello che mi ha detto una signora del luogo. Ma gli unici scavi che sono stati effettuati sono quelli per l'ampliamento della statale”. 

 Ricapitolando:

-          Corbelli ha raccontato una frottola;

-          Però, qualcuno glielo deve avere assicurato, il fatto di fine ottobre: quindi la Regione ha raccontato a Corbelli una frottola;

-          La Regione, del resto, racconta frottole a tutti;

-          Il cimitero, a fine ottobre, non sarà pronto. E nemmeno a fine ottobre 2017.

-          Io vorrei sapere tutto l’iter dei soldi che ci sono o non ci sono;

-          E che ne dice, la Corte dei conti?

-          Conclusione, spero che il cimitero dei “migranti” non si faccia mai, anzi sono convinto che non si farà, e alleluia; e magari i soldi potranno essere utilizzati meglio, anche aiutando quei poveracci a restare in Africa e non dover morire in mare; e comunque non essere sepolti, quando sarà la loro ora, a spese della Calabria.


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