Lo Ius soli non cancella sradicamento

Che sola! Verrebbe da dire, nel turbolento iter legislativo dello ius soli: diritto complicato di origini antiche, ma che si è evoluto nel corso dei secoli, diversamente interpretato ed attuato nei vari Paesi del mondo. È arrivato il tempo di attuarlo in Italia: una carta di civiltà che non può essere accantonata ha proclamato il Presiedente del Consiglio.

Eppure se si tien conto di quanto solo tre anni fa (2104) venne puntualmente annotato da Valerio Marotta nell'articolo "Ius sanguinis, ius soli. Una breve nota sulle radici storiche di un dibattito contemporaneo", apparso nella prestigiosa rivista "Periodica de Re Canonica", si ha conferma che le norme attuali regolano con buon senso i diritti di cittadinanza e le modalità di richiesta anche per chi è nato in Italia da genitori stranieri, spesso di culture differenti.

Marotta scrive: "La scelta del puro ius soli comporterebbe in Italia, effetti aberranti, perché qui non siamo nell'Argentina o negli Stati Uniti del XIX o del primo decennIo del XX secolo. È opportuno ribadire, inoltre, che emigrazione e società multiculturale non sono di per se stessi fenomeni positivi. Un giusto ordine mondiale dovrebbe proporsi il fine di garantire a ciascun popolo di perpetuare le condizioni della propria esistenza e di conservare, in tal modo, il pieno controllo delle proprie fonti di sussistenza.

Soltanto così ogni uomo potrebbe esercitare il diritto o di rimanere nella comunità nella quale è nato, contribuendo al suo progresso sociale e culturale o di trasferirsi altrove liberamente e non per costrizione, sotto la perpetua minaccia di un'estrema indigenza materiale. Problemi come questi non si risolvono con più o meno generiche esortazioni " e - mi permetto di aggiungere - con quei retaggi politici, avvolti nel "do ut des" anche per una impropria e dilagante miope concessione dello ius soli.

"Ahi serva Italia di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta" ! che sola! e non solo. Per fortuna, la speranza di un futuro migliore è ancora l'ultima a morire.

 

 

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.